LA VITA NON E' TROVARE SE STESSI. LA VITA E' CREARE SE STESSI (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Con certe iniziative si alimenta solo l'odio. Ma scene simili - con protagonista altra persona - non le ho mai viste.

Conclusa la campagna elettorale in Umbria e in attesa di dare il via a quella dell’Emilia-Romagna, Matteo Salvini ha iniziato il suo tour in Italia.

Diversi i centri toccati dall’ex ministro dell’Interno che dovrebbe continuare nei prossimi giorni senza fermarsi un secondo.

Un viaggio per conoscere i problemi dell’Italia ma anche per fare dei viaggi elettorali in caso di elezioni immediate.

Il rischio di un ritorno al voto nei primi mesi del 2020 è molto alto e per questo il leader della Lega
non ha intenzione di lasciare nulla al caso e per questo nei prossimi giorni sarà in altre città
con l’obiettivo di spiegare il loro concetto di politica.

E durante queste visite è avvenuta l’aggressione a Napoli.

Un esponente della sinistra italiana ha cercato il contatto fisico con l’ex ministro dell’Interno
ma la scorta ha evitato uno scontro che poteva avere conseguenze diverse.

Subito dopo il tentativo, il politico ha iniziato ad insultare con epiteti e offese alla famiglia il leghista.

Una situazione che abbiamo visto altre volte con l’ex ministro dell’Interno che suscita l’amore e l’odio degli italiani e non solo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ieri sul Financial Times è uscita la notizia che, finalmente, si era sciolta la sua opposizione
ad uno schema europeo generale di garanzia sui conti correnti che avrebbe il vantaggio
di rendere più sicuri i risparmi dei cittadini e quindi di fornire anche, indirettamente,
un maggiore stimolo a risparmio, consumo ed investimento.

Lo schema è stato sempre contrastato dalla Germania e dai paesi nordici perchè:

a) da un lato temono di dover pagare per i debiti degli altri, dimenticando che loro stessi hanno già pagato per il risanamento dei propri sistemi;

b) dall’altro incentiverebbe il tanto odiato ” Moral Hazard”, cioè la possibilità che le banche si comportino in modo eccessivamente rischioso contando comunque sulla copertura del pubblico.

Il “Moral Hazard” in realtà, come dimostrano le crisi bancarie europee più recenti in Italia, Austria e Penisola iberica,
non si combatte punendo il risparmiatore, che spesso non può che ignorare la qualità della propria banca,
ma con controlli delle autorità seri e stringenti e con un severo sistema sanzionatorio per amministratori e dirigenti bancari,
ma questo sembra un concetto che sfugge in molte parti d’Europa.

Sembra che paesi apparentemente ricchi preferiscano tutelare maggiormente l’impunità di parti della propria classe dirigente piuttosto che l’interesse pubblico.

Fatta questa premessa Giuseppe Liturri su Twitter ha fatto un’ottima desamina dell’offerta tedesca, che, sinceramente,
è estremamente inappetibile: infatti l’adesione al progetto è legata ad una serie di condizioni:

a) non considerare più i titoli di stato a rischio zero. Questa mossa è direttamente diretta verso il nostro debito,
dei cui titoli sono infarcite le nostre banche che ne traggono un minimo reddito, al contrario di quanto accade per il debito tedesco.
La mossa costringerebbe le banche italiane ad alleggerirsi, facendone crescere i rendimenti;

b) una riforma della sorveglianza bancaria con l’implementazione di standard ancora più rigidi nella risoluzione delle crisi bancaria.

Queste due richieste richiederebbero da un lato l’aumento dei fondi rischio per le banche ,
con necessità di capitalizzazione e calo della già esile redditività, dall’altro la riduzione della possibilità di piazzare il nostro debito.

Sembrano richieste ad hoc da un lato per essere rifiutate dallo stesso sistema creditizio, dall’altro per farci porre il veto.

A questo punto possiamo andare avanti benissimo così ed attendere quale sarà la reazione del mercato di fronte alla crisi di un colosso bancario,
italiano, spagnolo o tedesco che sia, sperando, per l’Italia, che la Banca Centrale compia con attenzione il proprio dovere di sorveglianza.
 

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L’articolo in cui vengono calcolati i versamenti sia ai disabili
sia ai migranti irregolari che sbarcano dalle navi.

Per i primi il governo ha previsto nella finanziaria di stanziare 50 milioni nel 2020,
200 milioni nel 2021 e
300 milioni nel 2022.

