Le bugie sull'IDROSSICLOROCHINA e L’Oms riprende i test sul farmaco (1 Viewer)

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idrossiclorochina; un medico in prima linea scrive su FB la sua esperienza

Karine Busato

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Caro prof. Burioni,
mi chiamo Luigi Cavanna e faccio il medico, il mio curriculum (scrivo la parola per esteso) è su Google, tutti lo possono vedere. Ho visitato a casa con le cure precoci, facendo ecografia del torace, tamponi, esami ematici, lasciando farmaci basati su idrossiclorochina, secondo linee guida aziendali e regionali, lasciando il saturimetro e poi in controllo in remoto, con questo modello curati personalmente a casa oltre 300 malati Covid, dei quali il 30% con forma severe e un altro 30% con forme moderate. Nessun decesso a 30 e a 60 giorni, ricoverati meno del 5%. Per quanto riguarda le pubblicazioni scientifiche, pienamente d’accordo, è sufficiente andare su PubMed e digitare Cavanna L, sono autore di oltre 250 lavori. Venendo al Covid, nel 2020 sono autore di 4 pubblicazioni: tre di tipo organizzativo, una di tipo clinico di piccola casistica di malati con cancro e Covid in cui la cura “idrossiclorochina-based” è efficace. È in corso di stampa un altro lavoro sempre su malati Covid e tumore di una casistica più ampia con dimostrazione di efficacia di idrossiclorochina. Infine stiamo scrivendo il lavoro del primo mese di trattamento domiciliare, ma tenga conto che faccio il medico pratico ed ogni giorno visito decine di pazienti ed organizzo il lavoro di tanti altri colleghi, quindi il tempo per scrivere è nel fine settimana. Ma siccome mi piace la ricerca ci stiamo riuscendo.
IInfine voglio ricordare che i report sull’efficacia di idrossiclorochina si stanno moltiplicando; oltre 8 mila pazienti dal Belgio, oltre 3 mila e 400 dal nostro Paese: riduzione di mortalità di oltre il 30%. Questi sono uomini e donne, non sono esperimenti in vitro.
Voglio però ricordare a tutti coloro che potranno leggere ciò che sto scrivendo, ciò che dice il prof. Antonio Cassone, già direttore di malattie infettive dell’Istituto superiore: gli editori di riviste importanti sono riluttanti a pubblicare ricerche a favore di idrossiclorochina, mentre pubblicano rapidamente report anche di scarso rilievo se sono contro idrossiclorochina!!!!
Se questo è vero si spiega perché la gente stia perdendo fiducia nella scienza! Personalmente non mi interessa più di tanto l’idrossiclorochina, ma ho visto persone “rinascere” dopo la sua assunzione, e per questo non mi posso allineare con la cultura dominante che la vuole affossare. Come sempre sarà il tempo il miglior giudice, intanto una riflessione finale: l’OMS ha vietato idrossiclorochina sulla base di uno studio considerato non veritiero e poi RITIRATO, così i Paesi occidentali sono nelle condizioni che conosciamo, ma la Cina ha inserito la clorochina nelle sue linee guida; perché non si parla più della Cina? Perché il Pil della Cina sta volando, c’è materia di meditazione.

L’idrossiclorochina ha due grandi difetti: costa molto poco, con 4-6 euro si curano 2 persone, e poi piace a Trump, ma i medici devono adoperarsi per il bene dei malati, senza mode e senza salire su effimeri carri dei vincitori di turno. Appena esce su PubMed la nostra ricerca già accettata, sarà mia premura diffonderla, così come vi informerò appena spediremo il prossimo lavoro.
Buona serata
Luigi Cavanna
 

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Clorochina, «l'Aifa la rivaluti: aiuta a combattere il Covid-19»
Clorochina, «l'Aifa la rivaluti: aiuta a combattere il Covid-19»
Da giorni l'Agenzia italiana del farmaco, capitanata dal vicentino Domenico Mantoan, è sotto pressione da più parti perché ritratti la censura affibbiata in passato ad un rimedio già usato per contrastare il coronavirus
s.php

