Kazakhistan punta a risolvere diatriba su giacimento a settembre
ASTANA, 9 settembre (Reuters) - Il Kazakhstan spera di risolvere questo mese le restanti controversie con il consorzio straniero guidato dall'Eni relativo all'avvio della produzione di petrolio dal gigantesco giacimento Kashagan nel Caspio, secondo quanto ha detto un funzionario del Kazakistan a Reuters.
L'avvio del giacimento di Kashagan dovrebbe portare il Kazakhstan fra i principali produttori di petrolio al mondo, portando la produzione di idrocarburi a 3,5 milioni di barili al giorno al 2015 dai previsti 1,06 milioni di barili di quest'anno.
Tuttavia il consorzio si attende che la produzione del giacimento, il più grande da tre decenni, possa iniziare solo nel 2006-07 invece che alla scadenza originaria del 2005.
"Non occorre sottolineare che ci saranno penali se si considera la principale clausola dell'accordo originario", spiega Zhakyp Marabaev, direttore generale della società petrolifera di Stato KazMunaiGas.
"Dovranno offrire compensazioni per il ritardato avvio", ha aggiunto. "E' prematuro parlare di profitti persi adesso...ma se la scadenza è rimandata vuol dire che noi (Kazakhstan) siamo i potenziali perdenti".
Il manager ha poi aggiunto che "per noi è importante risolvere la questione entro settembre".
Il consorzio, che include, oltre a Eni, Total, ExxonMobil, ConocoPhilips, Royal Dutch/Shell, Bg e la giapponese Inpex, ha investito 2,2 miliardi di euro finora, ha aggiunto Marabaev. Gli investimenti potrebbero raggiungere quota 1,1 miliardi nel 2004.