LA VITA E' COME IL CARRELLO DEL SUPERMERCATO. TU PENSI DI AVERGLI DATO UNA DIREZIONE, MA LUI VA DOVE CAVOLO GLI PARE (2 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Nel giro di poche ore la Banca Centrale Europea ha dimostrato la propria scarsa caratura con due dichiarazioni che fanno a cazzotti.

La prima – per bocca di Fabio Panetta, componente italiano nel consiglio esecutivo – è un allarme:

entro la fine dell’estate al più tardi all’inizio dell’autunno, l’eurozona rischia di ritrovarsi con un tasso di disoccupazione a doppia cifra.
Si parla di quasi 5 milioni di nuovi disoccupati da qui alla fine del terzo trimestre; sempre che non arrivi una nuova ondata di Covid.

Tra gli Stati più esposti a questo rischio c’è l’Italia.

Per molti analisti la previsione sarebbe persino non delle più nere, nel senso che il dato potrebbe peggiorare.


Prima di Panetta, aveva parlato il vicepresidente della Bce Luis De Guindos in una intervista alla Stampa
attraverso la quale si invitava il governo italiano a rimettere i conti in ordine una volta finita la pandemia.

“Il principale antidoto non possono essere le politiche monetarie ma l’azione di riforme e di bilancio dei governi.”

In poche parole siamo sempre alla solita litania dei compiti a casa.

Il tema della ristrutturazione del debito torna centrale come ricetta della Troika, negli stessi contenuti di sempre.

E quali sono le riforme da fare?

Le medesime, quelle che alla fine colpiranno una volta di più il ceto medio e il ceto medio basso: piccoli imprenditori, commercianti, partite iva, professionisti e lavoratori, famiglie.



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Il copione non cambia.

Cambia solo lo scenario sul quale interviene la solita “prescrizione medica” e cioè quel meno 13 di pil (sempre che non peggiori) mai registrato finora.

Le due dichiarazioni, come dicevo prima, fanno a cazzotti e non è difficile da capirlo.

Se la crisi inciderà nella carne viva del Paese con crisi aziendali, licenziamenti, disoccupazioni e spesso con relative esposizioni bancarie o debitorie in generale,
non si può pensare di chiedere allo stesso Paese di “mettere i conti in ordine”.

A maggior ragione se la paura di una ricaduta è nel novero delle opzioni nefaste.

Eppure le parole del numero due della Lagarde non sono isolate, come dimostra la fretta del governo italiano per bocca del ministro Gualtieri
a rassicurare i mercati circa un piano di rientro dal debito spalmato sui prossimi dieci anni!


Non credo che sia un mistero pensare che questo genere di impostazione sia stato recentemente affrontato e discusso
nel corso della kermesse a porte chiuse in Villa Pamphili, alla quale presero parte proprio i rappresentanti della Troika
(Fondo Monetario Internazione, Bce e Commissione Ue) nella giornata di esordio,
come a enunciare la cornice entro la quale si dovrà muovere il governo nella ripartenza post Covid.

Aggiungo inoltre che la ostinazione fanatica a chiedere la ristrutturazione del debito richiama esattamente i malefici del dibattito ormai estenuante
sul Meccanismo europeo di strozzinaggio (il Mes), le cui istruzioni per l’uso – al netto delle fandonie raccontate per anestetizzare il dibattito – riportano all’aggiustamento dei conti.



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Se questo è l’aiuto sostanzialmente diverso che l’Europa intende fornire stiamo freschi.

Sarebbe come se il bagnino si avvicinasse al natante in difficoltà e invece di caricarlo sul pattino di Salvataggio offrisse lezioni di nuoto o consigli per non affogare!

Di fronte a una contrazione di pil come quella che si annuncia entro la fine dell’anno, non ha senso pensare a come rientrare dai debiti per non agitare i mercati:

i cittadini e l’economia reale vengono prima delle preoccupazioni d’ispirazione germanica sul rientro dal debito.

Affermare che l’emergenza è eccezionale e poi affrontarla con le parole ordinarie dell’eurolessico è politicamente scellerato.

Le recenti crisi hanno dimostrato che chi finisce negli abissi non è il mondo finanziario ma il mondo reale.

