Lettonia (1 Viewer)

tontolina

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E in Lettonia arriva un’altra tegola, avevo già parlato del ‘Train affair”, ovvero della Russia che blocca il traffico ferroviario adducendo la scusa di dover fare “lavori sulle linee”, mentre in realtà intende spostare il traffico merci dai porti lettoni ad un nuovo porto costruito appositamente.
Tanti problemi e almeno centomila persone a spasso, su un milione e mezzo di abitanti totali.
Oggi tocca all’industria delle sardine in scatola, un “affaretto” che fa lavorare almeno ventimila persone, nella piccola Lettonia.
Scatolette destinate praticamente tutte al mercato russo.
Fino a pochi giorni fa, quando vennero bannate, probabilmente per sempre.
Prima si è parlato di un embargo, poi, a fronte delle proteste ufficiali del governo lettone, la Russia ha scritto:
“capiamo i vostri problemi, ma la vostra produzione non è adeguata ai nuovi standard qualitativi richiesti per la commercializzazione nel nostro paese, siamo disponibili a stabilire insieme le modalità di controllo per verificare se le vostre produzioni future saranno compatibili con le nostre richieste”.
Tradotto in termini comprensibili: “fate quello che volete, le scatolette NON passeranno MAI i controlli, grazie ed arrivederci”.
Il governo lettone non si scompone e risponde al governo russo in lingua lettone dicendo: “i nostri prodotti sono già certificati così e cosà, per cui comprateli e state zitti.
L’avvincente querelle si conclude così, i lettoni fingono di non sapere il russo e i russi fingono di non capire il Lettone, e richiedono chiarimenti “dettagliati” nella loro lingua, e avanti così.Niente scatolette, nicht, nada.


E si apre un nuovo capitolo nella vicenda, i ventimila lavoratori rimarranno a casa, con tutta probabilità, e i russi acquisteranno sardine provenienti dall’enclave russa di Kalinlkigrad, riempite dI una nuova azienda russa, che, guarda caso era pronta a subentrare.


Come l’embargo sui formaggi europei, che ha portato aziende come la Galbani, a affrettarsi a aprire stabilimenti in Russia, le loro mozzarelle “Santa Lucia” hanno riempito gli scaffali dei supermercati russi.
Putin continua la sua personale guerra contro le merci occidentali e annuncia di voler boicottare
i prodotti i pulizia stranieri,
prodotti da multinazionali come la Henkel, in quanto “non conformi agli standard qualitativi”, supportato da “test di laboratorio”.
Un altro miliardo e mezzo di dollari di fatturato andato in fumo, perlomeno finché queste aziende non apriranno filiali in Russia.

Intanto anche Facebook paga pegno e dichiara che i server che si occupano di Mosca verranno trasferiti in territorio russo.





E la Terra Dei Pazzi , non la mezioniamo?




Mondo Dei Pazzi: sardine, altoparlanti e lotta alla corruzione. - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato
 

tontolina

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400 individui controllano gli Stati Uniti”
L’ha ammesso Lawrence Wilkerson, che è stato capo di gabinetto di Colin Powell (il segretario di Stato di Bush figlio dal 2001 al 2005, quello che agitò all’Onu la boccetta di antrace) , in una circostanza che val la pena di sottolineare: un’intervista alla radio della Letttonia, Baltkom. Criticate gli oligarchi russi? Dovreste vedere i nostri: “Sono 400 persone le cui ricchezze superano molti miliardi di dollari; sono gli oligarchi che controllano i processi politici e governano il paese dietro le quinte. Il potere non è realmente detenuto che dallo 0,001% della popolazione”.
Sono quelli, ha spiegato Wilkerson, che hanno voluto l’intervento armato americano in Irak nel 2003: “Un intervento che ha distrutto l’equilibrio di potere che esisteva nel Golfo Persico da 50 anni. L’instabilità attuale e il risultato delle azioni degli Stati Uniti”.
Pepsi usa ancora feti umani per i suoi prodotti
 

