La Poesia e il corpo dell'uomo. (1 Viewer)

Claire

ἰοίην
Mi collego stamattina, dalle mie vacanze, perché sono alcune notti che penso e ripenso all'argomento di questo thread.:-o

Sto leggendo parecchio. Tanta poesia e ho notato che di versi dedicati al corpo femminile ve ne sono davvero molti.

La produzione di poesie che cantano l'aspetto della donna è grandissima. Molto, molto inferiore, sua per numero di opere, sia per numero di versi e parole, quella dedicata dalle poetesse al corpo maschile.

Questa situazione ha sicuramente radici nella cultura millenaria che vede le donne importanti e degne di nota solo o soprattutto per la loro bellezza, nel ruolo imposto da secoli di cultura che inneggia alla donna come soggetto d'amore, come piena di virtù, come custode di amore, bellezza ecc ecc.
Una serie di stereotipi e mistificazioni che tutti conosciamo.

Ma è vero anche che alle donne, in genere, per una serie di motivi diversi, interessa suscitare emozioni nell'uomo che ama e dal quale è amata, alle donne piace sapere che il loro uomo le trova belle, alle donne piace che egli ne canti l'aspetto.
(Mi scuso, sto generalizzando, ma non penso che siano generalizzazioni infondate).

Per esempio a me piace sapere che quando il mio uomo mi accarezza, mi trova morbida e liscia, mi piace essere consapevole che a lui piace la consistenza dei miei capelli, che trova i miei piedi graziosi e il mio collo affascinante :ops:
Mi piace pensare che, avvicinando il suo volto a me, senta un odore gradevole e mi piace che tutto queste cose facciano nascere in lui emozioni.

Anche per gli uomini è così?
Anche agli uomini importa e piace sapere che il loro aspetto incanta la loro donna al punto da farle nascere dentro versi celebrativi della loro bellezza?
Oppure non ci pensano?
Agli uomini interessa e piace che esistano versi poetici che inneggiano, descrivendolo in modo coinvolgente, il loro aspetto?

Solamente Neruda, per esempio, un solo poeta, ha scritto numerosissimi versi, usando metafore delicate e sublimi (per me, che amo Neruda), per celebrare la bellezza della sua amata, in tantissimi dettagli e con splendide metafore.
Egli ha scritto anche odi per i piedi e le mani della sua donna!

E le parole che usa a me piacciono molto.
Parla di molti tipi di frutta, di fiori, parla della luna, di uccellini, di farfalle, di velluto, di oscurità, di aromi, profumi, candore, freschezza, di notti stellate, di fiumi.... metafore splendide per decantare la pelle, il seno, i fianchi, le gambe, le labbra, gli occhi, il ventre, i piedi, le mani, i capelli della sua donna.

Mi sono provata ad immaginare simili metafore rapportate al corpo di un uomo e mi sono messa a ridere.
Non so se sia un limite culturale mio, ma parlare di rosa o farfalla o di linea di luna per descrivere il ventre di un uomo a me pare poco appropriato.
E' come se mancasse una fraseologia poetica adeguata.

:mmmm:

E allora mi chiedo e vi chiedo: agli uomini piacerebbe una lirica che decanti la loro bellezza agli occhi dell'amata?
E quali sono le parole che piacerebbero ad un uomo per descrivere in versi il loro aspetto? (Si intende che la poetessa deve essere la loro donna, o una donna che li ama, quindi un linguaggio del genere, non da film porno:-o)
Come vi piacerebbe che la vostra amata parlasse in poesia delle vostre gambe, della vostra pancia, della vostra schiena, della vostra bocca, dei vostri capelli?:-?
 
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patatina 77

Creatore di UGC
Mentre per il corpo di una donna sono più consoni accostamenti a cose appartenenti al mondo naturale al corpo di un uomo, a mio avviso si convengono accostamenti al mondo della meccanica quali esclamazioni ad esempio, "...m'afferò con braccio d'acciao... sentivo il suo cuore battere come un V8...la sua pelle imbrattata di grasso e olio esausto odorava di uomo che aveva lavorato mi persi in lui senza ritorno, mi possedette col suo potente pistone, fui travolta inesorabilemente dall'emozione fin quasi a perdere i sensi..."

Il meccanico c'ha sempre il suo fassino
 

Claire

ἰοίην
Mentre per il corpo di una donna sono più consoni accostamenti a cose appartenenti al mondo naturale al corpo di un uomo, a mio avviso si convengono accostamenti al mondo della meccanica quali esclamazioni ad esempio, "...m'afferò con braccio d'acciao... sentivo il suo cuore battere come un V8...la sua pelle imbrattata di grasso e olio esausto odorava di uomo che aveva lavorato mi persi in lui senza ritorno, mi possedette col suo potente pistone, fui travolta inesorabilemente dall'emozione fin quasi a perdere i sensi..."

