L'IRONIA E' LA PIU' ALTA FORMA DI INTELLIGENZA E DI DIFESA, NON CAMBIA LE COSE, MA TI INSEGNA (1 Viewer)

Val

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E qui termino con questo argomento. Lascio agli altri il giudizio ......

Papa Francesco, durante l'omelia della Messa di Natale, ha ribadito come la storia di Gesù
sia esemplificativa ai fini della solidarietà sociale e dell'accoglienza ai migranti:

"Maria e Giuseppe, per i quali non c'era posto, sono i primi ad abbracciare Colui che viene a dare a tutti noi il documento di cittadinanza.
Colui che nella sua povertà e piccolezza denuncia e manifesta che il vero potere e l'autentica libertà sono quelli che onorano e soccorrono la fragilità del più debole"

Ma le affermazioni del pontefice non sono state condivise da tutti:

"Non ci si può credere! E' veramente ossessionato! Anche nell'omelia di questo Natale
il comiziante peronista obamiano invece di parlare di Gesù Cristo, parla dei migranti. Solo e sempre politica!
Gli hanno ordinato di martellare su questo punto e lui da cinque anni bombarda quotidianamente"

Il punto più contestato, però, è quello relativo all'affermazione secondo cui per Maria e Giuseppe "non c'era posto":

"Oltretutto colpisce l'ignoranza. Qualcuno gli spieghi che Giuseppe stava portando la sua famiglia non in un pase straniero per motivi economici,
ma nel suo stesso paese per il censimento, perché lui era originario di Betlemme. Quindi era a casa sua.
E il versetto "non c'era posto per loro" si riferisce al fatto che nel caravanserraglio dove erano tutti non c'era un luogo appartato per partorire",
Il sottointesto è chiaro: Gesù - per i tradizionalisti - non è considerabile come un "profugo".

Maria e Giuseppe, tornati in patria per via del censimento di Augusto, non sarebbero accomunabili ai migranti dei nostri tempi.

Il filosofo Diego Fusaro - invece - ha scritto che Papa Francesco si sta "mettendo al servizio" della "mondializzazione" e dello "sradicamento capitalistico".
Per l'allievo di Costanzo Preve, il discorso del Papa: "sembra ispirarsi a Soros più che a Cristo".

L'omelia di Bergoglio, per chi critica, è stata sostanzialmente uno "spot" per lo Ius soli e poco più.
Già nel dicembre del 2013 - del resto - Papa Francesco aveva paragonato le storie drammatiche dei clandestini a quella di Gesù Cristo e della Santa Famiglia:
"Sulla via dolorosa dell’esilio, in cerca di rifugio in Egitto, Giuseppe, Maria e Gesù sperimentano la condizione drammatica dei profughi, segnata da paura, incertezza, disagi"
 

Val

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Elezioni in Catalogna. Tutti i TG a rimarcare che nessuno ha vinto e che
Ciudadaos è il primo partito .....vero. Però c'è un però. Come accadrà in Italia con le
prossime elezioni.

Chi ha preso meno voti ha però più seggi....ed ha la maggioranza per governare.

BARCELLONA – I catalani non hanno cambiato idea: a scrutini ultimati il fronte indipendentista incassa un’altra vittoria
a meno di due mesi dalla proclamazione della Repubblica catalana, poi destituita.
Dopo lo spoglio di oltre il 99% delle schede elettorali in Catalogna, gli autonomisti si aggiudicano la maggioranza assoluta con 70 seggi su 135.

I tre partiti unionisti invece Ciudadanos, Psc e Pp, si fermerebbero a quota 57, ben lontani dalla soglia dei 68.
 

Val

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ROMA – Aerosol: contro il raffreddore serve a… niente!
Quei dieci minuti con l’aerosol in bocca al bambino per fargli passare raffreddore, tosse o mal di gola, sono tempo buttato:
i nebulizzatori spesso riempiti con dei cortisonici non servono, sono un mito tutto italiano
che fa stare più tranquille le mamme ma che produce zero efficacia contro le rinofaringiti,
comunque le piccole infiammazioni delle alte vie aeree, i tipici malanni di stagione.

Per curarli, per eliminare i fastidiosi muco e catarro, vanno molto meglio altre precauzioni e trattamenti:
i pediatri consigliano di far bere molta acqua ai piccoli, effettuare i lavaggi nasali (i lavaggetti), umidificare gli ambienti (tra il 45 e 55%),
tenere la temperatura non oltre i 20 gradi, lavarsi sempre le mani e utilizzare fazzoletti di carta usa e getta.

