La vuota retorica europeista... starà esaurendo la sua energia? (1 Viewer)

AndMoney

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Cercherò di sistemare il thread, intanto linko qualcosa a proposito di quanto falsa e vuota sia stata la retorica europeista in qeusti anni e che finalmente sta facendo esplodere le contraddizioni




IL CASO/ Oggi Merkel e Macron firmano la fine dell’Unione Europea

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Un esempio di politica anti-italiana?


La richiesta di intervento avanzata nelle settimane scorse da parte francese all’Antitrust europeo sulla questione STX-Fincantieri, guarda caso direttamente e immediatamente appoggiata dalla Germania. Una richiesta avanzata un anno dopo quell’accordo ambiguo che era stato concluso dal Governo Gentiloni che prevedeva la spartizione 50/50 delle quote più il prestito dell’1% da parte francese. Dove alla fine non si capiva chi acquisiva chi. Chissà perché la Germania adesso si è accodata. E’ chiaro che, in presenza di accordi e Trattati del genere, tutti i discorsi sul mercato e la concorrenza, che sono la vera sostanza del diritto dell’Unione, finiscono per mostrarsi per quello che sono.

E cioè? Ripetiamolo, per favore, visto che è sempre utile.

Purissime petizioni di principio, che servono soltanto a mascherare rapporti di forza e perseguimento di interessi nazionali. Come in fondo è normale che sia, nonostante i discorsetti sulla solidarietà europea e i pensierini di Capodanno.
 

AndMoney

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Non so se sia attendibile quanto riportato dall'huffington sulle parole di Conte, ma nel caso sono un buon tentativo di far vedere che noi le si è provate tutte le buone maniere..


Orgoglio populista a Davos. Conte chiede un'Europa del popolo

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Per quanto riguarda il seggio Onu, tema tornato in auge dopo la firma del Trattato di Aquisgrana fra Francia e Germania, Conte afferma che se la Francia davvero vuole mettere a disposizione il proprio seggio nel Consiglio di sicurezza dell'Onu, "parliamone e facciamolo nel contesto europeo, se davvero vogliamo dare importanza a tale contesto"... "Parliamo tanto di ideali europei, ma poi bisogna essere coerenti, altrimenti non si è più credibili - ha detto - oggi leggiamo il testo del trattato franco-tedesco sottoscritto ad Aquisgrana, molto ricco di riferimenti all'Unione europea. Solo che poi si precisa che la priorità della diplomazia franco-tedesca è allargare il consiglio di sicurezza Onu a un singolo stato membro dell'Unione. Non si è però sempre detto che l'Unione europea dovrebbe avere un proprio seggio permanente?"... "Il nostro obiettivo non può essere quello di dare un seggio permanente in più a un singolo Paese europeo, altrimenti ammettiamolo con franchezza: esiste una "retorica europeista" che però l'Italia non è più disposta ad assecondare".
 

AndMoney

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Testo completo dell'intervento di Conte a Davos:

http://www.governo.it/sites/governo.it/files/Davos_intervento_IT.pdf


C’è una parola chiave attorno alla quale abbiamo costruito la nostra visione politica e la
nostra attività quotidiana: questa parola è
POPOLO
.
Il popolo italiano è stato paziente e disciplinato per molti anni
.
Ha avuto fiducia nelle istituzioni italiane ed europee, politiche e tecniche.
Per anni, gli italiani hanno fatto propri i principi economici fondamentali predicati
dal cosiddetto ordine liberal-democratico:
l’integrazione nel mercato globale, la libera circolazione di persone e capitali, la disciplina di bilancio, l’adozione incontrollata di nuove tecnologie e la crescita senza limiti della finanza globale.
Hanno creduto che l’euro sarebbe stato in grado di risolvere tutti i loro problemi cronici:
l’alta inflazione, una moneta debole, il debito pubblico. Così, hanno adottato in maniera
entusiasta la nuova moneta.
Ma la realtà si è rivelata molto diversa.

Il prezzo da pagare per avere una moneta stabile e una bassa inflazione è stato un debito
pubblico crescente, nonostante si richiedesse continuamente di stringere la cinghia per
mantenere la spesa pubblica primaria (al netto della spesa per interessi) cost
antemente al
di sotto delle entrate fiscali.
La disciplina di bilancio ha frenato la crescita del PIL. Nel terz
...

...

Per troppi anni, i politici italiani hanno interpretato
questa sequenza al contrario: dando priorità all’utilizzo della fiducia di cui disponevano
invece che al mantenimento della stessa.

Nel passato, hanno chiesto al popolo di fare sacrifici in nome di un futuro brillante.
Hanno smantellato la regolamentazione del mercato del lavoro nel nome di una
maggiore e migliore occupazione.
Hanno accettato una ritirata dello Stato dal suo ruolo
di produttore diretto di beni e servizi, in cambio di una presunta migliore qualità dei
servizi, di prezzi inferiori e una maggiore soddisfazione dei consumatori.
Temendo i “fallimenti dello Stato”, hanno chiesto al popolo di tollerare i “fallimenti del mercato”.
La cura degli interessi di lungo termine è stata rimpiazzata dalla dipendenza dal breve
termine.
Le persone hanno già pagato il costo di questi cambiamenti, mentre i benefici si devono
ancora vedere.
I cittadini sono ora consapevoli del fatto che tutti i cambiamen ti che hanno dovuto
sopportare abbiano prodotto una società peggiore in termini
 
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