LA PRIGIONE PIU' DIFFICILE DA CUI EVADERE E' LA PROPRIO MENTE (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Conte ha giù deciso che l’Italia deve prendere il MES, che è pericoloso per 3 motivi:


  • le condizionalità rimangono, perchè nè lisbona nè il “Two Pack”, cioè il famoso “Semestre europeo” , sono stati modificati.

  • Non ci sono ALL’INIZIO condizioni, ma ci sono APPPENA DOPO, come detto dal MES stesso;

  • il MES non è gratuito, mentre i BTP riacquistati dalla BCE hanno un costo quasi a ZERO, in quanto gli interessi sono ripagati dalla BCE al Tesoro;

  • il terzo è che il MES è un debito privilegiato , quindi ad un LIVELLO SUPERIORE rispetto ai BTP nazionali.

  • A quel punto il discorso degli interessi viene a cadere perchè faccio un danno a tutti i risparmiatori che hanno finora investito nei BTP, credendo nello stato italiano.

La maggioranza appare spaccata sul tema, ed abbiamo una parte della politica, sia della maggioranza, (PD) sia della minoranza (FI)
che desiderano che l’Italia rinuncia alla propria indipendenza perché non ritengono gli italiani capaci di governarsi.

Questo è figlio di decenni di campagne di disinfomazione e di autorazzismo, ma è vergognoso che esistano stati che ci vogliano mettere sotto tutela.


 

Val

Torniamo alla LIRA
Oggi la WELT ci presenta una visione realistica, quindi molto pessimistica, del futuro della BCE
nell’ottica delle delle decisione del Bundestag sulla decisione della Corte Costituzionale Tedesca,
che, come ricordiamo, richiede una giustificazione dell’operato della BCE entro il 5 agosto prossimo.

Il programma di acquisto di obbligazioni della Banca centrale europea (BCE), iniziato nel 2015,
ha già causato molti problemi ai tedeschi, soprattutto da quando la Corte costituzionale federale a maggio
ha chiesto di giustificare la propria scelta come non dannosa per l’economia tedesca.

Giovedì il Bundestag dovrebbe decidere in merito a una mozione di CDU, SPD, FDP e Verdi.

Le parti giungono alla conclusione che la banca centrale ha attuato la valutazione della proporzionalità
fra azioni e conseguenze dei suoi acquisti di titoli, come richiesto dai giudici di Karlsruhe, però non è una decisione serena e senza problemi.

Sulla base della decisione del Consiglio direttivo e dei documenti ricevuti dalla BCE ,
il Bundestag tedesco giunge alla conclusione che i requisiti contenuti nella sentenza della Corte costituzionale federale del 5 maggio 2020
sullo svolgimento di un test di proporzionalità in relazione al PSPP sono stati soddisfatti
“, si dice nella mozione congiunta.

Per gli acquisti di obbligazioni, la BCE ha effettuato un esame “dell’idoneità, della necessità e dell’adeguatezza delle misure di politica monetaria”.


Però non tutto è andato bene.

I deputati del bundestag sono stati estremamente irritati dallo pochissimo tempo allora disposizione per analizzare i documenti,
che sono stati anche proposti in una situazione di massima sicurezza in cui non era a loro permesso fare alcuna copia.

Inoltre le informazioni erano fortemente tecniche, con sigle criptiche come ABSPP, CBPP-3, “Formulazione ibrida del flusso delle riserve”,
tutta roba riservata a pochi iniziati e questo ha suscitato numerose proteste perfino fra i deputati della maggioranza o comunque euroscettici.

Uwe Kamann ha scritto dirittamente al presidente del parlamento Schaeuble per lamentarsi del pasticcio combinato.

Proprio questo Kamann è rimasto talmente insoddisfatto che vuole ricorrere. Kamann vuole fare appello alla Corte costituzionale federale .

