L'austero Mario Monti negli anni '80 fece esplodere il debito pubblico (1 Viewer)

f4f

翠鸟科
appunto
cvd

non ci sei solo tu :) scusami :)
ma mi pareva che il thread fosse dedicato al debito e all'azione di Monti
quella di tanti anni fa e
quella recentissima


figurati, le scuse non erano affatto necessarie... e per cosa poi??
ho parlato di Draghi solo per il tuo riferimento
per quanto riguarda le scelte di Monti, sono quelle di seguire la lettera BCE: è il parlamento a bloccare i tagli ed a aumentare le tasse, come credo sia abbastanza evidente

per altro, a far esplodere il debito negli anni 80 è stato il parlamento di allora, e non Monti, come Ignatius ha credo chiarito bene



... mi riservo una riflessione sulle osservazioni generali di Ignà :titanic:
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
Sono assolutamente d'accordo sul fatto che le dimissioni, per un economista rigoroso, sarebbero state l'unica coerente manifestazione di dissenso da fornire in un'epoca di spesa pubblica in crescita pressoché incontrollata.


Ma mi sorge un dubbio, forse più Estetico che Economico.


1) Esistevano tre commissioni, delle quali non si riportano gli atti, che forse vengono giudicati superflui dal punto di vista giornalistico. Io, che non sono un giornalista, non so se gli atti di tali commissioni sarebbero stati utili per capirci qualcosa, per giudicare l'operato dei relativi membri. Però immagino, karlpopperianamente, che tali atti avrebbero potuto essere rilevanti.

2) La partecipazione di una persona a queste commissioni consultive (non esecutive, non legislative, non di controllo) di un governo viene considerata ragionevole base per scrivere un sobrio titolo del tipo "L'austero Mario Monti negli anni '80 fece esplodere il debito pubblico".

Soggetto, (complemento di tempo), verbo, complemento oggetto.

Sono l'unico a chiedersi se questo titolo abbia senso? Magari sono io che non capisco il giornalismo.

Cambiamo argomento: allarghiamo gli orizzonti. Qualcuno ha visto i dati su wikipedia? Sono interessanti.
Usandoli con la stessa onestà intellettuale ed acume di chi ha scritto l'articolo, si sarebbe potuto scrivere "In tre anni di presenza di Monti alla commissione [e quindi GRAZIE a Monti, tutto il resto del contesto non conta, se si parte da una tesi e occorre solo cercare brandelli di fatti che la dimostrino], la disoccupazione è calata di un punto per cui, se Monti fosse rimasto altri 26 anni, sarebbe scesa allo zero per cento".



Il dubbio che mi sorge è questo: l'obiettivo di questa sezione di Economia - se esiste - è:
a) l'auto-allontanamento di tutti quelli che sono abituati a pensare prima di parlare (scrivere), che magari scrivono cose di cui hanno conoscenza e che, se non le conoscono, si documentano prima di scrivere - e che più in generale aborrono l'informazione trash? oppure
b) dimostrare che l'aristocratica scuola letteraria del quotidiano Libero ha una schiera di entusiasti proseliti ansiosi di mostrare di aver imparato come si fanno i titoli? [A mio avviso, sarebbe meglio cercare di imparare dal Vernacoliere]
c) varie ed eventuali.


Spero sia (c), ma non ho grandi speranze.

Buona continuazione.

Puoi mettere in discussione la competenza di un redattore di questo sito, la sua opinione, ma non la sua onestà intellettuale.
L'articolo lo ha redatto un nostro redattore, e la nostra redazione non ha alcun interesse ad emulare Libero o ad esserne proseliti entusiasti, visto che personalmente guardo con orrore a tale giornale e a tutti coloro che ci hanno lavorato e ci lavorano. E questo sito produce una informazione che non ha lo scopo di allontanare le persone pensanti.

