Macroeconomia la situazione (1 Viewer)

gipa69

collegio dei patafisici
Se ti riferisci alla domanda relativa a stockcharts i market breadth raccolgono una serie di grafici che cercano di sintetizzare la forza del mercato in termini di partecipazione al rialzo sia in termini numerici che di volumi.
Sul Vix ti ha risposto jolly ottimamente :)

Ciao Daee :)

Ad Iguazù sono stato dal lato Argentino ma le passerelle per la Garganta del Diablo sono state spazzate via proprio in quei giorni e sono al momento impraticabili.
Ho fatto comunque l'escursione sul gommone e mi sono lavato per bene!!!
Il giorno successivo ha fatto il lato brasiliano che paesaggisticamente è sicuramente meglio in quanto essendo la collina più alta ti permette una vista maggiormente panoramica ma purtroppo era in corso una versione ridotta del diluvio universale con un vento fortissimo.
Sulle passerelle più vicine alla cascata tra la pioggia ed il vento che spingeva l'acqua nella direzione delle passerelle mi sono fatto la doccia più completa della mia vita.

Paesaggio indimenticabile comunque.... con il sole il bianco delle cascate è affascinante, il fumo acquoso proveniente dai salti più importanti emozionante ed il rumore continuo veramente impressionante.
Con la pioggia ed il vento pensi di essere arrivato alle porte dell'inferno che si nascondono sotto le cascate!
Da non perdere.... :)
 

gipa69

collegio dei patafisici
Siccome si fa una gran confusione sui driver dell'oro anche su altri forum finanziari postiamo un report interessante in cui se ne elencano alcuni anche se non è esaustivo.....


[file:cdb044cfbd]http://www.investireoggi.it/phpBB2/allegati/1134769606au.pdf[/file:cdb044cfbd]

Oltre a questo occorre tenere in considerazione la sua sopra o sottovalutazione rispetto ad altri asset, la sua facilità di acquisto e vendita, la domanda e l'offerta che ne caratterizza il fisico.
 

generali1984

Forumer storico
Hola , que tal hombre ! Te suegnas la empanadita ? :pizza:

spero che il gold se ne vada a 470 come hai scritto possibile , sennò
gli auriferi non si fanno riprendere :specchio:
 

gipa69

collegio dei patafisici
Come detto nell'ultimo commento i driver delle azioni aurifere stanno anche nella curva dei tassi e le aspettative di fine ciclo di rialzo con crescita economica sostenuta rafforzano le azioni aurifere a spese del gold che subisce considerazioni meno aggressive sulle pressioni inflazionistiche.. questo rende più difficile un entrata.
per quanto riguarda il gold era l'intermarket che comandava e l'intermarket ha dato il segnale con la correzione contemporanea dei cross contro Yen e del gold.
Questo ha ricondotto l'oro nell'alveo del trend di crescita partito nell'ormai lontano 2001 e che mostra la parte bassa del canale rialzista intorno ai 440.
In realtà quindi la correzione potrebbe arrivare fino a quei livelli senza compromettere il trend del fisico.

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Le due aree da me indicate di 500 prima (che comunque sta mostrando una certa resistenza) e 470 poi sono supporti di breve in quanto entrambe aree interessate da diverse possibile trendline.
Nel primo caso poi il livello di 500 ha sicuramente una valenza psicologica non indifferente in quanto poco sotto o poco sopra molte case di investimento pongono il target del fisico, mentre il livello di 470 circa è da considerare altrettanto importante sul breve perchè è l'area dove l'indice negli ultimi tempi ha più consolidato e da dove è partita l'accelerazione che ha portato ai recenti massimi.
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gipa69

collegio dei patafisici
Giusto per finire sull'oro alcuni altri grafici con supporti di fibonacci partenti da diversi livelli e l'esemplificazione di alcuni spike di fasi diverse dell' oro (1993-1996-2003)

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gipa69

collegio dei patafisici
Andamento settimanale

Questa settimana i movimenti più rilevanti sui mercati finanziari si sono visti a partire dal Giappone.
La violenta correzione al rialzo dello Yen passato da 121 a 115 contro dollaro ha portato alla contemporanea correzione dell'oro e dei mercati finanziari asiatici (come preventivato la settimana scorsa).
Questo movimento, sebbene abbia costretto certa speculazione a ridurre le proprie posizioni ha comunque rasserenato almeno in parte i mercati finanziari e stimolato il rialzo almeno per due motivi:

