la NATO è un superesercito mondiale che stritola i popoli e la democrazia (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico

"Il vero rischio è che questa crisi tra Russia e Stati Uniti degeneri in una guerra vera e propria e noi abbiamo bisogno di tutto, fuorché di una guerra che si svolge in linea d’aria a pochi chilometri dalle coste italiane e abbiamo men che meno bisogno di rischiare di essere bombardati perché l’Italia ha qui delle basi militari." Il Passaparola di Marcello Foa, giornalista e scrittore

Blog – Il 14 marzo 2014 tu titolavi un tuo articolo: “Ucraina: il segreto che nessuno spiega (e che dovreste sapere…), ci spieghi quali sono le vere ragioni che hanno portato al conflitto fra Russia e Ucraina? E in questo scenario, che ruolo ricoprono gli Stati Uniti d’America?
Marcello Foa - Un saluto agli amici del blog di Beppe Grillo, ben ritrovati visto che non è la prima volta che ho il piacere di parlarvi. Per spiegare che cosa accade tra Russia e Ucraina in realtà bisogna capire il rapporto tra Russia e Stati Uniti, perché dietro gli avvenimenti in Ucraina c’è una strategia degli Stati Uniti, volta da un lato isolare la Russia, dall’altro a prendere il controllo dell’Eurasia, ovvero a creare un corridoio che dall’Europa occidentale arrivi fino all’Asia e per realizzare questo corridoio, il controllo dell’Ucraina è cruciale.
VIDEO La strana storia dei finti soldati - volontari in Ucraina
E’ un processo in corso da dieci anni, che viene combattuto con mezzi non convenzionali, dapprima, i più attenti se lo ricorderanno, la Rivoluzione Arancione del 2004 quando una rivolta popolare rovesciò il regime filorusso dell’epoca. Noi oggi sappiamo con certezza, era una finta rivoluzione popolare, ovvero l’uso della massa, per fini golpistici di fatto, cioè si rovescia un regime o un’elezione. Quell’episodio ebbe breve durata perché i russi riuscirono a riprendere il controllo dell’Ucraina e piazzarono Ianucovich che fu eletto regolarmente e quello che è accaduto ormai un anno fa è molto, molto sottile. Ovvero gli americani durante i giochi olimpici di Soci ed è un dettaglio che è sfuggito a molti, organizzarono una rivoluzione di massa, popolare, usando però, questo è un aspetto molto importante, delle truppe neonaziste e dovevano fare sì che il rovesciamento del regime Ianukovich finisse prima della fine dei giochi olimpici, perché? Perché durante i giochi olimpici di Soci, Putin non poteva reagire con la forza.
Blog – In data 8 giugno 2015 torni sul tema e sul tuo blog scrivi: “Perché Putin in fondo ha ragione”, lo spieghi anche noi?
Marcello Foa - Io seguo la Russia da tantissimo tempo e non riesco a trovare un solo episodio, e sfido chiunque a trovarlo, in cui la Russia ha destabilizzato il mondo, in cui la Russia ha fatto operazioni di politica estera per raggiungere obiettivi non dichiarati, colpi di stato, invasioni, come faceva l’Unione Sovietica. Ebbene da quando il comunismo è caduto, la Russia non ha più fatto nulla per essere un problema geostrategico, perché ha scoperto dopo i drammatici anni di Eltsin di essere un Paese ricco di risorse naturali e da quando Putin ha preso il potere la loro unica ambizione è stata quella di arricchirsi, di essere membri dell’economia globale, di poter, gli oligarchi, essere stramiliardari come sappiamo bene, con quelli eccessi, la sua unica ambizione era di essere accettata dalle altre potenze e di poter contribuire allo sviluppo dell’economia mondiale.
VIDEO La Russia vuole aiutare la Grecia: cosa farà Putin