“Soprattutto come membro non associato del Bundestag, non è possibile familiarizzare con l’argomento in così poco tempo
senza tale competenza e con una conoscenza così profonda, in una questione finanziaria così complessa,
dove non sono né uno specialista né il supporto di un gruppo parlamentare esaminare come avverrà il mio dovere parlamentare di controllo “,

si lamenta un membro del partito FDP, liberare ed europeista, quindi possiamo immaginare cosa dicano i deputati più radicali ed antieuropeisti.

Il parlamentare Uwe Kamann, ex AfD ha perfino scritto al presidente del Parlamento Schaeuble
lamentandosi fortemente della segretezza dei documenti, del tempo eccessivamente ristretto per la loro consultazione
ed ha preannunciato la sua volontà di ricorrere alla Corte Costituzionale, aprendo un nuovo fronte di contrasto fra BCE, BuBa e Parlamento.




Del resto molte critiche sull’efficacia della politica monetaria della BCE hanno una motivazione oggettiva:
il PSPP ha acquistato 2,3 miliardi di titoli, ma l’obiettivo inflazionistico del 2% rimane molto distante, con un’inflazione che vola a solo lo 0,3%.


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Ora il Bundestag ha dato una valutazione positiva, per ora, alla politica della BCE, ma la Corte Costituzionale non si accontenta di questo,
vuole anche un controllo permanente , della politica della BCE, ma con la conservazione della sua indipendenza.

Anche una persona priva di sensibilità politica viene ad avvertire che qualcosa non va, perché:


  • abbiamo un parlamento di un singolo stato che si arroga un diritto di controllo che gli altri Paesi non hanno,
  • per cui si apre la strada ad un caotico e disordinato incrociarsi di diritti di controllo, oppure ad una supremazia di un singolo paese sugli altri;

  • richiedono la definizione di criteri e di parametri di controllo predeterminati che vengono ad essere, comunque la si voglia mettere,
  • una forma di coercizione della politica monetaria, in quanto sono una sorta di pistola carica messa sul tavolo dal Bundestag.

La definizione di limiti preordinati alla politica monetaria è un invito a nozze per la speculazione.

L’unico strumento che ha effetto per il controllo di un mercato finanziario è la conoscenza del fatto che non esista un limite all’intervento della Banca centrale.

Se poniamo dei limiti automaticamente diamo un obiettivo a chi vuole fare speculazione e vuole vedere saltare tutto il giochetto europeo.

Ecco perché raramente le BC dichiarano esplicitamente le proprie politiche. al contrario la BuBa fa il gioco degli speculatori.


Il Bundestag si occuperà anche dell’attuale programma di acquisto di titoli in emergenza pandemica, PEPP,
ed il FDP chiede esplicitamente un controllo stretto di questa politica e se, nella sua esecuzione, la BCE abbia rispettato il proprio mandato.

Già questa sarebbe un’interferenza politica bella e buona nell’operato della BCE, ma non è tutto:

a questa richiesta si accompagna anche quella di una definizione di nuovi limiti inflazionistici, abbandonando il 2% attuale
e fissandone uno più basso, in modo da poter iniziare una politica non più espansiva.

Una vera e propria dichiarazione di guerra ai paesi del sud Europa e della Francia
ed una occupazione permanente della BCE che, alla fine, sarebbe la morte del disegno di un’Europa egalitaria.
 

Val

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Scusate la maleducazione, ma quando ci vuole ci vuole.

Una volta, ma non proprio tanto tempo fa, al lago c'erano gli "urinatoi".
Oggi abbiamo questo.....la civiltà.

"E' in funzione un bagno autopulente con cassa automatica - installato circa quattro anni fa dal Comune con una spesa di 50.000 euro -
utilizzabile per un massimo di 15 minuti. Con un "biglietto" di ingresso di 50 centesimi, letteralmente... buttati nel gabinetto. "

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Ci vorranno 100.000 passaggi per pareggiare il costo.
 

