L'angolo della poesia (2 lettori)

Ciccioargio

Nuovo forumer
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

Eugenio Montale
 

aino-kaarina

Forumer attivo
1200659351foscolo.jpg


Forse perché della fatal quïete
tu sei l'immago, a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zèffiri sereni,

e quando dal nevoso aere inquïete
tenebre e lunghe all'universo meni,
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.

Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno, e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme

delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.


La SERA....un pò come la MORTE.
Liberarsi da tutti i mali del mondo....(cure)
un pò come a sera, quando ci si libera di tutti i problemi e si va a dormire.....
dormire.......morire......il nulla eterno.......dove tutto si estingue.........
tutto........perfino la nostra storia............finanche InvestireOggi.......

e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.


quasi Foscolo avrebbe potuto scrivere:

così tra queste immensità s'annega il pensier mio
e il naufragar m'è dolce in questo mare .
 

aino-kaarina

Forumer attivo
la politica ?
mi fa piangere........
ma...........anche questa poesia mi fa piangere ogni volta che la leggo.........
possibile che la politica sia capace di commuovermi come questa poesia ???!!!D :rolleyes: :lol:

Ettore e Andromaca - dall’Iliade
Traduzione di Vincenzo Monti
(Donna, dell’alma mia parte più cara,……..)

Ma di gran pianto Andromaca bagnata accostossi al marito,
e per la mano
strignendolo, e per nome in dolce suono
chiamandolo, proruppe: Oh troppo ardito!
il tuo valor ti perderà: nessuna
pietà del figlio né di me tu senti,
crudel, di me che vedova infelice
rimarrommi tra poco, perché tutti
di conserto gli Achei contro te solo
si scaglieranno a trucidarti intesi;
e a me fia meglio allor, se mi sei tolto,
l'andar sotterra.
Di te priva, ahi lassa!
ch'altro mi resta che perpetuo pianto?
Orba del padre io sono e della madre.
M'uccise il padre lo spietato Achille
il dì che de' Cilìci egli l'eccelsa
popolosa città Tebe distrusse:
m'uccise, io dico, Eezïon quel crudo;
ma dispogliarlo non osò, compreso da divino terror.
Quindi con tutte
l'armi sul rogo il corpo ne compose,
e un tumulo gli alzò cui di frondosi
olmi le figlie dell'Egìoco Giove
l'Oreadi pietose incoronaro.
Di ben sette fratelli iva superba
la mia casa. Di questi in un sol giorno
lo stesso figlio della Dea sospinse
l'anime a Pluto, e li trafisse in mezzo
alle mugghianti mandre ed alle gregge.
Della boscosa Ipoplaco reina
mi rimanea la madre. Il vincitore
coll'altre prede qua l'addusse, e poscia
per largo prezzo in libertà la pose.
Ma questa pure, ahimè! nelle paterne
stanze lo stral d'Artèmide trafisse.
Or mi resti tu solo, Ettore caro,
tu padre mio, tu madre, tu fratello,
tu florido marito. Abbi deh! dunque
di me pietade, e qui rimanti meco
a questa torre, né voler che sia
vedova la consorte, orfano il figlio.
Al caprifico i tuoi guerrieri aduna,
ove il nemico alla città scoperse
più agevole salita e più spedito
lo scalar delle mura. O che agli Achei
abbia mostro quel varco un indovino,
o che spinti ve gli abbia il proprio ardire,
questo ti basti che i più forti quivi
già fêr tre volte di valor periglio,
ambo gli Aiaci, ambo gli Atridi, e il chiaro
sire di Creta ed il fatal Tidìde.
Dolce consorte, le rispose Ettorre,
ciò tutto che dicesti a me pur anco
ange il pensier; ma de' Troiani io temo
fortemente lo spregio, e dell'altere
Troiane donne, se guerrier codardo
mi tenessi in disparte, e della pugna
evitassi i cimenti. Ah nol consente,
no, questo cor. Da lungo tempo appresi
ad esser forte, ed a volar tra' primi
negli acerbi conflitti alla tutela
della paterna gloria e della mia.
Giorno verrà, presago il cor mel dice,
verrà giorno che il sacro iliaco muro
e Priamo e tutta la sua gente cada.
Ma né de' Teucri il rio dolor, né quello
d'Ecuba stessa, né del padre antico,
né de' fratei, che molti e valorosi
sotto il ferro nemico nella polve
cadran distesi, non mi accora, o donna,
sì di questi il dolor, quanto il crudele
tuo destino, se fia che qualche Acheo,
del sangue ancor de' tuoi lordo l'usbergo,
lagrimosa ti tragga in servitude.
Misera! in Argo all'insolente cenno
d'una straniera tesserai le tele.
Dal fonte di Messìde o d'Iperèa,
(ben repugnante, ma dal fato astretta)
alla superba recherai le linfe;
e vedendo talun piovere il pianto
dal tuo ciglio, dirà: Quella è d'Ettorre
l'alta consorte, di quel prode Ettorre
che fra' troiani eroi di generosi
cavalli agitatori era il primiero,
quando intorno a Ilïon si combattea.
Così dirassi da qualcuno; e allora
tu di nuovo dolor l'alma trafitta
più viva in petto sentirai la brama
di tal marito a scior le tue catene.
Ma pria morto la terra mi ricopra,
ch'io di te schiava i lai pietosi intenda.
Così detto, distese al caro figlio
l'aperte braccia. Acuto mise un grido
il bambinello, e declinato il volto,
tutto il nascose alla nudrice in seno,
dalle fiere atterrito armi paterne,
e dal cimiero che di chiome equine
alto su l'elmo orribilmente ondeggia.
Sorrise il genitor, sorrise anch'ella
la veneranda madre; e dalla fronte
l'intenerito eroe tosto si tolse
l'elmo, e raggiante sul terren lo pose.
Indi baciato con immenso affetto,
e dolcemente tra le mani alquanto
palleggiato l'infante, alzollo al cielo,
e supplice sclamò: Giove pietoso
e voi tutti, o Celesti, ah concedete
che di me degno un dì questo mio figlio
sia splendor della patria, e de' Troiani
forte e possente regnator. Deh fate
che il veggendo tornar dalla battaglia
dell'armi onusto de' nemici uccisi,
dica talun: Non fu sì forte il padre:
E il cor materno nell'udirlo esulti.
Così dicendo, in braccio alla diletta
sposa egli cesse il pargoletto; ed ella
con un misto di pianti almo sorriso
lo si raccolse all'odoroso seno.
=======================