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400 individui controllano gli Stati Uniti”
L’ha ammesso Lawrence Wilkerson, che è stato capo di gabinetto di Colin Powell (il segretario di Stato di Bush figlio dal 2001 al 2005, quello che agitò all’Onu la boccetta di antrace) , in una circostanza che val la pena di sottolineare: un’intervista alla radio della Letttonia, Baltkom. Criticate gli oligarchi russi? Dovreste vedere i nostri: “Sono 400 persone le cui ricchezze superano molti miliardi di dollari; sono gli oligarchi che controllano i processi politici e governano il paese dietro le quinte. Il potere non è realmente detenuto che dallo 0,001% della popolazione”.
Sono quelli, ha spiegato Wilkerson, che hanno voluto l’intervento armato americano in Irak nel 2003: “Un intervento che ha distrutto l’equilibrio di potere che esisteva nel Golfo Persico da 50 anni. L’instabilità attuale e il risultato delle azioni degli Stati Uniti”.
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400 individui controllano gli Stati Uniti”
L’ha ammesso Lawrence Wilkerson, che è stato capo di gabinetto di Colin Powell (il segretario di Stato di Bush figlio dal 2001 al 2005, quello che agitò all’Onu la boccetta di antrace) , in una circostanza che val la pena di sottolineare: un’intervista alla radio della Letttonia, Baltkom. Criticate gli oligarchi russi? Dovreste vedere i nostri: “Sono 400 persone le cui ricchezze superano molti miliardi di dollari; sono gli oligarchi che controllano i processi politici e governano il paese dietro le quinte. Il potere non è realmente detenuto che dallo 0,001% della popolazione”.
Sono quelli, ha spiegato Wilkerson, che hanno voluto l’intervento armato americano in Irak nel 2003: “Un intervento che ha distrutto l’equilibrio di potere che esisteva nel Golfo Persico da 50 anni. L’instabilità attuale e il risultato delle azioni degli Stati Uniti”.
Pepsi usa ancora feti umani per i suoi prodotti


anche Gino Strada parla di questi 400
video di Cittadino Carlo Martelli.

5 MIN,DA NON PERDERE
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La maggior parte delle ricchezze del pianeta è concentrata nelle mani di pochissime persone. 400 persone, possiedono il 40% delle ricchezze del pianeta ed in compenso, 2 miliardi di persone vivono con 2 dollari al giorno.
Gino Strada
 

tontolina

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Usa invia migliaia di soldati “anti Russia” in Europa

10 novembre 2015, di Daniele Chicca


NEW YORK (WSI) – Per dissuadere la Russia dall’espandere ulteriormente il proprio dominio in Europa, gli Stati Uniti hanno in mente di inviare migliaia di soldati, elicotteri, aerei e altri mezzi di arteglieria nel Vecchio Continente.



Secondo un analista di geopolitica “equivale a un’occupazione”.


In una misura che ha il sapore antico della Guerra Fredda, i funzionari dell’esercito americano hanno deciso di aumentare la presenza in Europa, in particolare nella regione dei Balcani e del Baltico. Le forze supplementari di terra e aviazione hanno un ruolo strategico cruciale.


“Quello che sta accadendo è che gli Usa stanno occupando militarmente Lituania, Lettonia e Polonia con la scusa di difendere i paesi del Baltico da un’aggressione della Russia”, ha dichiarato a Press Tv Joaquin Flores, direttore del Centre for Syncretic Studies di Belgrado, in Serbia.


Da diverso tempo ormai Mosca e Washington conducono una serie di giochi di guerra, che rischiano di sfociare in un conflitto aperto.

Già in Siria la tensione tra le due potenze mondiali è cresciuta da quando il Cremlino ha deciso di bombardare i ribelli anti governativi, anche quelli supportati dalla Nato e dagli Stati Uniti.


“I leader dell’esercito – si legge sui media Usa – hanno proposto di mandare altre forze in Europa che si alterneranno a rotazione per garantire di essere pronti a lanciare un’offensiva per contrastare l’eventuale interferenza russa nei trasferimenti di truppe nell’area”.


Gli addestramenti supplementari serviranno insommma a non farsi trovare impreparati nel caso di scoppio di una crisi con Mosca, scrive il Wall Street Journal, citando la conferenza in cui Ash Carter ha preso la prola la settimana scorsa.
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Le misure per incrementare la presenza dell’esercito in Europa consentiranno all’America di avere brigate a disposizione nel continente in qualsiasi momento. Il generale Philip Breedlove, il comandate supremo dell’alleanza della Nato, non ha nascosto che vorrebbe vedere più truppe al confine con la Russia.
Il Generale dell’esercito Usa Mark Milley, da parte sua, ha detto di essere favorevole all’invio, almeno per un periodo temporaneo, di altri soldati in Europa al fine di potenziare la presenza degli Stati Uniti nelle aree minacciate dall’espansione russa.
Tutte le decisioni del caso verranno prese nei prossimi due mesi.
Fonte: Wall Street Journal
 

