L'intermediario perfetto.. (1 Viewer)

marknik

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un app sul mio telefono per questo. Ho sentito Ajax fornire tali sistemi, ma vorrei conoscere anche delle alternative, mi potete aiutare?







Kodi nox
 
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Manuel_Fantoni

Primo: non perdere
Dipende da cosa uno cerca. Io ne cerco uno che mi apra un PIR fai-da-te. Quindi non esiste.

L'articolo 47 della Costituzione italiana dispone che "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme".

Orbene, questo principio pare essere restato lettera morta, visto che il legislatore italiano ha introdotto, per esempio, un'imposta patrimoniale (c.d. imposta di bollo), un'imposta sulle transazioni finanziarie, un'imposta su dividendi, un'imposta su interessi, un'imposta su plusvalenze (c.d. imposta sul capital gain), che sicuramente vanno nella direzione opposta al disposto costituzionale.

I nostri vicini d'oltralpe, nonostante la loro costituzione non preveda una disposizione analoga all'articolo 47 sopra citato, hanno diversi strumenti che invece rendono effettiva la tutela del risparmio, tra cui:

- il "livret A", un libretto di risparmio che tutti i residenti fiscali in Francia hanno diritto di aprire e che ha il tasso del 3% ed è esente da imposte,
- il "livret d'épargne populaire - LEP" ", un libretto di risparmio che tutti i residenti fiscali in Francia che hanno redditi modesti hanno il diritto di aprire e che ha il tasso del 6,1 % ed è esente da imposte,
- il "plan d'épargne en actions - PEA", un conto titoli esente da imposte.

In Italia da qualche anno è possibile, in teoria, aprire un piano individuale di risparmio (PIR), simile al PEA francese, che permette, rispettando il limite di 40.000,00 € annui e 200.000,00 € totali e mantenendo l'investimento per almeno 5 anni (sono possibili ribilanciamenti di portafoglio sostituendo alcuni titoli con altri della stessa categoria), l'esenzione da imposte su dividendi, su interessi, su capital gain, ecc. . Tuttavia, sul mercato sono attualmente disponibili solo PIR "preconfezionati" costituiti da fondi comuni d'investimento. Oltre ad avere alte commissioni, molti di essi contengono titoli "spazzatura" (per esempio titoli di stato di paesi sudamericani rischiosi, obbligazioni AT1, ecc.) e quindi spesso il vantaggio fiscale non compensa i costi e i rischi del prodotto.

Fino a qualche anno fa era possibile la costituzione di PIR fai-da-te, dove il cliente decideva autonomamente su quali titoli investire (azioni, obbligazioni, etf, ecc.). Attualmente gli intermediari che offrivano questa possibilità non la offrono più, probabilmente per il fatto che la gestione della conformità fiscale di questi conti titoli implica l'impiego di risorse umane e tecniche che gli intermediari preferiscono impiegare per attività più remunerative.

L'unico modo per costituire un PIR fai-da-te sarebbe tramite una società fiduciaria che si occupi della gestione fiscale del conto titoli, a nome e per conto del cliente. Questo PIR fai-da-te "indiretto" ovviamente ha un costo ed è molto più elevato di quello che si pagava con i PIR fai-da-te "diretti" fino al 2019 (che era di 100 € annui).

Per qualche banca, SIM o SGR che volesse acquisire molti nuovi clienti, il fatto di offrire ai clienti la possibilità di aprire un PIR fai-da-te diretto sarebbe senz'altro un'opportunità estremamente interessante. Si tratterebbe di una situazione win-win: la banca/SIM (online) avendo l'esclusiva nazionale per questo tipo di PIR acquisirebbe un numero considerevole di nuovi clienti e i clienti avrebbero la possibilità di fruire dell'esenzione fiscale prevista dalla legge senza dover sopportare i costi e i rischi di prodotti "preconfezionati".
 

BottoniM

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Dipende da cosa uno cerca. Io ne cerco uno che mi apra un PIR fai-da-te. Quindi non esiste.

L'articolo 47 della Costituzione italiana dispone che "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme".

Orbene, questo principio pare essere restato lettera morta, visto che il legislatore italiano ha introdotto, per esempio, un'imposta patrimoniale (c.d. imposta di bollo), un'imposta sulle transazioni finanziarie, un'imposta su dividendi, un'imposta su interessi, un'imposta su plusvalenze (c.d. imposta sul capital gain), che sicuramente vanno nella direzione opposta al disposto costituzionale.

