L'angolo della poesia (1 Viewer)

popov

Coito, ergo cum.
Banchi di ghiaccio
questa mattina
la penna si è messa
la mantellina.
E al cuore freddo
freddo gelato
cosa mettiamo
che si è assiderato?

(Vivian Lamarque)

Vivian-Lamarque.jpg
 

Sir Green

Forumer storico
Vorrei che tu venissi da me
in una sera d'inverno e
stretti insieme dietro i vetri,
guardando la solitudine delle strade buie e gelate,
ricordassimo gli inverni delle favole,
dove si visse insieme senza saperlo.

Dino Buzzati
 

Claire

ἰοίην
L’amore è sutura.
Sutura, non benda, sutura – non scudo
(Oh, non chiedere difesa!)
Sutura, con cui il vento è cucito alla terra,
come io a te sono cucita.

Marina Cvetaeva
 

Francesca Betta

Nuovo forumer
A chi è appassionato di poesia consiglio di seguire la pagina facebook - credo che abbiano anche un sito web ma non ne sono sicura - del "Movimento per l'emancipazione della poesia". Io sono una grande fan perché vi si trovano poesie anonime deliziose
 

Ignatius

sfumature di grigio
Se questo è un uomo


Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.

Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.

Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.


Primo Levi
 

popov

Coito, ergo cum.
Oh, quanto ti lasci pensare!
Pensarti, io, non lo faccio da solo.
Pensarti è possederti,
come davanti ai baci il corpo nudo,
tutta per me, offrendoti.
Sento come ti dai alla mia memoria,
come ti arrendi ad un pensare ardente,
il tuo grande assentire da distanza.
E più che acconsentire, più che offrirti,
mi aiuti, vieni fino a me, mi mostri
dei ricordi di scorcio, mi fai cenni
con le delizie, vive, del passato,
invitandomi.
Mi dici da laggiù
faremo quel che vuoi,
unirci, nel pensarti.
Ed entriamo nel bacio che mi apri,
e ti pensiamo tutti e due, io solo.

(Pedro Salinas)

images
 

Claire

ἰοίην
Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie
che vorranno nutrirsi del tuo cuore.
Usano tutti i travestimenti
del carnevale della terra:
si vestono da sensi di colpa,
da opportunità,
da prezzi che si devono pagare.

Non per illuminarsi con il tuo fuoco
ma per spegnere la passione
l’erudizione delle tue fantasie
Non perdere l’empatia,
ma temi ciò che ti porta
a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga a essere remissiva
e ti promette un regno terrestre
in cambio di un sorriso compiacente.

Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
imparare a stare sola
a dormire nella più assoluta oscurità
senza paura
che nessuno ti tiri una fune
quando ruggisce la tormenta
a nuotare contro corrente.
Educati all’occupazione
della riflessione e dell’intelletto.
Leggi, fai l’amore con te stessa,
costruisci il tuo castello,
circondalo di fossi profondi
però fagli ampie porte e finestre.

E’ necessario che coltivi
grandi amicizie
che coloro che ti circondano
e ti amano sappiano chi sei,
che tu faccia un circolo di roghi
e accenda al centro
della tua stanza
una stufa sempre accesa
dove si mantenga l’ardore dei tuoi sogni.

Se sei una donna forte
proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Fai sapere che sei un campo magnetico.

Proteggiti,
però proteggiti per prima.
Costruisciti.
Prenditi cura di te.
Apprezza il tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te:
Te lo chiedo in nome di tutte noi.

Gioconda Belli
 

Ignatius

sfumature di grigio
Il primo febbraio era l'anniversario della scomparsa di una poetessa
Wisława Szymborska - Wikipedia

La cipolla

La cipolla è un’altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
Fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.
In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d’inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.
Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.
La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi – grasso, nervi, vene,
muchi e secrezione.
E a noi resta negata
l’idiozia della perfezione.

Wisława Szymborska







Esiste anche l'opportuna canzone:

"Wisława Szymborska" (2013) di Roberto Vecchioni

E quando canti sento
l'inconsistenza amica,
la sorpresa del mondo
come una perla antica.
E quando canti chiedo
ma chi le ha dato il cuore,
la legge del sospiro,
per scrivere parole?
E quando canti il mondo
mi svela il suo motivo
casuale ed inspiegabile
magia d'essere vivo.
E quando canti, canti
e sfilano i sorrisi
fra i denti di Wislawa bella
ad occhi semichiusi.
E quando canti vedo
le strade di Cracovia,
l'innamorato amato
come veleggiando l'aria.
E quando canti aspetto
che il verso sia finito
e la gioia di vivere
mi prenda all'infinito.
E quando canti imparo
che siamo nella storia
come un'anomalia
costretti alla memoria.
E quando canti, canti,
si snuvola la sera
davanti a quel miracolo
che siamo e che non c'era.
E quando canti, canti
le maglie del destino
l'assurdità del tempo
fra le corde di un violino.
E quando canti, canti
e il giorno mi si perde,
ha un senso anche il dolore
in questo sterminato verde.
E quando canti, canti,
e lo diresti amore,
e " senti come batte forte
dentro me il tuo cuore".


 

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