Ecco una frase dell'articolo: "se Monti avesse riscontrato una sostanziale difformità tra le sue osservazioni, analisi, i suoi suggerimenti e l’attuazione pratica delle politiche da parte del governo, perché non rassegnò le dimissioni e preferì, invece, finire il mandato sino alla conclusione di quell’esperienza politica disastrosa? Non sappiamo se e quando Monti abbia manifestato un qualche dissenso sulla gestione terroristica delle finanze di quegli anni, ma ciò che sappiamo è che le sue rimostranze non arrivarono mai al punto di rimettere il mandato ricevuto."
Secondo il mio punto di vista, e non sono il direttore di Libero, queste frasi spiegano molto bene la responsabilità primaria di Monti in quel periodo.
Tanto più che era membro di tutte e 3 le commissioni, e lo fu per 3 anni, e dunque fu una persona centrale a livello consulenziale.
Per cui il titolo è corretto, si può solamente disquisire se nel titolo doveva comparire un riferimento preciso alla sua non unica, o non primaria, responsabilità. Ma il titolo non dice nemmeno "unico responsabile".
Se 3 ladri rubano in una casa, ciascuno ha rubato e di ciascuno si può dire "egli ha derubato quella casa". Non mi pare sia scandaloso o addirittura disonesto intellettualmente non usare la frase "egli, insieme ad altri 2 e facendo solo da autista della banda, ha derubato quella casa". La parte tra le virgole aggiunge dettagli senza togliere veridicità al resto della frase.

Scrivere un articolo vuol dire sviscerare tutta la verità su un fatto o se ne può mettere in luce solo una parte senza essere considerati disonesti intellettualmente? Ovvero per non essere additati come intellettualmente disonesti occorreva per forza parlare anche di disoccupazione?
Ed era sufficiente, oppure occorreva parlare di tutto il possibile? Perchè di dettagli ed elementi ce ne sarebbero un numero enorme, ed un'altra persona avrebbe potuto dire che siamo intellettualmente disonesti perchè non abbiamo parlato di un ennesimo elemento.

E per finire, il fatto che una politica aumenti il debito ma aumenti anche l'occupazione, le due cose fanno pari e patta e dunque si deve per forza o non parlarne, o parlarne in termini neutrali, o si può avere una opinione che pesa maggiormente il debito e magari tiene in minor conto, per una serie di personali motivi, il fattore disoccupazione, e dunque una opinione critica?

Per il mio modo di vedere, e concludo, chiunque non si opponga ad una azione, ne diventa corresponsabile. Anche il vicino che, vedendo i 3 ladri entrare in una casa non sua, dovesse tornarsene in saloto a vedersi la Tv, diventa ladro egli stesso. Figuriamoci se a farsi gli affari propri poi dovesse essere una persona che ha un diretto interesse e responsabilità nei confronti di quella casa, come fu il consulente, per 3 anni, Monti.
Non considero comunque intellettualmente disonesto chi la pensasse in modo diverso.
 

Ignatius

sfumature di grigio
Ecco una frase dell'articolo: "se Monti avesse riscontrato una sostanziale difformità tra le sue osservazioni, analisi, i suoi suggerimenti e l’attuazione pratica delle politiche da parte del governo, perché non rassegnò le dimissioni e preferì, invece, finire il mandato sino alla conclusione di quell’esperienza politica disastrosa? Non sappiamo se e quando Monti abbia manifestato un qualche dissenso sulla gestione terroristica delle finanze di quegli anni, ma ciò che sappiamo è che le sue rimostranze non arrivarono mai al punto di rimettere il mandato ricevuto."
Secondo il mio punto di vista, e non sono il direttore di Libero, queste frasi spiegano molto bene la responsabilità primaria di Monti in quel periodo.
Tanto più che era membro di tutte e 3 le commissioni, e lo fu per 3 anni, e dunque fu una persona centrale a livello consulenziale.
Per cui il titolo è corretto, si può solamente disquisire se nel titolo doveva comparire un riferimento preciso alla sua non unica, o non primaria, responsabilità. Ma il titolo non dice nemmeno "unico responsabile".
...
Per il mio modo di vedere, e concludo, chiunque non si opponga ad una azione, ne diventa corresponsabile. Anche il vicino che, vedendo i 3 ladri entrare in una casa non sua, dovesse tornarsene in saloto a vedersi la Tv, diventa ladro egli stesso. Figuriamoci se a farsi gli affari propri poi dovesse essere una persona che ha un diretto interesse e responsabilità nei confronti di quella casa, come fu il consulente, per 3 anni, Monti.
Non considero comunque intellettualmente disonesto chi la pensasse in modo diverso.