Quando però gli Stati Uniti hanno iniziato questa tecnica di rovesciamento dei regimi, con le rivolte popolari, nella Jugoslavia di Milosevic, poi ci fu la Rivoluzione delle Rose in Georgia. In quel momento Putin si è allertato perché dopo alcune settimane è arrivata la Rivoluzione Arancione a Kiev, a quel punto la Russia ha capito che gli Stati Uniti stavano applicando delle tecniche per cui non intendevano lasciare in pace la Russia e permetterle di partecipare all’economia mondiale e rispettare le sue aree di influenza, che erano l’Ucraina e qualche repubblica a sud della Russia, per cui in Asia. Perché dico che Putin in fondo ha ragione? Perché dice: “Troviamo un accordo, sediamoci, non creo problemi”, la gente dice: "Sì ma Putin ha invaso la Crimea dopo che c’è stato un colpo di stato a Kiev" come risposta, adesso c’è stato l’annuncio che Putin dispiegherà dei missili nucleari, ma perché l’ha fatto? Perché l’America ha appena annunciato il dispiegamento di forze militari della Nato ai confini con l’Europa dell’est. Ecco perché secondo me in questa crisi drammatica, sono molto preoccupato, la responsabilità purtroppo è degli Stati Uniti.
VIDEO L'informazione italiana censura la verità
Blog – In questo braccio di ferro tra Russia e Stati Uniti d’America come si colloca l’Europa?
Marcello Foa - Sull’Europa bisogna considerare un altro aspetto, ancora una volta purtroppo c’è un discorso che il Vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha fatto all’università di Harvard, di cui trovate traccia anche sul mio blog, in cui ammette di aver costretto gli alleati europei a imporre le sanzioni alla Russia, perché gli alleati europei non avevano alcuna ragione per andare a fare muro contro muro con la Russia. Il perché è molto semplice, la Russia ci fornisce il gas, la Russia rappresenta un mercato di sbocco per i nostri prodotti fenomenale e noi abbiamo tutto l’interesse che i rapporti con la Russia siano stabili, però quando sono arrivate queste pressioni fortissime degli Stati Uniti, tutti i paesi europei si sono allineati.
Blog – Quali sono le conseguenze per l’Italia? Secondo te quale dovrebbe essere l’atteggiamento del Governo italiano nei confronti della Russia?
Marcello Foa - Per l’Italia è un danno enorme! L’Italia aveva nella Russia un mercato di sbocco fenomenale per i prodotti agroalimentari, c’era un interscambio fortissimo, crescente, anche solo turistico, ma non solo, che in un paese in crisi com’è l’Italia senz’altro faceva bene. Purtroppo in questi casi prevalgono non ragioni di alleanza, ma pressioni talmente forti perché gli Stati Uniti vogliono davvero regolare i conti con la Russia, vogliono far sì che il cambiamento in Ucraina diventi permanente. Secondo me l’obiettivo ultimo è provocare un cambiamento di regime a Mosca, costringere la Russia a cedere, i russi a ribellarsi contro Putin e per cui mettere un regime più filoamericano a Mosca e questa è una partita davvero pericolosa! Io sono molto preoccupato. Vedo molta passività da parte del nostro governo, non c’è alcun tipo d’iniziativa, non mi sembra ci sia neanche il tentativo di difendere gli interessi dell’Italia, il vero rischio è che questa crisi tra Russia e Stati Uniti degeneri in una guerra vera e propria e noi abbiamo bisogno di tutto, fuorché di una guerra che si svolge in linea d’aria a pochi chilometri dalle coste italiane e abbiamo men che meno bisogno di rischiare di essere bombardati perché l’Italia ha qui delle basi militari. Veramente io sono molto, molto preoccupato perché vedo molta irresponsabilità, vedo un desiderio di raggiungere questi obiettivi a qualunque costo e la Storia insegna che quando c’è irragionevolezza le conseguenze sono sempre drammatiche, Dio non voglia che si arrivi a una guerra ma non possiamo escluderlo. Passate parola!
 