1)Chi pensava alla crescita del gold come strumento di copertura dell'inflazione ha visto finalmente una pausa al trend di rialzo che unito alle positive letture delle minute Fomc in relazione alla crescita senza inflazione ha ridotto i timori di nuovi rialzi delle previsioni sull'inflazione globale

2)Nelle ultime settimane la debolezza dello Yen che andava in controtendenza contro il trend al rialzo delle principali valute asiatiche al traino delle considerazioni rialziste della valuta Cinese ha raffreddato drammaticamente i rapporti tra Cina e Giappone culminato nel mancato incontro tra i leaders al vertice interasiatico di fine Novembre.
Questo aveva innalzato di molto le paure dei mercati che dopo anni di buoni successi l'accordo valutario globale tra le varie potenze globali soprannominato Bretton Woods 2 in cui le maggiori potenze esportatrici asiatiche riciclavano il loro surplus commerciali nei bond USA ed in parte Europei per mantenere alto il potere d'acquisto dei consumatori delle nazioni importatrici venissero meno e cessassero almeno in parte i benefici a sostegno dell'economia globale che questi accordi hanno portato. (ed anche gli squilibri).
Il segnale dell'inversione del trend è stato indubbiamente politico ed è partito quando il Tokio commodity exchange (TOCOM) ha innalzato i margini necessari ad operare sul futures dell'oro cioè ha usato una misura protezionistica per fermare l'apprezzamento del metallo giallo.

Per fortuna il calo dello Yen e le pressioni inflazionistiche non hanno posto pressioni eccessive sulle strutture dei tassi mondiali ed al momento questo ha preservato lo status quo ed ha permesso il mantenimento del trend primario della liquidità anche se a qeusto punto ha indicato nell'area raggiunta in questi giorni dallo Yen contro le principali valute uno spartiacque importante per garantire il mantenimento dell'equilibrio valutario attuale quasi quanto le prossime decisioni della Fed ed in parte della BCE.

Resta comunque nelle mie analisi una sensazione di fine trend o comunque di almeno una pausa di essi e questa sensazione è corredata da alcune caratteristiche dei mercati attuali:

1)La partecipazione al rialzo continua a perdere componenti a va via via concentrandosi

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2)I fenomeni di carry trade a sostegno dei mercati hanno trend sempre più brevi.
la contemporanea sottoperformance del dollaro e forza dei mercati USA è durata per circa 15 mesi

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la debolezza dell'euro e la forza dei mercati finanziari europei dura da circa 9 mesi ma è in fase calante

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mentre la debolezza dello Yen e la forza dei mercati azionari Giapponesi sembrerebbe solo tre mesi.....

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3)Attualmente la forza del dollaro era direttamente correlata ai mercati finanziari USA ma l'attuale fase di debolezza del dollaro si è comunque accompagnata ad un nuovo massimo relativo per gli indici USA.
Un nuovo carry trade od eccessiva esuberanza dei mercati finanziari tutti protesi al rally di fine anno?

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gipa69

collegio dei patafisici
Un paio di ultime considerazioni e se poi non ci saranno domande ci vedremo alla prossima settimana... :-o

La prima osservazione riguarda il settore immobiliare USA.
Vi sono alcuni segnali che sembrerebbero segnalare un discreto rallentamento del settore sia in chiave di pprezzi sia in chiave di volumi e l'azionario del settore sembrerebbe già mostrare questo scenario.
In ogni caso il solo rallentamento dei rifinanziamenti dei mutui potrebbe avere un impatto significativo non solo sugli utili del settore finanziario, ma anche sugli occupati del settore ed anche sul PIL degli Stati Uniti.
Secondo studi econometrici, l'estrazione di contanti dall'immobiliare grazie ai rifinanziamenti ha sostenuto la crescita del Pil USA così come lo abbiamo visto negli utlimi 4 anni...

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gipa69

collegio dei patafisici
La seconda è un' ampia sintesi di un recente articolo di Simon Hunt sulla Cina e sulla situazione attuale....

L'establishment Cinese sta pensando di passare dalla crescita a tutti i costi alla crescita sostenibile.