Condivido la forte perplessità sulla presenza di un economista (presumibilmente serio, in teoria di caratura internazionale) in una commissione che operò in anni in cui il debito e la spesa pubblica crebbero: l'avevo scritta all'inizio.
Sono assolutamente d'accordo sul fatto che le dimissioni, per un economista rigoroso, sarebbero state l'unica coerente manifestazione di dissenso da fornire in un'epoca di spesa pubblica in crescita pressoché incontrollata.



Detto ciò, prendo atto che esiste una diversa concezione del linguaggio:
Mario Monti = soggetto
fece esplodere = verbo(hai ragione: non c'è scritto "da solo" ma, per Diana, se io dico a qualcuno "ieri sera ho trombato con mia moglie" :-o, quante persone sane di mente interpretano che abbiamo fatto un'allegra orgia? :-? zero? :-? allora forse il "da solo = unico responsabile", anche se non è scritto, è da ritenersi implicito :mumble: )
il debito pubblico = complemento oggetto,
è un modo di fare un titolo che - a mio sindacabilissimo giudizio - trascura OGNI singolo atto parlamentare, governativo o giudiziario, nazionale o locale, avvenuto in un triennio. I nostri lettori più distratti potrebbero addirittura pensare che, in quegli anni, c'era una dittatura assoluta in cui non già le famigerate commissioni, bensì uno specifico membro delle stesse, era responsabile unico di tutte le scelte di politica economica.


Io quell'articolo non lo stigmatizzerei più di tanto per il contenuto (concentrarsi su un solo aspetto economico - la spesa pubblica - può essere semplicistico, ma è anche certamente legittimo).
Però, per chi ritiene - fallibilmente, neh! - che sia falsa l'ipotesi sottostante il titolo dell'articolo, ovvero "l'unico soggetto responsabile di un triennio di incremento di deficit era Mario Monti, ergo esistette una dittatura", il titolo risulta errato, senza sfumature.


Scrivere un articolo vuol dire sviscerare tutta la verità su un fatto o se ne può mettere in luce solo una parte senza essere considerati disonesti intellettualmente? Ovvero per non essere additati come intellettualmente disonesti occorreva per forza parlare anche di disoccupazione?
Ed era sufficiente, oppure occorreva parlare di tutto il possibile?
[secondo me] Hell yes, Ja, Claro que sì!
A parte che ora stiamo parlando dell'articolo e non più del titolo che mi ha fatto cadere dalla sedia... per esempio, magari in quegli anni furono fatti investimenti pubblici in infrastrutture. Oltre a Italia '90 (che ci portò in dote, se non ricordo male, la linea Metropolitana MM3 a Milano), chi si ricorda qualcos'altro?

In questo forum sono ben rappresentati i keynesiani. Cosa ne penseranno del fatto che ci si focalizza su un aspetto solo (il debito, per esempio)? Tutto il resto è Off-Topic?

Ti regalo un esempio (un po' estremo) di visione parziale: se il buon f4f (tanto non se la prende se lo menziono in un esempio :D ) scrivesse che Mussolini fu un paladino dei lavoratori in quanto l'istituto delle Ferie Pagate fu introdotto nel 1927, i forumer non avrebbero il sacrosanto diritto di contestarlo?

E per finire, il fatto che una politica aumenti il debito ma aumenti anche l'occupazione, le due cose fanno pari e patta e dunque si deve per forza o non parlarne, o parlarne in termini neutrali, o si può avere una opinione che pesa maggiormente il debito e magari tiene in minor conto, per una serie di personali motivi, il fattore disoccupazione, e dunque una opinione critica?

Yes! Per una serie di personali motivi si può parlare di un argomento anziché di mille altri, per carità.

Ma a me piacerebbe di più un altro approccio, che troverei - personalmente - più costruttivo, più utile a capire.