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"Il vero rischio è che questa crisi tra Russia e Stati Uniti degeneri in una guerra vera e propria e noi abbiamo bisogno di tutto, fuorché di una guerra che si svolge in linea d’aria a pochi chilometri dalle coste italiane e abbiamo men che meno bisogno di rischiare di essere bombardati perché l’Italia ha qui delle basi militari." Il Passaparola di Marcello Foa, giornalista e scrittore

Blog – Il 14 marzo 2014 tu titolavi un tuo articolo: “Ucraina: il segreto che nessuno spiega (e che dovreste sapere…), ci spieghi quali sono le vere ragioni che hanno portato al conflitto fra Russia e Ucraina? E in questo scenario, che ruolo ricoprono gli Stati Uniti d’America?
Marcello Foa - Un saluto agli amici del blog di Beppe Grillo, ben ritrovati visto che non è la prima volta che ho il piacere di parlarvi. Per spiegare che cosa accade tra Russia e Ucraina in realtà bisogna capire il rapporto tra Russia e Stati Uniti, perché dietro gli avvenimenti in Ucraina c’è una strategia degli Stati Uniti, volta da un lato isolare la Russia, dall’altro a prendere il controllo dell’Eurasia, ovvero a creare un corridoio che dall’Europa occidentale arrivi fino all’Asia e per realizzare questo corridoio, il controllo dell’Ucraina è cruciale.
VIDEO La strana storia dei finti soldati - volontari in Ucraina
E’ un processo in corso da dieci anni, che viene combattuto con mezzi non convenzionali, dapprima, i più attenti se lo ricorderanno, la Rivoluzione Arancione del 2004 quando una rivolta popolare rovesciò il regime filorusso dell’epoca. Noi oggi sappiamo con certezza, era una finta rivoluzione popolare, ovvero l’uso della massa, per fini golpistici di fatto, cioè si rovescia un regime o un’elezione. Quell’episodio ebbe breve durata perché i russi riuscirono a riprendere il controllo dell’Ucraina e piazzarono Ianucovich che fu eletto regolarmente e quello che è accaduto ormai un anno fa è molto, molto sottile. Ovvero gli americani durante i giochi olimpici di Soci ed è un dettaglio che è sfuggito a molti, organizzarono una rivoluzione di massa, popolare, usando però, questo è un aspetto molto importante, delle truppe neonaziste e dovevano fare sì che il rovesciamento del regime Ianukovich finisse prima della fine dei giochi olimpici, perché? Perché durante i giochi olimpici di Soci, Putin non poteva reagire con la forza.
Blog – In data 8 giugno 2015 torni sul tema e sul tuo blog scrivi: “Perché Putin in fondo ha ragione”, lo spieghi anche noi?
Marcello Foa - Io seguo la Russia da tantissimo tempo e non riesco a trovare un solo episodio, e sfido chiunque a trovarlo, in cui la Russia ha destabilizzato il mondo, in cui la Russia ha fatto operazioni di politica estera per raggiungere obiettivi non dichiarati, colpi di stato, invasioni, come faceva l’Unione Sovietica. Ebbene da quando il comunismo è caduto, la Russia non ha più fatto nulla per essere un problema geostrategico, perché ha scoperto dopo i drammatici anni di Eltsin di essere un Paese ricco di risorse naturali e da quando Putin ha preso il potere la loro unica ambizione è stata quella di arricchirsi, di essere membri dell’economia globale, di poter, gli oligarchi, essere stramiliardari come sappiamo bene, con quelli eccessi, la sua unica ambizione era di essere accettata dalle altre potenze e di poter contribuire allo sviluppo dell’economia mondiale.
VIDEO La Russia vuole aiutare la Grecia: cosa farà Putin
Quando però gli Stati Uniti hanno iniziato questa tecnica di rovesciamento dei regimi, con le rivolte popolari, nella Jugoslavia di Milosevic, poi ci fu la Rivoluzione delle Rose in Georgia. In quel momento Putin si è allertato perché dopo alcune settimane è arrivata la Rivoluzione Arancione a Kiev, a quel punto la Russia ha capito che gli Stati Uniti stavano applicando delle tecniche per cui non intendevano lasciare in pace la Russia e permetterle di partecipare all’economia mondiale e rispettare le sue aree di influenza, che erano l’Ucraina e qualche repubblica a sud della Russia, per cui in Asia. Perché dico che Putin in fondo ha ragione? Perché dice: “Troviamo un accordo, sediamoci, non creo problemi”, la gente dice: "Sì ma Putin ha invaso la Crimea dopo che c’è stato un colpo di stato a Kiev" come risposta, adesso c’è stato l’annuncio che Putin dispiegherà dei missili nucleari, ma perché l’ha fatto? Perché l’America ha appena annunciato il dispiegamento di forze militari della Nato ai confini con l’Europa dell’est. Ecco perché secondo me in questa crisi drammatica, sono molto preoccupato, la responsabilità purtroppo è degli Stati Uniti.
VIDEO L'informazione italiana censura la verità
Blog – In questo braccio di ferro tra Russia e Stati Uniti d’America come si colloca l’Europa?
Marcello Foa - Sull’Europa bisogna considerare un altro aspetto, ancora una volta purtroppo c’è un discorso che il Vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha fatto all’università di Harvard, di cui trovate traccia anche sul mio blog, in cui ammette di aver costretto gli alleati europei a imporre le sanzioni alla Russia, perché gli alleati europei non avevano alcuna ragione per andare a fare muro contro muro con la Russia. Il perché è molto semplice, la Russia ci fornisce il gas, la Russia rappresenta un mercato di sbocco per i nostri prodotti fenomenale e noi abbiamo tutto l’interesse che i rapporti con la Russia siano stabili, però quando sono arrivate queste pressioni fortissime degli Stati Uniti, tutti i paesi europei si sono allineati.
Blog – Quali sono le conseguenze per l’Italia? Secondo te quale dovrebbe essere l’atteggiamento del Governo italiano nei confronti della Russia?
Marcello Foa - Per l’Italia è un danno enorme! L’Italia aveva nella Russia un mercato di sbocco fenomenale per i prodotti agroalimentari, c’era un interscambio fortissimo, crescente, anche solo turistico, ma non solo, che in un paese in crisi com’è l’Italia senz’altro faceva bene. Purtroppo in questi casi prevalgono non ragioni di alleanza, ma pressioni talmente forti perché gli Stati Uniti vogliono davvero regolare i conti con la Russia, vogliono far sì che il cambiamento in Ucraina diventi permanente. Secondo me l’obiettivo ultimo è provocare un cambiamento di regime a Mosca, costringere la Russia a cedere, i russi a ribellarsi contro Putin e per cui mettere un regime più filoamericano a Mosca e questa è una partita davvero pericolosa! Io sono molto preoccupato. Vedo molta passività da parte del nostro governo, non c’è alcun tipo d’iniziativa, non mi sembra ci sia neanche il tentativo di difendere gli interessi dell’Italia, il vero rischio è che questa crisi tra Russia e Stati Uniti degeneri in una guerra vera e propria e noi abbiamo bisogno di tutto, fuorché di una guerra che si svolge in linea d’aria a pochi chilometri dalle coste italiane e abbiamo men che meno bisogno di rischiare di essere bombardati perché l’Italia ha qui delle basi militari. Veramente io sono molto, molto preoccupato perché vedo molta irresponsabilità, vedo un desiderio di raggiungere questi obiettivi a qualunque costo e la Storia insegna che quando c’è irragionevolezza le conseguenze sono sempre drammatiche, Dio non voglia che si arrivi a una guerra ma non possiamo escluderlo. Passate parola!