Domenico Mantoan, il vicentino che di recente è salito alla presidenza della agenzia nazionale del farmaco, l'Aifa, nelle prossime settimane dovrà occuparsi assieme ai vertici dell'organismo di un dossier di non poco conto.
Dovrà infatti valutare se l'idrossiclorochina (il cui utilizzo per combattere il Covid-19 è stato censurato dall'Oms, dall'Aifa stessa e sconsigliato da parecchie regioni italiane), sia veramente inefficace o sconsigliabile, come sostengono alcuni studiosi.
O se sia invece consigliabile come sostiene «un altro studio scientifico» promosso dal movimento Ippocrate.
La questione è talmente seria che ieri Franco Zaffini, senatore umbro di Fdi, all'agenzia Dire ha dichiarato di avere chiesto alla presidenza della Commissione sanità del Senato di convocare proprio Mantoan affinché l'agenzia chiarisca la sua posizione rispetto alla decisione assunta in passato.
Ma su quali basi si è mosso il senatore di Fratelli d'Italia che siede giustapposto tra i banchi della commissione sanità di palazzo Madama?
IL PREAMBOLO
Il preambolo della vicenda va ricercato in uno studio pubblicato il 22 maggio dalla rivista scientifica the Lancet il quale aveva messo in dubbio la efficacia della isrossiclorochina (nota al grande pubblico come clorochina: è usata per molte patologie come la malaria) per combattere il Covid-19. Lo studio, sul quale si erano addensati subito parecchie ombre era stato «fatto a pezzi» da una lunga inchiesta del prestigioso quotidiano britannico The Guardian uscita ai primi di giugno. In quel frangente la comunità scientifica, che già si stava interrogando sulle conclusioni di The Lancet, ebbe molto da ridire nei confronti della rivista scientifica tanto che quest'ultima, subissata di critiche al vetriolo, dovette ritirare l'articolo (che è ancora leggibile ma sul quale campeggia la sovrimpressione «Retracted» ossia ritirata. Va poi rimarcato che in questi mesi nonostante la bocciatura di The Lancet, poi rivelatasi debole, molti medici in giro per il mondo avevano continuato a prescrivere la clorochina in funzione anti-Covid. Addirittura in Germania sarebbe largamente usato un farmaco in funzione Covid-contrastante (che verrebbe somministrato molto in sordina) che contiene tra i suoi principi attivi proprio quello della stessa clorochina. Il medicinale si chiama Decamoquin. Lo spiega ai taccuini di Vicenzatoday.it Mauro Rango, padovano, animatore del movimento Ippocrate nato pochi mesi fa come movimento transnazionale che si batte «per una medicina più a misura d'uomo».
LA DISCUSSIONE PRENDE CORPO
Chiaramente anche la comunità scientifica nonché quella mediatica del Belpaese hanno cominciato ad interrogarsi parecchio sulla vicenda: basti pensare all'approfondimento realizzato nello specifico dalla giornalista Barbara Paknazar su Il Bo Live, il magazine telematico dell'Unversità di Padova non più tardi del 10 giugno: un approfondimento corroborato dal parere di Antonella Viola, una nota immunologa dell'Università della città del Santo.
IL TEMPO PASSA
In questi mesi però, «non senza una certa dose di stupore manifestato fin dalle prime ore da parte di alcuni addetti ai lavori», la censura distillata dall'Aifa nonché dalla sua cugina europea l'Ema, sono rimaste le stesse. Per vero il farmaco non è mai stato vietato visto le la disciplina in materia fornisce chiaramente al medico un ampio margine discrezionale. Ma il fatto che il farmaco «sia fortemente sconsigliato dall'Oms o Organizzazione mondiale della sanità che dir si voglia nonché dall'Aifa» spiega ancora Rango «induce parecchi camici bianchi a non prescriverlo per evitare eventuali rogne legali».
LA SVOLTA? LA PALLA AL PARLAMENTO
E così «per cercare di venir fuori da questo cul de sac» il movimento Ippocrate (che in queste settimane ha approntato anche una articolata piattaforma web) ha promosso uno studio (ne parla diffusamente ai microfoni d Vicenzatoday.it proprio Rango) nel quale le tesi «dello studio Recovery pubblicato da Lancet non solo vengono smontate ma viene provata la efficacia della clorochina quando le complicazioni derivanti dal Sars-cov-2 vengono diagnosticate presto, più o meno settanta ore dopo che i sintomi si sono manifestati».
Questo è il crescendo di eventi che ha convinto il senatore Zaffini a chiedere la presenza di Mantoan e di altri al cospetto della commissione sanità di palazzo Madama anche alla luce del fatto che è la stessa Oms che sta rivedendo le sue posizioni sul farmaco un tempo censurato. Ora bisognerà vedere se la presidente Annamria Parente convocherà Mantoan. In tutta questa sciarada politico-farmaceutica (in cui gli interessi economici pesano come macigni silenziosi visto che la clorochina «costa infinitamente meno rispetto a altri farmaci») il Veneto è rimasto potentemente sullo sfondo: vicentino, o meglio brendolano, è il presidente di Aifa, padovana è l'università che ha dedicato alla materia più di un approfondimento, padovano (si tratta del senatore del M5S Giovanni Endrizzi) è il segretario della commissione sanità: ruolo che condivide guarda caso col collega Zaffini che per inciso è colui che ha chiesto all'Aifa di pronunciarsi sul destino dell'idrossiclorochina proprio adesso che il cosiddetto contagio torna ad assumere una portata preoccupante. E proprio adesso che a favore dell'impiego del farmaco si moltiplicano le richieste dei medici mezz'Italia la cui petizione è stata pubblicata su Panorama.





GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA A MAURO RANGO



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COVID - Mistero tedesco, presto svelato. - Maurizio Blondet
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  1. 7 giorni fa — ... Paesi occidentali continua a usare l'idrossiclorochina “nascosta” all'interno di un farmaco : Decamoquin, di cui non trovi notizia nemmeno in ...


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Cloridrato de Camoquin Comprimido / Hydrochloride Tablet in Portuguese é usado para o tratamento, controle, prevenção e melhora das seguintes doenças, ...
Cloridrato de Camoquin Comprimido / Hydrochloride Tablet in Portuguese - produtos - Parke-Davis - mimedicinas.com.com
 

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TG BYOBLU24 | 28 ottobre 2020 | EDIZIONE 19.00

I tagli alla sanità e l’utilizzo del Mes, il conflitto di interessi tra la Sanofi e il nostro sistema sanitario, il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo che rassicura sulla situazione in ospedale, l’idrossiclorochina vietata e come usarla nella terapia domiciliare. Questo e molto altro nel Tg di #Byoblu24

TG BYOBLU24 | 28 ottobre 2020 | EDIZIONE 19.00
 

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CASO IDROSSICLOROCHINA, CURIAMO LA GENTE A CASA E TORNIAMO ALLA NORMALITÀ - Conferenza in #Senato

In Senato l’onorevole Matteo Salvini e il senatore Armando Siri hanno presentato la conferenza stampa Covid19 strategie per affrontare la pandemia. Al centro del dibattito il ritorno all’utilizzo del farmaco idrossiclorochina che come ricorda il senatore Siri: “Ha fatto parte del protocollo di cura domiciliare anti Covid-19 dal 17 marzo fino al 26 maggio scorso quando l’Agenzia italiana del farmaco, AIFA ha deciso di bloccare il suo utilizzo”.