La distanza tra il club dei super-ricchi e il resto del mondo si allarga proprio nelle crisi, favorendo chi specula sui mercati finanziari.


Non solo.

Persino nelle dinamiche delle composizioni sociali più “normali” il lockdown e la crisi post Covid hanno allargato la forbice
tra lavoratori garantiti e pensionati (che non hanno perso reddito)
e la nutrita platea di precari, partite iva ed esercenti (che invece stanno intaccando le proprie riserve e chiedendo prestiti), accentuando così le diseguaglianze.


Gli anni delle recenti crisi hanno visto l’indebitamento privato del ceto medio non garantito, accrescere pericolosamente,
proprio perché lo Stato ha dovuto compiere scelte di target.

Questa fragilità esporrà non solo il governo ma l’Italia tutta ad una pericolosa deriva di inquietudine sociale, il cui sbocco è imprevedibile.

Se la Bce o l’Europa pensano di imbrigliare ulteriormente le scelte politiche
e se il governo pensa di assecondarne le linee guida al fine di ottenere nuovi prestiti,
questa differenziazione ingraviderà un figlio maledetto: quello dell’odio sociale.

Altro che miracolo europeo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
I due immigrati come dei turisti hanno ben pensato di fare un salto anche al market del centro dell’isola, per fare la spesa.
Il tutto senza nemmeno una mascherina.

Incredulo il sindaco di Lampedusa Totò Martello che ha dichiarato :

“I due giovani sono stati regolarmente presi e portati all’interno del centro d’accoglienza.
Per legge loro non potrebbero uscire, infatti sono stati subito segnalati sia alla Prefettura che al ministero dell’Interno”.

Il primo cittadino ha poi aggiunto:

Io non ho mai capito come riescono ad uscire. All’interno del centro sono presenti trenta poliziotti.
Io mi pongo la stessa domanda. Come fanno non lo so. Secondo me ci sarà qualcuno che non fa il proprio dovere”.


Intanto, sono oltre 900 i votanti al referendum che è stato istituito a Lampedusa
dal locale Comitato spontaneo per la chiusura dell'hotspot e per dire basta agli sbarchi di migranti.

Una situazione molto delicata, con la popolazione locale preoccupata per gli aspetti sanitari che potrebbero complicarsi.

Una economia dell’isola in ginocchio. Un momento drammatico anche per i pescatori di Lampedusa.


Al problema delle imbarcazioni dei migranti affondate nel mare che danneggiano reti e attrezzature
si è infatti aggiunto il blocco del commercio dovuto all'emergenza coronavirus, iniziato a marzo e che ancora fa sentire i suoi pesanti effetti.

Ma come se non bastasse c'è un terzo fattore, lo sconfinamento nelle acque territoriali da parte di pescherecci nordafricani,
che dovrebbero fermarsi alle 12 miglia dalle coste ma che si spingono fino a quasi sette miglia
,
impedendo di fatto alle marinerie di arrivare in acque 'italiane' che oltretutto sono particolarmente pescose.

A questo proposito Martello ha scritto al ministro dei Trasporti Paola De Micheli ed al ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

"Si tratta di una questione delicata che investe direttamente il governo italiano, è il momento di affrontare a 360 gradi
i diversi aspetti che incidono sulle condizioni in cui lavorano le nostre marinerie che attraversano una crisi senza precedenti,
chiedono un giusto ristoro per i danni subiti dalle imbarcazioni dei migranti affondate nei fondali,
ed il diritto di pescare liberamente nelle proprie acque territoriali.
Fino ad oggi solo grazie al senso di responsabilità dei nostri pescatori si è evitato il peggio,
ma è indispensabile una ferma presa di posizione da parte delle istituzioni nazionali e comunitarie
per permettere alla marineria di Lampedusa e Linosa di lavorare in sicurezza".
 

Val

Torniamo alla LIRA
Tedeschi di merda, che noi abbiamo sempre tenuto in piedi, vendendo i nostri prodotti
ad alta tecnologia e qualità, a questi stronzi.
Ricordo sempre il caso di un cliente italiano.
Vengo a sapere che il camion che parte dal mio stabilimento, non va al cliente tedesco, ma va a scaricare
direttamente in Italia. Cambiano solo i documenti.
Contato il cliente italiano.
Gli spiego cosa produciamo e se è interessato a ricevere un'offerta.
Mi risponde " noi compriamo solo qualità tedesca". CRETINO.
Finito il contratto con il tedesco, non gli ho più fornito il materiale.
 