Val

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La Francia ha ufficialmente comunicato alla Nato che i suoi militari stanno sospendendo
il coinvolgimento in un’operazione in corso in Mediterraneo chiamata Sea Guardian
in segno di protesta per un incidente del 10 giugno in cui navi da guerra turche al largo della costa libica
hanno “agganciato” una fregata francese via radar.

Cioè la nave turca si è permessa di puntare i missili preparandosi a lanciarli contro una nave teoricamente alleata, della NATO.

Tutto è avvenuto un paio di settimane fa.

La fregata francese Coulbert ha cercato di avvicinare una nave mercantile turca scortata da due fregate dello stesso paese
nell’ambito del blocco navale alle importazioni di armi in Libia, quando la nave francese è stata per tre volte “Illuminata” dai radar di puntamento delle navi turche.

Le navi militari di Ankara stavano presumibilmente scortando la più piccola nave civile, sospettata dai francesi di aver trasportato armi illegalmente.

L’operazione Sea Guardian era nata proprio con lo scopo di implementare un blocco navale alla Libia
che permettesse di fermare le consegne di armi alle parti in guerra.

L’appoggio diretto di Erdogan al governo di tripoli di Serraj si è materializzato in questo incidente
che i francesi hanno definito ufficialmente un atto ostile, definizione rifiutata da Ankara.

Con questa sospensione della partecipazione di Parigi all’operazione sino a chiarificazione del ruolo della Turchia
il problema viene ufficialmente portato a livello NATO.

Una grana in più da pelare per l’alleanza , sempre più vacillante senza un diretto intervento americano.

Nello stesso tempo Macron, non coinvolgendo l’Italia, rischia di tagliarsi fuori da solo dal quadrante.

Intanto Di Maio chiede il permesso a Erdogan per intervenire in Tripolitania….
 

Val

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Che l’Olanda non fosse proprio tra i Paesi più solidali nei nostri confronti
è concetto che ci era suonato abbastanza chiaro, dopo mesi di discussioni e altolà decisamente inopportuni,
per usare un eufemismo, nel bel mezzo di una crisi sanitaria ed economica senza precedenti.

Un concetto ribadito, pur con toni morbidi e affettuosi, dal premier Mark Rutte,
che nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha sintetizzato con estrema efficacia l’orientamento olandese nei nostri confronti.

Aiuti sì ma solo sotto forma di prestiti.

Accompagnati da un consiglio: cari italiani, imparate a cavarvela da soli.

Rutte, leader di quello schieramento che comprende anche le varie Austria, Olanda, Svezia e Danimarca
che sventola fortissimo la bandiera del rigore sui cieli europei, ha spiegato:

“I rapporti tra Italia e Olanda sono eccellenti. Siamo entrambi Paesi fondatori, il mio rapporto personale con Giuseppe Conte è amichevole e forte.
E le relazioni sono molto migliori di quanto si possa pensare. L’impatto della pandemia per l’Italia è stato enorme,
lo capiamo e per questo dobbiamo essere pronti ad aiutarla. Per spirito solidale ma anche perché io credo che un’Europa forte sia nell’interesse di tutti”.


Fin qui la parte conciliante.

Con Rutte che però si è affrettato a definire la trattativa sul Recovery Fund come “dura” senza però chiudere le porte a un “compromesso possibile”.

Poi la stoccata:

“Gli Stati che necessitano e meritano aiuti devono anche far sì che in futuro siano capaci di affrontare da soli crisi del genere in modo resiliente.
Il pacchetto di riforme voluto da Conte in questo senso è ammirevole, perché è cruciale che la prossima volta l’Italia sia in grado di rispondere a una crisi da sola”.

Sottolineando poi che la natura degli aiuti non potrà che essere quella cara all’Olanda, sotto forma di prestiti e non veri e propri contributi.

