l'inferno fiscale in Italia (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
la sanguisuga non è mai sazia ora se la prendono con le baite di montagna


Val Sangone, la rivolta delle baite contro l’Agenzia delle Entrate

I proprietari: meglio abbattere i ruderi che pagare come fossero case
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Pubblicato il 24/08/2017
Ultima modifica il 24/08/2017 alle ore 16:56
andrea rossi
torino
I ruderi non si toccano. Anzi no: piuttosto si abbattono, si sradicano tetti, si lavora di piccone. Ma di pagare non se ne parla. C’è un pezzo di montagna in rivolta contro lo Stato e l’Agenzia delle Entrate - suo incolpevole, in questo caso, braccio - che sta inviando solleciti a 800 mila contribuenti perché regolarizzino i fabbricati rurali ancora iscritti al Catasto terreni e mai dichiarati al Catasto edilizio. 155 mila sono in Piemonte, dove si sta sollevando una rivolta guidata da alcuni sindaci e dall’Unione comunità montane. Gridano all’ennesimo ratto ai danni della montagna.



Il sindaco

Mario Ronco, sindaco di Coazze, comune di circa 3 mila abitanti a 40 km da Torino, è alle prese con un problema non indifferente. Sul suo territorio ci sono 2.884 ruderi. Quasi uno per ciascun residente. Ha scritto una lettera, l’ha inviata alla Regione e all’Anci, l’associazione dei Comuni. Una richiesta d’aiuto: «I proprietari che stanno ricevendo gli avvisi spesso decidono di abbattere la parte di fabbricato ancora esistente. Così si incide irrimediabilmente sul patrimonio culturale, storico e architettonico dei nostri territori. Questi edifici sono testimonianza storica di un modello di vita scomparso ma che rappresenta le radici della nostra cultura. Un patrimonio irrinunciabile da tutelare». Regolarizzare i fabbricati individuati dal Fisco costa da 172 euro, optando per il ravvedimento operoso, fino a 8.264 euro in caso di controlli e sanzioni. Somme che quasi nessuno vuole versare per case spesso pericolanti e in disuso da un’eternità. Senza contare il fatto, spiegano i sindaci, che non sempre è facile dirimere le questioni legate a proprietà, eredità, frazionamenti. Occorre rivolgersi a professionisti. E pagare. Infine, una volta regolarizzata la propria posizione il fabbricato diventa soggetto all’Imu e magari anche a Tasi e tassa rifiuti. Altri soldi.



C’è da dire che l’Agenzia delle Entrate ha atteso a lungo prima di richiamare gli inadempienti. La legge che obbliga a inserire i fabbricati rurali nel Catasto edilizio risale al 2012. I proprietari avrebbero dovuto provvedere entro fine anno. Le lettere in arrivo sono destinate a chi non l’ha fatto. E, spiegano dall’Agenzia, tra l’altro permettono di dimostrare che il fabbricato è degradato e non produce reddito: compilando un modulo e allegando fotografie si può sperare di evitare la contesa.



I progetti di recupero

Per i sindaci è troppo poco. L’Unione comunità montane ha chiesto all’Agenzia delle Entrate e al ministro Padoan di sospendere l’invio degli avvisi, ammettere maggiori deroghe e annullare le sanzioni. Ma c’è di più. Negli ultimi anni i progetti per il recupero dei borghi alpini hanno dimostrato di funzionare. Le famiglie ristrutturano le vecchie case, le borgate si rianimano, gli acquirenti ci sono. «Allora, viste anche le norme contro il consumo di suolo, chiediamo al governo di agevolare e incentivare il recupero, il restauro, la ristrutturazione - spiega Marco Bussone, vice presidente di Uncem Piemonte. - Si coinvolgano le Regioni, si usino i Piani di sviluppo rurale, i contributi a fondo perduto».