Val

Torniamo alla LIRA
La Merkel sembra abbia messo nel mirino il sistema pensionistico italiano, che, nella sua idea , è la causa di tutti i nostri mali.

Naturalmente Giuseppi Conte segue, proporrà la fine anticipata di Quota 100 già nel 2020, inizio 2021, invece che nel settembre 2021,
e presumibilmente un aumento dell’età pensionabile.

Ricordiamo che il sistema pensionistico italiano prevede la possibilità di aumentare l’età pensionabile sull’aspettativa di vita,
cosa, teoricamente, corretta, ma c’è un colossale però: infatti il COVID-19, con la moria che ha portato nelle classi di età più avanzate,
porterà sicuramente ad una forte riduzione dell’aspettativa di vita.

Se le norme fossero serie avremmo un anno un aumento dell’età pensionabile, ma a questo dovrebbe seguire - l'anno seguente - un successivo abbassamento.

Però vedrete che questo non accadrà, perché il Padrone comanda, e l’Italico servo obbedisce.

Il sistema italiano, fondato quasi tutto sul sistema pubblico, risulta incomprensibile alla Merkel,
che ne sottovaluta la capacità di stabilizzazione economica, indipendentemente dalla politica monetaria, e di redistribuzione.

Per lei il nostro sistema è il male assoluto.

Quindi anche per Giuseppi è qualcosa da demolire….


Morale della favola: se avete diritto a quota 100 approfittatene subito….
 

Val

Torniamo alla LIRA
La Francia ha visto una vittoria elettorale dei verdi alle amministrative, con grandi città come Marsiglia, Strasburgo, Poitiers o Lione passate sotto il loro controllo.

Un fenomeno che in parte è dovuto alla loro crescita numerica, ma in gran parte è dovuto alla divisione del centro-destra francese,
diviso fra gollisti, LREM, Rassemblement National e Moderati, e dalla confusione nella sinistra.

Ora i Verdi sono chiamati a passare all’azione , e cosa c’è da aspettarsi dal loro governo ?

Le premesse non sono molto buone.

Se uno analizza il programma dell’EELV (Europe Ecologie Les Verts, la sigla ufficiale dei verdi francesi) trova tante cose:

la sezione “Small Party, Big Ideas” tratta di animali e natura, donne, pace, Europa e giustizia sociale, ma non di cultura.

Nelle elezioni presidenziali del 2017, i Verdi hanno presentato un elenco di priorità sulle quali è apparsa solo al trentesimo posto:
“Cultura per tutti. L’uno per cento del bilancio statale per la cultura ”.

Un po’ poco per un partito che vorrebbe cambiare la Francia.

Se analizziamo quello che è il programma realizzato o proposto dai sindaci andiamo anche peggio:
il sindaco di Grenoble, Eric Piolle ha vietato i manifesti e reso Grenoble la prima città senza pubblicità in Europa, ma i manifesti spesso finanziavano glie eventi culturali.
Ha tagliato i sussidi urbani per i “Musiciens du Louvre” diretti da Marc Minkowski e ha ridotto il contributo per la rinomata “Maison de la Culture”.
Una sala da concerto e due biblioteche sono addirittura state chiuse.
Piolle ha creato un festival di arte di strada e una fiera del divertimento, ma anche a chiuso le biblioteche,
un discreto schiaffo alla diffusione di una cultura che non sia quella orale di strada .
Il regista e drammaturgo Joël Pommerat ha criticato questa nuova politica culturale come “populista e liberale”,
vale a dire bassa e commerciale, ma dubitiamo fortemente che Marine Le Pen avrebbe chiuso una biblioteca.


