LA VITA NON E' TROVARE SE STESSI. LA VITA E' CREARE SE STESSI (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Appena letta l'intervista di un vice direttore di noto giornale.

"Dobbiamo dire di no all'aumento dell'Iva, perchè porterebbe inflazione.
L'inflazione è una tassa che paghiamo tutti, ricchi e poveri".

Ma come ? Se sono 2 anni che Draghi ci sta dicendo che i prezzi sono stagnanti e che bisogna "fare inflazione".

A chi credere ? A chi fa questo lavoro oppure ad un giornalaio, al quale non hanno ancora spiegato,
ma l'hanno fatto, ma lui non ha capito o forse - meglio - fa finta di non capire, che "inflazione" porta ad
aumento dei prezzi, aumento dei prezzi porta ad aumento di fatturato, aumento di fatturato porta
ad aumento del PIL, aumento del PIL porta a diminuzione del rapporto debito/PIL.

Hai capito giornalaio ?

Il circolo è chiuso, Non ne esci. Ma con diminuzione del rapporto debito/pil diminuisce lo spread
- altra porcata inventa dagli strozzini - e si liberano risorse. Risorse per fare - ad esempio la "tassa unica"
che poi io chiamerei "rimodulazione delle aliquote irpef", abbassando la prima al 15% sino a 15.000 euro
la seconda al 20% sino a 30.000 euro di reddito. E la terza - sino a 60.000 euro - al 33%

Così liberi risorse per i lavoratori e la classe media.

Poi fai pure 40% sino a 75.000.
Chi più ha è giusto che più paghi.

45% sino a 100.000 euro.
50% oltre 100.000 euro di reddito.
 

Val

Torniamo alla LIRA
808x454_cmsv2_8077cef1-779d-5083-8f20-a60e9fdeb214-3592374.jpg
 

Val

Torniamo alla LIRA
Per Mario Draghi l'economia dell'Eurozona "dopo diversi trimestri di crescita superiore alle attese"

indica "una certa moderazione, pur rimanendo coerente con un'espansione solida e ampia".

"Dall'inflazione arrivano ancora segnali di debolezza, mancano segnali di rialzo", ha detto il presidente della Bce,

"Rimane necessario un ampio grado di stimolo monetario per mantenere le pressioni inflazionistiche sottostanti"
 

Val

Torniamo alla LIRA
Più s'infiamma il sedere a questi radical chic, più il sorriso mi aumenta.

Se sei la First lady degli Stati Uniti è quasi certo che tu finisca sulla copertina di Vogue ma non se sei Melania Trump. D’altro canto lo show business a stelle e strisce è tutto schierato con i democratici, compresa la celebre rivista di moda, diretta dal 1988 dalla giornalista Anna Wintour, nota sostenitrice di Hillary Clinton alle elezioni presidenziali del 2016.

E così, se l’ex first lady Michelle Obama è finita in copertina per ben tre volte nel periodo in cui il marito era alla Casa Bianca,
così anche la senatrice dem Kamala Harris e la deputata Alexandria Ocasio-Cortez hanno avuto il privilegio
di apparire sulla più celebre rivista di moda al mondo. Alla 48enne Melania Trump no, nonostante classe ed eleganza non siano in discussione.
Troppo pesante l’ombra dell’odiato marito – il diavolo in carne ed ossa per gli ambienti politicamente corretti della sinistra democratica.
La polemica nasce da una recente intervista che Anna Wintour ha rilasciato alla giornalista Christiane Amanpour della Cnn .

Nel corso dell’intervista si parla di moda ma soprattutto di donne e politica. Melania Trump non viene mai menzionata, quasi non esistesse.
Un fatto ovviamente non casuale e che non poteva passare inosservato. “Fotografare le first lady è sempre stata una tradizione a Vogue” ha spiegato Wintour.
“Parliamo di alcune donne straordinarie e meravigliose, ed è stato un onore fotografarle, ma erano sempre molto prudenti
riguardo a ciò che volevano indossare e l’immagine che volevano presentare: quasi sempre una giacca”.
Tranne Michelle Obama, per cui Anna Wintour ha una vera e propria venerazione: “Era così stimolante” ha spiegato e “le piaceva molto la moda”.

Per quanto riguarda l’impegno politico, la giornalista nata nel Regno Unito ha sottolineato che “non è il momento di non prendere posizione”.
Dopo aver citato le rappresentanti del mondo liberal e democratico, dando ampia dimostrazione della sua faziosità,
Wintour ha spiegato che “è importante avere un punto di vista” e “delineare le donne in cui crediamo come rivista”.
Dopo la sconfitta del Segretario Hillary Clinton, ha aggiunto, “riteniamo che le donne debbano avere una posizione di leadership e intendiamo sostenerle”.