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CASO IDROSSICLOROCHINA, CURIAMO LA GENTE A CASA E TORNIAMO ALLA NORMALITÀ - Conferenza in #Senato

In Senato l’onorevole Matteo Salvini e il senatore Armando Siri hanno presentato la conferenza stampa Covid19 strategie per affrontare la pandemia. Al centro del dibattito il ritorno all’utilizzo del farmaco idrossiclorochina che come ricorda il senatore Siri: “Ha fatto parte del protocollo di cura domiciliare anti Covid-19 dal 17 marzo fino al 26 maggio scorso quando l’Agenzia italiana del farmaco, AIFA ha deciso di bloccare il suo utilizzo”.

CASO IDROSSICLOROCHINA, CURIAMO LA GENTE A CASA E TORNIAMO ALLA NORMALITÀ - Conferenza in #Senato
purtroppo però il mio medico stacca il telefono... e stacca anche la segreteria telefonica abbandonando i pazienti

Temo non sia il solo

NON HANNO ETICA eppure il loro stipendio annuo ci costa tra 64000 e 104000 euro annui e fanno 20 ore alla settimana
io una proposta ce l'avrei.......
 

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Byoblu:
TG BYOBLU24 | 11 DICEMBRE 2020 | EDIZIONE

Il Consiglio di Stato dice sì all’uso dell’idrossiclorochina per la cura del Covid-19, il Vaticano entra in “Alleanza Globale” con le grandi banche per realizzare il “Great Reset”, l’Unione europea rinnova le sanzioni contro la Russia, lo Stato italiano torna a gestire l’acciaio raggiungendo un importante accordo con ArcelorMittal. Questo e molto altro nel Tg di #Byoblu24

TG BYOBLU24 | 11 DICEMBRE 2020 | EDIZIONE 19:00
 

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TG BYOBLU24 | 11 DICEMBRE 2020 | EDIZIONE

Il Consiglio di Stato dice sì all’uso dell’idrossiclorochina per la cura del Covid-19, il Vaticano entra in “Alleanza Globale” con le grandi banche per realizzare il “Great Reset”, l’Unione europea rinnova le sanzioni contro la Russia, lo Stato italiano torna a gestire l’acciaio raggiungendo un importante accordo con ArcelorMittal. Questo e molto altro nel Tg di #Byoblu24

TG BYOBLU24 | 11 DICEMBRE 2020 | EDIZIONE 19:00
Così l’idrossiclorochina finisce al Consiglio di Stato