c'è anche il video
Russia-Stati Uniti: prove di Guerra Mondiale. L?editoriale di Marcello Foa | Pandora TV
 

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L’«antiterrorismo» della Nato

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Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATOItalia



4 ago 2015 — di Manlio Dinucci

«Il terrorismo costituisce una minaccia diretta alla sicurezza dei paesi Nato», ha dichiarato il Consiglio Nord Atlantico, condannando «gli attacchi terroristici contro la Turchia» e impegnandosi a «seguire gli sviluppi alla frontiera sud-orientale della Nato molto da vicino».
Nessuno ne dubita.
In Turchia la Nato ha oltre venti basi militari, rafforzate da batterie missilistiche statunitensi, tedesche e spagnole, in grado di abbattere velivoli nello spazio aereo siriano. Sempre in Turchia, a Izmir, la Nato ha trasferito il Landcom, il comando delle forze terrestri dei 28 paesi membri, oggi in piena attività.

Come documentano anche inchieste del New York Times e del Guardian, soprattutto nelle province turche di Adana e Hatai e in Giordania la Cia ha aperto da tempo centri di addestramento di militanti islamici provenienti da Afghanistan, Bosnia, Cecenia, Libia e altri paesi, preparandoli e armandoli per azioni terroristiche in Siria.