Ad esempio: abbiamo letto che la spesa pubblica, a quei tempi, era in crescita. Ma non sappiamo bene il perché.
I governi dell'epoca (ovvero Mario Monti :rolleyes: ) avranno concesso centomila pensioni di falsa invalidità in più, avranno nepotisticamente arruolato diecimila assistenti parlamentari, avranno finanziato qualche impianto della Fiat (Melfi fu costruito dal 1991 al 1993) o di altre industrie nazionali, o costruito ponti (e linee di metropolitana) a beneficio delle generazioni future?
Sono spese diverse, ma vengono trattate - a livello di deficit - allo stesso modo.
A mio - modesto e fallibile - avviso la Comunità Forumistica potrebbe beneficiare maggiormente di articoli volti ad approfondire temi di questo tipo:
Il concetto di spesa pubblica fa schifo, visto che accoglie sia le spese correnti (servizi alla cittadinanza, tangenti, pensioni, interessi passivi) sia gli investimenti, e quindi non si riesce a "pesarla" correttamente.
Pertanto, prossimamente su questi monitor, presenteremo un attento esame dell'evoluzione negli anni delle diverse voci di spesa suddivise per categoria, in modo da iniziare a capirci qualcosa di più.


Pace e bene a tutti! :)
 

f4f

翠鸟科
grazie Ignà :)

le ferie pagate .... ma non solo !!

Mussolini ha fatto anche l'INPS, con tanto di regola per cui ciascun contribuente al sistema aveva una sua propria casella, intoccabile, da cui prelevare quanto depositato !
e, udite, nemmeno lui la toccò, benchè messo alle strette!!!

:up::up::up::up::up::up:




.... peccato che poi fece la WW2, con annessa svalutazione , che sbriciolò quanto era stato depositato ...
... ma queste son sciocchezze secondarie ....
 

f4f

翠鸟科
sul resto, hummmm....

di chi è la colpa di quanto accade? e cosa sta accadendo effettivamente?

un esempio: oggi
oggi ho ricordato che la BCE non ha chiesto le tasse, ma la crescita e la riduzione delle spese
ed ha indicato quale spese tagliare: come ho scritto in altro post, alcune sono esageratamente sopra la media UE
.. la colpa dele tasse allora è della Merkel?

oggi
oggi un post ha giustamente stigmatizzato come medievale la inversione dell'onere della prova e la lettura dei CC , ,ma non viene ricordato chi ha emanato la norma e quando ... elementi di valutazione che a mio parere sono interessanti

sono solo riflessioni ...
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
Condivido la forte perplessità sulla presenza di un economista (presumibilmente serio, in teoria di caratura internazionale) in una commissione che operò in anni in cui il debito e la spesa pubblica crebbero: l'avevo scritta all'inizio.




Detto ciò, prendo atto che esiste una diversa concezione del linguaggio:
Mario Monti = soggetto
fece esplodere = verbo(hai ragione: non c'è scritto "da solo" ma, per Diana, se io dico a qualcuno "ieri sera ho trombato con mia moglie" :-o, quante persone sane di mente interpretano che abbiamo fatto un'allegra orgia? :-? zero? :-? allora forse il "da solo = unico responsabile", anche se non è scritto, è da ritenersi implicito :mumble: )
il debito pubblico = complemento oggetto,
è un modo di fare un titolo che - a mio sindacabilissimo giudizio - trascura OGNI singolo atto parlamentare, governativo o giudiziario, nazionale o locale, avvenuto in un triennio. I nostri lettori più distratti potrebbero addirittura pensare che, in quegli anni, c'era una dittatura assoluta in cui non già le famigerate commissioni, bensì uno specifico membro delle stesse, era responsabile unico di tutte le scelte di politica economica.


Io quell'articolo non lo stigmatizzerei più di tanto per il contenuto (concentrarsi su un solo aspetto economico - la spesa pubblica - può essere semplicistico, ma è anche certamente legittimo).
Però, per chi ritiene - fallibilmente, neh! - che sia falsa l'ipotesi sottostante il titolo dell'articolo, ovvero "l'unico soggetto responsabile di un triennio di incremento di deficit era Mario Monti, ergo esistette una dittatura", il titolo risulta errato, senza sfumature.



[secondo me] Hell yes, Ja, Claro que sì!
A parte che ora stiamo parlando dell'articolo e non più del titolo che mi ha fatto cadere dalla sedia... per esempio, magari in quegli anni furono fatti investimenti pubblici in infrastrutture. Oltre a Italia '90 (che ci portò in dote, se non ricordo male, la linea Metropolitana MM3 a Milano), chi si ricorda qualcos'altro?

