Light crude oil ( petrolio US ) (1 Viewer)

ditropan

Forumer storico
SORAYA1 ha scritto:
CIAO DITRO IO SO' SEMPRE LI :(
Carlo

Buongiorno .... pure io son sempre lì ... tg 51$ ci siamo quasi ....

dai che dopo si dovrebbero sviluppare un mare di pressioni politiche per riportarlo nei range più umani !!! :rolleyes: :rolleyes:


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ditropan

Forumer storico
tanto han fatto che sono arrivati dove volevano .... haaaa gli americani e le loro cifre tonde !!! :-o :-o
Petrolio a $ 50 al barile - notizia del 28/09/2004

Alle ore 16,19 locali (22,19 in Italia) di lunedì 27 settembre, il contratto di novembre del petrolio (CLX4) al Nymex di New York ha raggiunto i
$ 50,00 al barile.
 

ditropan

Forumer storico
Buoni del Tesoro - notizia del 27/09/2004

Il contratto di dicembre dei Buoni del Tesoro a 10 anni confermano un trend in salita dovuto alle considerazioni che i prezzi del petrolio rallenteranno l'economia.


ma se l'economia rallenta si consuma pure meno greggio !!
... ecco la stima opec per il 2005 ....

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ditropan

Forumer storico
ve lo ricordate questo articolo che postai un pò di giorni fà (prima dell'annuncio del rialzo dei tassi) ...


-ditropan- ha scritto:
MARKET REPORT
A.Giovannetti (Tradingnet): tassi, petrolio, storni e pretesti

di Andrea Giovannetti , 21.09.2004 10:59

Chi, come noi, utilizza modelli quantitativi per ottenere indicazioni di trading o di asset allocation si ritrova spesso a cercare, tra i vari scenari possibili, quello che più si adatta alle previsioni dei modelli. Non si percorre l’analisi multiscenario classica, il “cosa avviene se”, ma si parte dagli output per identificare quali potrebbero essere le cause che possano favorire lo scenario ritenuto più probabile.
Questo approccio, che dodici anni di quotidiana esperienza ci portano a considerare più affidabile, non considera gli eventi come cause scatenanti, ma solo come pretesti che i mercati trovano per muoversi in una direzione o nell’altra.
In questo momento i nostri modelli sono fortemente positivi nel medio periodo, mentre danno con probabilità crescente una correzione nel breve. Quali potrebbero essere i pretesti che i mercati stanno aspettando per stornare?
I più probabili sono due (escludendo fatti drammatici imprevisti): petrolio e tassi.

* Il primo è stato il vero pretesto della discesa di luglio e agosto. Come dicevamo la settimana scorsa la salita dei prezzi del greggio è stata talmente considerata la causa dei mercati negativi che stupisce che pochi si siano domandati perché i mercati sono saliti una settimana prima che il petrolio iniziasse a scendere. Suona altrettanto strano vedere oggi il petrolio tornare sui 46$, lo stesso valore che aveva il 13 agosto, con l’indice S&P sui minimi. Una ben strana correlazione.
Nonostante i suoi indubbi effetti negativi sulla bilancia commerciale USA (e ancora più su quella giapponese) il petrolio NON è stata la causa delle discese estive, ma è stato sicuramente il pretesto. Oggi potrebbe tornare ad esserlo, una nuova fiammata verso i massimi del 20 agosto scorso e i mercati potrebbero approfittarne per iniziare a correggere.

* L’altra possibilità è costituita dai tassi (per entrambi gli argomenti rileggete la nostra comunicazione del 30 luglio), il timore di rialzi è stato sicuramente una componente delle scorse discese, ora i mercati scontano un aumento, questa sera (martedì) di un quarto di punto negli USA e quindi gli analisti concordano nel non prevedere impatti di alcun tipo sui mercati.
Affinché possa essere preso a pretesto l’argomento tassi deve riservare delle sorprese: la FED potrebbe non alzare, innescando timori inflazionistici, o alzare di 0,50 creando paure per il prosieguo della crescita. Ipotesi sicuramente ad oggi improbabili, ma i cui effetti proprio per questo potrebbero essere amplificati.
Operativamente i livelli rilevanti, la rottura dei quali suggerirebbe di alleggerire in ottica di trading, sono costituiti, per l’Italia da 27620 di SPMIB, per gli USA da 1113,90 di S&P, per il Giappone da 10890 di Nikkei.


