L'angolo della poesia (1 Viewer)

Claire

ἰοίην
Da "L'amica" - Marina Cvetaeva

Oggi la neve s’è disciolta, oggi
Sono rimasta a lungo alla finestra.
L’occhio è tornato alla realtà; più libero,
Rasserenato, nuovamente è il petto.
Il perché non lo so. Può darsi che
L’anima sia semplicemente stanca,
E in qualche modo non ho avuto voglia
Di metter mano a un lapis irrequieto.
Così sono rimasta — nella nebbia —
Lontana sia dal bene che dal male,
Tamburellando calma con le dita
Sul vetro, che ne tintinnava appena.
Non fa nessuna differenza, l’anima,
Su ciò che incontra per la prima volta:
Sia una pozzanghera di madreperla,
Dove s’è arrovesciato il firmamento,
O un uccello che sfreccia su nell’aria,
O un cane che, semplicemente, corre:
Perfino il canto d’una mendicante
Non m’ha portato mai fino alle lacrime.
L’arte gentile del dimenticare
L’anima mia l’aveva già imparata.
Oggi non so che immensa sensazione
Mi si è sciolta nell’anima.
 

Claire

ἰοίην
Senza respiro

Solo per un attimo
bussando
al tuo cuore
chiamo a raccolta
tutte le parole
che riesco a trovare
sul ciglio della strada.
Tutte le parole
ciottoli levigati
sotto le nostre lingue.
Li lascio cadere
lungo il cammino
per ritrovare la strada
che mi riporta a casa.

Erika Burkart
 

Claire

ἰοίην
Maestrale di respiri


Dovrò
Contare le stelle
Misurare le scie
Delle comete
Ogni notte
Perché mi raccontino
Il tempo
E le distanze
Che separano
Le mie mani
Dalle tue mani.

Dovrò
Tracciare
I lineamenti
Della Luna
Attraverso i vetri
Opachi di
Questa stanza;
E disegnare
Le forme del
Tuo viso
Per ritrovare
Immersi nei
Miei occhi
I tuoi occhi.

Resterò
Sveglio
Lungo le vie
Segnate
Dalla notte
A cercar la
Tua pelle,
Intrecciata
Alla mia pelle
Avvolta
Fra le pieghe
Di queste lenzuola,
Ritrovandola
Solamente
Fasciata in una
Carezza di luce
All’aurora.

Anima infinita
Immortale battito
Maestrale di respiri

Novruz Lika
 

nonmollare

Moderator
Per essere grande, sii intero: non esagerare
e non escludere niente di te.
Sii tutto in ogni cosa. Metti tanto quanto sei
nel minimo che fai.
Come la luna in ogni lago tutta
risplende, perchè in alto vive.

F.Pessoa
 

Claire

ἰοίην
A volte

A volte arriva qualcuno
si stabilisce nel mio cuore
avviluppa tutto il mio corpo
si fonde il ferro che mi protegge
dice le parole che non ascolto mai
mi racconta me stesso
capovolge il mio mondo
mi porta lontano
no, non è solo di questo che voglio parlare
è qualcun'altra o tu forse
ma capisco alla fine
sono io il viaggiatore di me stesso

Metin Cengiz
 

Claire

ἰοίην
Con me non bisogna parlare

Con me non bisogna parlare,
ecco le labbra: date da bere.
Ecco i miei capelli: carezzali.
Ecco le mani: si possono baciare.
- Meglio però, fatemi dormire.

Marina Cvetaeva
 

Claire

ἰοίην
Il sole cala, ha chiuso il bar all'angolo

Il sole cala, ha chiuso il bar all'angolo.
Si accendono i lampioni, quasi un'attrice che per farsi bella
e mettere spavento si bordi gli occhi di violetto.
I rintocchi del campanile
che ha messo radici nel cielo veneziano:
frutti che cadono senza toccare
il suolo. Se esiste un'altra vita,
lì qualcuno si occupa della raccolta
di queste cose. Tra poco tempo, credo,
ne saprò di più. Qui, dove tanto seme
è stato versato, e lacrime estasiate
e vino, in un vicolo del paradiso
terrestre io sto di sera, e aspiro
con la gomma raggrinzita dei polmoni
l'aria pulita, l'aria autunno-invernale,
rosa per i tetti di mattoni - l'aria locale
di cui non puoi saziarti, soprattutto
se fai le cose all'ultimo momento
della vita. L'aria che odora di gabbie liberate
dal tempo...

Iosif Brodskij
 

Gothika

C'è sempre un motivo.
Nevica: l’aria brulica di bianco;
la terra è bianca; neve sopra neve:
gemono gli olmi a un lungo mugghio
stanco:
cade del bianco con un tonfo lieve.
E le ventate soffiano di schianto
e per le vie mulina la bufera;
passano bimbi: un balbettìo di pianto;
passa una madre: passa una preghiera.
Giovanni Pascoli
 

Allegati

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doncraudio

intellettuale stronzissimo
Mia VitaCerto è ch'io nacqui, e con un bel vagito
salutai 'l mondo e il mondo non rispose
andai a scuola, studiai molte cose,
e crebbi un ciuco calzato e vestito.
Una donna mi tolse per marito,
scrissi versi a barella e alcune prose:
del resto, come il ciel di me dispose,
ebbi sete, ebbi sonno, ebbi appetito.
Stetti molti anni fra gl'impieghi assorto,
e fin che non disparver dalla scena
amai gli amici e ne trovai conforto.
Oggi son vecchio e mi strascino appena:
poi fra non molti dì che sarò morto,
dirà il mondo : " Oh reo caso! andiamo a cena".
 
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doncraudio

intellettuale stronzissimo
Chi rrisica rosica

Doppo c’Adamo cominciò cco Eva
tutte le donne se sò fatte fotte,
e tu le pijji pe ttante marmotte
d’annalle a ggiudicà cor a me pareva!

Penzi che tte se maggni e tte se bbeva?
Oh vattelo a pijja ddrento a ’na bbotte.
Te credi d’aspettà le peracotte?
Si la vôi fà bbuttà, ddajje la leva.

Porteje un ventajjuccio, un spicciatore,
pagheje la marenna all’ostaria,
eppoi vedi si è ttenera de core.

Te pozzo dí cche la Commare mia,
che nun aveva mai fatto l’amore,
pe un zinale me disse: accusì ssia.
 

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