Il meccanico c'ha sempre il suo fassino

Patatina, non è la prima volta che te lo dico.
Sei un Poeta.
:lovin:
Adoro quel "esausto" accostato a "olio" :lovin:
E anche il "braccio d'acciaio" ha un suo perché :ops:
:up:
Se mai scriverò una lirica cantando un corpo maschile, mi ricorderò dei tuoi suggerimenti:):up:

Popov, non credo che una poesia dove un uomo viene descritto col ventre di luna piena faccia proprio un bell'effetto:-o:lol:
Pensavo, magari, al colore della luna piena, ma non è abbastanza celebrativo della bellezza virile dire che un uomo ha il ventre del colore della luna piena.:( E nemmeno altre parti del corpo. Fa pensare ad un bambino o ad un ragazzetto... :mmmm:
Mentre una donna con la pelle di luna e l'addome di luna piena risulta abbastanza bella poeticamente.

Le mie amiche mi hanno detto che ad un uomo interessa solo che gli si dica che ce l'ha grosso e che ti manda in estasi:-o.
Saranno loro che non hanno un'oncia di poesia?:-?
E' vero?:-? :mmmm:
 
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Claire

ἰοίην
Secondo voi, la poesia omosessuale vale?
Perché se vale, abbiamo Sandro Penna! :lovin:

Le nere scale della mia taverna
tu discendi tutto intriso di vento.
I bei capelli caduti tu hai
sugli occhi vivi in un mio firmamento
remoto.

Nella fumosa taverna
ora è l’odore del porto e del vento.
Libero vento che modella i corpi
e muove il passo ai bianchi marinai.


E anche, sempre sua:


Il mio fanciullo ha le piume leggere.
Ha la voce sì viva e gentile.
Ha negli occhi le mie primavere
perdute. In lui ricerco amor non vile.

Così ritorna il cuore alle sue piene.
Così l’amore insegna cose vere.
Perdonino gli dèi se non conviene
il sentenziare su piume leggere.


Non descrivono a lungo il corpo maschile, ma qualche metafora in tema viene utilizzata.
Sto impazzendo per quel "vento" della prima poesia... :lovin:
 
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Claire

ἰοίην
Sandro Penna.

Con un rapido vezzo hai liberato
la fronte dal ciuffetto. Fieramente
hai dato fuoco alla tua sigaretta.
Ma ricade il ciuffetto. E la stagione indugia,
e ride assai languidamente.

Ma a voi, che siete uomini e non siete omosessuali, pensare a voi stessi descritti con queste parole, emoziona?
O non vi piace?

:-?
 

Claire

ἰοίην
Il vegetale

Lasciato ho gli animali con le loro
mille mutevoli inutili forme.
Respiro accanto a te, ora che annotta,
purpureo fiore sconosciuto: assai
meglio mi parli che le loro voci.
Dormi fra le tue verdi immense foglie,
purpureo fiore sconosciuto, vivo
come il lieve fanciullo che ho lasciato
dormire, un giorno, abbandonato all'erbe.


A voi un paragone simile, piacerebbe?
Se la vostra donna/moglie/compagna vi paragonasse ad un fiore purpureo e sconosciuto, vi sentireste poco virili?
O potreste leggere il paragone in modo positivo, come se fosse (e infatti lo è) un'esaltazione della vostra giovinezza e/o bellezza?
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
Sandro Penna, grande poeta italiano e grande pederasta («amore, amore, lieto disonore », come dice un suo verso famoso) che, essendo povero e non potendo andare in Nord Africa come Gide o Wilde e tanti altri suoi colleghi, batteva le sponde del Tevere e gli orinatoi, la cui “bellezza” canta emozionato. Tutta la sua poesia celebra il piacere dell’eros di lui, adulto e poi vecchio, con quelli che chiama “lupetti”: ragazzini possibilmente senza ancora un filo di barba.

Pasolini? Alberto Moravia ha narrato più volte che, viaggiando in Africa e in Asia con Pier Paolo Pasolini, questi ogni sera partiva a caccia di adolescenti: e talmente giovani che (è ancora Moravia a riferirlo) spesso quel suo amico e collega pederasta tornava in albergo pieno di lividi per le botte ricevute dai genitori infuriati.

Questi non erano poeti omosessuali... sebbene loro stessi credessero di esserlo...
 
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Claire

ἰοίην
Difficilissimo, se non impossibile, distinguere il poeta dall'uomo, talvolta, specialmente se si tratta di un uomo orribile e disprezzabile al massimo, come un pedofilo (ammetto che, seppure ne avessi avuto il sospetto, della pedofilia di Penna non sapevo).

Ieri notte mi sono venute in mente un paio di metafore naturali che secondo me potrebbero essere usate per un corpo di uomo, ma improvvisamente mi sento in imbarazzo a scriverle qui.
:ops:

Quindi torno a chiedere a voi, se c'è un modo poetico col quale vi piacerebbe essere descritti. :-o
 

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