E me che i tempi ed il desio d'onore
fan per diversa gente ir fuggitivo,
me ad evocar gli eroi chiamin le Muse
del mortale pensiero animatrici.
Siedon custodi de' sepolcri, e quando
il tempo con sue fredde ale vi spazza
fin le rovine, le Pimplèe fan lieti
di lor canto i deserti, e l'armonia
vince di mille secoli il silenzio.
……………………………….
……………………………….
E tu onore di pianti, Ettore, avrai,
ove fia santo e lagrimato il sangue
per la patria versato, e finché il Sole
risplenderà su le sciagure umane.
 

nonmollare

Moderator
Francoise Sagan

Il mio passatempo preferito,...........................
è lasciar............................passare il tempo,.......................
.............aver tempo, ...............................prendermi tempo,
perdere tempo.......................
 

carrodano

Forumer storico
Titolo:
Ho giocato a scacchi con Lei.

Ho giocato a scacchi con Lei.
E Lei lo sa che non può perdere.
La prima partita almeno.
Ma è quella, la prima partita, che ti lascia sgomento.
Perchè Lei verrà è avrà i miei occhi,
come già si scrisse..
La prima partita si può solo perdere e la seconda viene dopo.
Ma durante la prima partita le filosofie e il pensiero non bastano,
a respingere suoi assalti.
E
arroccato
cerco di approntare una difesa.
Pensavo che i ricordi fossero un baluardo, ma
l'abisso non lascia realtà
nemmeno ai più belli.
E
arroccato
cerco di approntare una difesa.
Il settimo sigillo
viene dopo il sesto...........
.....ma i primi non li scorgi.

Autore:
sconosciuto
 

carrodano

Forumer storico
Titolo

Niente è come prima


Niente è come prima,
dopo aver guardato
in fondo alla tua anima,
dopo aver visto l'abisso.
Dopo essere stato
il perduto
e dopo
aver sentito
l'assenza e la presenza
come alterità assoluta.

La prima partita è comunque perduta,
ma arroccato,
cerchi di lottare con il tempo.

Se sei ancora vivo, non hai acora perso.
Ma la vittoria non sarà la tua.

Autore

Sconosciuto


Un saluto.

Rivedere nick e avatar noti
mi consola. :)
 

carrodano

Forumer storico
.....il nulla eterno....

così tra queste immensità s'annega il pensier mio
e il naufragar m'è dolce in questo mare


L'estinguersi dell'essere non è affatto certo però.............
 

carrodano

Forumer storico
suoni di nick

mi sono così cari
i suoni di questi nick
tash...mel....sup....fer...non...
e nel legger le vostre leggere frasi
e sinuose e profonde
ritrovo un po' di me
di quel che ero due anni or sono
e che or non sono
non son più, ma respiro e cammino.
:ciao:
 

carrodano

Forumer storico
un anno è passato

é passato un anno,
ma oggi cerco un vostro post
uno degli ultimi che avete scritto
e riguardo il vostro nick
e l'avatar
e lascio traccia del mio passaggio al caffe

e mi ricordo ancora il treno che partiva e arrivava
ed il vostro saluto
:violino:
 

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