Per il 2020 , dato che ci sono dai 2 ai 3 milioni di disabili, viene a costituire la “Grande” cifra di ben 5,4 centesimi a testa al giorno per ogni disabile nel 2020,
che non è sufficiente neppure per sopravvivere.

Al contrario le cooperative che accolgono i migranti ricevono almeno 20 euro al giorno per ciascun “Richiedente asilo”,
cifra tra l’altro ridotta rispetto ai 35 euro al giorno precedenti e che poi vengono incrementati nei vari bandi.

Naturalmente per le comunità che accolgono i richiedenti asilo parlano di “Necessità etica”, come se l’assistenza ai nostri cittadini non lo fosse.

Comunque è bello vedere che il governo del nostro paese diventa così famoso per il cattivo trattamento che fa delle proprie categorie più deboli,
a favore di ragazzoni giovani e forti arrivati dall’estero.

Una cosa di cui andare veramente fieri.
 

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La Borsa usa ha toccato un massimo per un tempo sufficiente a permettere a Trump di gioire, come potete vedere dal seguente tweet:

Stock Market up big today. A New Record. Enjoy!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 7, 2019

Abbiamo superato il 27000 punti al dow jones, un bel risultato che fa contento il Presidente, per cui l’economia si identifica con la borsa.





Le motivazioni per questo picco positivo sono semplici: finalmente siamo vicini ad una pace commerciale fra USA e Cina, o così pare.

Secondo fonti cinesi gli USA si sono detti disponibili ad abbassare i dazi già applicati al raggiungimento dell’accordo.

Questo era lo scoglio principale perchè sinora, per gli USA, l’accordo era strumentale a NON imporre nuovi dazi, non ad eliminare i precedenti.
Quindi sembra che effettivamente si possa essere più vicini.

Purtroppo la gioia è stata di breve durata e c’è stata una riduzione consistente in chiusura:



Il motivo della riduzione è lo stesso del boom: gli accordi commerciali con la Cina.

In questo caso l’annuncio della disponibilità USA pare non abbia avuto un’accoglienza positiva negli ambienti del ministero del commercio USA, cioè del segretario Navarro.

L’opposizione pare sia talmente forte da invertire la decisione.
 

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Da secoli lo hanno fatto e lo stanno facendo. E' risaputo da tutti. Ma ora è un problema dirlo ai 4 venti ....ah la commissione anti-odio. Bellavita.

In termini pratici, parliamo di usura quando una persona presta denaro ad un'altra
che è in difficoltà economiche, richiedendo in cambio oltre al capitale anche interessi altissimi.

Chi ricorre a tale tipo di prestito non può procurarselo attraverso una banca
(che non presta denaro se sa che il debitore non può garantirne la restituzione) perché già insolvente,
perché inaffidabile finanziariamente o più banalmente perché non può attendere i tempi tecnici per un prestito o un mutuo.

Per procurarsi denaro contante ed urgente ricorre allora a certi "privati" che approfittano del suo stato di bisogno
e gli offrono a vista il denaro necessario, applicando però tassi "usurari" talmente sproporzionati
che quasi sempre non solo sarà impossibile per lui restituire il capitale ma diventa difficile restituire gli stessi interessi.
 

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Il Movimento Cinque Stelle scappa.

Dopo le ultime scoppole elettorali e con un consenso in calo il Movimento che fu di Beppe Grillo e di Gianroberto Casaleggio
sta seriamente valutando di non presentarsi alle prossime elezioni regionali del 2020 in Emilia Romagna ed in Calabria.

La scelta definitiva avverrà dopo aver sentito i deputati ed i senatori di quelle aree ,
ma è già nell’aria e ne ha parlato chiaramente il responsabile del MISE Patuanelli a Repubblica.

Una mossa che era già nell’aria tanto che ne aveva già parlato Max Bugani, il leader del movimento in Emilia Romagna,
ma che segna da un lato un’inversione di rotta a 180 gradi rispetto quanto detto solo una settimana fa da Luigi di Maio.

Le motivazioni sono duplici, soprattutto per l’Emilia Romagna;

  • non dare fastidio al PD,soprattutto in Emilia Romagna dove già da tempo Max Bugani ed il M5s sono la silente spalla del PD,
  • come dimostra l’andamento della commissione d’inchiesta sui fatti di Bibbiano, da cui i partiti di opposizione vera sono stati esclusi;
  • evitare di mostrare la reale forza politica del M5s. Cosa succederebbe se in Emilia Romagna venissero doppiati i numeri dell’Umbria?
Quindi ecco la geniale soluzione: non presentarsi!

