l'inferno fiscale in Italia (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
troppe tasse uccidono la crescita del PIL
infdatti l'Italia è ULTIMA

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tontolina

Forumer storico
Fisco: Manageritalia, Italia fondata su tassazione lavoratori

ROMA (MF-DJ)--Dai dati presentati oggi "pare di capire che la Repubblica italiana non sia tanto fondata sul lavoro, quanto sulla tassazione di lavoratori dipendenti e pensionati".

Cosi' Guido Carella, presidente Manageritalia, ha commentato quanto emerso dall'incontro "Fisco: facciamo chiarezza su chi paga" organizzato nella sede romana della federazione dei manager del terziario.

"Nel periodo 2005 2016 - ha evidenziato Andrea Monorchio, professore di finanza pubblica e 17esimo ragioniere dello Stato - il gettito delle imposte dirette è aumentato del 30,2% (248,5 mld 2016), quello delle indirette del 21,7% (242,2 mld 2016) e quello dei contributi sociali del 16,6% (221,4 mld 2016). Tutto questo a fronte di un'evasione stimata dal MEF in 100 miliardi (98,3), ma molto probabilmente ben più ampia".

"Le tasse in continuo aumento - ha aggiunto Nicola Quirino, docente di economia pubblica presso la Luiss - le pagano sempre i soliti noti. Basti pensare che solo 764.776 (1,9% dei contribuenti) italiani nel 2015 hanno dichiarato redditi superiori agli 80 mila euro, contribuendo così a quasi un quarto (22,7%) delle entrate per IRPEF e addizionali regionali e comunali. Un altro dato eclatante e significativo dell'evasione è quello relativo all'aliquota marginale massima nei principali paesi UE: 43% in Italia sopra i 75 mila euro, 43% in UK sopra i 150mila euro, 45% in Francia sopra i 152.108 euro e 45% in Germania sopra i 250.730 euro. Oltre ogni differenza che si voglia considerare, questo è indicativo di una base imponibile di cittadini che dichiarano i loro redditi ben più ampia negli altri paesi".

A livello di reddito medio dichiarato i dirigenti d'azienda sono secondi con poco più di 110 mila euro ai notai (200 mila euro) seguiti da farmacisti (poco più di 100 mila), medici (poco più di 60 mila) e dentisti (45 mila circa). Per un reddito lordo da 100 mila euro dal 2005 a oggi il peso di Irpef più addizionali è aumentato del 9,1%, quello dell'Irpef del 5,2% e quello delle addizionali del 107,9%. Tra i 764.776 contribuenti che dichiarano più di 80 mila euro lordi 432.720 (57%) sono lavoratori dipendenti, 223.303 (29%) pensionati e solo 108.753 (14%) indipendenti. In questa fotografia irreale dei redditi degli italiani i dirigenti sono 287.451 (38% del totale), 119.683 privati e 167.768 pubblici. Sempre Quirino ha mostrato come sia demagogica la recente campagna contro le detrazioni dei così detti ricchi. Infatti, nel 2015 su poco più di 38 miliardi di detrazioni sui redditi per i lavori dipendenti, solo 1,2 miliardi (3,2%) vanno a chi ha redditi oltre i 60mila euro. Anche le detrazioni sanitarie dei lavoratori dipendenti (1,6 miliardi) vanno per il solo 10% a chi ha redditi sopra i 60mila euro.

"Da dati mostrati oggi - ha detto Carella - pare di capire che La pressione fiscale su chi dichiara redditi medio-alti, soprattutto dipendenti e pensionati, continua ad aumentare. Anche perché se c'è una parte del Paese indubbiamente povera, ce ne è un'altra che evade eccome. Un accanimento contro chi paga e contribuisce con il suo lavoro a sostenere l'economia del Paese che dovrebbe essere volto verso chi evade. Ci tartassano, ma questo non serve neppure per rilanciare la crescita, ma per mantenere consolidate storture e privilegi. Bisogna cambiare registro e anche subito smettendola di fare demagogia, colpire gli evasori, ristrutturare alcune ben note voci di spesa e puntare a crescere. Il debito non può e non deve essere l'alibi per tassare sempre i soliti e al contempo non fare nulla per lo sviluppo".

com/mur

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(END) Dow Jones Newswires

April 11, 2017 06:10 ET (10:10 GMT)
 

big_boom

Forumer storico
i pensionati non sono lavoratori
inoltre l'anomalia italiana e di premiare chi e' causa del problema
in una situazione di crollo della occupazione di tassazione record e di pil in crollo decennale dovrebbero essere penalizzati tutti quelli che sono direttamente o indirettamente la causa per voto e per posizione sociale
quindi pensionati, dipendenti pubblici, politici e statali in genere dovrebbero essere penalizzati e invece vengono premiati

final destination per un tale modello? la Grecia, blocco dei conti e privatizzazione anche dell'aria che respirate
 

tontolina

Forumer storico
La manovra correttiva pretesa dall’Europa arriva in Gazzetta ufficiale e diventa il decreto legge 50 del 2017.Con questo ultimo passaggio vengono introdotte ufficialmente le novità che gli italiani avrebbero volentieri evitato.

AUMENTA L’IVA – La prima conseguenza della cosiddetta “Manovrina” è l’aumento dell’Iva. Si tratta in realtà di un aumento meno consistente del previsto, ma pur sempre un ritocco al rialzo.
La questione, anche se poco pubblicizzata, è già nota e riguarda le cosiddette clausole di salvaguardia che scattano in automatico a copertura di eventuali problemi nel raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del rapporto deficit/PIL.

