la verità (1 Viewer)

f4f

翠鸟科
Rispulciando nel w.e. Russell, ho rintracciato una utile regoletta
(1) that when the experts are agreed, the opposite opinion cannot be held to be certain
(2) that when they are not agreed, no opinion can be regarded as certain by a non-expert, and
(3) that when they all hold that no sufficient grounds for a positive opinion exist, the ordinary man would do well to suspend his judgment

si potrebbe valutarne l'opportunità di sostenerla ottenendo l'appoggio di uno qualsiasi dei nuovi veicoli a democrazia diretta (Russell garantirà per razionalità e laicità :D)

una volta mandatoria dovremmo assistere, per inferenza Beyesiana, alla dissoluzione di una parte variabile del web prossima a x (valutare x !)

si dice mandatorio ? :-? o è uno spiacevole derivazione tecnicistico/anglosassone ?
dovremmo chiedere ad un esperto ... :)

non dissoluzione ... riclassificazione, da lecita opinione motivata a propaganda senza basi logiche


ot
mi son messo a rileggere DeBono... ecco pikkè mi son fermato qui
ma magari riprendo ...
devo ritrovare i miei CD di CoRT, che acquistai aaaaanni fa ... il millennio scorso

un estratto dal web, direi pertinente
DR EDWARD DE BONO'S CoRT | Edward de Bono


Lesson 26
Being Right #1

Being Right #1
This lesson considers two of the main ways of being right;
examining the idea itself, its implications and potential effects;
referring to facts, authority, feelings�

Lesson 27
Being Right #2

Being Right #2
There are two other ways of being right:
using names, labels, classifications�
judgement including the use of value words�

Lesson 28
Being Wrong #1

Being Wrong #1
This lesson considers the place of:
exaggeration - making false generalisations, taking things to extremes�
basing conclusions on only part of the situation�

Lesson 29
Being Wrong #2

Being Wrong #2
This lesson considers the remaining two ways of being wrong:
making a genuine mistake;
being prejudiced.





ot^2 sto addestrandomi ad un modo diverso di leggere, e possibilmente di scrivere, le notizie
 

timurlang

Etsi omnes , Ego non
non dissoluzione ... riclassificazione, da lecita opinione motivata a propaganda senza basi logiche


ot
mi son messo a rileggere DeBono... ecco pikkè mi son fermato qui
ma magari riprendo ...
devo ritrovare i miei CD di CoRT, che acquistai aaaaanni fa ... il millennio scorso

un estratto dal web, direi pertinente
DR EDWARD DE BONO'S CoRT | Edward de Bono


Lesson 26
Being Right #1

Being Right #1
This lesson considers two of the main ways of being right;
examining the idea itself, its implications and potential effects;
referring to facts, authority, feelings�

Lesson 27
Being Right #2

Being Right #2
There are two other ways of being right:
using names, labels, classifications�
judgement including the use of value words�

Lesson 28
Being Wrong #1

Being Wrong #1
This lesson considers the place of:
exaggeration - making false generalisations, taking things to extremes�
basing conclusions on only part of the situation�

Lesson 29
Being Wrong #2

Being Wrong #2
This lesson considers the remaining two ways of being wrong:
making a genuine mistake;
being prejudiced.





ot^2 sto addestrandomi ad un modo diverso di leggere, e possibilmente di scrivere, le notizie

non liquet ;)
 

f4f

翠鸟科
OBJECTIVITY
The New Oxford American Dictionary defines objectivity as
“Not influenced by personal feelings or opinions in considering and representing facts.”


VERIFICATION
The New Oxford American Dictionary defines verification as “The process of establishing the truth, accuracy or validity of something.”


curiosamenete e casualmente (;) :lol::lol:) trovata in un libro di TrSys


In contrast, let us consider what is likely to follow if we begin our trading adventure with a bunch of vague, inconsistent, and unverified ideas.
First, such a configuration cannot be computer tested. We have only our faith in the merits of the trading ideas. We have no solid knowledge of their past effectiveness or of their risk and rate of return.





:cool:
 
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f4f

翠鸟科
un poco OT :D

l'aneddoto riguarda la dimostrazione della capacità di saper condurre le truppe, richiesta dal re di Wu a Sunzi, prima di prenderlo al suo servizio come consigliere militare.