Cos’è l’idrossiclorochina? Fa bene o fa male? Come si affronta oggi il Covid? Ci si può curare a casa? Proviamo a rispondere con l’aiuto di un medico, l’oncologo e professore Luigi Cavanna, che ha seguito centinaia di malati di Covid, trattandoli con questo farmaco al loro domicilio. Da maggio però non si può più prescrivere né somministrare idrossiclorochina (vedremo perché).
Il 10 dicembre il Consiglio di Stato si esprimerà sull’esposto presentato da alcuni medici che chiedono il via libera al farmaco e di poter prescrivere in scienza e coscienza.
L’ antefatto
L’idrossiclorochina si usa da oltre 50 anni per curare la malaria e alcune malattie autoimmuni. Per le sue proprietà immunomudulanti, anti trombotiche e anti virali è stata impiegata anche per contrastare alcune importanti infezioni, dall’HIV all’Ebola, dalla Sars alla Mers. Costa poco.
Durante la prima ondata del Sars-Cov-2, l’idrossiclorochina era presente nelle linee guida dei Paesi occidentali colpiti dall’infezione (approvata, dunque, anche da Aifa ed Ema) per trattare i malati, sia in ospedale che a domicilio.
A maggio però esce uno studio su Lancet – rivelatosi poi fallace – che richiama le attenzioni delle agenzie regolatorie. Si afferma che l’idrossiclorochina era stata causa di un aumentato numero di decessi, a riprova si millanta l’analisi di 96mila cartelle di pazienti in 970 ospedali nel mondo. Ma, a una prima seria verifica, le basi di quel lavoro, crollano. Nessuno aveva esaminato quelle cartelle e la società che eleborò i dati falsi finì indagata. Cliccate qui.
Tuttavia l’idrossiclorochina è rimasta inaccessibile ai malati di Covid. Sospesa la somministrazione nei Paesi occidentali già a poche ore dalla pubblicazione dello studio fallace. A giustificazione, oggi, Aifa cita la posizione dell’OMS che “per prudenza ne ha sospeso i trial”. Sarebbe pericolosa per il cuore e potrebbe aumentare i decessi. Qui.
La situazione oggi
In mezzo mondo, i medici che, nei mesi di marzo aprile hanno trattato i malati con quel farmaco, hanno raccolto e pubblicato i loro dati. Secondo chi l’ha prescritta, “soprattutto nei primi giorni di malattia”, l’idrossiclorochina ha contribuito a contenere i decessi. Sono stati fatti numerosi confronti sia con con gruppi di pazienti ricoverati sia con chi si è curato a domicilio. Qui uno studio osservazionale belga su 8.075 partecipanti.
Si sono poi studiati i decorsi dei pazienti che non hanno usato quel farmaco e si è giunti alle conclusioni che sintetizza Luigi Cavanna, oncologo, primario all’ospedale di Piacenza e ricercatore: “La mia esperienza con l’impiego di quel farmaco è più che buona, ho seguito personalmente a casa oltre 300 malati, dei quali il 30 per cento con forme severe e un altro 30 per cento con forme moderate. Di questi nessuno è morto e i ricoverati sono stati meno del 5 per cento”.
E poi. “Mi sono sentito ringraziare con queste parole, ‘dottore, stavo così male che pensavo di non farcela, dopo 3 giorni di terapia la mia vita è cambiata”.
Lo staff del professor Cavanna ha raccolto i dati in due pubblicazioni sui malati di tumore che hanno avuto il Covid e un terzo lavoro verrà spedito nei prossimi giorni per essere pubblicato. Intanto, altre ricerche sono state pubblicate, dapprima una metanalisi, ossia una summa di 26 studi che riferiscono dell’impiego di idrossiclorochina su 44.521 malati di Covid e che mostrerebbero una riduzione di mortalità con il farmaco a basse dosi. Cliccate qui.
Poi un altro lavoro tutto italiano che riunisce le esperienze di 33 ospedali della Penisola in uno studio osservazionale multicentrico che trovate qui. Sono stati seguiti i decorsi di 3.451 pazienti non selezionati, ricoverati dal 19 febbraio al 23 maggio. Ed è emersa una mortalità ridotta del 33% in chi ha usato quel farmaco.
In luglio, 13 Regioni italiane hanno chiesto di poter usare l’idrossiclorochina off label nei trattamenti domiciliari, cliccate qui. Ma Aifa è rimasta ferma sulla sua posizione. Qui.
Nel frattempo ci sono stati ricorsi al Tar e si attende il verdetto del Consiglio di Stato del 10 dicembre. Cliccate qui.
Per l’Ema è un farmaco che “se preso in dosi elevate induce al suicidio”
Il 30 novembre Ema pubblica una nota. Si dice che “a seguito di una revisione dei dati sono emersi 6 casi di disturbi psichiatrici in pazienti Covid a cui erano state somministrate dosi di idrossiclorochina superiori a quelle autorizzate”. Cliccate qui.
Professor Cavanna ha osservato anche lei la tendenza al suicidio?
“Qualsiasi farmaco preso a dosi da cavallo fa male…che dico farmaco, anche la pastasciutta…Penso che ci si debba avvicinare ai dati con umiltà e senza pregiudizi. Invito a guardare a ogni terapia in termini di costi e benefici, tenendo presente gli effetti collaterali e la situazione di ciascuno. A Piacenza ci sono stati oltre 900 morti nella prima ondata, in quel periodo, dei pazienti che noi seguimmo a domicilio trattati con idrossiclorochina – all’incirca 300 – i ricoveri sono stati inferiori al 5% e nessuno è morto”.