Nei primi 7 mesi del 2005 su un campione di circa 200.000 imprese manufatturiere cinesi si è avuta una perdita cumulata complessiva di circa 15,1 miliardi di dollari, circa il 55% in più del 2004 e insostenibile anche per un'economia collossale come quella Cinese.
Tutto questo è il frutto dell'eccesso di investimenti fissi che sostenevano la crescita ad ogni costo, dei finanziamenti a tasso zero, dei trattamenti fiscali agevolati e che hanno portato alla disallocazione dei capitali, al surplus di capacità, alla mancanza di pricing power e ad altre inefficienze.
La Cina tiene la scomoda posizione di comprare sempre più caro e di vendere a basso prezzo e questo porta, se non sanato alla bancarotta come è successo recentemente alla Worldbest, conglomerato di Shangai da 620 milioni di dollari.
Le autorità vogliono invece imporre una crescita più sana per riuscire a dare valore alla popolazione riducendo le differenze reddituali tra le zone rurali e quelle urbane per ridurre gli squilibri (che stanno causando sempre più manifestazioni di proteste e tensione tra la popolazione).
In molto settori gli investimenti fissi saranno tagliati, soprattutto nel settore costruzione e questo dovrebbe far calare il prezzo delle materie prime e pure la domanda di elettricità.
Contemporaneamente si incoraggerà l'industria ad emigrare nelle zone rurali dove la rete viaria è ottima, dove la terra e i redditi costano un terzo delle città e dove c'è molta offerta di forza lavoro.
Questo servirebbe a fermare la crescita dei magazzini e la paura di un rallentamento più sostenuto cercando di stimolare la crescita dei consumi interni per bilanciare il calo negli investimenti fissi e possibile, anche nell'export.
Sfortunatamente questo avverrà solo nel momento in cui il sistema sociale Cinese avrà un solido sistema di protezione che gli consentirà di non continuare a risparmiare per l'edicazione, la salute e la pensione, cosa che avverrà fra qualche anno.
per questo motivo Hunt pensa ad un rallentamento significativo dell'economia Cinese nel 2006 anche senza rallentamento USA.
Vi è poi un secondo punto importante su cui Hunt si sofferma:
secondo studi dell'Asian Demography le statistiche Cinesi hanno consistentemente sovrastimato il tasso di natalità. La differenza stimata ed accettata anche dalle statistiche ufficiali nel corso di quest'anno è di 18,4 milioni di nati nel periodo 1996-2004 (cifra impressionante).
Le conseguenze sono allarmanti, la forza lavoro Cinese raggingerà il top nel 2008 a 770 milioni e scenderà a 690 milioni nel 2025.
Questi cambiamenti influenzano le previsioni di consumo delle varie classi d'età e l'analisi mostra che il possibile surplus della forza lavoro giovane potrebbe essere un miraggio in quanto coloro che sono tra i 20 e i 39 anni, numericamente hanno raggiunto il picco nel 2000 (458 milioni) e scendono ogni anno; nel 2010 questo segmento della popolazione declinerà del 4%, segmento che è più interessato all'acquisto della casa e delle apparecchiature elettriche. Infatti molte apparecchiature per conumatori (come i condizionatori) sembrano aver raggiunto livelli di saturazione nelle grandi città ed il mercato diventa dipendente del mercato di sostituzione. la speranza dei politici è che il nuovo sviluppo parta dalle zone rurali anche se prima che accada il reddito deve crescere significativamente.
L'aspetto positivo è un rapido miglioramento della produttività che combinato alle proiezioni demografiche proietta una crescita del Pil reale della Cina del 7% nel 2006, del 6,5% nel 2007 e a scendere fino al 2024.
Per il periodo 1994-2024 l'Asian Demography prevede una crescita del 5% contro il 7/9% previsto da molti analisti.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Veloce commento in quanto il movimento degli indici Usa mostra una certa consistenza e va preso in considerazione.

Questa è la notizia che ha il maggiore peso sul mercato:

An index of U.S. home builder sentiment fell in December to its lowest since April 2003, hurting home construction stocks. The National Association of Home Builders said the index for current sales of new homes fell to 63 in December, down from 67 in November.

A Dow Jones home construction index fell almost 2 percent.

il settore immobiliare sembra rallentare e sia domani che dopodomani ci saranno nuovi dati sul settore che faranno sicuramente trend per il mercato.
I titoli più colpiti in questa situazione sono stati i tecnologici probabilmente perchè il mercato ha deciso di colpire i titoli in trend segnalando quindi una certa decisione nel far correggere il mercato.
Lo spx si è andato a ricollocare nei pressi dell'area 1260/1250 ma un secondo pullback è spesso pericoloso....
 

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