Grégory Doucet, il nuovo sindaco di Lione, vuole solo cibo biologico da servire nelle scuole di cui la metà deve essere ottenuta da produttori locali,
peccato che solo il sei percento degli agricoltori fa a meno dei prodotti chimici per cui il nuovo menù delle mense potrebbe essere improntato sulla dieta.
Vorrebbe una città a “Misura di bambino” senza auto vicino a scuole e case, con evidentemente i genitori che si teletrasporteranno al lavoro o, semplicemente, andranno a vivere altrove.
Per la cultura la promesso 4 milioni di euro di maggiori investimenti per superare l’emergenza COVID, ma Nathalie Perrin-Gilbert ,
nuovo capo del dipartimento culturale proveniente dalla sinistra estrema, parla solo di “Redistribuzione”.
A farne le spese sarebbe l’Opera, i cui palcoscenici sono considerati troppo costosi e che subirebbe dei tagli consistenti.

Un’aria simile tira anche a Marsiglia ed a Strasburgo, perchè per i Verdi l’Opera è vista come un qualcosa di elitario e di lontano da popolo,
semplicemente perchè spesso NON viene fatta ascoltare al popolo.
Su Youtube c’è un’ampia collezione di video di persone musicalmente illetterate che rimangono sena parola quando ascoltano l’Opera (quella buona…) per la prima volta.

Però Lione progetta “La proprietà generale dei diritti culturali”, il che sarebbe bellissimo, se la cultura, di per se,
non fosse anche conoscenza e non si può conoscere una cosa se non si ammira o non si ascolta.



Insomma la Francia si avvia a perdere la sua guida culturale dell’Europa in mano ad un’amministrazione verdina
che svilupperà molti festival di strada, ma poche manifestazioni di qualità.

Saranno contenti i saltimbanchi, mangiafuoco e clown, di cui abbiamo un vario assortimento anche in Italia.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Se pensate che le foto ed i video che state per vedere siano legate ad una guerra civile in qualche stato del terzo mondo, vi sbagliate.

Sono riprese dagli USA; dove una milizia armata fino ai denti, la NFAC, composta quasi esclusivamente di persone di colore
si è recata al parco di Stone Mountain, dove vi è una scultura rupestre che raffigura il Jefferson Davis, Robert E. Lee e Thomas Jackson , in aperta sfida alle “Milizie bianche”.

Seen today at Stone Mountain. pic.twitter.com/An2Ynz52Ee
— Everything Georgia (@GAFollowers) July 5, 2020
Ecco una foto molto chiara


stone-mountain-march-.jpg



Un visione da guerra civile, non da festività nazionale, del resto confermata dal loro capo, che vuole uno stato separatista nero negli Stati Uniti



NFAC's leader Grand Master Jay describing how he will build his black ethnostate inside the United States.
boasting they are all ex-military extremely disciplined & experts shooters..gonna end really bad for these guys.. pic.twitter.com/FKPCT8pRRC
— Veritas News Feed (@veritasnewsfeed) July 5, 2020




Una provocazione alle milizie “Bianche”, che , comunque , non avrebbero avuto nessuna ragione per essere li…

Immaginate cosa sarebbe successo se una cosa simile fosse stata organizzata da una milizia di destra ..


Intanto a Baltimora non hanno di meglio da fare che abbattere una statua di Colombo posta ad un angolo di Little Italy (vedete anche una bandiera italiana sullo sfondo).


Protesters just took down the Christopher Columbus statue in Baltimore’s Little Italy. pic.twitter.com/ViPk5eKOtz
— Louis Krauss (@louiskraussnews) July 5, 2020


L’ennesimo atto di violenza contro un monumento che era solo il simbolo della locale comunità italiana.

Facile prendersela con le statue: queste non rispondono.

Tra l’altro, anche per ragioni storiche, Colombo non ha nulla a che fare con la schiavitù, ma questo ha pochissima importanza.

Del resto quando una persona è violenta e francamente ignorante non ci si può aspettare altro che un grande, enorme, male.

Quello che accade negli USa dovrebbe spingerci ad investire nella cultura, nella conoscenza della storia e della filosofia,
ma sembra che Giuseppi e la Azzolina abbiano altri progetti.
 

Val

Torniamo alla LIRA
I giochi sono fatti, le trappole messe in campo.

Da qui a settembre si gioca la partita finale per il PD, Conte ed i Cinque Stelle.

La lotta è chiara: un partito completamente minoritario, ma guidato e supportato dall’estero,
cerca di mantenere il potere a tutti i costi la maggioranza degli Italiani ed i partiti che li rappresentano,
il tutto con l’aiuto di frange dello stato e della comunicazione che sono, oggettivamente, dei traditori.