Mettere nell’aerosol dei farmaci cortisonici oppure una soluzione fisiologica (acqua pura, con uno 0,9% di cloruro di sodio)
è la stessa cosa quanto a efficacia: è nulla, come ha dimostrato un test sperimentale su dei bambini.

Differente è la questione se l’allarme è sulle basse vie respiratorie, trachea, bronchi, polmoni. In questo caso il nebulizzatore aerosol è utile perché veicola fino in fondo il farmaco dedicato.
 

Val

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La cittadinanza italiana si ottiene, in via generale, secondo il principio dello ius sanguinis,
ovverosia per il fatto di essere figli di almeno un genitore italiano.
Non mancano, tuttavia, casi in cui è possibile ottenerla sulla base di presupposti diversi
e dietro espressa richiesta come nel caso di prolungata residenza, matrimonio etc...

Vediamo tutte le varie ipotesi contemplate dal nostro ordinamento, disciplinate quasi integralmente dalla legge 5 febbraio 1992, n. 91.

Il principio fondamentale è quello per il quale ottiene automaticamente la cittadinanza italiana,
oltre che chi ha la madre e/o il padre italiano, anche chi nasce nel territorio dello Stato italiano da genitori che sono ignoti o apolidi.
La ottiene anche chi nasce in Italia da genitori che provengono da Stati esteri in cui non è prevista la trasmissione, in tali casi, della cittadinanza.

Acquista, poi, automaticamente la cittadinanza del nostro paese il minore straniero che è adottato da un cittadino italiano.

Infine, l'acquisizione della cittadinanza italiana è automatica in caso di riconoscimento di maternità o di paternità da parte di un italiano
o anche a seguito di dichiarazione giudiziale di filiazione o di naturalizzazione del genitore convivente, avvenute durante la minore età del soggetto interessato.

Un'ulteriore modalità per ottenere la cittadinanza è quella per discendenza da un soggetto, originariamente cittadino italiano, emigrato in un paese in cui vige lo ius soli.

In tal caso è necessario dimostrare di discendere dal soggetto originariamente cittadino italiano (senza limiti di generazioni)
e che non vi sono interruzioni nella trasmissione della cittadinanza (come potrebbe avvenire, ad esempio, in caso di naturalizzazione straniera dell'ascendente).

La richiesta va presentata all'ufficio consolare nell'ambito della cui circoscrizione risiede lo straniero che voglia acquisire la cittadinanza italiana.

La cittadinanza italiana può essere poi acquistata a seguito di matrimonio con cittadino italiano.

Se i coniugi risiedono all'estero sono necessari 3 anni, altrimenti ne bastano 2. In ogni caso in presenza di figli i termini si dimezzano.

La domanda, dal 1° agosto 2015, va necessariamente presentata avvalendosi dei canali telematici.

Sono competenti a emanare i decreti di concessione della cittadinanza il prefetto (per le domande presentate dallo straniero che risiede in Italia)
e il capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione (se lo straniero risiede all'estero).
Se sussistono ragioni inerenti la sicurezza della Repubblica, infine, la competenza è in ogni caso del Ministro dell'interno.
 

Val

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La cittadinanza italiana può essere concessa su richiesta anche in caso di residenza dello straniero protratta per un determinato periodo.

Tale periodo, per gli stranieri non comunitari, è in generale di dieci anni. Tuttavia, numerosissime sono le eccezioni.

In particolare, per gli stranieri che hanno il padre, la madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado che siano stati italiani per nascita,
così come per gli stranieri nati in Italia e che risiedono nel territorio della Repubblica il periodo è triennale.

Ai cittadini dell'Unione Europea, invece, bastano 4 anni, mentre agli stranieri maggiorenni adottati e a coloro ai quali sia stato riconosciuto lo status di apolide o rifugiato politico servono 5 anni.

In ogni caso, se lo straniero ha prestato servizio all'estero per lo Stato italiano si prescinde dalla residenza.

Lo status di cittadino italiano può acquistarsi anche per cd. beneficio di legge.

I casi in cui ciò avviene sono, innanzitutto, quelli in cui il soggetto sia discendente in linea retta fino al secondo grado
da cittadino italiano per nascita e sia in possesso di determinati requisiti
.