Compresi quelli che in Siria hanno formato l’Isis per rovesciare il governo di Damasco e hanno quindi attaccato l’Iraq nel momento in cui il governo dello sciita al-Maliki prendeva le distanze da Washington, avvicinandosi a Pechino e Mosca.

Le armi, provenienti soprattutto via Arabia Saudita e Qatar, entrano in Siria attraverso il confine turco da cui transitano ogni giorno centinaia di tir senza alcun controllo.

Ora, dietro il paravento della «lotta all’Isis» (organizzazione di fatto funzionale alla strategia Usa/Nato), la Turchia attacca i curdi del Pkk, che combattono contro l’Isis. Sostenuta dalla Casa Bianca che, per bocca del portavoce Alistair Baskey, definisce il Pkk «un gruppo terroristico» affermando che «la Turchia ha il diritto di difendersi contro gli attacchi terroristici dei ribelli curdi».

Contemporaneamente Stati uniti e Turchia hanno concordato un piano per la creazione di una «zona sicura», formalmente «libera dall’Isis», lungo una fascia di un centinaio di chilometri in territorio siriano al confine turco. Il piano prevede l’impiego di cacciabombardieri statunitensi dislocati in Turchia e di forze terrestri turche, affiancate in operazioni coperte da forze speciali Usa/Nato.

Tale fascia, su cui viene imposta una «no-fly zone», dovrebbe essere controllata da quelli che il New York Times definisce «insorti siriani relativamente moderati», armati e addestrati dal Pentagono, molti dei quali confluiti poi nell’Isis e nel fronte qaedista al-Nusra.

Autorizzando ora raid aerei per sostenere i «ribelli» addestrati dal Pentagono, «anche se ad attaccarli saranno le forze del presidente Assad», Obama autorizza la guerra aerea Usa/Nato contro le forze governative siriane.

Gruppi «ribelli» vengono sostenuti anche da Israele, come ha dichiarato lo stesso ministro della difesa Ya’alon (v. The Times of Israel, 29 giugno 2015).

La creazione della «zona sicura», formalmente per accogliere i profughi siriani, ufficializza lo smantellamento della Siria, Stato sovrano membro dell’Onu, Stato che ha rinunciato alle armi chimiche, al contrario di Israele che ha anche quelle nucleari.

La Nato va anche «in soccorso» dell’Iraq, minacciato dall’Isis: ha annunciato il 31 luglio che addestrerà in Turchia e Giordania combattenti iracheni (selezionati da Washington ai fini della balcanizzazione dell’Iraq).

Attua così la strategia che mira a ridisegnare la carta del Medioriente cancellando, come è stato fatto in Europa con la Jugoslavia e in Nordafrica con la Libia, gli Stati ritenuti di ostacolo agli interessi dell’Occidente. Provocando milioni di morti e di profughi, mentre la Casa Bianca pubblica la petizione popolare contro l’uccisione del leone Cecil per dimostrare la propria umanità.
 

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PUTIN SIGLA L’ORDINE “SETTEMBRE DI GUERRA”, AUTORIZZANDO L’ATTACCO NUCLEARE ALLA NATO


PUTIN SIGLA L’ORDINE “SETTEMBRE DI GUERRA”, AUTORIZZANDO L’ATTACCO NUCLEARE ALLA NATO

23 agosto 2015, 13:23










What Does It Mean
Il Ministero della Difesa (MoD) riporta oggi che il Presidente Putin ha firmato l’ordine “Settembre di Guerra”, che autorizza l’uso dell’arma atomica nei primi attacchi contro le forze della NATO, per i crescenti i timori del Cremlino che il regime di Obama stia per scatenare un attacco massiccio in Ucraina contro le forze separatiste e la Repubblica Autonoma di Crimea.

Il Presidente Putin ha firmato il grave ordine di guerra in Crimea, durante l’incontro sulla sicurezza con i massimi vertici militari della Federazione, secondo il rapporto, prendendo pubblicamente atto delle preoccupazioni del Kremlino affermando: “È evidente che la minaccia di forze estere per destabilizzare in questo o quel modo la penisola rimane: giocando la carta nazionalistica, utilizzando questi o quegli errori ed inefficienze delle autorità, indirizzano le preoccupazioni dei cittadini su un vicolo distruttivo. Alcune capitali parlano apertamente della necessità di condurre attività sovversive; importanti strutture vengono create, e personale per atti di sabotaggio e propaganda radicale viene reclutato e addestrato“.

