la MERKEL è una Komunistona (1 Viewer)

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da «La Merkel giovane comunista non credeva nella riunificazione» - Corriere.it


La cancelliera avrebbe curato la propaganda nel movimento «junior» del Partito

«La Merkel giovane comunista
non credeva nella riunificazione»


Una nuova biografia non autorizzata a quattro mesi dal voto. Corsa in libreria

Dal nostro corrispondente PAOLO LEPRI



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Angela Merkel in campeggio nel 1973 (Afp)
BERLINO - «Qualcuno era comunista», cantava Giorgio Gaber, e questo qualcuno in Germania era addirittura Angela Merkel, almeno secondo una nuova biografia della donna più potente del mondo. In realtà si sapeva già quasi tutto sulla giovinezza nella Ddr della futura cancelliera e del suo navigare prudente in una società totalitaria dai molti occhi, in cui era impossibile emergere schierandosi apertamente contro il potere: l'adesione alla Fdj, l'organizzazione giovanile del Partito comunista, lo studio del russo, l'impegno nella Accademia degli scienziati, la dissertazione obbligatoria sul marxismo-leninismo. Ma Ralf Georg Reuth e Günther Lachmann (il primo giornalista della Bild , il secondo di Die Welt ) sembrano avere scoperto di più. Anche cose che, dicono, lei sperava di lasciare nel dimenticatoio. La conclusione, sparata ieri in prima pagina, è che la figlia del pastore Horst Kasner, nata all'Ovest nel 1954 ma trasferitasi subito con la famiglia al di là della cortina di ferro, «era più vicina al regime di quello che finora si sapeva».
Secondo i due autori di La prima vita di Angela M. (che arriverà nella librerie tedesche martedì 14 maggio) la futura cancelliera ha svolto un ruolo dirigente (da lei sempre negato in passato) nel movimento giovanile del Partito come responsabile di «agitazione e propaganda», era favorevole ad un «socialismo democratico in una Germania Est indipendente». Nell'ascesa al vertice cristiano-democratico dopo la riunificazione ha avuto come padrini l'ex leader del movimento di opposizione Demokratischer Aufbruch (Risveglio democratico), Wolfgang Schnur, e l'ultimo primo ministro della Ddr, Lothar de Maizière, che furono entrambi utilizzati come «collaboratori non ufficiali» della Stasi, la polizia segreta del regime.
«Angela Merkel non era favorevole alla riunificazione della Germania, la definirei una comunista riformista», afferma Reuth in un'intervista apparsa ieri sulla Bild , che questa volta sembra aver deciso di dare un dispiacere ad una cancelliera cui non fa mancare spesso il proprio generoso, e molto utile, appoggio. Il giornalista aggiunge che la biografia della «ragazza venuta dall'Est» è stata adattata alle attese dell'elettorato della Cdu. La sua rapida scalata nel partito, pochi mesi dopo la caduta del Muro, si spiega con le circostanze di quel momento ma anche grazie all'aiuto di due sostenitori dei quali si sono scoperte le ombre del passato. Questa, in realtà, sembra la parte meno convincente della ricostruzione. Si tratta di ipotesi, e non di fatti, e non si tiene conto del ruolo determinante svolto da Helmut Kohl (che qualche tempo dopo fu tradito dalla sua discepola) nella scelta di quella che l'ex cancelliere chiamava Das Mädchen (la Ragazza).

Che siano veri o quasi veri i risultati delle loro ricerche, i due giornalisti hanno fatto scoppiare la loro bomba quattro mesi e mezzo prima del voto, entrando a gamba tesa in un mercato editoriale che ha prodotto solo negli ultimi mesi altre due biografie della cancelliera. Le reazioni politiche non si sono fatte attendere, come quella del socialdemocratico Ralf Stegner. «La signora Merkel - ha dichiarato - deve spiegare quali funzioni politiche svolgeva nella Ddr. Tutto questo non risale a 100 anni fa». Nell'intervista alla Bild Reuth ha risposto ad una domanda sulla coincidenza tra l'uscita di La prima vita di Angela M . e la campagna elettorale sostenendo che il volume era finalmente pronto, a conclusione di un lungo lavoro durante il quale sono stati consultati documenti prima inaccessibili e ascoltati molti testimoni. «Volevamo naturalmente interpellare direttamente la cancelliera - ha aggiunto - ma ci ha fatto sapere attraverso il suo portavoce che non aveva tempo per rispondere alle nostre domande». Ieri, però, i suoi collaboratori hanno deciso di replicare immediatamente alle prime polemiche, consigliando la lettura di una conversazione con Hugo Müller-Vogg, uscita nel 2005, in cui Angela Merkel si sofferma sulla sua vita nella Germania comunista.





Una battaglia, insomma, a colpi di libri.

11 maggio 2013 | 8:19
 

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