Il re chiese a Sunzi se le sue capacità strategiche potessero applicarsi anche alle donne, e questi accettò di dargliene dimostrazione usando le 180 concubine del re.
Sunzi divise quindi le donne in due gruppi e pose a capo di ciascun gruppo le due favorite del re. Poi spiegò ai due gruppi le regole da seguire: agli ordini di Sunzi, le donne avrebbero dovuto girarsi tutte nella direzione indicata. Al rullo dei tamburi ordinò quindi alla donne di voltarsi a destra, ma queste cominciarono a ridere e non obbedirono.
Sunzi disse allora: “Se le regole non sono chiare e gli ordini non vengono compresi, la colpa è del generale.” Spiegò quindi ancora una volta le regole, quindi, al rullo dei tamburi, ordinò alle donne di voltarsi a sinistra. Ancora una volta le donne scoppiarono a ridere e non obbedirono.
Sunzi disse allora: “Se le regole non sono chiare e gli ordini non vengono compresi, la colpa è del generale; se, invece, le regole sono chiare, e tuttavia gli ordini non vengono eseguiti, allora la colpa è degli ufficiali”. Diede quindi l'ordine di decapitare le due favorite. Il re, che aveva seguito le manovre dall'alto del suo padiglione, gli ordinò di fermare l'esecuzione dicendosi convinto dell'abilità di Sunzi nel condurre le truppe ( NDR ricordo una versione che dice: il Re disse che senza le sue favorite il cibo non avrebbe più avuto sapore, nè i fiori avrebbero avuto profumo ) , ma questi rispose che, nelle sue vesti di generale, vi erano ordini del re che non poteva seguire. Le due donne furono dunque giustiziate, e le favorite immediatamente inferiori per rango furono messe al comando dei due gruppi. Questa volta le donne obbedirono agli ordini senza indugio.
A questo punto Sunzi disse al re che le sue truppe erano pronte e ben istruite, e che avrebbero obbedito a qualsiasi suo ordine, invitandolo a passarle in rassegna.


Ma il re lo congedò senza farlo

e Sunzi allora commentò: “Il re ama le belle parole, ma non sa metterle in pratica”.
 

f4f

翠鸟科
Ponzio pilato. Che cos'e' la verita?

Torno Armando Casa editrice: Bompiani
Data pubblicazione: luglio 2007



Pilato chiese a Gesù: "Che cos'è la Verità?"; e Gesù non rispose. Da questa domanda e da questo silenzio prende spunto il libro che cerca di interpretare l'antico quesito alla luce della fede e della rivelazione con l'aiuto della filosofia.
Descrizione

La tesi del testo è che ogni percorso umano prima o poi si scontra o si incontra con questa antica domanda ed esige una risposta. Anche il silenzio di Gesù è stato una risposta; a esso si cerca continuamente di aggiungere dei piccoli commenti e delle chiarificazioni. Questo libro cerca di raccoglierne alcuni, autorevoli, e di trovare quella dimensione di verità rivelata che le persone utilizzano per vivere.
 
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MissT

Forumer storico
un poco OT :D

l'aneddoto riguarda la dimostrazione della capacità di saper condurre le truppe, richiesta dal re di Wu a Sunzi, prima di prenderlo al suo servizio come consigliere militare.

Il re chiese a Sunzi se le sue capacità strategiche potessero applicarsi anche alle donne, e questi accettò di dargliene dimostrazione usando le 180 concubine del re.
Sunzi divise quindi le donne in due gruppi e pose a capo di ciascun gruppo le due favorite del re. Poi spiegò ai due gruppi le regole da seguire: agli ordini di Sunzi, le donne avrebbero dovuto girarsi tutte nella direzione indicata. Al rullo dei tamburi ordinò quindi alla donne di voltarsi a destra, ma queste cominciarono a ridere e non obbedirono.
Sunzi disse allora: “Se le regole non sono chiare e gli ordini non vengono compresi, la colpa è del generale.” Spiegò quindi ancora una volta le regole, quindi, al rullo dei tamburi, ordinò alle donne di voltarsi a sinistra. Ancora una volta le donne scoppiarono a ridere e non obbedirono.
Sunzi disse allora: “Se le regole non sono chiare e gli ordini non vengono compresi, la colpa è del generale; se, invece, le regole sono chiare, e tuttavia gli ordini non vengono eseguiti, allora la colpa è degli ufficiali”. Diede quindi l'ordine di decapitare le due favorite. Il re, che aveva seguito le manovre dall'alto del suo padiglione, gli ordinò di fermare l'esecuzione dicendosi convinto dell'abilità di Sunzi nel condurre le truppe ( NDR ricordo una versione che dice: il Re disse che senza le sue favorite il cibo non avrebbe più avuto sapore, nè i fiori avrebbero avuto profumo ) , ma questi rispose che, nelle sue vesti di generale, vi erano ordini del re che non poteva seguire. Le due donne furono dunque giustiziate, e le favorite immediatamente inferiori per rango furono messe al comando dei due gruppi. Questa volta le donne obbedirono agli ordini senza indugio.
A questo punto Sunzi disse al re che le sue truppe erano pronte e ben istruite, e che avrebbero obbedito a qualsiasi suo ordine, invitandolo a passarle in rassegna.