Vediamo il trappolone:


MES e RECOVERY FUND.

Sul MES il governo sa di non avere la maggioranza.

Quindi il progetto è quello di includere, con la scusa del MES, Forza Italia e farla entrare in maggioranza in modo più o meno stabile,
magari anche solo con un appoggio esterno.

Il governo perderebbe una ventina di (Inutili per i numeri) deputati ed una decina di senatori (necessari)
in cambio di un rafforzamento del governo numericamente molto consistente.

Certo il M5S andrebbe al potere non più contro il “PDL ED IL PD meno L“, come diceva nei suoi proclami Grillo,
ma al contrario, sarebbe al governo con il PD ed il PDL, ma cosa non si fa per una bella sedia!

Purtroppo questo gruppo di gente senza arte ne parte, abituatisi agli aperitivi di Galleria Colonna, sono il vero male politico attuale dell’Italia.

Comunque in questo modo il PD controllerebbe una maggioranza abbastanza stabile da poter seriamente condizionare l’elezione del presidente delle Repubblica
e proseguire nel proprio governo di sopraffazione nazionale guidando , come un pugno di ufficiali nazionali la truppa degli ascari 5 Stelle e Forza Italia.

L’uscita delle intercettazioni su Berlusconi non sono che un’altra trappola per prendersi FI.

PUO’ FUNZIONARE?

Una fetta di FI sarebbe già al governo, quella guidata in patria dalla Carfagna, che cosi,
per un pugno di potere immediato, metterebbe una pietra sul futuro politico del partito.

Perchè , parliamoci chiaro, non si può continuare per sempre a fare governi contro gli italiani…

Una parte,anche legata ai governi regionali, forse maggioritaria, cercherebbe di restare con la Lega.

In mezzo Tajani, il Gauleiter in Italia della Merkel, che cercherebbe comunque di salvare quel poco di potere che gli è rimasto.

Lui cercherebbe di farlo funzionare.

Però sembra che il Berlusca, per quanto stagionato, non abbia dimenticato quello che gli è successo negli ultimi 20 anni.

Quindi, anche se potrebbe tentare, in qualche modo, di appoggiare il MES ed il suo voto, non vuole mescolarsi con una maggioranza già morta.

Tra l’altro con il CDX, viste le proiezioni delle prossime elezioni, ha molta più probabilità di influenzare la nomina del Presidente della Repubblica.

Poi come farebbe a governare con i 5 Stelle che sono la sua antitesi?


LEGGE ELETTORALE.

M5s e PD stanno tramando per una legge elettorale che li faccia vincere.

Solitamente queste mosse finiscono in nulla, nel senso che si vince coi voti , non con le leggi.

Si parla di proporzionale con alta soglia di ingresso, per “Inertizzare” Renzi e Calenda
e sarebbe veramente divertente vedere i figliocci della sinistra bocciati dai loro partiti di provenienza.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Secondo un recente report di JP Morgan non può esserci, almeno nel breve ,
un crollo azionario per un motivo che può sembrare assurdo: c’è troppo debito, sia di privati, sia di imprese.

Anche se questa idea può sembrare un controsenso, vediamo quali ne sono le basi e, soprattutto, leggiamo con attenzione i dati forniti.


Simile alla crisi di Lehman, la crisi del virus sta causando un aumento graduale della quantità di debito nel sistema finanziario.

La necessità di integrare finanziariamente, almeno su base temporanea, i redditi persi, sta inducendo un maggiore utilizzo di debito
da parte sia del settore privato, cioè delle famiglie e delle società non finanziarie,sia del settore governativo, che lo utilizza per i vari programmi di sostegno.


Secondo il FMI, il sostegno fiscale globale in risposta alla crisi del virus si attesta a circa $ 9 mila miliardi di dollari,
pari al o 12% del PIL globale ($ 76 mila miliardi a tassi di cambio di fine 2019)
,
la metà dei quali è attraverso il sostegno diretto con sovvenzioni, e l’altra metà a la forma di ulteriori prestiti del settore pubblico
e iniezioni di capitale, garanzie e altre operazioni di politica fiscale.