LA SITUAZIONE – Le previsioni odierme parlano di un deficit al 2018 di circa 19,5 miliardi di clausole di salvaguardia che potrebbero far scattare, da gennaio, aumenti automatici delle aliquote IVA attualmente fissate al 10% e al 22%.

Nel Documento di Economia e Finanza il Governo Gentiloni ha ribadito l’impegno a disinnescare le clausole di salvaguardia, ma se non si troveranno le coperture per quasi 20 miliardi di Euro la missione sarà impossibile.

Così nella manovrina entra l’aumento dell’IVA a partire dal primo gennaio 2018: l’articolo 9 della manovrina modifica la legge di bilancio per il 2015 approvata dal Governo Renzi che introduceva l’aumento IVA a partire dal primo gennaio 2018.

QUANTO AUMENTERA’ – A partire dal primo gennaio 2018 l’aliquota IVA al 10% aumenterà all’11,5% – invece che al 13% come deciso da Renzi – e salirà ancora al 12% nel 2019 e al 13% nel 2020. L’aliquota ordinaria al 22%, nel 2018 sale al 25%, poi nel 2019 sale ancora al 25,4% (anziché al 25,9% come previsto da Renzi); scende al 24,9% nel 2020 e torna al 25% nel 2021.

È la prima volta che un Governo interviene sul capitolo clausole di salvaguardia mettendo nero su bianco la previsione di un aumento IVA.

In realtà l’Esecutivo ha annunciato una diminuzione dell’Iva, ma si tratta più che altro di un gioco di parole: in pratica, semplificando i calcoli, si tratterà di una “riduzione della percentuale dell’aumento”. In poche parole l’incremento delle percentuali dell’Iva vi sarà (sempre che Gentiloni non trovi 20 miliardi per disinnescare la clausola di salvaguardia entro il 31 dicembre prossimo), ma sarà in misura minore di quanto previsto.
Nonostante “il verso” di Renzi l’aumento dell’IVA è in Gazzetta Ufficiale! L’incredibile sforzo dialettico de La Stampa per negare l’evidenza

Oggi Phastidio.net e Rischiocalcolato.it hanno rilanciato una piece of news incredibile, appunto quella della salita dell’IVA che invece il Renzi, conosciuto anche con il vezzeggiativo “il Bomba”, continua a negare, quasi si mette a piangere ogni qual volta si ipotizza una salita delle imposte. In fondo la sua strategia è chiara: ben sapendo che le tasse devono aumentare per forza – lo vuole l’EUropa, è scritto nero su bianco nel DEF che il suo Governo ha approvato, il furbone – potrà sempre dire “se c’ero io non le aumentavo, le tasse… Onestamente siamo tutti stufi di essere presi per il culo, che dite?

Ma la notizia non è questa, piuttosto voglio sottoporvi l’incredibile sforzo dialettico per negare l’evidenza del giornale più Governativo che ci sia in Italia, quello i cui interessi editoriali sono più grandi: La Stampa di Torino. Sapete, in Piemonte La Stampa era conosciuta ai tempi con un altro nomignolo che i giovani non ricordano, La Busiarda (che significa La Bugiarda) probabilmente per l’abitudine fin dai tempi dei Savoia di confondere il popolo che la leggeva.


Oggi, non potendo più dire che le tasse non scendono in quanto salgono – e di molto, su tutti l’IVA – che fa? Leggete quanto dice Phastidio.net, riprendendo un articolo de la Busiarda ehm de La Stampa del 25 Aprile 2017 intitolato “Manovra, più soldi alle Province“, titolo assolutamente forviante in quanto nasconde il fatto che si parla di aumento di IVA.

La frase da incorniciare, per non voler dire che l’IVA aumenterà, è la seguente: «Di fatto, l’aliquota Iva ridotta, che sarebbe dovuta salire dal 10 al 13%, nel 2018 scende dal 13% al 11,5%, nel 2019 passa dal 13% al 12% e dal 2020 torna al 13%. L’aliquota ordinaria nel 2018 resta pari al 25%, nel 2019 scende dal 25,9% al 25,4%, nel 2020 scende dal 25,9% al 24,9% e dal 2021 scende dal 25,9% al 25%».

Tradotto, vi stanno dicendo che dovete essere contenti perchè non è vero che l’IVA sale, in quanto – invece – sale meno del previsto! Ma non diciamolo (…) Phastidio.net la associa addirittura alla più sottile disinformatja, chi scrive si limita ad affermare che bisognerebbe vedere in faccia colui che ha scritto questo pezzo per La Stampa, decisamente bravo con la lingua (addomesticata a immense finezze verbali), certamente lo pagano molto per scrivere queste cose. Io – lo ammetto – non ne sarei stato capace, anzi me ne sarei vergognato. Ma questa è una mia opinione. Sotto vi riporto l’articolo integrale di Phastidio.net (articolo di Luigi Olivieri), imperdibile.https://i0.wp.com/scenarieconomici....-http___phastidio.net_2017_04_25_bu.jpg?ssl=1
Per altro sono curioso di vedere che effetto farà l’aggregazione di forze di blogs indipendenti nel pubblicizzare questa notizia, L’IVA SALIRA’ PER VOLERE DEL GOVERNO!.
Della serie, i media tradizionali continuando a tacere al volgo l’aumento dell’IVA di fatto proposto dal Governo, faranno una gran bella figura di m…..

Che dite?
 

big_boom

Forumer storico

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