L'austerità è Stata Raccomandata per un Errore di Excel (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
da Cobraf.com

E' scoppiato uno scandalo nel mondo degli economisti, si è scoperto questa settimana che i dati dello studio principale che predicava l'austerità erano falsi. Kenneth Rogoff e Carmen Reinhart sono i due economisti di Harvard che tre anni fa hanno pubblicato uno studio, citato da tutti, in cui raccomandavano le manovre di rigore fiscale perchè dicevano di aver calcolato che : "il rapporto tra debito e Pil sopra il 90% è negativo per la crescita". Per cui appunto paesi come l'Italia dove il rapporto debito/PIL era il 120% dovevano fare l'austerità, chiamare Monti, aumentare le tasse...

Questa settimana tre ricercatori del MIT si sono accorti che Rogoff e Reinhart avevano sbagliato a fare le addizioni e sottrazioni, cioè hanno rifatto da capo con i loro stessi dati i loro calcoli e si sono accorti che si erano sbagliati con la formula di Excel

Rogoff e la collega avevano calcolato, analizzando tutti i paesi industriali negli ultimi 100 anni, che quelli con debito pubblico superiore al 90% del PIL non avevano praticamente crescita, mentre quelli con debito pubblico basso invece crescevano in media di un 2% medio annuo di più

La conclusione che tutti citano da tre anni di Rogoff er che "...quando il debito pubblico è piu' alto del 90% del Pil la crescita media è del -0,1%...". Ma i professori del MIT– Thomas Herndon, Michael Ash e Robert Pollin hanno ottenuto, con gli stessi numeri che invece in media nell'ultimo secolo è stata +2,2%. Cioè una crescita normale e non diversa dai paesi con debito pubblico basso. Quindi che in realtà non esiste differenza di performance tra paesi con alto o basso debito pubblico.

Incredibile ma vero, l'austerità è stata predicata sulla base di un calcolo errato con Excel. E l'errore è macroscopico, se guardi nella formula di Excel che gli altri ricercatori del MT hanno riprodotto con gli stessi dati trovando l'errore. Qui in fondo vedi sottolineato nel foglio Excel una serie di paesi che hanno "n.a." nella cella, quello che Excel ti da quando c'è errore, nella colonna "90 above", cioè dove sommano la crescita media dei paesi con debito pubblico in % del PIL sopra il 90%. Avendo Rogoff e Reinhardt escluso in questo modo dalla somma verticale 12 paesi ad altra crescita ovviamente il totale risulta basso....

Dato che questi due sono prof. di Harvard, con assistenti che li aiutano e pubblicano il libro dalla casa editrice più prestigiosa è impossibile che sia un errore e basta. Hanno manipolato i dati in un semplice foglio Excel (e la risposta di Rogoff ieri sera ammette l'errore in pratica..).

Intanto però migliaia di esperti sui media e nelle università hanno ripetuto per anni i "risultati" di Rogoff sul male dell'alto debito pubblico e la necessità dell'austerità e i politici li hanno seguiti nella loro raccomandazione aumentando le tasse fino a soffocare l'economia. E milioni di persone ne stanno soffrendo nella realtà della loro vita
(per chi vuole saperne di più c'è ovviamente la presentazione a Rimini del maggio 2012 sulla truffa del debito pubblico)

Clicca sull'immagine per ingrandirla



Clicca sull'immagine per ingrandirla


Clicca sull'immagine per ingrandirla



Clicca sull'immagine per ingrandirla
 
Il target debito/PIL del 60% è un'eredità di Maastricht. Lo studio di Kenneth Rogoff e Carmen Reinhart è invalidato dall'errore (da principianti) in Excel. Però ci sono un paio di altri studi recenti (Hoogduin L., Oztturk B., Wierts P., 2011; Legrenzi G.D., Milas C., 2011) che - pur non presentano il medesimo errore - dimostrano che quando il rapporto debito pubblico/PIL supera l’85%, l’eccessivo stock di debito rallenta la crescita di almeno un punto percentuale.

Il valore percentuale 85 o 90% è relativamente importante. E' piuttosto intuitivo credere che un eccessivo stock di debito dreni risorse altrimenti destinabili a investimenti pubblici materiali e immateriali.
 
Sempre sulla stessa questione

LA MIA RISPOSTA A PAUL KRUGMAN SUL "CASO REINHART & ROGOFF".

Dr Krugman,

It is true that Reinhart and Rogoff got it wrong in their spreadsheets (I still cannot believe they made a schoolboy error!).

Do their findings matter? They do indeed. Some of their peers (Hoogduin L., Oztturk B., Wierts P., 2011; Legrenzi G.D., Milas C., 2011) carried out studies in the public finance field (with no formula bugs in their Excel workbooks) and identified a similar threshold (85%).

Do they all really intend to defend austerity in the name of a lower (and more manageable) debt/GBP ratio? No. You can achieve a lower debt/GBP ratio without raising taxes and cutting social welfare. Of course, you may achieve the same debt/GDP targets by disposing of public assets and non-value adding activities.

In respect of the "90% rule", I do not think the numbers per se really matter. The issue is self-explanatory. Higher debt/GDP ratios imply higher refinancing costs of debt and - usually - more austerity in the form of more taxes and cuts required to (attempt to) balance the books - until (of course) you reach the peak of the Laffer curve (according to economist Paul Pecorino the peak is reached at tax rates around 65%).

Hence, the higher the debt/GBP ratio, the lower the resources the State can afford to spend on investments. Hence, Reinhart and Rogoff were correct after all.