I nostri vicini d'oltralpe, nonostante la loro costituzione non preveda una disposizione analoga all'articolo 47 sopra citato, hanno diversi strumenti che invece rendono effettiva la tutela del risparmio, tra cui:

- il "livret A", un libretto di risparmio che tutti i residenti fiscali in Francia hanno diritto di aprire e che ha il tasso del 3% ed è esente da imposte,
- il "livret d'épargne populaire - LEP" ", un libretto di risparmio che tutti i residenti fiscali in Francia che hanno redditi modesti hanno il diritto di aprire e che ha il tasso del 6,1 % ed è esente da imposte,
- il "plan d'épargne en actions - PEA", un conto titoli esente da imposte.

In Italia da qualche anno è possibile, in teoria, aprire un piano individuale di risparmio (PIR), simile al PEA francese, che permette, rispettando il limite di 40.000,00 € annui e 200.000,00 € totali e mantenendo l'investimento per almeno 5 anni (sono possibili ribilanciamenti di portafoglio sostituendo alcuni titoli con altri della stessa categoria), l'esenzione da imposte su dividendi, su interessi, su capital gain, ecc. . Tuttavia, sul mercato sono attualmente disponibili solo PIR "preconfezionati" costituiti da fondi comuni d'investimento. Oltre ad avere alte commissioni, molti di essi contengono titoli "spazzatura" (per esempio titoli di stato di paesi sudamericani rischiosi, obbligazioni AT1, ecc.) e quindi spesso il vantaggio fiscale non compensa i costi e i rischi del prodotto.

Fino a qualche anno fa era possibile la costituzione di PIR fai-da-te, dove il cliente decideva autonomamente su quali titoli investire (azioni, obbligazioni, etf, ecc.). Attualmente gli intermediari che offrivano questa possibilità non la offrono più, probabilmente per il fatto che la gestione della conformità fiscale di questi conti titoli implica l'impiego di risorse umane e tecniche che gli intermediari preferiscono impiegare per attività più remunerative.

L'unico modo per costituire un PIR fai-da-te sarebbe tramite una società fiduciaria che si occupi della gestione fiscale del conto titoli, a nome e per conto del cliente. Questo PIR fai-da-te "indiretto" ovviamente ha un costo ed è molto più elevato di quello che si pagava con i PIR fai-da-te "diretti" fino al 2019 (che era di 100 € annui).

Per qualche banca, SIM o SGR che volesse acquisire molti nuovi clienti, il fatto di offrire ai clienti la possibilità di aprire un PIR fai-da-te diretto sarebbe senz'altro un'opportunità estremamente interessante. Si tratterebbe di una situazione win-win: la banca/SIM (online) avendo l'esclusiva nazionale per questo tipo di PIR acquisirebbe un numero considerevole di nuovi clienti e i clienti avrebbero la possibilità di fruire dell'esenzione fiscale prevista dalla legge senza dover sopportare i costi e i rischi di prodotti "preconfezionati".
Molto interessante! Io sono in grado di erogare ai miei clienti un particolare servizio di consulenza, all'interno del quale posso agire su tutto l'universo investibile attraverso una semplice parcella (quindi consulenza indipendente), potrebbe essere interessante implementare un servizio in grado di coinvolgere cliente/consulente/analisti per creare questi "PIR fai-da-te" personalizzati assieme al cliente stesso, se la legislazione lo permette. Cosa ne pensa?
 

BottoniM

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Esiste ?
Opinioni ?
Approfitto anche per cercare di rispondere a questa datata domanda: l'intermediaro perfetto non esiste, il consulente perfetto tanto meno. Però esiste il consulente bravo che lavora per l'intermediario che gli permette di fare il proprio lavoro nel migliore dei modi! Siete d'accordo?
 

Manuel_Fantoni

Primo: non perdere
Grazie per il suo intervento. Penso che se si trova un intermediario disponibile si possa creare una sinergia anche con uno o più consulenti finanziari indipendenti. Di fatto avere un PIR fai-da-te e un consulente indipendente fornirebbe un vantaggio competitivo anche al consulente, che potrebbe far beneficiare ai propri clienti dell'esenzione fiscale. Ora si tratta di trovare un intermediario disponibile.
Ho creato un sondaggio in un altro forum per sondare l'interesse ai pir fai-da-te :
Se e quando raggiunge almeno 100 persone interessate provo a contattare qualche intermediario che non offra già pir "preconfezionati".
 

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