Ciò implica che, a livello globale, dopo aver anche considerato un calo del PIL del 5% quest’anno,
il rapporto debito pubblico / PIL aumenterebbe da circa l’88% alla fine del 2019 al 105% entro la fine di questo anno
.



Anche l’indebitamento del settore privato sta registrando un forte aumento.

I prestiti bancari al settore privato e l’emissione di obbligazioni societarie nette sono stati complessivamente pari a $ 5 mila miliardi nel primo semestre dell’anno.

Supponendo che altri 2 $ nella seconda metà aumenterebbero l’indebitamento del settore privato di un altro 9% circa del PIL.

A livello globale, dopo aver anche considerato un calo del PIL del 5% quest’anno, il settore privato,
ovvero il settore delle famiglie e delle società non finanziarie, aumenterebbe il rapporto debito / PIL
dal 155% circa alla fine del 2019 al 173% entro la fine dell’anno.



Ci sono tre principali implicazioni dal grande aumento dell’indebitamento globale.


  • In primo luogo, il settore privato sarebbe probabilmente propenso a risparmiare di più in futuro,
  • sostenendo i tassi di risparmio persistentemente elevati osservati nel decennio successivo alla crisi di Lehman.
  • A loro volta, i tassi di risparmio persistentemente elevati del settore privato manterrebbero bassi la crescita economica e l’inflazione
  • e renderebbero ancora più difficile il declino dei livelli del debito rispetto ai redditi futuri.

  • In secondo luogo, le politiche di politica bancaria molto accomodanti e i bassi tassi di interesse continueranno probabilmente per molto tempo
  • per consentire sia al settore pubblico che al settore privato di mantenere livelli di debito molto più elevati.
  • In effetti, la Figura 1 mostra che c’è stata una relazione inversa tra livelli di debito e tassi di interesse.

  • La terza implicazione è più liquidità. Più credito e più stimolo monetario sotto forma di QE, implicano entrambi una maggiore liquidità,
  • vale a dire un’offerta di moneta aggiuntiva e saldi di cassa, che a loro volta porterebbe a una maggiore riqualificazione delle attività.

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Ora l’emissione di debito, soprattutto sotto forma di titoli, è destinato a trasformarsi in liquidità
quando la Banca Centrale sta conducendo una politica di carattere espansivo grazie al QE:
infatti, anche nel caso non acquisti i titoli direttamente dall’emittente, comunque questi titoli andranno nei vari fondi pensione, banche etc,
e saranno questi a cedere i titoli alla banca centrale, comunque immettendo liquidità nel sistema.

Comunque la si giri, nuovo denaro fresco entrerà in circolazione, mantenendo i tassi di interesse bassi, e quindi i corsi dei titoli azionari ed obbligazionari alti.


Naturalmente, ma questo JPM non lo dice, il giochetto vale fino a quanto la Banca Centrale, che sia FED o BCE, prosegue con il QE.....

......E poche cose sono eterne: le tasse e la stupidità umana in primis.
 

Val

Torniamo alla LIRA
A quasi due mesi dalla tragica scomparsa di Matteo Bernasconi, mancato improvvisamente a soli 38 anni,
travolto da una valanga lo scorso 12 maggio nel Canale della Malgina, al Pizzo del Diavolo, in Valtellina,
i Ragni della Grignetta nel fine settimana hanno accompagnato l'amico e compagno nel suo ultimo viaggio terreno.
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VIDEO

https://youtu.be/gQsicy_nQhI

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“Accolti da due meravigliose giornate nelle quali le montagne del Masino sembravano partecipare alla nostra emozione,
presentandosi al meglio nella loro selvaggia bellezza, siamo saliti al rifugio Gianetti, dove tanti dei nostri soci hanno pernottato,
e da lì, domenica mattina, abbiamo raggiunto la cima del Pizzo Badile, per spargere le ceneri del Berna” raccontano i maglioni rossi.
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“È stato un piacere e un onore condividere con lui anche questa scalata, ed è stato ancora più bello farlo nel modo che a lui piaceva:
in allegria, con un bel gruppo di amici uniti dalla stessa passione. Lo abbiamo salutato lì, su una delle montagne che lui più amava
e che ha significato tanto nella storia dei Ragni, ma siamo certi che lo ritroveremo sempre legato alla nostra corda, sulle vette più belle e difficili del mondo".
 

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