LA VITA NON E' ASPETTARE CHE PASSI LA TEMPESTA... MA IMPARARE A BALLARE SOTTO LA PIOGGIA (1 Viewer)

DANY1969

Forumer storico
(Gandhi)
Buona settimana a tutti :)
Bene... la Francia e, secondo la Le Pen... anche la Germania, festeggia la vittoria di Macron :rolleyes:
Effettivamente :mumble:...
Macron: "difenderò il destino comune dell'Europa"
Merkel: "Una vittoria per l'Europa unita"
Per ottenere questo risultato basterebbe occuparsi degli europei in maniera concreta e non solo sforzandosi di inculcare loro astrattamente che questa sia la soluzione migliore :confused:

(Gran Paradiso)
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Forumer storico
(Gandhi)
Buona settimana a tutti :)
Bene... la Francia e, secondo la Le Pen... anche la Germania, festeggia la vittoria di Macron :rolleyes:
Effettivamente :mumble:...
Macron: "difenderò il destino comune dell'Europa"
Merkel: "Una vittoria per l'Europa unita"
Per ottenere questo risultato basterebbe occuparsi degli europei in maniera concreta e non solo sforzandosi di inculcare loro astrattamente che questa sia la soluzione migliore :confused:

(Gran Paradiso)
Vedi l'allegato 430634
:cin:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Eh già sono saltati a piè pari nella brace convinti dal solito ex banchiere con il faccino pulito,
di quelli che ....adesso ci penso io.....adinkul.......
 

Val

Torniamo alla LIRA
Cosa si nasconde dietro alle chiamate mute
Ovviamente in tanti hanno iniziato a chiedersi cosa si nasconda dietro alle chiamate mute,
preoccupati soprattutto di andare incontro a qualche bella fregatura. E poi, cosa significa Goodbye? Il mistero si infittisce.

Qualcuno, però, ha provato a dare una spiegazione logica a questa nuova grana telefonica,
comune anche in altri Paesi Europei e non solo. In pratica,
i call center chiamerebbero tutti i contatti presenti nell’elenco e risponderebbero soltanto a coloro che hanno “alzato la cornetta”
.

Se durante tutte queste telefonate mute nessuno operatore è disponibile a mettersi in contatto con l’utente che ha risposto,
ecco che il sistema in automatico termina la chiamata, facendo partire il “preoccupante” “Goodbye”.

Per ora, quindi, se avete ricevuto anche voi una telefonata del genere, potete stare tranquilli.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Un passato in una delle più importanti banche d'affari francesi, la Rothschild & Cie Banque,
dove nel 2008 divenne milionario occupandosi dell’acquisizione da parte del marchio Nestlé di una filiale del colosso farmaceutico Pfizer,
Macron ha fondato nell'aprile scorso, quando si disimise da ministro, un movimento - En Marche! -
che ha già raccolto oltre 100 mila sottoscrittori e sembra in grado di canalizzare anche l'entusiasmo di migliaia di giovani
- provenienti in gran parte dalle più prestigiose università francesi - stufi delle vecchie ideologie golliste e socialiste.

Politicamente ricorda un po' il primo Matteo Renzi, post-ideologico, dinamico e rottamatore, ma senza quella «zavorra» che è stata, per l'ex premier italiano, la sinistra interna del partito.

Il suo partito, Macron, in fondo, se lo è fondato da solo. «Andare oltre la destra e la sinistra» ha detto al gremitissimo palazzetto dello sport di Lione,
ma non perché «queste categorie abbiano perduto totalmente di senso», ha aggiunto con furbizia,
ma perché «queste divisioni in questo momento storico sono almeno in parte superabili. Non bisogna essere l’uno o l’altro, bisogna essere francesi».

C'è un po' di demagogia nuovista nelle sue parole, certo, ma è quello che in fondo vuole sentirsi dire un pezzo del popolo francese,
impaurito dall'ipotesi di una presidenza Le Pen, ma anche stufo delle antiche liturgie e chiacchiere dei vecchi partiti.
La forza di Macron sta nella novità e nel dinamismo, senza però nessun tipo di concessione al populismo nazionalista di Marine Le Pen,
agli umori anti-Ue, anti-Nato e filorussi che soffiano nel Paese, alle ventate antimigratorie che sta cavalcando, con successo, Donna Marina.

Il suo profilo professionale è quello di un banchiere, che dopo aver lavorato nella Rothschild & Cie Banque ,
è stato corteggiato per le sue riconosciute competenze da tutti i politici di destra (come Sarkozy) e di sinistra,
scegliendo però di lavorare nel 2010 prima nella squadra di Dominique Strauss-Kahn e poi a contatto con il presidente Hollande.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ahahahahah il giglio magico riprende la marcia

Il governo di Paolo Gentiloni "commissariato" da Maria Elena Boschi.

Su questo il premier Paolo Gentiloni, oggi presente all'assemblea del Pd, ha infatti deciso di non commentare e di tenersene fuori.