“Dalle analisi della Commissione sappiamo che la sostenibilità del debito italiano non sarà diminuita da nuovi prestiti.
Per questo la nostra posizione è che l’aiuto deve essere fatto di prestiti e non contributi.
Il Patto di Stabilità? Dovremmo fare qualcosa per assicurarci che venga applicato in modo rigoroso. Ma non penso abbia senso allentarne le regole”.

Un messaggio chiaro, insomma: l’Olanda non ha intenzione di rivedere le proprie posizioni.

La solidarietà europea, al solito, si ferma alle parole, mentre a dettare i fatti è sempre e solo l’individualismo.
 

Val

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Un’altra tragedia, l’ennesima legata a questa tremenda crisi innescata dal coronavirus,
dal lockdown e dalla mancanza di risposte concrete da parte dello Stato.

A Vigonza, in provincia di Padova, un uomo si è tolto la vita in un momento di disperazione.

Non lavorava da gennaio e non riusciva più a pagare l’affitto.

Lo fa sapere Il Mattino di Padova. L’uomo lascia tre figli.


Purtroppo quello di Vigonza non è un caso isolato.

L’Osservatorio “Suicidi per motivazioni economiche” della Link Campus University,
osservatorio permanente sul fenomeno delle morti legate alla crisi e alle difficoltà economiche avviato nel 2012,
ha di recente pubblicato i dati aggiornati lanciando un severo allarme per il dramma che si sta consumando nel nostro Paese.


I dati sono impietosi: dall’inizio dell’anno sono già 42 i suicidi, di cui 25 quelli registrati durante le settimane del lockdown forzato per Covid; 16 nel solo mese di aprile.

Questa impennata risulta ancor più preoccupante se confrontiamo il dato 2020 con quello rilevato appena un anno fa:
nei mesi di marzo-aprile 2019, il numero delle vittime si attestava infatti a 14,
e il fenomeno dei suicidi registrava la prima vera battuta d’arresto dopo anni di costante crescita.

A questi numeri, di per sé significativi, vanno poi aggiunti anche quelli relativi ai tentati suicidi:

36 da inizio anno, 21 nelle sole settimane di lockdown.

Gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio alzano a 1.128 il totale dei suicidi legati a motivazioni economiche in Italia dal 2012 a oggi, e a 860 i tentati suicidi.

Le vittime, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio, sono per lo più imprenditori: 14, sul totale dei 25 casi registrati nel periodo del blocco.
 

Val

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L’ultimissimo capitolo della storia d’Italia scritta dai Pm non riguarda soltanto la figura di Silvio Berlusconi,
ma il contesto in cui sono piombate le notizie della sentenzia civile che ha sconfessato quella penale e le confessioni del giudice “pentito” Amedeo Franco.


È la crisi profonda della magistratura, la sua crisi di credibilità fra chat, incontri, intrallazzi e lottizzazioni di Palazzo
(non della politica, ma della Giustizia) rivelati dal trojan di Luca Palamara che hanno illuminato con un potente faro
la scena sulla quale il vero interprete e regista è pur sempre la Casta; e non quella dei partiti, ma dei giudici.

Un faro che a molti di noi non ha svelato nulla di nuovo ma che molti, troppi indifferenti (se non complici nei media),
ha costretto a comprendere il significato di una sentenza emessa e praticata non de iure, ma da un autentico plotone di esecuzione.

E appropriatamente si parla di golpe.


In realtà questo speciale plotone è in azione da molti anni, ma la sua potenza di fuoco trae forza e continuità dalla stagione del manipulitismo,
quando fu in grado di annientare un’intera classe politica assumendo un potere col quale, successivamente, ha dominato la politica italiana colpendone,
con una strategia senza opposizioni ma con gli incoraggiamenti dei postcomunisti e il plauso dei manettari populisti,
il rappresentante voluto dal consenso democratico del popolo italiano.


