USA EUROPA e Russia (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
“Noi vogliamo il cambio di regime in Russia”
Maurizio Blondet 20 Febbraio 2021

“Gli obiettivi che abbiamo nei confronti della Russia sono molto grandi: non vogliamo niente di meno che un cambio di regime in Russia, che è molto difficile da ottenere con la pressione economica “della sola UE “.Se vuoi davvero mettere la Russia in ginocchio economicamente, avrai bisogno di una grande coalizione di paesi, perché l’Europa da sola non può ottenere tutto ciò che è necessario.”.
Parola di un economista-principe, anzi il “massimo economista” tedesco, secondo DWN. Gabriel Felbermayr (in realtà “austriaco”), presidente da un anno del Kiel Institute for the World Economy (Institut für Weltwirtschaft, IfW) , dopo essere stato per anni direttore dello Ifo Institute for Economic Research, i più grande ed influente “pensatoio” (think tank) economico in Germania, e suggeritore del governo.
Sulle questioni economiche, non su quelle politiche. Fino ad oggi.


Perché adesso dicendo in una intervista molto importante (alla Radio Tedesca) che “non vogliamo niente di meno che un cambio di regime in Russia”, “uno dei più importanti economisti del paese sta rendendo pubblico che stanno perseguendo l’obiettivo quasi ufficiale di un cambio di potere in un altro paese importante”, nota DWN […]
E chi intende l’economista quando dice “noi”? (“Non vogliamo niente di meno che un cambio di regime”)?
Chi vuole niente di meno che un cambio di regime in Russia: gli economisti tedeschi?
il governo tedesco?
la Commissione UE?
La leadership della NATO?
Tutti loro?”.
Una risposta può essere la volonterosa partecipazione della Cancelliera all’accusa che è stato Putin a far avvelenare – con lo scampato avvelenamento col Novichok (che non perdona) quello che i media occidentali, sudando sette camice, si sforzano di far passare per “il maggior avversario politico di Putin”, quel Navalni dal 2%.
Come nota a margine: dopo aver “guarito” Navalny dal novichok, il governo tedesco lo ha nascosto nella Foresta Nera (“riabilitazione”), dove ha prodotto il video sul presunto palazzo di Putin per conto di una società di produzione americana di Los Angeles .


Un falso messo in piedi con quel misto disarmante di arroganza ingiuriosa, arbitrarietà pressapochista, e puerilità che tradisce la “firma” dei circoli di Bruxelles, che credono alla propria propaganda, ossia di rappresentare il più perfetto “stato di diritto” e di volerlo diffondere con sanzioni a paesi che non obbediscono ai “nostri valori”, LGBT, nozze gay, uteri in affitto aborto liberissimo, gender, azzeramento del CO2, vaccini Pfizer, niente debito pubblico…
Infantilismo e ingiuriosità
L’intervista dell’economista Gabriel Felbermayr alla DeutchlandFunk verteva appunto sul fatto che il rappresentante per gli affari esteri dell’Ue Josep Borrell era andato a Mosca a pretendere da Lavrov il rilascio di Aleksei Navalni, nella convinzione che – appunto – l’Europa sola conosce lo “stato di diritto” – e la Russia no.
Tipico miscuglio eurocratico di gratuita ingiuriosità e infantilismo, a cui Lavrov ha risposto da adulto, ricordando a Borrell che nella sua Catalogna – altro che Navalny – ci sono decine di politici in prigione per il “reato” di aver chiesto un referendum;
ha inviato a Borrell un video che con i vari pestaggi delle polizie europee nelle manifestazioni non autorizzate nei paesi dell’ Europa occidentale.

Una immagine del video di Lavrov: al manifestante picchiato, la democrazia controlla se è positivo al covid. Il video è stato rimosso da Youtube, per democrazia.


Lavrov ha aggiunto che sull’avvelenamento di Navalny l’Europa ha mentito e si è dimostrata un partner inaffidabile. Per concludere: “Il principale problema a cui siamo confrontati tutti è la mancanza di normalità nelle relazioni fra Russia e Unione Europea. Una situazione malsana che non giova a nessuno

Tornato Borrell con le pive nel sacco, gli eurodeputati lo hanno accusato di aver “preparato male l’incontro”: si aspettavano di vederlo tornare con Navalny, consegnato con umili scuse dal non-stato-di-diritto?
L’infantilismo dilaga, evidentemente, nei circoli di potere in Europa. E in fondo anche la dichiarazione esplosiva del Massimo Economista tradisce il delirio di onnipotenza tipico del cinquenni: dopo aver confermato che “noi non vogliamo di meno che il cambio di regime in Russia”, ha aggiunto che le sanzioni della sola Europa non bastano. “Se vuoi davvero mettere la Russia in ginocchio economicamente, avrai bisogno di una grande coalizione di paesi. Almeno la Cina sarebbe necessaria a bordo e, idealmente, l’India e altri partner commerciali della Russia”.
Almeno la Cina e l’india. Almeno.
Xi e Narendra Mody saranno sedotti dal nobile progetto di unirsi a Berlino per rovesciare Putin e mettere al potere a Mosca Navalny, onde costui possa inserire nella Costituzione russa il diritto dei froci a sposarsi cancellando l’odiosa che matrimonio è solo fra uomo e donna.