Per quanti giorni va somministrata l’idrossiclorochina?
“Per una settimana, non di più. Si ottenevano miglioramenti dopo due-tre giorni. Abbiamo osservato che è importante dare il farmaco ai primi sintomi, ed è sufficiente un basso dosaggio”.
Cosa pensa del fermo divieto delle agenzie regolatorie?
Che per onestà sia necessario spiegare ai pazienti che hanno ricevuto l’idrossiclorochina nei primi mesi e sono guariti che cosa è successo; se hanno rischiato, che cosa hanno rischiato, e come hanno fatto a rimettersi in piedi. Una spiegazione è dovuta. Prima il farmaco era ammesso e lo è stato per tre mesi, ora è vietato. Perché Aifa non va vedere come stanno queste persone?”.
Aifa sostiene che non esistono studi randomizzati sui pazienti Covid
“Abbiamo molti dati, non solo noi di Piacenza, ma da tutta Italia, penso alla provincia di Alessandria, a Novara, a Milano, e a Bologna. Sono stati pubblicati gli studi osservazionali (vedi sopra), una metanalisi che mostra la riduzione di mortalità su 40mila malati. Questi report vanno messi sul tavolo. Si tratta di uomini e donne, non di esperimenti in vitro. Sono un sostenitore dello studio randomizzato (si dividono i pazienti in due gruppi omogenei, a uno si somministra la miglior cura esistente più il farmaco da testare, all’altro la miglior cura più il placebo) ma lo studio è sempre un mezzo, non un fine. I malati bisogna guardarli in faccia e, in mancanza di studi randomizzati utilizzare farmaci di provata efficacia ‘sul campo’, di facile somministrazione, di costo contenuto e con pochi effetti collaterali.
Cosa farebbero all’Aifa se qualcuno di loro o dei loro familiari si ammalasse di Covid e si ritrovassero con una febbre alta che non passa dopo tre giorni, tosse e fiato pesante? Si accontenterebbero dell’antipiretico e del saturimetro (sono le indicazioni per curarsi a casa) aspettando forse di peggiorare per essere ricoverati d’urgenza? È come se misurassimo la pressione alta senza dare alcun farmaco ma consigliando di tenere a casa l’apparecchio per la pressione…”
Il Covid si può curare a casa?
Assolutamente sì, la cura precoce, fatta cioè nei primi giorni di febbre alta, tosse e affanno, consente ai pazienti di evitare il ricovero in ospedale e di guarire. La mia esperienza coincide con quella di centinaia di medici in Italia e migliaia nel mondo che hanno curato a casa i pazienti”.
Cosa prendere ai primi sintomi?
“Chi non ha sintomi o ne ha pochi non deve fare nulla, isolarsi con le precauzioni per non infettare gli altri. Chi ha sintomi può assumere un antinfiammatorio. Se sopraggiunge tosse o se la febbre non passa in 24-30 ore bisogna rivolgersi al medico di famiglia che può attivare le Usca, Unità mediche territoriali che, a domicilio, possono visitare, fare un’ecografia ai polmoni, fare un tampone e valutare il livello dell’ossigeno” (nel Piacentino funziona così).
Insomma, è importante agire subito?
“Sì. Durante la pandemia abbiamo visto arrivare in ospedale persone con alle spalle 10 e più giorni di febbre, tosse, dispnea, non va bene”.
Ma oltre all’antinfiammatorio? Antibiotico o cortisone?
“Decide il medico. Se c’è il sospetto che l’infiammazione abbia intaccato i polmoni l’antibiotico va consigliato. Il cortisone va dato non subito ma nei giorni successivi per evitare il picco infiammatorio. L’eparina se il paziente è allettato o fatica a muoversi. Fondamentale è misurare la saturazione di ossigeno”.
Come mai un oncologo cura i malati di Covid a domicilio?
“L’oncologo ha come background culturale la presa in carico del malato, lo segue nel suo percorso di cura e nei successivi controlli fino alla guarigione o alle cure palliative. Ricordo un paziente che ci disse che avrebbe dovuto interrompere la terapia perché il figlio non lo poteva più accompagnare in ospedale poiché avrebbe rischiato di perdere il lavoro. Era 20 anni fa. Decidemmo di istituire una rete territoriale che funziona ancora oggi: nelle zone senza ospedale ci sono i nostri presidi, portiamo le cure oncologiche vicino al domicilio del paziente e siamo stati i primi in Italia a eseguire le terapie nella Casa della Salute, in una vallata del Piacentino priva di ospedali”.
Con l’inizio del Covid vi siete comportati così?
“Un nostro paziente, malato di tumore, ci avvisò di avere tosse e febbre. Siamo andati a domicilio. È cominciata così…Poi sono stati trattati tanti altri malati, anche, e soprattutto, non oncologici”.
Guariti con idrossiclorochina?
“Esattamente”.
Oggi in ospedale a Piacenza avete tanti malati Covid?
“Molti meno che a marzo, grazie anche alla nostra rete di assistenza domiciliare”.
Ora cosa farete?
“Cercheremo di convincere Aifa a cambiare le linee guida con la forza degli argomenti ma anche con la determinazione che ci trasmettono i malati”.
Ci sono speranze?
“C’è un assoluto bisogno di cure precoci. Ci sono tanti dati, c’è un’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Armando Siri che ha a cuore la nostra causa e c’è il Consiglio di Stato”.
 