In particolare, egli deve aver prestato il servizio militare nelle forze armate e aver dichiarato di voler acquisire la cittadinanza italiana,
oppure deve essere svolto un pubblico impiego alle dipendenze dello Stato italiano e aver dichiarato di voler acquisire la cittadinanza italiana,
o, infine, deve essere legalmente residente in Italia da almeno due anni al raggiungimento dei 18 anni
e aver dichiarato di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dal compimento della maggiore età.

È possibile l'acquisto della cittadinanza per beneficio di legge anche da parte dei soggetti nati nel territorio italiano
e ivi residenti legalmente e ininterrottamente fino al compimento dei 18 anni
,
anche in questo caso con dichiarazione di voler acquistare la cittadinanza entro un anno dal compimento della maggiore età.

Infine, possono acquistare la cittadinanza per beneficio di legge anche i maggiorenni che siano stati dichiarati giudizialmente
o riconosciuti quali figli di genitori italiani
, che abbiano dichiarato l'elezione della cittadinanza italiana entro un anno dalla dichiarazione o dal riconoscimento.

La cittadinanza per meriti speciali, invece, è concessa agli stranieri che hanno reso servizi eminenti all'Italia o quando vi sia un interesse eccezionale dello Stato.

La concessione è fatta con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato e previa deliberazione del Consiglio dei ministri,
su proposta del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro degli affari esteri.
 

Val

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Alcune leggi speciali, infine, regolano ulteriori particolari casi di acquisizione della cittadinanza italiana.

Ci si riferisce, in particolare, alla legge n. 379/2000, relativa al riconoscimento della cittadinanza italiana
a favore delle persone nate e che risiedevano nell'ex Impero austro-ungarico e ai loro discendenti,
e alla legge n. 124/2006, relativa al riconoscimento della cittadinanza italiana ai connazionali dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia e ai loro discendenti.
 

Val

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Personalmente ritengo che la Legge attuale sia ben chiara e corretta nei termini :

È possibile l'acquisto della cittadinanza per beneficio di legge anche da parte dei soggetti nati nel territorio italiano
e ivi residenti legalmente e ininterrottamente fino al compimento dei 18 anni,
anche in questo caso con dichiarazione di voler acquistare la cittadinanza entro un anno dal compimento della maggiore età.


Ma come ci si regola nella vicina Europa :

In Germania bisogna avere un genitore con permesso di soggiorno da almeno otto anni,

nel Regno Unito vige lo ius soli, ma attenzione. Il minore che nasce in Gran Bretagna può ottenere direttamente la cittadinanza britannica se almeno uno dei due genitori ne è già in possesso.

in Francia i figli di genitori stranieri quando diventano maggiorenni possono avere la cittadinanza se dimostrano di avere la residenza francese da almeno cinque anni.

Infine, si può diventare cittadini spagnoli se almeno uno dei genitori è nato in Spagna.

In 1 paese su 4 vige lo ius soli temperato.
Gli altri 3 hanno Leggi simili alle nostre ed anche più restrittive.
 

Val

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Il nostro quasi ex governo dice che tutto va bene........e così aumentano lo stipendio ai dipendenti statali del settore PA

Non è un Natale sereno per molti lavoratori. Specie per chi lo passerà in cassa integrazione. Una situazione che interessa decine di migliaia di persone, solo nelle imprese italiane più famose e per poco non stava per coinvolgere anche i lavoratori della Melegatti, storica azienda di pandori, oggi in seria difficoltà. La crisi di liquidità e i 18 milioni di debiti stanno tenendo lo storico marchio veneto appeso a un concordato preventivo.

A ottobre, il rischio era persino quello di non confezionare nemmeno un pandoro per questa stagione. Una campagna sui social ha poi permesso di ripartire il 20 novembre per produrre un milione e mezzo di dolci, ma poi le linee sono state spente di nuovo: il 15 dicembre un nuovo accordo ha riacceso ancora una volta lo stabilimento, nel quale sono già in preparazione le colombe pasquali. La situazione è per ora migliorata, ma i rischi sono dietro l’angolo.

I numeri. L’utilizzo della cassa integrazione guadagni in Italia è in discesa, anche perché il Jobs Act ne ha limitato la durata massima. A ottobre 2017 le ore totali di “cig” – che lo Stato versa ai lavoratori delle imprese con produzione ferma o ridotta – sono state 36,4 milioni; nello stesso mese del 2016 erano state 43 milioni. Non è detto quindi che questo sia un segnale di ripresa, anche perché le grandi crisi sono sempre circa 160. Semplicemente, le nuove norme hanno reso più difficile per le imprese ricorrere all’ammortizzatore sociale e questo, anche secondo tecnici del ministero dello Sviluppo economico, ha complicato la gestione delle vertenze. Tra le aziende che stanno comunque facendo cassa integrazione sono presenti anche quelle grandi e note. Molti marchi storici italiani non sono garanzia di produzione regolare né di un’occupazione stabile: per decine di migliaia di lavoratori un Natale nell’incertezza.