Scappare dagli elettori, non farsi vedere in giro e quindi affermare che “Si è la più grande forza politica in parlamento”.

Una mossa che viene in realtà solo a mostrare quanto ormai solo i seggi parlamentari acquisiti abbiano senso per i pentastellati
e quanto sia ormai enorme il distacco con la popolazione locale.

Pur di non ammettere di aver commesso uno sbaglio il partito preferisce suicidarsi,
consentendo poi che gli elettori tornino al Partito Democratico, come se fossero un pacchetto omaggio.

Del resto questo atteggiamento succube di Bugani era stato già notato dal dimissionato sindaco a cinque stelle di Imola.

Gli elettori si lasceranno trattare così ? Lo sapremo il 26 gennaio.
 

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La BMW ha richiamato 12.663 auto, modello 3 per un problema molto insidioso al’airbag, con il pericolo di esplosione.

Il difetto pare essere talmente grave che la casa ha perfino consigliato di non guidare i modelli richiamati neppure per portarli dai meccanici autorizzati alla riparazione

La notizia è stata resa nota dal Australian Competition and Consumer Commission
che ha anche emesso l’inusuale richiamo: infatti le case automobilistiche emettono regolarmente avvisi di richiamo delle auto,
ma solitamente invitano i clienti a recarsi il prima possibile da un concessionario o meccanico autorizzato per effettuare le necessarie riparazioni .

In questo caso invece la richiesta è stata molto drastica e giustificata dalla necessità di non portare ulteriori danni ai proprietari.

La casa ha ovviamente comunicato che provvederà a proprie spese alle riparazioni,
sia inviando un tecnico specializzato alla residenza del cliente, sia portando le auto in garage a proprie spese.

Il problema è legato ad una partita di airbag prodotti dalla giapponese Takata, ora non più sul mercato,
e che ha coinvolto ben 19 case automobilistiche, da Toyota a Nissan a Ferrari, e che ha portato già alla maggior richiamo della storia: 1,7 milioni di auto.

Pare che i difetti a questo componente abbiano già portato a 23 morti e nel 2017 la casa produttrice è fallita proprio per i danni dovuti a questa difettosità.

Il fallimento della Takata, azienda ancora a conduzione familiare esistente da 85 anni, è stato definito
“Il più grande fallimento dell’industria giapponese” con tanto di scuse dell’amministratore in TV.
 

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L'economia tedesca continua sulla strada della contrazione della sua industria,
a settembre la produzione industriale è scesa dello 0,6% su base mensile e del 4,3 su base annua,
ormai il paese è in recessione tecnica e sta trascinandosi dietro tutta l'area euro.

Il paese paga la sua totale assenza dall'industria dell'IT e la tardona che occupa la cancelleria,
proveniente da un paese comunista, è la meno indicata per cercare di risollevare il paese dalla crisi in cui lo ha cacciato.
 

Val

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Ieri il ministro delle finanze tedesco Scholz, socialdemocratico, ha presentato il proprio piano sull’unione bancaria europea con un articolo al Financial Times.

Il programma è che questa posizione, presentata come ufficiale del governo tedesco, era in realtà non concordata con il governo Merkel:
il ministro prima l’ha data in pasto alla stampa, poi ne ha parlato con i colleghi ministri.

Allo stesso modo due settimane fa Annegret Kamp-Karrenbauer, che sta guidando la CDU dopo la Merkel oltre al ministero della Difesa,
ha presentato il proprio piano su una zona di interposizione ONU fra Siria e Turchia senza concordare la posizione con il resto del governo.

Il risultato è stato prevedibile, con il suo piano ignorato all’estero e criticato in patria.

Questo è il risultato della crisi progressiva del governo di coalizione.

Con le opposizioni della AfD e dei verdi che avanzano i partiti di governo cercano di reagire, tanto più che la AKK è leader, traballante, della CDU
e Scholz dovrebbe essere confermato alla guida dei Socialdemocratico.

I leader sentono la pressione della base, cercano di reagire, ma lo fanno in modo scoordinato, confuso e personalistico.

I risultati politici sono quindi molto vicini all’anarchia, ed il governo Merkel sembra sempre di più il Conte 2.

Per loro fortuna la Germania può godere di qualche mese di calma elettorale e le prossime elezioni riguarderanno un Lander occidentale , meno duro con la CDU.

Conte è meno fortunato: in Emilia Romagna si gioca tutto ed alla meglio pareggia la posizione precedente.
 

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