In questo forum sono ben rappresentati i keynesiani. Cosa ne penseranno del fatto che ci si focalizza su un aspetto solo (il debito, per esempio)? Tutto il resto è Off-Topic?

Ti regalo un esempio (un po' estremo) di visione parziale: se il buon f4f (tanto non se la prende se lo menziono in un esempio :D ) scrivesse che Mussolini fu un paladino dei lavoratori in quanto l'istituto delle Ferie Pagate fu introdotto nel 1927, i forumer non avrebbero il sacrosanto diritto di contestarlo?



Yes! Per una serie di personali motivi si può parlare di un argomento anziché di mille altri, per carità.

Ma a me piacerebbe di più un altro approccio, che troverei - personalmente - più costruttivo, più utile a capire.

Ad esempio: abbiamo letto che la spesa pubblica, a quei tempi, era in crescita. Ma non sappiamo bene il perché.
I governi dell'epoca (ovvero Mario Monti :rolleyes: ) avranno concesso centomila pensioni di falsa invalidità in più, avranno nepotisticamente arruolato diecimila assistenti parlamentari, avranno finanziato qualche impianto della Fiat (Melfi fu costruito dal 1991 al 1993) o di altre industrie nazionali, o costruito ponti (e linee di metropolitana) a beneficio delle generazioni future?
Sono spese diverse, ma vengono trattate - a livello di deficit - allo stesso modo.
A mio - modesto e fallibile - avviso la Comunità Forumistica potrebbe beneficiare maggiormente di articoli volti ad approfondire temi di questo tipo:
Il concetto di spesa pubblica fa schifo, visto che accoglie sia le spese correnti (servizi alla cittadinanza, tangenti, pensioni, interessi passivi) sia gli investimenti, e quindi non si riesce a "pesarla" correttamente.
Pertanto, prossimamente su questi monitor, presenteremo un attento esame dell'evoluzione negli anni delle diverse voci di spesa suddivise per categoria, in modo da iniziare a capirci qualcosa di più.


Pace e bene a tutti! :)

La prima parte è una tua interpretazione, soggettiva, io ne ho data un'altra portando un esempio differente, e non è meno soggettiva della tua e neppure meno qualitativa o corretta della tua.
Per una tua interpretazione non puoi permetterti di dare del disonesto intellettualmente ad un redattore di questo sito, condendo il tutto con sarcasmo circa proselitismi entusiasti ed ansiosi verso lo stile Libero.
Stop.
 

Ignatius

sfumature di grigio
La prima parte è una tua interpretazione, soggettiva, io ne ho data un'altra portando un esempio differente, e non è meno soggettiva della tua e neppure meno qualitativa o corretta della tua.
Per una tua interpretazione non puoi permetterti di dare del disonesto intellettualmente ad un redattore di questo sito, condendo il tutto con sarcasmo circa proselitismi entusiasti ed ansiosi verso lo stile Libero.
Stop.
a. Le valutazioni soggettive sono ovviamente soggettive.

b. Il mio sarcasmo non è apprezzato. Devo dedurre che la frase riportata nell'articolo, a proposito delle mancate dimissioni "Forse che anche i tecnici tengono famiglia?" non è da intendersi come sarcastica.

Sottoscrivo al 100% lo Stop, per me, in questa sezione.

:ciao:
 

tontolina

Forumer storico
Geronzi: "Tremonti dietro la congiura per cacciarmi dalle Generali"

L'ex banchiere racconta le sue verità e attacca tutti, tranne D'Alema, Berlusconi e Scaroni. "Ma al Cavaliere dissi no su Ermolli presidente di Mediobanca". E dice: "Monti non tocca i veri poteri, è Draghi il salvatore"

di ALBERTO STATERA Lo leggo dopo
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Cesare Geronzi
MARIO MONTI? Un Cincinnato;
Giulio Tremonti? Un uomo "molto capace, capace di tutto";
Gabriele Galateri ? "Un piumino da cipria, un presidente di campanello".
Alberto Nagel e Renato Pagliaro? "Inadeguati";
Paolo Mieli? "Un'eclatante delusione".
Silenzio, parla per 354 pagine fitte fitte Cesare Geronzi, rispondendo alle domande di Massimo Mucchetti, un giornalista assai documentato, che, come Sisifo, cerca di scalfire la granitica improntitudine del Signore dei Poteri Marci.