Se poi la David Sassoli riesce a convocare Darth Vader e il Lato Oscuro della Forza, il cambio di regime a Mosca è assicurato.

Mentre questi bambinoni infantileggiano pericolosamente, e si apprestano ad appioppare a Putin altre più gravi sanzioni il 22 febbraio, il notiziario economico tedesco ricorda che “negli ultimi anni, l’economia tedesca ha dovuto assorbire la maggior parte dei danni causati dalle sanzioni russe.
È quanto scrive l’Istituto Ifo in un’analisi pubblicata nell’ottobre 2020: “L’indagine sulle aziende mostra anche che le aziende della Germania orientale sono particolarmente colpite dalle sanzioni – in Sassonia, ad esempio, il 60% delle aziende si vede ostacolato nell’esportazione in Russia. I problemi con l’export vengono citati molto più spesso (dal 28% delle aziende) rispetto alle difficoltà con le importazioni (del 5%) o gli investimenti (del 7%). Le aziende del settore manifatturiero, in particolare nell’ingegneria meccanica, sono quelle più frequentemente colpite in termini relativi. Anche i settori automobilistico, chimico e logistico sono ampiamente colpiti. Il 55% delle grandi e il 42% delle piccole e medie imprese trarrebbero vantaggio dalla revoca delle sanzioni dell’UE contro la Russia, soprattutto nel settore manifatturiero “.

E non avete ancora visto niente.

 
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tontolina

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L'Uccidente vuole un cambio in Siria perchè odia Assad
ora fa di Putin il gemello di Geddafi pretendendo il regime-change anche in Russia magari portandola alla distruzione come in Libia e in Siria

Joe Biden: «Vladimir Putin è un killer». La replica di Mosca: «Un attacco a tutta la Russia»
A meno di due mesi dall'insediamento, il presidente americano ha attaccato senza mezzi termini il suo omologo russo definendolo «un assassino» e promettendo che «pagherà»
Redazione
GIOVEDÌ 18 MARZO 2021 09:22
Si apre un nuovo scontro tra Mosca e Washington. A meno di due mesi dall'insediamento di Joe Biden, il presidente americano ha attaccato senza mezzi termini il suo omologo russo, Vladimir Putin, definendolo «un assassino» e promettendo che «pagherà» per le presunte interferenze nelle presidenziali americane del 2020, come rivelato dall'intelligence Usa.
In un'intervista ad Abc Biden ha dichiarato che Putin «pagherà», «abbiamo avuto una lunga conversazione (a fine gennaio), io e lui...lo conosco abbastanza bene. La conversazione è iniziata così: io ho detto 'io ti conosco e tu conosci me. Se verificherò che è successo, sii preparato'», ha detto Biden.
Le dichiarazioni del numero uno della Casa Bianca arrivano all'indomani della diffusione del rapporto dell'intelligence Usa, in base al quale Putin autorizzò la strategia per denigrare Biden a vantaggio di Donald Trump alle presidenziali, istillando la sfiducia nel sistema elettorale.

La reazione di Mosca alle parole di Biden non si è fatta attendere. Le dichiarazioni sul capo di stato russo sono «un attacco ai russi» e una reazione «isterica dovuta all'impotenza» degli Stati Uniti, ha scritto sul suo canale Telegram il presidente dalla Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin.
«Biden ha insultato i cittadini del nostro Paese con la sua dichiarazione», «Putin è il nostro presidente, gli attacchi contro di lui sono attacchi alla Russia», il leader «di un Paese che si proclama un difensore dei principi democratici e della moralità non può comportarsi così. Nessuno è autorizzato a parlare del nostro capo di stato in questo modo».

E sulle accuse mosse dal report di intelligence aveva risposto in mattinata il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha affermato che Mosca non ha cercato di influenzare le elezioni presidenziali americane, definendo infondato il rapporto. «Non siamo d'accordo con le conclusioni di questo rapporto per quanto riguarda il nostro paese. La Russia non ha interferito nelle elezioni precedenti e non ha interferito nelle elezioni menzionate in questo rapporto nel 2020. La Russia non ha nulla a che fare con le campagne contro i candidati. A questo proposito, consideriamo questo rapporto errato, è assolutamente infondato», ha detto Peskov ai giornalisti.
Il portavoce del Cremlino ha anche notato che negli ultimi anni ogni presidente degli Stati Uniti ha iniziato il proprio mandato con l'imposizione di sanzioni contro Mosca, aggiungendo che le azioni degli oppositori della Russia sono «difficili da prevedere».
Gli obiettivi della Russia non si limitavano a danneggiare la candidatura di Biden e ad aiutare la candidatura per la rielezione di Trump, afferma il rapporto, poiché l'intelligence americana ha scoperto che Mosca avrebbe anche cercato di minare «la fiducia del pubblico nel processo elettorale e di esacerbare le divisioni sociopolitiche negli Stati Uniti».[Insomma gli americani hanno fatto imbrogli elettorali di cui tutti siamo ormai a conoscenza ed incolpano i russi?]

