A differenza dell'oro, l'argento ha rispettato scrupolosamente la media mobile a 200 giorni. Infatti, non ha bucato il minimo di settembre, come occorso invece al fratello maggiore.
Rispecchia le gerarchie stabilite da tempo: 1) metalli industrali; 2) argento (ibrido, sotto questa prospettiva); 3) oro (appetibile per la prospettiva che l'aumento dell'inflazione "mangi" i tassi reali).
Tornando all'argento, abbiamo una resistenza importante fra 27 e 28 dollari. Fin lì dobbiamo classificare il rialzo come correttivo. Sopra la questione cambierebbe radicalmente, con il nuovo impulso rialzista che sarebbe destinato a spingersi idealmente fino a 31-33 dollari per oncia.