Ma hai voglia, con il Power Broker che ha traversato quasi indenne mezzo secolo di vita italiana, custode delle infinite magagne della Prima e poi della Seconda Repubblica, tra politica e alta finanza, banche e incesti societari, miliardi e sottogoverno, conflitti d'interesse e grassazioni, massonerie e intrighi di Santa Romana Chiesa.

Dotato di un ego sconfinato che non riesce a far tacere e di una totale indulgenza autoassolutoria, l'"Uomo Taxi che conserva sempre le ricevute", come lo definì Giulio Andreotti, non risparmia quasi nessuno, fatti salvi Berlusconi, D'Alema e - chissà perché - l'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni, un portento che egli preconizza prossimo ministro degli Esteri.

Difficile un compendio delle migliaia di "verità" rivelate dall'uomo che sussurra ai cardinali, salva Berlusconi dalla bancarotta,
riceve le confidenze di D'Alema,
nomina e destituisce i suoi colleghi banchieri e i direttori del Corriere della Sera,
ma è d'uopo cominciare dalla "congiura" che lo ha silurato dalla presidenza delle Generali, facendone un quasi pensionato carico di milioni, privando la Nazione di chi si definisce "un banchiere di Sistema".

"Il Paese - si gloria - ha avuto bisogno a lungo di chi esercitasse questa funzione cruciale di equilibrio e riequilibrio. Mi piace dire che non sono stato solo. L'altro banchiere di Sistema è Bazoli". Salvo che, estromesso lui manu militari, il Sistema secondo lui stesso non c'è più.


LA MUCCA DALLE CENTO MAMMELLE
Spinto da Giulio Tremonti, Geronzi si attacca da presidente alla mammellona delle Generali, la più grande multinazionale italiana.
Ma dura soltanto un anno. Cos'è successo ?
Tremonti, che è divorato da "un'ambizione sfrenata", ordisce il complotto: "Nei primi mesi del 2011 confidava, illudendosi, di poter spiccare il volo (verso la premiership, ndr) anche senza la spinta di un premier ormai in debito di ossigeno. Grazie al rapporto che aveva costruito con le fondazioni, riteneva di poter avere la simpatia delle banche.
Temo abbia pensato di conquistarsi anche la simpatia dei sedicenti padroni delle Generali benedicendo l'attacco a un presidente che non era facile da condizionare.
Peggio: di un presidente che lui considerava amico di quel Berlusconi che stava ormai diventando il suo nemico interno. Ha pensato di essere il regista, mentre in effetti serviva solo ad altri per legittimare una grave congiura".

Guarda un po', il banchiere di Sistema, che per decenni ha gestito il rapporto delittuoso tra politica e affari ora ci viene a raccontare che "ci sono più intrecci di quanti ne sognino le anime belle ammantate di cultura azionista".
Ma perché Tremonti che lavora per fare il premier spende energie sulle Generali?
Spiega il banchiere di Sistema che voleva "poter disporre di un po' delle risorse della Compagnia"
Per farne che?
Per accreditarsi come il Fanfani del nuovo millennio attraverso un piano di housing sociale sulla falsariga del fanfaniano piano Ina-Casa.

Un po' di soldi li avrebbero messi la Cassa Depositi e prestiti e le fondazioni bancarie, altri sarebbero dovuti venire da banche e assicurazioni. Dalle Generali 250 milioni. Quando Giovanni Perissinotto porta la delibera in consiglio c'è una sollevazione. Del Vecchio è scatenato. Caltagirone perplesso. Pellicioli idem. Del Vecchio chiede all'amministratore delegato: "Ma lei è pro o contro?" E quello: "Personalmente sono contrario". "Rimango di sale. Non mi era mai capitato prima un amministratore delegato che porta in consiglio una proposta per farsela bocciare", chiosa Geronzi. Perissinotto colpito e consegnato così per sempre alla galleria degli incapaci e dei codardi, come i suoi manager alla precedente presidenza di Mediobanca, Nagel e Pagliaro.