Mosca richiama ambasciatore negli USA
La Russia ha annunciato di aver richiamato a Mosca il suo ambasciatore a Washington per consultazioni sui suoi legami con gli Stati Uniti, ma ha sottolineato di voler prevenire un «deterioramento irreversibile» delle relazioni. L'annuncio del ministero degli Esteri russo è arrivato dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che la Russia «pagherà un prezzo» per l'ingerenza nelle elezioni statunitensi e concorda con la valutazione che il suo omologo russo Vladimir Putin è un «assassino».[insomma Biden,il bue, che da del cornuto all'asino Putin]

«L'ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, è stato invitato a venire a Mosca per consultazioni condotte con l'obiettivo di analizzare cosa si dovrebbe fare e dove andare nel contesto dei rapporti con gli Stati Uniti», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in una dichiarazione. Zakharova ha detto che la cosa più importante per Mosca è determinare come ricucire i legami russo-americani «che sono stati sostanzialmente portati in un vicolo cieco da Washington negli ultimi anni».

La portavoce ha detto che la Russia è interessata a prevenire il «deterioramento irreversibile delle relazioni bilaterali se gli americani capiscono i rischi associati» a questo. Il ministero degli Esteri non ha fatto allusioni alle osservazioni di Biden su Putin, ma ha detto che Mosca voleva analizzare i risultati dei primi 100 giorni di mandato di Biden.

(con fonte Askanews)


 

tontolina

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Biden? “Come il cane torna al proprio vomito”
Maurizio Blondet 18 Marzo 2021

Non ho più voglia di scrivere, e mi fa male la schiena. Accontentatevi di questo passo biblico (Proverìbi 26,11).
Biden e i suoi manovratori, sapendo di aver rubato il voto con trucchi immondi, provano a legittimarlo chiamando a nuova vita il “RussiaGate” contro Trump – burattino di Putin – , un fake a cui i loro complici nell’FBI si sono esauriti senza esito per 4 anni.
Devono anche provare a creare l’atmosfera della guerra fredda per tenere incatenate l’Europa alla NATO, altrimenti noi scegliamo il nostro interesse, l’amicizia con la Russia.
La lettera dei generali francesi allo sforzo di Stoltenberg di creare il Nemico Russo è già una risposta.

Dopo la dichiarazuoine di Biden,”Putin assassino”, i mercati non hanno fatto è a né ba. La loro amata finanza speculativa ha valutato questa uscita: insignificante.

Piuttosto, notino i lettori un elemento che hanno comune il Biden e il Letta nuovo-vecchio segretari PD: ripetono i motivi del passato.
Biden il Russiagate, Letta il voto ai sedicenni, jus soli… Sono temi non solo già falliti allora, ma ridicolmente superati e passatisti adesso,
nella fase della falsa pandemia gestita dal Forum e Gran Reset, e nella gigantesca rovina economica prodotta contro la popolazione: non hanno niente da proporre. Non riescono a pensare a niente di nuovo e di mobilitante.
 

tontolina

Forumer storico
L'Uccidente vuole un cambio in Siria perchè odia Assad
ora fa di Putin il gemello di Geddafi pretendendo il regime-change anche in Russia magari portandola alla distruzione come in Libia e in Siria

Joe Biden: «Vladimir Putin è un killer». La replica di Mosca: «Un attacco a tutta la Russia»
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da Facebook
 

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Forumer storico
Putin: “Assassino a chi?”
Maurizio Blondet 18 Marzo 2021
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E ha detto anche un’altra cosa: “pensano che siamo uguali a loro ma siamo diversi. Abbiamo un codice genetico, culturale e morale diverso.”

Biden: “Bloccare il North Stream 2”
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tontolina

Forumer storico
La Putin list: l’incubo della realtà rovesciata

Come già aveva scritto molto bene Paul Craig Roberts nel suo blog, nei confronti di Putin già da tempo è stato predisposto lo stesso scenario che fu adottato contro l’Irak e Saddam Hussein, contro la Libia e Muammar Gheddafi, mandati all’altro mondo per decisione esplicita di due presidenti statunitensi.
Ora è Vladimir Putin il nemico da eliminare e il Cremlino non sottovaluta il messaggio.
La Russia si trova un’altra volta sotto un attacco mortale ma questa volta milioni di russi hanno potuto misurare sulla propria pelle che l’Impero del bene esportato a Mosca non è precisamente il paradiso che la sua propaganda aveva promesso. Contro la forza dei popoli riaccesa, forza che non si può vendere a nessun mercato, il pragmatismo globalizzatore anglosassone, nello scontro finale non avrà che da farsi molto male.
 

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