In fondo, se i ruderi possono tornare in vita riacquisteranno valore. E a quel punto i proprietari potranno usarli o metterli in vendita. In ogni caso saranno più propensi ad accettarne la tassazione.
 

tontolina

Forumer storico
ITALIA 16/10/2017 15:57
Entrate tributarie: aumento del 2,6% nel periodo gennaio-agosto
Le entrate tributarie e contributive hanno registrato nel periodo gennaio-agosto un aumento del 2,6% (+11.197 milioni di euro) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. LO ha fatto sapere oggi la nota …

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se le entrate aumentano e servizi ai cittadini diminuiscono.... allore anche il debito pubblico dovrebbe diminuire... e invece NO anche quello continua ad aumentare segnando record su record
 

tontolina

Forumer storico
Nemmeno la morte ferma il Fisco!
Anche per morire, pertanto, occorre avere i soldi o, meglio, occorre che i familiari superstiti, già affranti dalla perdita di un loro caro, abbiano i soldi. Qual è, dunque, la conclusione cui giunge lo sventurato cittadino che si imbatte nella lettura del bizzarro disegno di legge sulla “Disciplina delle attività funerarie”? La conclusione è la seguente: nemmeno la morte ferma il Fisco!

In arrivo la macabra “tassa sulla morte”
 

tontolina

Forumer storico
Cuneo fiscale in continua crescita
Il costo del lavoro dal 2006 al 2015 mostra un andamento crescente segnato dalla riforma delle aliquote fiscali e contributive nel 2007, a cui è seguito un costante incremento del carico contributivo e delle imposte soprattutto per la crescita delle addizionali regionali e comunali.
Nel 2015 il costo del lavoro risulta pari in media a 32mila euro e la retribuzione netta che resta a disposizione del lavoratore rappresenta poco più della metà del totale del costo del lavoro (54%, pari a 17.270 euro). La parte rimanente (46%, ossia 14.729 euro) costituisce il cuneo fiscale e contributivo. La componente più elevata è costituita dai contributi sociali dei datori di lavoro (25,4%), il restante 20,6% risulta a carico dei lavoratori: il 14%, sotto forma di imposte dirette e il 6,6% di contributi sociali.
Il costo del lavoro è più elevato al Nord. Il costo del lavoro è circa il 75% di quello dei dipendenti e la retribuzione netta è pari al 79,3% di quella maschile.
Dal 2006 al 2015 la pressione fiscale e contributiva sui redditi lordi da lavoro autonomo ha un andamento altalenante, fino ad assestarsi su una media di 22.952 euro. Dopo il prelievo fiscale e contributivo il reddito autonomo scende al 67% del reddito iniziale: le imposte sono il 16,4% mentre i contributi sociali sono il 16,6% del reddito totale. Anche nel lavoro autonomo le differenze di genere sono piuttosto rilevanti: i redditi lordi delle lavoratrici sono pari in media a 17.799 euro contro i 26.008 euro dei lavoratori e sono marcate anche le differenze territoriali: nel Nord-ovest i redditi da lavoro autonomo e anche i contributi sociali (rispettivamente 26.504 euro e 4.384 euro) risultano mediamente più elevati.

Istat, cresce il reddito disponibile ma uno su tre è a rischio povertà
 

tontolina

Forumer storico
Cgia: per le Pmi arriva un nuovo costo fisso per almeno mezzo miliardo lʼanno
Con la neonata legge sulla crisi di impresa 133mila Srl dovranno dotarsi di un organo di controllo collegiale o di un revisore legale dei conti

E' la Cgia di Mestre a lanciare l'allarme: le piccole aziende italiane dovranno affrontare un nuovo costo fisso per un totale di almeno mezzo miliardo di euro l’anno. Con l'approvazione della legge delega su “La riforma della disciplina della crisi di impresa e dell'insolvenza”, saranno 133mila le società a responsabilità limitata (Srl) che dovranno dotarsi di un organo di controllo collegiale o, in alternativa, di un revisore legale dei conti.

Con la normativa in vigore fino a poco tempo fa in una Srl la nomina dell’organo collegiale di controllo o del revisore dei conti non era sempre obbligatoria e lo diventava solo quando era prevista dallo statuto, oppure se si verificavano alcune condizioni. Il vincolo di nomina, per esempio, scattava nel caso si fossero superati per due esercizi consecutivi almeno due dei seguenti limiti:
quando il totale dell’attivo patrimoniale saliva sopra i 4,4 milioni di euro;
allorché i ricavi delle vendite e delle prestazioni superavano gli 8,8 milioni di euro
e quando la Srl aveva un numero di dipendenti superiore alle 50 unità.