Al momento della firma del Presidente Putin dell’ordine di guerra, secondo il rapporto, oltre 9000 soldati e 3000 componenti delle batterie dei sistemi missilistici balistici tattici Iskander-M della Federazione iniziavano l’immediato rischieramento di 800 chilometri nell’Oblast di Astrakhan, divenendo operativi nel Distretto Militare Meridionale.
Acuendo i timori di guerra al Kremlino, la presente relazione continua che i 65000 militari ucraini disposti sul fronte presso Donetsk, secondo gli esperti del MoD, attaccheranno contemporaneamente a pianificati attentati terroristici occidentali in Crimea, nel “maldestro tentativo” di forzare la Federazione a difendere solo quest’ultima, invece della prima.

Gli sbarramenti di artiglieria preparatori delle forze ucraine guidate dagli USA già spaventano l’Unione europea (UE) sull’imminente guerra, nota la relazione, e colloqui sulla crisi tra Germania e Francia sono in programma, a cui il Presidente Putin non parteciperà, anche se potrebbe parteciparvi successivamente.



I preparativi della Federazione, tuttavia, afferma la relazione, sono “molto più seri” con almeno 50000 soldati altamente addestrati pronti ad intervenire immediatamente in Ucraina, una volta iniziata la guerra, e il massiccio dispiegamento della 20.ma Armata sul fronte occidentale continua a ritmo accelerato.

La relazione del MoD rileva inoltre che l’ordine del Presidente Putin estende al 15 ottobre le grandi esercitazioni della Difesa Aerea in corso ad Ashuluk, 500 chilometri dal confine della Federazione con l’Ucraina orientale, che dovrebbe anch’essa combattere in guerra.


Con decine di migliaia di truppe occidentali in Spagna per l’esercitazione Trident Juncture 2015, che la NATO definisce le “più ambiziose” nella “storia moderna”, gli esperti del MoD dicono nel rapporto che l’ultima settimana di settembre si avvierebbe una provocazione bellica senza precedenti per “scatenare” la guerra in Ucraina.
Il Capo di Stato Maggiore dell’esercito statunitense, Generale Ray Odierno, ha affermato la scorsa settimana che la Russia è la prima minaccia militare agli Stati Uniti, afferma la relazione; sarebbe curioso saperne il perché dato che gli USA spendono in militarismo e guerre più di tutti gli altri Paesi del mondo combinati. Mentre gli Stati Uniti hanno condotto una serie di esercitazioni militari segrete d’estate, i cui risultati preoccupano i funzionari della difesa e delle forze armate statunitensi sul loro Paese impreparato a una guerra prolungata contro la Russia, gli analisti del MoD in questa relazione notano che il regime di Obama sarebbe pronto ad iniziarla comunque, preparandosi all’apocalisse economica imminente del mese prossimo.

E su quanto catastrofica sarà l’apocalisse economica di settembre, il sito dissidente InfoWars.com ha anche ha avvertito, questa settimana che il “panico totale” ha sopraffatto coloro che sanno cosa sta arrivando.



Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
 

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Nato, dopo Trident Juncture, prepara grande esercitazione nel Mar Baltico

© AFP 2015/ DANIEL MIHAILESCU
Mondo15:49 09.09.2015(aggiornato 17:04 09.09.2015) URL abbreviato
034113

Dal 3 ottobre al 6 novembre in Italia, Spagna e Portogallo, Trident Juncture vedrà impiegati 36mila uomini, 200 aerei, 50 navi da guerra.

Le più grandi manovre militari Nato dalla caduta del muro di Berlino, battezzate Trident Juncture, si terranno dal 3 ottobre al 6 novembre in Italia, Spagna e Portogallo, con l'impiego di 36mila uomini, 200 aerei, 50 navi da guerra.
La città siciliana di Trapani sarà a capo della componente aerea, mentre in Spagna è pronto il centro di comando per le operazioni terrestri e dal Portogallo si guideranno le manovra navali.




 

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