Nel documento, firmato dal segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilanti, si chiede a tutti i dipartimenti e a tutti gli uffici,
che ogni provvedimento prodotto dai dicasteri e destinato al Consiglio dei ministri, deve

"pervenire in preventiva visione alla sottosegretaria di Stato alla presidenza del Consiglio" Maria Elena Boschi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Mps, una volta ottenuto il via libera dalle istituzioni europee sul piano industriale e, di conseguenza, sulla ricapitalizzazione precauzionale,
dovrebbe mettere sul mercato crediti in sofferenza per 37 miliardi di euro.

Lo ricorda Repubblica, citando dati di Banca Ifis, secondo cui l’ammontare totale italiano di Npl che potrebbero finire sul mercato è pari a 90 miliardi,
ma è verosimile che quest’anno ne siano ceduti tra i 50 e i 60 miliardi.
Non è detto però che si arrivi a queste cifre, perché c’è certo l’urgenza di liberarsi di vere e proprie zavorre che impediscono di riattivare il circuito del credito,
ma è anche vero che quando ci si libera di Npl occorre mettere in conto delle svalutazioni in bilancio.
Perciò sarà cruciale il prezzo a cui si riusciranno a vendere, altrimenti le perdite che verranno registrate potranno influire negativamente sui conti delle banche.
Il quotidiano romano cita anche Pier Paolo Masenza, Partner di Pwc, secondo cui i tempi di cessione degli Npl potrebbero allungarsi.

In ogni caso, il mercato di questi titoli starebbe per decollare e un ruolo importante potrebbe averlo il Fondo Atlante,
che ha già delle trattative aperte con alcune banche, come Creval, per rilevare parte dei crediti deteriorati.

Ci sono invece banche che hanno avviato propri piani di cessione degli Npl, come Unicredit, Banco Bpm e Carige.
Il quotidiano romano ricorda quindi che, secondo i dati di Banca Ifis, nel primo trimestre dell’anno
sono state fatte operazioni sugli Npl per 3,2 miliardi di euro e proprio a partire da giugno si dovrebbero registrare nuove transazioni importanti.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Aumento pensione per le vedove dei dipendenti pubblici e privati, ma non tutti lo sanno e né fanno richiesta.
Si tratta di un assegno mensile di euro 52,91, ed è retroattiva dal momento della domanda di cinque anni, quindi si ha diritto anche agli arretrati.

L’assegno al nucleo familiare che spetta alle vedove o vedovi titolari di pensione di reversibilità è un diritto.
Si tratta di circa 600 euro l’anno e si possono recuperare arretrati per circa 3.400 euro (cinque anni di arretrati).
Che dire un bel gruzzoletto, ma il più delle volte non viene richiesto.

Purtroppo l’Inps funziona così, quando deve togliere lo fa senza chiedere il tuo permesso,
ma quando bisogna dare, anche se questo è un diritto, “diritto inespresso”,
non viene riconosciuto in automatico, bisogna fare una domanda.

Insomma nell’era della tecnologia dove tutto è telematico, i pensionati, gente che ha lavorato una vita intera, il più delle volte,
si trovano ad essere informati dei loro diritti dall’amico o dalla discussione di due pensionati.
Ci si chiede, se è un diritto perchè non viene riconosciuto in automatico?

Hanno diritto all’assegno a nucleo familiare, le vedove o i vedovi dei dipendenti pubblici o privati che siano riconosciute inabili a proficuo lavoro.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Pesante pesante ......


Si pensava che nessuno potesse fare peggio dei predecessori, eppure i Cinquestelle ci sono riusciti.
Roma fa schifo, questa è la verità, e come noto il degrado fisico precede di poco quello sociale.
Altro che storie, editti, minacce e manie di persecuzione.
Il Movimento Cinquestelle è un pericolo non per la democrazia, ma per la gente che amministra.
È pericoloso perché assolutamente incapace di trovare soluzioni ai problemi - il più delle volte veri - che denuncia.
Ha preso in carica una Roma sporca e caotica e dopo un anno la città è una latrina, per di più degradata.
Virginia Raggi e i suoi non sono un problema politico, ma casi umani.
Sono il nulla, il vuoto pneumatico. E temo che lo stesso valga per i loro celebri compagni di partito.

Amministrare una città, domani (speriamo mai) il Paese, non è come sparare sentenze anche condivisibili nei dibattiti televisivi,
non è come fare scattare l'applauso con le sceneggiate in Parlamento contro la casta.
Amministrare è un lavoro che presume esperienza, capacità, disponibilità a mediare.

Oggi Roma, con i suoi topi e capre a zonzo indisturbati, con gli immigrati che amoreggiano e defecano per strada,
è l'immagine dei Cinquestelle, è quello che ci aspetta in ogni luogo e in ogni ambito se la maggioranza degli italiani si facesse convincere dalla loro retorica.

I Cinquestelle non sono la faccia pulita della Raggi e di Di Maio, sono la sporcizia e il degrado generati dalla loro incapacità.
Come ho già ricordato in un'altra circostanza, sono un sostenitore del teorema elaborato da un grande economista, il professor Carlo Maria Cipolla:

il pericolo per la società non sono né i delinquenti né i furbi, ma gli stupidi.
 

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