Ma il re lo congedò senza farlo

e Sunzi allora commentò: “Il re ama le belle parole, ma non sa metterle in pratica”.

oppure il re ame le belle donne ma non sa metterle in riga!!
santo cielo, che inutile spreco di violenza! il punto prinicipale mi pare che sia che le donne non essendo sceme abbiano comprensibilmente messo in dubbio gli ordini. magari se diceva loro: fate cio' per questo e questo motivo e i motivi erano VALIDI magari, dico, magari.... :-o
 

f4f

翠鸟科
oppure il re ame le belle donne ma non sa metterle in riga!!
santo cielo, che inutile spreco di violenza! il punto prinicipale mi pare che sia che le donne non essendo sceme abbiano comprensibilmente messo in dubbio gli ordini. magari se diceva loro: fate cio' per questo e questo motivo e i motivi erano VALIDI magari, dico, magari.... :-o


certo il re amava le belle donne
ma il suo compito di re non era essere un amante o un esteta, ma il difensore del popolo

le favorite sapevano della inclinazione del re, e non conoscevano il Maestro :rolleyes:

ogni riferimento a persone attuali è Casuale :)
 

f4f

翠鸟科
Nuovi Trend nelle Tecnologie Persuasive



L’area di ricerca delle tecnologie persuasive studia i diversi modi in cui le idee e comportamenti delle persone possono essere influenzati da strumenti tecnologici quali il Web, gli smartphone e qualsiasi dispositivo informatico. Il punto sullo stato dell’arte delle tecnologie persuasive viene fatto ogni anno da una conferenza internazionale ad esse dedicata, a cui ha dato inizio nel 2006 BJ Fogg, docente dell’Università di Stanford riconosciuto come padre fondatore di questa area di ricerca. Dopo 8 edizioni svoltesi in diverse nazioni del pianeta, quest’anno ho collaborato con Anna Spagnolli e Luciano Gamberini per portare per la prima volta in Italia la conferenza sulle tecnologie persuasive, svoltasi a fine Maggio a Padova.
La maggioranza dei 77 lavori, presentati da ricercatori provenienti da Asia, Europa e Nord America, si è concentrata sui progressi dei filoni più consolidati delle tecnologie persuasive, quali la credibilità ed efficacia persuasiva dei siti Web o l’uso di computer e dispositivi mobili per sostenere vari aspetti di una vita più sana quali esercizio fisico, dieta o riduzione dello stress. Dato che di questi temi si è però parlato e si parla molto in rete, mi concentro invece nel seguito sul mettere in evidenza alcuni trend di ricerca emergenti, alcuni controversi, discussi nei giorni della conferenza.
Uso del Web da parte di gruppi fortemente ideologizzati. La presenza sulla rete di gruppi di fanatici che propagandano idee di tipo politico, religioso, salutistico o “complottistico” è un fenomeno che ha caratterizzato il Web dalla sua nascita. La novità degli ultimi anni è invece la capacità di influenza che tali gruppi sono riusciti a conquistare, uscendo dalle dimensioni di nicchia che li avevano usualmente caratterizzati e coinvolgendo ampie fasce di popolazione. Tale successo li ha resi più interessanti agli occhi dei ricercatori che vogliono identificare i fattori specifici dell’uso della rete alla base di tale successo. Genevieve Johnson e i suoi colleghi dell’Università dell’Oklahoma hanno raccontato come si sono inventati per scopi di ricerca un finto movimento in rete che per risolvere i problemi delle nazioni occidentali propaganda la loro trasformazione in stati teocratici con l’unione di Chiesa e Stato. Hanno poi realizzato diverse versioni del sito Web di tale movimento e ne hanno testato il potere persuasivo. Fra i vari fattori studiati, due particolarmente semplici ed efficaci hanno riguardato il millantare un elevato livello di esperienza su ciò di cui si parla ed atteggiarsi ad autorità indiscutibili. Quindi, se desiderate lanciare un nuovo movimento tramite Web, qualsiasi cosa vogliate propagandare (dalla soluzione al debito pubblico alla dieta che cura qualsiasi malattia), esprimetevi con la sicurezza e la certezza di chi sa tutto e non può essere contraddetto e per rafforzare i vostri anche più strampalati “ragionamenti” non dimenticate di citare qualche (sconosciuto) scienziato o (fantomatica) pubblicazione scientifica. Un modo di comunicare che via Web riesce a dare credibilità anche a persone che non apparirebbero invece né esperte né autorevoli in un confronto pubblico faccia a faccia ed in tempo reale.