L'ALTA FINANZA NON È UNO SPORT PER SIGNORINE
Per fare la banca e l'alta finanza non ci vogliono signorine o tipi alla Perissinotto e alla Nagel, ma sanpietrini romani, sopra lisci e sotto aspri e rugosi.
Come Geronzi, che vanta di aver detto anche dei no a Berlusconi. Nel 2003 bisogna decidere il dopo Maranghi alla presidenza di Mediobanca. In casa di Salvatore Ligresti a via Ippodromo, oltre a Geronzi, ci sono Profumo, Tronchetti Provera, il notaio Marchetti, Tarak Ben Ammar, Bollorè.

A un certo punto arriva anche Ennio Doris, cui squilla subito il cellulare: "Cesare ho in linea Silvio, ti vuole parlare". Silvio propone Bruno Ermolli, il suo Gianni Letta milanese, presidente di Mediobanca. E Cesare, a quanto racconta, gli risponde che non si può, perché Ermolli è un suo collaboratore: "Gli spiegai che c'è sedia e sedia, ma Berlusconi non coglieva la delicatezza di certe situazioni".

Neanche quando cercava di fargliela capire Enrico Cuccia in persona che per superare il conflitto d'interessi gli suggerì dopo la discesa in campo due rimedi: sostituire tutta la prima linea manageriale con nuovi dirigenti presi dal mercato e far rinunciare alla Fininvest ai diritti di rappresentanza nel consiglio Mediaset, affidando a una fiduciaria il 60 per cento del capitale.

Quindi il primo liscio e busso geronziano a Mario Monti: "Faccio notare che oggi, grazie all'articolo 36 del decreto Salva Italia del governo Monti, rivenduto dalle solite anime belle come un gran progresso, Doris è dovuto uscire dal consiglio di Mediobanca perché siede anche in quello di Mediolanum, ritenuta concorrente dai burocrati. Al suo posto nel consiglio di Mediobanca, è finalmente entrato Ermolli".

BUROCRAZIA, ACCADEMIA E PIOGGIA DI MASSONI
All'ex banchiere di Sistema, Monti non va proprio giù. Intanto dice che è molto più politico del politico professionista Massimo D'Alema, di cui traccia affettuose iconcine. E poi gli rinfaccia, tra l'altro, non solo di non aver inciso sulle protezioni dei centri di potere della finanza e di non saper proporre una politica industriale, ma soprattutto di non aver toccato l'alta burocrazia e quegli apparati, compresi gli alti gradi delle forze armate e dei servizi, in cui si annidano "legami e solidarietà trasversali, che si connettono con la politica e l'accademia, con ampie relazioni, specialmente nel mondo anglosassone".

Intende la massoneria? chiede giustamente Mucchetti. Ebbene sì: "Conta davvero molto di più di quanto si immagini". I massoni pullulano nella finanza e anche in Vaticano. E racconta di quando, in visita al cardinale Mauro Piacenza, notò sulla scrivania un'insegna massonica. Pare che quella scrivania non fosse proprio quella definitiva del porporato, ma, guarda un po', Piacenza è uno dei candidati a succedere al cardinal Tarcisio Bertone nell'incarico di Segretario di Stato. E Bertone è così intimo della famiglia da aver celebrato il matrimonio di Benedetta Geronzi.

Garantisce di non aver mai indossato grembiulini o cilici l'ex banchiere di Sistema e ci tiene a far sapere che neanche da presidente di Mediobanca ha mai partecipato alla messa annuale in memoria di Raffaele Mattioli organizzata da una "cerchia particolare" all'abbazia di Chiaravalle, alle porte di Milano. Ma dimentica che gran visir di quell'intreccio perverso di alta burocrazia e politica, di legami e solidarietà trasversali non è altri che il suo carissimo amico Gianni Letta e che il piduista e piquattrista Luigi Bisignani è tradizionalmente uno dei suoi uomini di mano, insieme a quel giovanotto spicciafaccende di nome Simeon, che assunse in banca segnalato dal cardinal Bertone e poi fece prendere in Rai.