tontolina

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400 individui controllano gli Stati Uniti”
L’ha ammesso Lawrence Wilkerson, che è stato capo di gabinetto di Colin Powell (il segretario di Stato di Bush figlio dal 2001 al 2005, quello che agitò all’Onu la boccetta di antrace) , in una circostanza che val la pena di sottolineare: un’intervista alla radio della Letttonia, Baltkom. Criticate gli oligarchi russi? Dovreste vedere i nostri: “Sono 400 persone le cui ricchezze superano molti miliardi di dollari; sono gli oligarchi che controllano i processi politici e governano il paese dietro le quinte. Il potere non è realmente detenuto che dallo 0,001% della popolazione”.
Sono quelli, ha spiegato Wilkerson, che hanno voluto l’intervento armato americano in Irak nel 2003: “Un intervento che ha distrutto l’equilibrio di potere che esisteva nel Golfo Persico da 50 anni. L’instabilità attuale e il risultato delle azioni degli Stati Uniti”.
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[FONT=&quot]Chi decide sta in alto e si vede poco[/FONT]
[FONT=&quot]Qui non si sta argomentando che gli Usa, Obama, i poteri economici che guadagnano più dalla conquista economica che dalle guerre, siano candidi angeli della pace e della rinuncia al dominio. L’obiettivo strategico della dittatura economica, politica e militare sul mondo accomuna tutti perché è dettato dal vertice di una piramide della quale tutti, dell’una linea, o dell’altra, sono i mattoni, seppure conniventi-confliggenti. La differenza sta nel metodo. L’accordo sul nucleare con l’Iran, il connubio con Cuba nel segno della restaurazione capitalista, Aung San Suu Kji coalizzata con i tanto detestati generali e, ora, il riconoscimento del ruolo russo, rappresentano il prevalere dell’opzione dell’infiltrazione e dell’accerchiamento, sempre a scopo di regime change ovviamente, come in altre occasioni le rivoluzioni colorate. [/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]Si vorrebbe concludere che poté più il capitalismo neoliberista che i marines, la guerra sporca, la destabilizzazione strisciante che i colpi di Stato militari e l’invasione-occupazione. Costano di meno, cosa di cui Obama e il suo retroterra bancario-petrolifero devono tener conto, anche perché alla Fortezza Bastiani statunitense non si affacciano i tartari, bensì 50 milioni di poveri, un apparato produttivo in disarmo, una marea di disoccupati, un debito stellare e intorno alle metropoli si addensano minacciose le baraccopoli e tendopoli di milioni di senzatetto, senza sanità, senza speranza. Forse, si teme, non basteranno i droni assassini, i poliziotti serialkiller, i campi di concentramento allestiti in tutti gli stati dell’Unione a trattenere chi, da ulteriori guerre, verrà buttato oltre i margini della sopravvivenza.[/FONT]
[FONT=&quot]In ogni caso deciderà la Cupola, la criminalità organizzata finanziaria. La crepa non sarà facile da rinsaldare. Sta a noi, all’umanità, allargarla a voragine. Per questo va fatto chiarezza sul terrorismo e va sostenuta la Russia.[/FONT]
 

tontolina

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La Russia ha attaccato la Lettonia :eeh: :eeh: :eeh: :eeh:


© Sputnik. Alexandr Kryazhev
Mondo20:01 16.02.2016(aggiornato 20:09 16.02.2016) URL abbreviato
135040

Il portale internet Sputnik è l’arma della Russia e l’apertura di un simile media in Lettonia bisogna interpretarlo come un attacco allo spazio mediatico del nostro paese. Questa opinione è stata espressa dal deputato della Lettonia all’Europarlamento Robert Sile durante un’intervista al canale televisivo LNT.

L'indignazione è provocata dal fatto che la settimana scorsa ha iniziato a lavorare in Lettonia le versione in ligua lituana del servizio russo "Sputnik", nonostante il registro statale delle imprese lettone abbia già proibito la creazione sul territorio del paese di una filiale dell'agenzia d'informazione internazionale "Rossiya Segodnya". Sine ha interpretato l'avvento di "Sputnik Lettonia" come "un attacco al nostro spazio mediatico" e "interferenza negli affari dello stato sovrano".
Il sito Sputnik Latvija è stato registrato in Russia ed è moderato da Mosca, ma al lavoro per il suo mantenimento si fa ricorso a giornalisti dalla Lettonia.
Nella dichiarazione dell'eurodeputato c'è tutta la "libertà d'espressione" baltica. Le versioni lettoni dei media occidentali sono un processo di democrazia, invece l'avvento dei media russi in lingua lettone sono "un attacco alla Lettonia".
Capire la crisi isterica del deputato lettone è semplice: l'agenzia d'informazione "Sputnik" porterà la verità a quei cittadini lettoni che non conoscono nessun altra lingua eccetto il lettone, e attingono le informazioni dai media lettoni. Ma qualunque verità per le autorità lettoni e i principali sponsor è quella che può capovolgere la comprensione della popolazione come sulla situazione nel mondo, cosi anche sugli stessi burocrati lettoni, i quali hanno ogni iniziativa che si basa sulla russo-fobia stile "Aiuto! Arrivano i russi!"




 

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