Tecnologie di persuasione subliminale. L’idea del subliminale non è in sé nuova: venne lanciata negli anni ’50 con i famigerati “inserti subliminali” nei film proiettati nelle sale cinematografiche e venne poi totalmente screditata quando l’autore che lanciò questi “inserti subliminali” ammise di aver falsificato i risultati delle sue ricerche. La novità è che ora si assiste ad una resurrezione della ricerca sul subliminale, questa volta basato su computer, alla luce di nuove evidenze che arrivano dalle neuroscienze e che hanno mostrato con la risonanza magnetica come ad esempio le parti del cervello deputate all’elaborazione del linguaggio si attivano di fronte a stimoli subliminali contenenti parole. Alla conferenza, Marc Cavazza della Teesside University, nel Regno Unito, ha presentato un esperimento in cui agli utenti veniva chiesto di usare al computer una simulazione 3D interattiva di un frigorifero di una nota multinazionale e riempirlo scegliendo fra vari possibili cibi. I ricercatori tentavano di influenzare le scelte inserendo nella simulazione delle immagini subliminali di cibi che apparivano per un tempo troppo breve per essere percepiti coscientemente. I risultati hanno mostrato che quando gli utenti reagivano immediatamente dopo lo stimolo subliminale (tempi di reazione nell’arco di 1 secondo), le loro scelte venivano effettivamente influenzate, mentre se passava più tempo l’effetto dello stimolo subliminale andava perso. Se da un lato questo tipo di esperimenti mette in luce la possibilità di influenzare in modo coperto i comportamenti degli utenti, una domanda aperta riguarda la riproducibilità di questi fenomeni fuori dalle condizioni controllate di un laboratorio. In altre parole, in quei contesti di vita quotidiana dove siamo bombardati da un elevato numero di intensi stimoli consci, il debole stimolo subliminale ha ancora qualche chance di influenzarci?
Persuadere con la luce. Mentre gli stimoli subliminali non sono percepiti coscientemente, esistono una serie di stimoli che percepiamo chiaramente, quali ad esempio colori od odori ambientali, a cui non siamo soliti attribuire un significato persuasivo ma che in realtà possono influenzare i nostri comportamenti. La persuasione attraverso la regolazione della luce ambientale è un tema studiato in particolare da due docenti olandesi, Cees Midden e Jaap Ham dell’Università di Eindhoven, città sede di una delle principali aziende mondiali nella produzione di sistemi di illuminazione. L’esperimento che hanno presentato a Padova ha riguardato l’uso di lampade LED da muro che possono generare luce di diversi colori e la possibilità di influenzare i comportamenti di risparmio energetico degli utenti variando il colore della luce prodotta in base a come gli utenti programmano il termostato dell’impianto di riscaldamento. I risultati hanno mostrato che cambiare il colore della luce ambientale generato in base a quanto elevato è il consumo risultante dalla programmazione del termostato è una strategia efficace per ottenere una programmazione più parsimoniosa dal punto di vista energetico. L’effetto che si riscontra però è più pronunciato quando i colori scelti riflettono le associazioni pre-esistenti nell’utente fra insiemi di colori (ad esempio, per alcuni la transizione fra verde e rosso) e corrispondente intensità di consumo percepita.