Ora, con la nuova legge delega, si è stabilito che basta il superamento per due esercizi di una sola delle tre soglie; quelle di natura finanziaria, inoltre, sono state abbassate entrambe a 2 milioni di euro e le Srl interessate, invece, saranno tutte quelle con più di 10 addetti.
Adesso quindi le piccole imprese a responsabilità limitata comprese tra 10 e 50 addetti che, secondo i calcoli della Cgia ammontano a poco meno di 133mila unità, saranno costrette a nominare il collegio o il revisore dei conti accollandosi un costo aggiuntivo di circa mezzo miliardo di euro l’anno.

Il commento della Cgia è affidato al coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo: “Dopo aver deciso di rinviare di un anno sia l’entrata in vigore dell’Iri (vale a dire la nuova imposta che avrebbe consentito alle società in nome collettivo di beneficiare di un’aliquota sui redditi del 24 per cento), sia l’abolizione degli studi di settore, arriva a sorpresa questo nuovo balzello che, mediamente, costerà a ciascuna impresa interessata almeno 3.500 euro circa ogni anno.
Se, come pare, in questa legge di Bilancio
non assisteremo nemmeno all’estensione della cedolare secca agli immobili a uso strumentale,
non verrà completata l’attuazione del regime per cassa
e non si procederà a confermare l’ecobonus al 65 per cento,
ci apprestiamo a registrare l’ennesimo disinteresse dell’esecutivo e della maggioranza di governo nei confronti delle istanze sollevate dal mondo delle piccole e micro imprese”.

Lombardia e Veneto – conclude Zabeo - saranno le regioni più colpite, visto che in queste aree risiede quasi il 33 per centro del totale delle piccole imprese interessate da questa nuova stangata. Pertanto, invitiamo i Governatori Maroni e Zaia a sollevare anche questa questione nella trattativa per l’autonomia che è stata avviata in queste settimane con il Governo centrale”.

Cgia: per le Pmi arriva un nuovo costo fisso per almeno mezzo miliardo l'anno - Tgcom24
 

tontolina

Forumer storico
Agenzia delle Entrate: documento falsificato per aggiudicarsi un processo Video
Agenzia delle Entrate trucca documento e vince processo per iva. Tutta la storia

L'agenzia delle Entrate a Bari falsifica un documento per vicere una causa per il rimborso dell'iva. Ecco tutta la vicenda

Agenzia delle Entrate trucca documento e vince processo per iva. Tutta la storia


Agenzia delle Entrate trucca documento e vince ricorso



Una storia che sta facendo il giro del Web e non pare essere ancora smentita dalla stessa Agenzia delle Entrate con tutte le conseguenze del caso

Alla luce dell'episodio saltato fuori c'è da credere quando si dice che l'Agenzia delle entrate è amica dei contribuenti? Stando infatti a quanto riportano gli organi di informazione locali, a Bari le Entrate avrebbero modificato un documento per vincere una delicata causa sul rimborso Iva. Stando ai giudici tributari che si sono occupati della vicenda, la data cancellata e riscritta in fotocopia non sarebbe altro che una "grossolana contraffazione". Proprio così, l'espressione utilizzata per definire la firma su documento apposta da un dirigente che stava prestando servizio altrove è stata di "grossolana contraffazione" su una lettera di rifiuto a un domanda di rimborso alla sede locale all'Agenzia di Via XX Settembre.

La storia


Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno che ha sollevato il caso, sette anni fa il Fisco ha contestato nove avvisi di accertamento per vendite di beni tra società della holding a un prezzo ritenuto non congruo dalla direzione provinciale di Bari dell'Agenzia delle entrate. Chi ha avuto a che fare con il fisco sa bene come l'espressione non congruo sia quella più utilizzata. E anche quella che con maggiore facilità fa andare su tutte le furie il contribuente. A ogni modo, al termine del giudizio ha fatto valere le sue ragioni. Peccato solo che le domande di rimborso per un credito Iva di oltre 200.000 euro sarebbero state sempre respinte. E non si tratta evidentemente di cifre di poco conto. La ragione? Secondo le Entrate, con iscrizioni a ruolo pendenti non si poteva rimborsare l'Imposta sul valore aggiunto. E a norma di legge, non ci sarebbe nulla da eccepire.


