doncraudio
intellettuale stronzissimo
Con un pragmatismo sconcertante Einstein dettò le sue condizioni alla moglie, specificando punto per punto che cosa pretendeva da lei. Mileva Maric doveva garantire al marito abiti e biancheria puliti e ordinati e preparare tre pranzi al giorno che dovevano venire serviti nello studio personale del coniuge. Inoltre doveva provvedere alla pulizia dello studio e della stanza da letto di Albert, ma non doveva assolutamente avvicinarsi alla scrivania del marito. Oltre alle indicazioni pratiche vi erano anche ordini relativi alla vita sociale e privata. La signora Einstein doveva rinunciare a qualunque relazione personale con il marito, a meno che la sua presenza non fosse espressamente richiesta per ragioni sociali. Non poteva sedersi accanto al partner e tanto meno uscire o viaggiare con lui. Infine Mileva Maric doveva rigorosamente attenersi a ferree regole che prevedevano che tra i due non vi fosse alcuna intimità e che da parte sua non provenissero critiche nei confronti del coniuge. Tra le altre norme imposte vi era anche una sorta di codice di obbedienza, secondo il quale la moglie doveva tacere o abbandonare immediatamente lo studio o la camera dal letto quando le veniva richiesto. Infine la donna doveva evitare di sminuire in alcun modo Albert Einstein in presenza dei figli.