CHARLIE CHAPLIN E IL MONELLO
E Draghi? Altro che Monti. Gli spread sono calati non certo dopo i vari Salva, Cresci, Semplifica, Sviluppa Italia. È Draghi che merita la riconoscenza del Paese e dell'intera eurozona. Peccato che in passato sia stato strumentalizzato da quell'"eclatante delusione" dell'ex direttore del Corriere della Sera. "Acquisita la mia sfiducia verso di lui", racconta Geronzi, "Mieli riscopre la Banca d'Italia e arma un missile in prima pagina contro i banchieri... Appoggiandosi a Draghi in articulo mortis pensa di ricavare un dividendo in termini di influenza sugli assetti della politica e dell'economia destabilizzando tutto. Non si rompe il vetro per poi proporre il servizio del vetraio amico, come faceva Charlie Chaplin nel Monello".

Ora è il ragionier Geronzi a rompere i vetri come Chaplin, rivendicando il diritto "a un giusto oblio" per qualche problema con la giustizia che, scomparso con lui il Sistema, ancora lo insegue.

[email protected] (27 novembre 2012)
 

gipa69

collegio dei patafisici
Quello che non si sa di Mario Monti: nel 1989 fece parte di tre commissioni nel Governo Andreotti come collaboratore di Cirino Pomicino, una delle Commissioni era quella relativa al debito pubblico, debito che aumento del 44%...
L'austero Mario Monti negli anni '80 fece esplodere il debito pubblico

Siccome il buon f4f ieri pomeriggio mi ha parlato di questa amena discussione darò il mio contributo totalmente soggettivo:

L'articolo in questione sotto mentite spoglie ha gia avuto risalto su altri giornali tra cui il famigerato libero:






Altro che risanatore dei conti: Monti moltiplicò il debito italiano - Libero


I contenuti dell'articolo sono similari, daltronde all'epoca dell'articolo di Libero il PDL aveva una visione della discesa in campo di Monti molto critica, posizione che poi si smorzò di parecchio nelle settimane successive.

In ogni caso i contenuti dell'articolo non sono malaccio, come sa f4f li ho usati anche in occasione di incontri pubblici per placare gli animi relativamente alle responsabilità politiche di questo o di quello relativamente alla situazione in cui ci troviamo.

Io penso che la questione sia principalmente il titolo che ha le caratteristiche da strillone e che fa una sintesi forse ecessivamente aggressiva rispetto ai contenuti e forse non completa nella descrizione della situazione.

Ma chi è perfetto?
 

f4f

翠鸟科
Siccome il buon f4f ieri pomeriggio mi ha parlato di questa amena discussione darò il mio contributo totalmente soggettivo:

L'articolo in questione sotto mentite spoglie ha gia avuto risalto su altri giornali tra cui il famigerato libero:






Altro che risanatore dei conti: Monti moltiplicò il debito italiano - Libero


I contenuti dell'articolo sono similari, daltronde all'epoca dell'articolo di Libero il PDL aveva una visione della discesa in campo di Monti molto critica, posizione che poi si smorzò di parecchio nelle settimane successive.

In ogni caso i contenuti dell'articolo non sono malaccio, come sa f4f li ho usati anche in occasione di incontri pubblici per placare gli animi relativamente alle responsabilità politiche di questo o di quello relativamente alla situazione in cui ci troviamo.

Io penso che la questione sia principalmente il titolo che ha le caratteristiche da strillone e che fa una sintesi forse ecessivamente aggressiva rispetto ai contenuti e forse non completa nella descrizione della situazione.

Ma chi è perfetto?

nessuno è perfetto, a parte Argema :D


ciò premesso, sintetizzo una mia lunga riflessione dal discorso con Gipa:
indubbie colpe di Monti, ma diverse sono le colpe di omissione, pensieri, parole o opere
tutti colpevoli, tutti puniti è frase di sicuro effetto ( è la chiusura de 'Romeo e Giulietta, Shakepserare docet )
ma imho si può fare una analisi più profonda

ad es: il governo Monti ha fatto scelte indubbiamente assai discutibili
resta da vedere quante cose ha proposto e quante sono state recepite dal parlamento :
IMU e pensioni approvate senza problemi,
semplificazioni costi-politica liberalizzazioni e spending-review fermi in parlamento ( pare abbiano approvato il 20% delle proposte governative)
a Monti le colpe di Monti !! ( ma non quelle altrui )
 

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