Il fatto è che per combattere Berlusconi lo si è voluto ingabbiare nella classifica del populismo (l’odiato berlusconismo!)
inferendo mortali colpi alla politica stessa, ai partiti, alle sovranità parlamentari accomunati tutti nel giudizio apodittico della Casta, fonte di ogni vizio e di ogni malefatta.

Dunque da estirpare.

Dunque con la messa all’indice del garantismo, cioè delle garanzie di chiunque nei confronti di ogni abuso e di ogni ingiustizia.


Una simile liquidazione non poteva non usufruire dell’arma dell’antipolitica per rendere i partiti superstiti sempre più deboli e genuflessi
al nuovo potere che è diventato, senza porre limiti, senza riforme, senza interventi riequilibranti i diversi poteri, una vera e propria casta sull’onda,
appunto, di un giustizialismo del quale si nutre e cresce il populismo.

La Casta, quella vera, che si amministra e giudica da sola, è questa.


Quando si parla di ripresa del Paese dopo il dramma del lockdown,
quando si ipotizza una volontà comune (a sentire Giuseppe Conte) per ridare fiato all’Italia,
quando si annunciano misure e progetti, e
quando, soprattutto, si propone una modernizzazione dell’Italia nel contesto di un’Europa che ha già preso lo slancio,

una premessa è indispensabile.


Nessuna ripartenza degna di questo nome può verificarsi senza la presa d’atto che la malapianta del giustizialismo che,
con lo slogan del “vaffa”, ha fruttato ministeri e potere ai suoi praticanti, è il vero ostacolo
non solo per l’esigenza di un non più rinviabile equilibrio interno, ma di un riavvio di un Sistema Italia, non solo economico.



Altrimenti la Casta, oggi in crisi, continuerà a fare e, soprattutto, a disfare.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Troppo spesso ritornano, sono gli sciacalli del contante.

Ronzano attorno all’idea che un’economia senza contanti sia più moderna ed efficiente, ma soprattutto più pulita e meno corrotta.

Ovviamente i dati smentiscono questa tesi ed anzi confermano che laddove il contante è meno utilizzato,
abbondano le frodi, non solo allo Stato, ma anche ai cittadini.



La lotta al contante torna in voga un Governo sì e uno no, l’ultimo della serie è il governo degli onesti e dei disonesti messi assieme su diktat di Beppe Grillo.


Infatti anche “l’avvocato del popolo” prova a fregare gli italiani.


La pretesa è la lotta all’evasione fiscale ed alla corruzione.

Peccato però che si tratti della solita balla colossale che tale rimane indipendentemente da quante volte ci ripetano che non lo è.


Ormai abbiamo perso il conto di tutte le volte che siamo tornati sull’argomento.

Ce lo saremmo risparmiato, ma sollecitati dall’entrata in campo della paladina della verità,
giornalista d’inchiesta di cui non facciamo il nome, per non generarle pubblicità, con questo virgolettato:

“Il contante serve ai corrotti, agli evasori e al lavoro nero”,

non ci siamo potuti risparmiare.


Ogni volta cerchiamo nuovi argomenti e soprattutto dati a supporto della falsità delle teorie anti cash per non essere costretti a ripeterci.

Forse chissà, vale ancora la pena continuare a condurre quest’opera di informazione.


Ecco quindi un veloce prontuario di alcune argomentazioni che vi torneranno certamente utili
durante i vostri confronti con chi invece pensa che il contante sia dannoso.


Non ripeteremo la solfa sui diritti violati che tutti ripetono.

Sì, è vero, l’uso del contante risponde ad un diritto inalienabile dei cittadini di spendere i propri soldi come meglio credono.


Che questo diritto possa essere utilizzato per compiere dei misfatti non implica che sia corretto metterlo in discussione.

Infatti per lo stesso principio dovremmo abolire quasi tutti i diritti civili, a cominciare al diritto alla libertà, inclusa quello di movimento.

Solo con il confino in una cella saremo sicuri che il cittadino non potrà commettere reati, inclusi quelli involontari.
 

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