Durissimo il comunicato della portavoce della first lady, Stephanie Grisham:
“Essere sulla copertina di Vogue non definisce la signora Trump, è stata lì molto tempo prima che fosse la first lady”, ha sottolineato Grisham.
“Il suo ruolo di first lady degli Stati Uniti e tutto quello che fa è molto più importante di qualche servizio fotografico superficiale e di qualche copertina”.

“Questo dimostra ulteriormente quanto sia faziosa l’industria delle riviste di moda, e mostra quanto Anna Wintour sia insicura e meschina”.

Insomma, le democratiche liberal come Anna Wintour, sempre attente a sostenere le donne e la causa progressista del momento,
se la prendono con una donna come Melania Trump la cui colpa è quella di aver sposato un uomo che loro detestano politicamente:
non si tratta forse di “sessismo” o comunque di “discriminazione”?
Non è che quando subentrano gli avversari politici tutti i buoni propositi dei progressisti vengono presto dimenticati?


Da Melania Trump, che non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla vicenda ma ha lasciato rispondere alla sua portavoce,
arriva una bella lezione di stile a Vogue e a tutto il mondo delle riviste patinate che piacciono tanto ai democratici.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Non c'è più religione. Che scelta sbagliata.
Cara la mia suora, perchè non vai a vedere come vivono certi vescovi, oppure
cardinali, oppure alti prelati........fatti un esame prima. Spargi cenere e poi - dopo che hai pulito - sputa nel piatto dove mangi.
......e questi mangiano bene. Provate ad informarVi cosa succede a livello della Fondazione Cariplo, legata ai movimenti vaticani.

Il dibattito sui porti chiusi e l’accoglienza dei migranti entra anche nella Via Crucis a cui parteciperà Papa Francesco.
Il testo è un duro j’accuse contro la politica dei porti chiusi voluta da Matteo Salvini.
Il Pontefice ha scelto suor Eugenia Bonetti per redigere le meditazioni per la Via Crucis.
Una suora che da tempo è in prima linea nella lotta contro la tratta di esseri umani.
Nell’introduzione del testo alla Via Crucis si legge: «Vogliamo percorrere questa “via dolorosa”
insieme a tutti i poveri, agli esclusi della società e ai nuovi crocifissi della storia di oggi,
vittime delle nostre chiusure, dei poteri e delle legislazioni, della cecità e dell’egoismo,
ma soprattutto del nostro cuore indurito dall’indifferenza».
Un atto di accusa contro le “politiche egoiste che erigono muri” e vedono nel diverso
“un nemico da respingere o da combattere”, mentre “il povero, lo straniero, il diverso non sono un problema,
bensì preziosa risorsa per le nostre cittadelle blindate dove benessere e consumo non alleviano la crescente stanchezza e fatica”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ahahahahahah poverina.Uno dei sindaci più incapaci d'Italia.

«Mi hanno mandato via perché non ho accettato di modificare il bilancio, come mi chiedeva arbitrariamente il Comune.
Non per le performance, quelle le abbiamo migliorate».

Lo dichiara in un’intervista a Repubblica Lorenzo Bagnacani, ex presidente dell’Ama,
il giorno dopo che sono state pubblicate dall’ Espresso le conversazioni con la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

«Perché ho registrato quelle conversazioni? Per difesa – spiega Bagnacani – penso si sia capito quello che stava succedendo.
Ci sono state pressioni di un certo livello». «Questa vicenda mostra che ho sempre perseguito la via della legalità – prosegue Bagnacani –
sono stato allontanato per non essermi piegato a delle richieste che reputavo assolutamente non conformi.
Ho rispettato le regole anche davanti al rischio di essere cacciato».

Il motivo della rottura con l’amministrazione comunale «è stato il bilancio, come azienda l’abbiamo subito
e abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità. Abbiamo interpellato i migliori avvocati,
dall’ex presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà in giù. Ci hanno detto tutti che le nostre scelte erano giuste».

Tornando sulle registrazioni, Bagnacani spiega che « quegli audio fanno capire chiaramente quello che ho vissuto.
Sono stati dieci mesi duri, non si riusciva a venire a capo di una situazione banale, facile da comprendere.
Anche sui temi più complessi qualsiasi azienda investe una o due settimane, un mese. Qui siamo andati avanti dieci mesi».
«Si metta nei panni dei fornitori – conclude Bagnacani – perché dovrebbero parlare con un’azienda in cui non hanno fiducia?
A ottobre e novembre sono mancati i ricambi dei mezzi per la raccolta. La crisi del bilancio ha influito sul servizio offerto ai romani? È evidente».
 

Val

Torniamo alla LIRA
Dai. Veramente. Ma portatela via. Che figura di mer..

Sono arrivati, sono già in rimessa. Ma non ancora in strada.

