I creditori del partito non possono rivalersi sul patrimonio immobiliare che è stato regalato a delle Fondazioni
Un buco di quasi 200 milioni di euro nei bilanci delle principali banche italiane.
Chi l'ha fatto? Il Pd (più precisamente la ex componente Ds).
No, in questo caso il Monte dei Paschi di Siena e l'inchiesta che sta facendo tremare la sinistra, non c'entra.
Qui c'entrano altre grandi banche italiane (tra cui Unicredit, Efibanca del gruppo Banca popolare, Intesa) che, stufe di aspettare la restituzione dei soldi sono partite all'attacco.
Il Fatto Quotidiano dà conto della complessa vicenda che ha un epilogo tristemente scontato: alla fine pagherà lo Stato.
Infatti le banche creditrici non possono neanche rivalersi sull'immenso patrimonio immobiliare (valore stimato superiore al mezzo miliardo di euro) perché gli immobili sono stati tutti trasferiti a fondazioni che giuridicamente non hanno nessun legame con il partito. I creditori, quindi, hanno le mani legate e non possono rivalersi su questi beni.