Tecnologie per la persuasione di folle. Anche quando si parla di persuasione “di massa”, l’intervento persuasivo tende comunque ad essere concepito individualmente (ad esempio, singoli utenti che usano il Web dal proprio computer di casa o dal proprio smartphone quando sono da soli o eventualmente in compagnia di poche persone). Ma Peter de Vries e i suoi colleghi dell’Università di Twente, in Olanda, hanno iniziato ad occuparsi di un caso inesplorato: influenzare il comportamento di una folla di utenti che si trovano tutti assieme ad eventi pubblici e possono ricevere stimoli dai loro smartphone personali così come da altri dispositivi tecnologici (ad es. maxi-schermi) presenti nel luogo dell’evento. Lo studio della psicologia delle folle insegna che i comportamenti che adottiamo quando siamo parte di una folla sono diversi e tipicamente meno razionali di quelli che seguiamo quando ci troviamo da soli o con poche persone e la cronaca è ricca di esempi di come ciò possa portare anche a sviluppi tragici durante eventi sportivi e musicali o manifestazioni. La raccomandazione primaria formulata dal gruppo di ricercatori olandesi è quella di orchestrare tutti i media che permettono di raggiungere la folla, tradizionali o digitali (inclusi Twitter e Facebook), in modo totalmente coerente fra loro. E se diverse autorità sono coinvolte nella gestione della situazione (ad esempio, organizzatori, gestori delle infrastrutture, forze dell’ordine, servizi di sicurezza, servizi di soccorso, vigili del fuoco,…) devono “comunicare come se fossero una”, con un design congiunto della comunicazione per la gestione della folla.
I robot, futuri persuasori. Nella tavola rotonda sul futuro delle tecnologie persuasive tenutasi durante la conferenza, un ambito di ricerca di cui si è discusso e che sta conoscendo una forte crescita è quello della programmazione di comportamenti sociali nei robot al fine di farli interagire più efficacemente con gli esseri umani, anche alla luce del fatto che progetti di grandi dimensioni sia nel mondo occidentale che in Asia mirano a realizzare robot con ruoli delicati come ad esempio badante di persone anziane o addetto alla sicurezza. Trasformare un robot, ma anche un assistente virtuale 3D su schermo, in un agente sociale lo rende capace di usare tecniche persuasive per influenzare il suo utente invece che di limitarsi semplicemente ad obbedirgli (ad esempio, non ti faccio da mangiare quello che mi chiedi e ti convinco che è bene così per la tua salute). E qui i partecipanti alla tavola rotonda hanno analizzato anche le possibili paure che potranno suscitare i robot dai comportamenti sociali, ad esempio: ma se questi nuovi “esseri” magari anche antropomorfi ci sanno convincere ed influenzare, non è che potranno “prendere il comando” ?
Gamification, giocare per cambiare. Infine, un ambito di ricerca emergente che ha raggiunto massa critica nel mondo delle tecnologie persuasive è quello della Gamification, l’uso di tecniche di design prese dai videogiochi ma applicate a sensibilizzare il giocatore su temi e comportamenti che riguardano la sua vita. Le applicazioni presentate alla conferenza hanno ad esempio riguardato giochi concernenti la sicurezza sul lavoro, dei trasporti, la salute ed anche la politica. Su quest’ultimo versante, Paolo Pedricini a.k.a. La Molle Industria ha passato in rassegna i diversi giochi che ha sviluppato (giocabili a questo link) per creare pensiero critico sul comportamento di multinazionali come McDonalds o Apple o sull’uso di droni in azioni di guerra. Ha poi tracciato un parallelo tra storia dei videogiochi e storia del cinema a partire dal russo Kino Eye nel 1924 per arrivare a Godard. Il messaggio di fondo era che, come esiste cinema e contro-cinema, vedremo un trend crescente di contro-videogiochi “radicali” che sovvertono le regole del videogaming tradizionale per far riflettere i giocatori. Sebastian Dierding, uno dei nomi attualmente più citati nella Gamification, ha invece sostenuto come molte delle attuali proposte di gamification possano essere considerate “vino vecchio in una botte nuova” o più tecnicamente teorie comportamentiste rivestite di una patina di presunto divertimento. E ha quindi esortato ad osare di più nell’adottare il game design come paradigma per la creazione di applicazioni destinate a trasformare gli utenti, citando obbiettivi come l’ottenimento di una maggior consapevolezza (mindfulness).




deh!
 

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