Fiat ai box. Lo sanno molto bene gli addetti di tutto gruppo Fiat, dove gli stop and go sono molto frequenti. A partire da Melfi: ai 900 operai della Punto toccherà prima dal 18 al 30 dicembre, poi dal 22 al 27 gennaio. Per gli altri 6mila, che sono impiegati sulle linee dei Suv, avremo un blocco tra Natale a Capodanno e altri due nel primo mese del 2018. A Pomigliano ci si fermerà dal 22 dicembre all’8 gennaio; un po’ con i permessi retribuiti, un po’ con la cassa integrazione. Al polo Maserati di Grugliasco lo stop di 1.700 dipendenti avrà una prima sessione dal 18 al 29 dicembre per poi riprendere a gennaio. A Mirafiori, a settembre è stata chiesta la cassa, utilizzabile al massimo per un altro anno, per 2.100 dipendenti.

Alfa Romeo. A novembre 2016, poco prima del referendum, Marchionne e l’allora premier Matteo Renzi avevano promesso 1.800 nuove assunzioni entro il 2018 all’Alfa Romeo di Cassino. A marzo 2017 sono arrivati solo 830 interinali, ma a novembre sono stati riconfermati solo in 300. In questo caso, non è stata necessaria la cassa integrazione per far fronte alla riduzione dei volumi: è bastato non rinnovare i precari. Questo continuo singhiozzo nel mondo Fca spaventa i sindacati che non ripongono fiducia negli annunci della proprietà. “È necessario un nuovo piano che aumenti i modelli e rinnovi quelli già in produzione”, hanno spiegato i metalmeccanici della Cgil.

Acciaio fuso. La vertenza Ilva resta forse la più importante e proprio per Taranto e gli altri siti italiani sono appena stati stanziati 24 milioni per la nuova cassa integrazione. I 14 mila lavoratori sono in attesa. L’Arcelor Mittal, acquirente delle fabbriche, non sembra disposta a riassumerli tutti. Il conflitto istituzionale tra governo e Regione Puglia – quest’ultima ha fatto ricorso contro il piano ambientale – ha complicato le trattative. In stallo totale sono anche le acciaierie ex Lucchini di Piombino. Nel 2015 gli algerini di Cevital avevano promesso a 2.200 lavoratori un rilancio poi rivelatosi fasullo. Il governo ha appena rescisso il contratto con la società e ora cerca nuove imprese interessate. Intanto, anche qui, la produzione è ferma e gli operai sono in cassa integrazione sperando che il 2018 porti una nuova proprietà che faccia ripartire le linee. “Gli ammortizzatori sociali arrivano fino a dicembre del prossimo anno – spiega Davide Romagnani della Fiom – il governo ci dica quanto ancora dovremo aspettare”.

Bacio amaro. La storica fabbrica del Bacio Perugina a San Sisto (Perugia) sta invece continuando a funzionare, ma l’azienda ha dichiarato 364 esuberi (proponendo la ricollocazione in altre zone dell’Italia). Un accordo sindacale di ottobre 2016 prevede la cassa a rtotazione fino a giugno 2018 per gli 820 operai. “Speriamo di poterla prorogare altri 12 mesi – dice Michele Greco, Flai Cgil – per dare all’azienda il tempo per fare investimenti e ritirare gli esuberi”.

Volare basso. L’inizio del 2018 sarà decisivo anche per l’Alitalia. Si attende di capire chi la comprerà e in che modo. Oggi i dipendenti sono più di 11mila, con circa 1.800 attualmente in cassa integrazione. Naturalmente, vista la fase così delicata, l’incertezza di quello che accadrà riguarda tutti. Anche la Natuzzi, storica azienda pugliese che esporta divani in tutto il mondo, è alle prese da anni con riorganizzazioni. Un accordo del 7 dicembre con i sindacati ha permesso di evitare 170 licenziamenti. Questi addetti torneranno a gennaio in azienda, dove comunque partiranno cassa e contratti di solidarietà.
 

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Forumer storico
Buon fine e inizio alla Dany e a tutti, ormai ho poco tempo di passare di qua, se avete istagram o facebook che vi dò il mio.Ciaone :)
 

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