L'allarme del Sole 24 Ore: "Con questa Europa non c'è futuro"
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Grecia, Europa, quale democrazia?
Pubblicato: Giovedì, 16 Luglio 2015 20:33
Grecia, Europa, quale democrazia? - Movimento Roosevelt
http://www.movimentoroosevelt.com/r...lita/260-grecia-europa-quale-democrazia.html#
E' una riflessione amara quella che scaturisce dagli sviluppi della vicenda greca nell'attuale crisi europea. L'amarezza deriva dall'evidenza per cui il coraggio e la determinazione, il carattere spirituale di un popolo, non contano nulla di fronte agli argomenti dei ragionieri e degli zeloti del potere finanziario.
Ecco perché la manifestazione che il Movimento Roosevelt ha indetto per sabato 18 di fronte all'Ambasciata Greca è un fatto importante, è un passo decisivo nel sostegno a una lotta di civiltà, di democrazia, di rivendicazione di libertà e di diritti.
La lezione di dignità che la Grecia ha impartito all'Europa intera è già stata vanificata dall'intransigenza dei tecnocrati. A nulla è valso il referendum dai contenuti drammatici, che aveva dato la forza al suo governo di prendere saldamente posizione contro le politiche imposte dalla tecnocrazia. Le vicende successive, con il piano elaborato dalla
troika, confermano con evidenza che il dissenso dell'intero popolo greco non ha avuto alcun effetto sulle ineffabili sedi di decisione.
Come scrive il
Corriere della Sera nell'editoriale di oggi, "il variegato fronte che ha sostenuto Syriza e i suoi alleati (...) ora subisce un piano molto più punitivo di quello che avevano ottenuto i vecchi, screditati parititi. E il conto dei populisti rischia di essere altrettanto salato in altri Paesi. A cominciare dal nostro".
C'era da immaginarlo.
Il NO del referendum è stato un gran giorno per la democrazia: nessun ripensamento.
Il problema vero è che la democrazia in Europa non c'è più, è saltata. Rimane soltanto una tecnocrazia che ne conserva il simulacro e propone un sistema di mercato in cui, più o meno visibile, più o meno nascosta, la parola
privatizzazione costituisce la ragione dominante. Questa parola si trova nelle raccomandazioni della CE all'Italia e, non si dimentichi, la Grecia ha già venduto alcune isole dell'Egeo, senza che questo abbia dato alcun miglioramento - è ovvio - alla propria economia, ma solo una espropriazione forzata.
Nella scelta dell'asservimento, gli italiani sono eccellenti. Il nostro sistema di "informazione" ufficiale non fa che instillare e distillare paura (l'articolo del
Corriere qui richiamato è un esempio) e non sembra possibile dubitare sul fatto che il nostro sistema politico, con qualche pallida eccezione, è impossibilitato a costruire il dissenso civile sulla forza della ragione, non permettendo l'emergere di nessuna voce critica autenticamente autonoma e indipendente, nemmeno nelle frange della opposizione più irriducibile.
Il problema è che tutte le regole attuali della cooperazione tra Stati nel quadro dell'Unione Europea sono insostenibili. Occorrerebbe un sistema di regole unitario, valido per tutti, a partire da un accordo
ceteris paribus, capace cioé di allineare a un livello sostenibile i rapporti economici tra Stati Membri.
I Paesi come la Grecia o anche l'Italia, in queste condizioni, dovrebbero allinearsi a un sistema moderno e unitario, non per pesare il centesimo, ma per garantire i diritti dei cittadini: a questo devono servire i soldi, e non il contrario.
E' proprio la politica tedesca, storico avamposto in Europa del vituperato
industrial military complex, che non permette questa impostazione. L'Inghilterra segue da lontano e con distacco; brillano le posizioni populiste dei finlandesi del tipo "noi non paghiamo per i debiti di questi spreconi". Le posizioni di certa stampa italiana, poi, sono del tutto ridicole, come quando si vedono titoli rivolti alla Grecia del tipo "l'uscita è in fondo a destra", come se la nostra economia fosse in ordine al pari quella finlandese (il che, dato che l'alto debito privato dei finlandesi controbilancia il modesto debito pubblico, è tutto da interpretare e dimostrare).
I ragionieri prosperano in questo asfittico argomentare di dare e avere. Chi soffre è la democrazia. Ancor più, chi credeva che la democrazia fosse il sistema per garantire ad ogni cittadino il diritto a una vita spirituale.
Non l'uomo per il denaro, ma il denaro per gli uomini tutti, per affrancarli dai bisogni primari, per creare civiltà. Le scelte attuali non vanno in questa direzione, è evidente.
Gli scontri in Grecia sono già stati attribuiti alla responsabilità degli anarchici, come sempre avviene quando il sistema paga degli infiltrati. Per utilizzare una parabola, occorre essere
semplici come colombe e prudenti come serpenti, e andare avanti con la forza della ragione.