.... bene ecco ora la continuazione ...

A.Giovannetti (Tradingnet): ancora petrolio e... occhio al 4 Ottobre!

di Andrea Giovannetti , 28.09.2004 11:18

I commenti e le osservazioni scaturite dal nostro intervento della settimana scorsa intitolato tassi, petrolio, storni e pretesti ci forniscono interessanti spunti di riflessione.
Ci sono i complimenti, sia per la prevista e avvenuta correzione, sia (e soprattutto) per quella sui massimi del petrolio come causa/pretesto per le discese dei mercati.
Ci sono le critiche per aver definito pretesto una causa reale come il prezzo del barile. Osserviamo soltanto che definire pretesto qualcosa, non significa negare il legame causa-effetto, semplicemente riteniamo che quando tale rapporto diventa determinante solo in alcune condizioni, allora ci troviamo di fronte ad un pretesto.
I bambini imparano prestissimo che piangendo ottengono attenzione e coccole, ma raramente piangono “per niente”, lo faranno per fame, stanchezza o mal di pancia, imparano, cioè altrettanto velocemente ad attribuire un bisogno fisico al loro comportamento che in realtà è determinato dal bisogno emotivo di coccole. Il pretesto, di volta in volta, sarà il mal di pancia o la fame o, mutatis mutandis, il petrolio, ma la causa vera, come per il bimbo sono i bisogni psicologici ed emotivi, così per i mercati sono le istanze psicologiche collettive: paura, panico, euforia, avidità, cinismo, etc
Non facciamo una bella figura dicendo che i mercati “avevano bisogno di correggere”, lo sappiamo. Sarebbe sicuramente più apprezzata un’analisi che partendo dalla situazione in Iraq passi in Nigeria attraverso i problemi di Yukos, ma tant’è, la pensiamo diversamente.
A volte appare così evidente eppure non si vuole vedere.
Non solo si attribuisce al petrolio la responsabilità delle discese, ma poi, seguendo lo stesso percorso logico, si attribuisce all’Iraq o alle altre cause citate la salita del petrolio, come se i futures sul petrolio non esistessero, come se non fossero quelli che una volta i giornali chiamavano speculatori a muovere il prezzo.
Quando questa massa enorme di operatori si stancherà di spingere in alto il prezzo del petrolio, inizieranno ad andare corti, si posizioneranno al contrario e sarà sicuramente in contemporanea con un qualche accordo con le varie fazioni in Iraq che consenta di poter disporre da parte USA dei giacimenti.
Sapete quanto ha impiegato, nel 1990, il petrolio a passare da 41$ a 28$? ... 12 giorni
Veniamo ai mercati azionari di questa settimana.
USA e Giappone hanno bucato i livelli segnalati e sono entrati formalmente in fase correttiva, almeno per i nostri modelli, con obiettivi modesti sia come profondità che tempo: tra i 3 e i 5 punti percentuali per una durata non superiore alle 2 settimane.
L’Italia tiene benissimo anche se non pensiamo che possa continuare a non risentire o quasi di una pressione di vendite che coinvolge praticamente tutti i paesi, con poche eccezioni. Pensiamo che, questa settimana, possa anche vivere giornate particolarmente volatili, ma ciò non incrina la forza manifestata.
Ricordiamo le attese di volatilità anomala per il giorno 4 ottobre che potrebbe costituire un ottimo pivot per i mercati.

grafichetto !!!! :-D :-D :-D :-D

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ditropan

Forumer storico
warrenbuff ha scritto:
Che bel grafico....


:look:



Andrea ieri ho sparato 1 delle mie cartucce a 49 e mezzo...


quale? .... quello dei 12 giorni ? :D :D :D :D :D


.. io ieri ho sparato un mini a 49,65 ... vediamo se oggi mi concedono il contratto nymex a 50,5$ ;) :cool: :king:
 

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