Il contenzioso giudiziario va avanti e la società presenta una nuova istanza. Ma questa volta l'Agenzia delle entrate non risponde e allora il ricorrente decide di giocare la carta del silenzio-rifiuto. Davanti alla Commissione tributaria provinciale l'Amministrazione sostiene l'inammissibilità della domanda mentre la società sostiene che quella lettera era solo la raccomandata di due anni prima rivista e corretta. O meglio, secondo il legale, nella parte riservata alla data il 4 sarebbe diventato 6, una vero e propria modifica.


Nessun dubbio per la Commissione tributaria provinciale che ha giudicato l'episodio. A suo dire è provato in atti che la nota del 4 marzo 2016 è mera riproduzione fotostatica della lettera inviata dall'Agenzia delle entrate in data 4 marzo 2014 in risposta ad altra e precedente istanza di rimborso. Di pi§: a nota del 4 marzo 2016, che mostra chiari segni di grossolana contraffazione della data aggiornata al 2016 è addirittura inesistente dal punto di vista giuridico. Il dirigente che avrebbe dovuto firmare era stato trasferito in un altro ufficio. Cosa succederà adesso che la sentenza è passata in giudicato? Arriverà il rimborso Iva oltre al rimborso delle spese a cui l'Agenzia delle entrate è stata condannata?

Nel frattempo...
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Il sito web dell'Agenzia delle Entrata è stato rilancito rinnovato con numerosi servizi migliorati e implementati insieme all'aggioramento anche dell'applicazione. E vi è una stretta anche sulle regole e sui controlli annunciata.
adServer.bs

Nuovo sito online dell'Agenzia delle Entrate su Internet che è stato rivisto completamente ed è iniziato a funzionare stamattina, pur con qualche problema come vi spiegheremo sotto. Al nuovo sito si affianca anche la nuova strategia rafforzata in diversi punti contro l'evasione fiscale spiegata dallo stesso nuovo direttore dell'Agenzia delle Entrate Ruffini più di un mese fa circa insieme all'annuncio del nuovo sito di cui aveva notizia il 6 Dicembre in audizione che ormai era quasi pronto. Il sito è andato offline sabato pomeriggio e stamattina, lunedì era regolarmante accessibile

Vi sono una serie di servizi che sono cambiati, tutto per cercare di essere in linea con le esigenze del pubblico sia professionale dei notai e commercialisti che dei semplici cittadini per cercare di rendere tutto più semplice, facile, veloce ed intuitivo

In modo particolare è stato aggiornato il CIVIS, il servizio di assistenza online che eprmette di chiedere spiegazioni quando arrivano delle notifiche da controlli automatici o di intergarire anche per controlli formali avvenuti e spedire documenti richieti e anche le copie dei pagamenti F24. Sono state tratte più di un milione di pratiche con una risposta di tre giorni nella quasi totalità dei casi.

Anche RLI ha avuto dei miglioramenti, ovvero il sistema dei contratti di locazione per la registrazione che ha già avuto un ottimo successo con quasi il 70% dei contratti registrati online nel 2017 contro il 33% dell'anno precedente. E ora ha avuto ulteriori miglioramenti.

Migliorata anche la dichiarazione di successione telematica che già è uno dei servizi più usati perchè permette di risparmiare tempo e denaro agli ere ad esempio per la voltura degli immobili a livello del catasto

E, infine, un uleteriore rinnovamento per la gestione degli appuntamenti, suggerimenti e proteste e reclami.

Aggiornata anche l'applicazione dell'Agenzia delle Entrate mobile con una serie di miglioramenti, molti dei quali inseriti nel sito. L'applicazione nuova era già disponibile da un pò, ma come detto è statat riaggiornata.

Da sottolineare che c'è qualche problema ad entrare direttamente in alcune pagine del sito dai motori di ricerca per i vecchi indirizzi ancora presenti, ma si rivolve riniziando la navigazione dalla homepage. E sarà solo un problema momentaneo.
 

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