Stefano Fugazzi

ARTICOLO DI KRUGMAN + SEZIONE COMMENTI - LINK: Grasping At Straw Men - NYTimes.com
 

lincoln

Forumer storico
stento davvero a credere che le sorti del mondo siano basate su un foglio excell con calcoli per altro sbagliati fatti con una superficialità imbarazzante.
 

tontolina

Forumer storico
stento davvero a credere che le sorti del mondo siano basate su un foglio excell con calcoli per altro sbagliati fatti con una superficialità imbarazzante.
Kenneth Rogoff e Carmen Reinhart sono i due economisti di Harvard che tre anni fa hanno pubblicato uno studio

da chi sono stati pagati per sbagliare così clamorosamente?
 

tontolina

Forumer storico
Krugman ancora all'attacco: "L'austerità voluta dai super-ricchi ha fallito"


Di Giovanni De Mizio | 27.04.2013 11:37 CEST
Paul Krugman, premio Nobel per l'economia nel 2008, continua a dare picconate al muro dell'austerità in continuo disfacimento. Sulle pagine del New York Times ricorda ancora una volta ai lettori che l'austerità ha fallito sia nella teoria e nella pratica.



Krugman va all'attacco dei due principali studi che reggono le fondamenta della teoria dell'austerità, quelli di Alberto Alesina e Silvia Ardagna sulla cosiddetta "austerità espansiva" e di Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, secondo i quali con un rapporto debito/Pil superiore al 90 per cento non può esserci crescita economica.



Il paper degli economisti italiani era già stato demolito dal Fondo monetario internazionale: Olivier Blanchard, capo economista del FMI e autore di un manuale di macroeconomia piuttosto celebre tradotto a cura di Francesco Giavazzi, collega di Alesina, aveva fatto notato che i moltiplicatori utilizzati nelle previsioni di Alesina e compagni erano sottostimati di una unità. In altre parole, i professori avevano decisamente sottostimato i danni che potevano fare e hanno fatto i tagli alla spesa pubblica durante una recessione. Detto ancora altrimenti, i professori si sono dimenticati ciò che insegnano precocemente all'università, ovvero che manovre procicliche comportano un'accelerazione del ciclo economico, e che quindi aumenti delle tasse e tagli alla spesa pubblica durante una recessione hanno come conseguenza un approfondimento della recessione medesima.




Il secondo paper, invece, ha in sé un errore molto più ridicolo, poiché si tratta di una dimenticanza all'interno di un foglio Excel che ne ha completamente sballato risultati. I professori Reinhart e Rogoff, nel corso del proprio studio, avevano infatti dimenticato di considerare nel proprio calcolo Paesi che smentivano la loro ipotesi di non crescita con un debito/Pil superiore al 90 per cento. È come se avessero usato solo i dati a sostegno della propria teoria per sostenere dimenticando invece quelli che l'avrebbero affossata.
Oltre alla teoria, non bisogna poi dimenticare la pratica dell'austerità, ma qui basta ricordare che la situazione economica di molti paesi europei sottoposti alle durissime cure della Troika non hanno visto migliorare le proprie condizioni nemmeno in lontananza. Ma perché, nonostante ciò, in molti Paesi si continua a chiedere a gran voce ulteriore austerità?
Il problema in questo caso, secondo Krugman, è squisitamente politico: i Paesi che hanno imposto l'austerità, infatti, hanno ritenuto di poter piegare l'economia alla propria morale. Un Paese che aveva vissuto al di sopra delle proprie possibilità (come l'Italia o la Grecia) doveva essere punito con tante frustate (economiche), ed è ciò che è stato fatto con molti paesi della periferia. L'economia però non funziona in questo modo e ha fatto sentire la sua vendetta non solo approfondendo la recessione nella periferia europea, ma propagandola fino a lambire il centro, ovvero la Germania stessa. Molto più corretto sarebbe stato risollevare prima l'economia e poi, in fase di crescita, imporre l'austerità, in modo da limitarne i danni.
Krugman, inoltre, sottolinea una teoria che su International Business Times Italia abbiamo sottolineato nel recente passato, ovvero che le politiche economiche dell'austerità vengono richieste a gran voce principalmente dalle fasce più ricche della società. Sarebbe infatti proprio quel famoso un per cento di super ricchi a chiedere tagli alla sanità e alla previdenza, negli USA secondo uno studio citato da Krugman, ma è un risultato facilmente esportabile considerando studi che hanno svelato quanto si sia approfondita la diseguaglianza fra i più ricchi e i più poveri in Germania nel corso degli anni, favorendo chi investiva in capitale e svantaggiando i lavoratori.
Il premio Nobel, dunque, ammonisce ancora una volta di diffidare dall'austerità dei più ricchi che hanno approfittato di questi anni di crisi, mentre i lavoratori hanno passato e passano tempi molto cupi. Di austerità si muore e non c'è più alcun appiglio intellettuale che possa smentirlo.

 

tontolina

Forumer storico
la tesi di Reinhart-Rogoff non esce smentita, ma viene seriamente ridimensionata.
Sul piano pratico, che le dosi di austerità somministrate finora in Europa siano sbagliate è dimostrato dal circolo vizioso in cui sono caduti Portogallo, Italia e Spagna, dove politiche fiscali sempre più dure non riescono più a ridurre il disavanzo perché il Pil scende ancora più in fretta.
http://www.kairospartners.com/drupa...sletter/Il Rogo di Savonarola-RN-25.04.13.pdf

 

Users who are viewing this thread

Alto