I 70 bus israeliani che Atac ha affittato per rimpolpare la sua flotta e aumentare qualità e quantità del servizio non possono ancora calcare i sampietrini del centro storico.

Sono euro 5 e dopo aver girato in lungo e in largo per le strade di Tel Aviv sono bloccati nei depositi di Salerno e di Roma.

"Datati 2008, sono costretti allo stop. Sono euro 5 e non euro 6 e per questo sono in corso incontri tra la municipalizzata e la motorizzazione.
La sindaca Virginia Raggi e l'assessora ai Trasporti Linda Meleo vengano in consiglio comunale a riferire " .

Secondo l'eletta dem, infatti, ci sarebbe anche il rischio di un danno per le casse dell'azienda di via Prenestina:
"Il Campidoglio ha già pagato ai fornitori il 16 per cento dell'importo, che è pari a circa 500 mila euro al mese".

Immediata la risposta di Atac: " Non c'è nessun rischio economico. I corrispettivi finora versati al noleggiatore sono infatti coperti da specifica polizza di garanzia " .
La partecipata guidata dal presidente e amministratore delegato Paolo Simioni non tirerà fuori un euro finché le vetture non saranno targate e circolanti.

Resta, però, il problema dell'immatricolazione dei nuovi mezzi.
Ritenuti peraltro fondamentali per tenere fede alle promesse fatte al tribunale fallimentare al momento della presentazione del piano di salvataggio dell'azienda.

"Relativamente alla loro immatricolazione - spiegano dalla municipalizzata - il fornitore sta provvedendo, a sua propria cura ed onere,
alla finalizzazione di quanto necessario per mettere in strada le vetture come previsto dal contratto".
Insomma, il problema in motorizzazione c'è. Ma dall'azienda filtra ottimismo: "Lo risolveremo".

Anche perché non ci sono altri modi per aumentare la produttività del servizio di superficie.
Per l'acquisto dei bus si è ancora in attesa che la convenzione firmata con Consip,
la centrale acquisti governativa, produca i suoi effetti.
E porti a Roma 227 nuovi bus.

Per ora ci sono i 70 in affitto, ma sono ancora fermi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Questa la dichiarazione del 13 marzo - TREDICI MARZO. OGGI E' IL 19 APRILE. ANCORA FERMI

Virginia Raggi, sindaca di Roma, ha annunciato l'arrivo di una nuova tranche di autobus in città.
Si tratta dei 70 mezzi a noleggio provenienti da Israele.

"Stanno arrivando, presto sulle nostre strade. Quelli che vedete sono alcuni dei 70 autobus che abbiamo preso a noleggio
in attesa dell'arrivo dei 227 acquistati con il bando di gara Consip. Nelle scorse settimane sono già arrivati 38 bus a noleggio.
In questo modo abbiamo migliorato sia il collegamento con le aree ospedaliere del Sant'Andrea, del San Camillo
e dell'ospedale pediatrico Bambin Gesù sia quello tra le zone più periferiche e il centro della nostra città. #AtacRinasce",

ha scritto la sindaca su Facebook, postando un video dei bus in questione.
 

marofib

Forumer storico
Appena letta l'intervista di un vice direttore di noto giornale.

"Dobbiamo dire di no all'aumento dell'Iva, perchè porterebbe inflazione.
L'inflazione è una tassa che paghiamo tutti, ricchi e poveri".

Ma come ? Se sono 2 anni che Draghi ci sta dicendo che i prezzi sono stagnanti e che bisogna "fare inflazione".

A chi credere ? A chi fa questo lavoro oppure ad un giornalaio, al quale non hanno ancora spiegato,
ma l'hanno fatto, ma lui non ha capito o forse - meglio - fa finta di non capire, che "inflazione" porta ad
aumento dei prezzi, aumento dei prezzi porta ad aumento di fatturato, aumento di fatturato porta
ad aumento del PIL, aumento del PIL porta a diminuzione del rapporto debito/PIL.

Hai capito giornalaio ?

Il circolo è chiuso, Non ne esci. Ma con diminuzione del rapporto debito/pil diminuisce lo spread
- altra porcata inventa dagli strozzini - e si liberano risorse. Risorse per fare - ad esempio la "tassa unica"
che poi io chiamerei "rimodulazione delle aliquote irpef", abbassando la prima al 15% sino a 15.000 euro
la seconda al 20% sino a 30.000 euro di reddito. E la terza - sino a 60.000 euro - al 33%

Così liberi risorse per i lavoratori e la classe media.

Poi fai pure 40% sino a 75.000.
Chi più ha è giusto che più paghi.

45% sino a 100.000 euro.
50% oltre 100.000 euro di reddito.


l'aumento dell'iva porta NERO!! e' questo il problema, non l'inflazione
25% e' troppo....e' un forte incentivo
 

Users who are viewing this thread

Alto