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Avvocato Erich Grimaldi
#TERAPIADOMICILIARECOVID19 in ogni Regione


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Un plauso a Luigi Cavanna, Paola Varese, Alessandro Cappucci,
Andrea Mangiagalli
,
Riccardo Szumski
,
Serafino Fazio
,
Luca Poretti
,
Elena Nicali
,
Pietro Luigi Garavelli
,
Antonio Marfella
,
Ruggero Di Biagi
, Tiziana Vitagliano, a tutti i ricorrenti e a tutti i medici, nessuno escluso, che hanno contribuito a convincere il Consiglio di Stato a restituire la libertà prescrittiva di idrossiclorochina, in scienza e coscienza, ai primi sintomi, considerando la storia clinica del pazie…
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Anthony Fauci e le sue mail. Compromettenti.
Maurizio Blondet 3 Giugno 2021


3234: le pagine di mail che il noto Anthony Fauci ha scambiato per mantenere la falsa narrativa sul Covid e Wuhan, e che ora sono “fuggite” ed ora sono pubbliche. Qui:
https://assets.documentcloud.org/documents/20793561/leopold-nih-foia-anthony-fauci-emails.pdf
Sono semplicemente scandalose. Montagne di materiale compromettente lui, e i suoi complici internazionali. Non ho molto tempo, per cui mi limito a postare da un blog francese.
Qui una mail dove l’immunologo Jean Francois Delfraissy, presidente del Consiglio Tecnico Scientifico di Macron, chiede aiuto ad Anthony Fauci su come resistere all’utilizzo della idrossiclorochina. Ho un’enorme pressione politica per autorizzare l’idrossiclorochina e darla a tutti!” si lamenta.

Fauci risponde che la posizione del suo ente (NIH) è che preferisce mettere i farmaci a disposizione nel quadro di “prove cliniche a doppio cieco e controllate, e non distribuirle liberamente”. Aggiunge che anche che anche negli Stati Uniti c’è “una forte pressione, favorita dal presidente” [Trump]. E’ implicito che entrambi sanno quel che devono fare: se esistono farmaci efficaci, i vaccini sperimentali e pericolosi non possono essere presentati come unica salvezza.

La lettura delle 3 mila e passa pagine è solo agli inizi. Sarebbe interessante vedere i corrispondenti italiani.
Fra l’altro, pochi giorni a, Fauci è stato insignito della massima onorificenza italiota, cavaliere di gran croce, dal Mattarella.

insomma sono dei veri assassini
 

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