La logica degli aumenti di capitale: ne esiste una ? (1 Viewer)

Piedi a Terra

Forumer storico
Ciao Imar, ho modificato il mex sopra perché di fatto le banche non permettono di shortare MPS, immagino dietro qualche direttiva dall'alto.

Non sono tuttavia esperto di questo genere di arbitraggi, benche' cerchi anch'io di farli talvolta per diversificare un po' dal reddito fisso.
 

Imar

Forumer attivo
Ciao Imar, ho modificato il mex sopra perché di fatto le banche non permettono di shortare MPS, immagino dietro qualche direttiva dall'alto.

Lo short multiday "naked" è vietato dal 2012, per cui se hai fatto l'arbitraggio sul Credito Valtellinese qualcuno ti ha prestato preventivamente i titoli (e poteva richiederteli in ogni momento): per il trader retail, questo "qualcuno" può essere solo il proprio broker a sua insindacabile facoltà..... quindi niente di nuovo su questo fronte, hanno applicato le regole che valgono sempre.

Piuttosto, per diversi brokers (NON tutti, e bisogna annotare la differenza...), in caso di esercizio anticipato di CALL non era sufficiente neppure essere coperti per valuta (cioè optare per l'esercizio anticipato dell'opzione e vendere il sottostante sul mercato) ma occorreva essere coperti per titoli (cioè, esercitare l'opzione, aspettare 3 gg, e - se la controparte non andava in FAIL.... solo a quel punto potevi vendere i titoli sul mercato). In pratica, scaricando sul proprio cliente un eventuale "fail" della controparte SHORT, alla faccia di tutte le belle chiacchiere sulla funzione della CCG come controparte "universale" :mmmm::-o:(.


Non sono tuttavia esperto di questo genere di arbitraggi, benche' cerchi anch'io di farli talvolta per diversificare un po' dal reddito fisso.

Spiace essere spesso tranciante, ma nella mia piccola esperienza, sono molte le molte cose impreviste che si intromettono tra le chiacchere da forum e la realtà.... si tratti di mirabolanti trading systems, opzioni, cryptovalute...... o profitti senza rischio da arbitraggi in caso di aumenti di capitale (purtroppo Susquehanna - arrivata ad essere short di quasi il 3% di MPS nel corso dell'ADC - non scrive sui forum.... ;)).
 
Ultima modifica:

Piedi a Terra

Forumer storico
Ti ringrazio del contributo, ma la chiuderei al momento qui perché gli aumenti di capitale sono all'ultimo posto nella scaletta delle mie preoccupazioni attuali.
In primis la vicenda del 26% che debbo chiudere entro domani, ultimo giorno in valuta,in seconda battuta un'altra spina nel fianco accaduta di recente.

C'e' un professore che da tempo si reca nelle assemblee a contestare il sistema dei pagamenti bancari

Sistemi Monetari Oggi: la Truffa - M. Saba | Anticorpi.info

"Sono andato all'assemblea della Banca Carige, sono andato all'assemblea della Banca Intesa e ho chiesto ragione di questa non scrittura contabile all'interno del bilancio. L'amministratore di Banca Carige, Montani, mi ha sfidato a fargli causa; l'amministratore delegato di Banca Intesa, dr. Messina, ha risposto che si tratterebbe di 'raccolta' e non rappresenterebbe un profitto per la Banca"

Ora sappiamo che sulla rete si trovano tantissimi di questi pensatori originali, a cui in passato io non ho mai dato eccessivo peso per la mia ignoranza del sistema dei pagamenti bancario, pur apprezzando di questi contributori l'acume intellettuale.

In realta' vorrei svolgere una considerazione piu' pregnante su un caso specifico di stretta attualita', ma sono conscio che le informazioni pubbliche non sono sufficienti. Sul caso specifico di stretta attualita' preferisco glissare, per non creare dell'inutile allarmismo.

Chiedo pero': qualora emergesse nella banca sopra citata un caso simile a quello paventato dal professore, cioe' irregolarita' al sistema dei pagamenti in una banca regionale (peraltro ho conosciuto quel ragioniere citato quando lavorava a Padova in Banca Antoniana, persona competente e preparata) o in altra banca italiana di maggiore importanza, potrebbe bloccarsi il sistema dei pagamenti nazionale oppure solo quello specifico della banca coinvolta ? Quanto e' delicato e fragile il sistema dei pagamenti bancari italiano ?
 
Ultima modifica:

Piedi a Terra

Forumer storico
Un ulteriore intervento sugli aumenti di capitale iperdiluitivi, che cerca di fare la sintesi di questi anni di grandi trasformazioni nel rapporto tra azionisti di maggioranza ed azionisti di minoranza.

---ooOoo------



Occorrerebbe prendere atto che negli ultimi anni e' mutato il paradigma, con la presenza di questi ultimi aumenti di capitale cosi' strani e cosi' anomali che entreranno presto, a buon diritto, nei prossimi manuali difinanza aziendale, per sottolineare l'importanza delle asimmetrie in campo informativo in operazioni private, per disposizioni di legge, della possibilita' di arbitraggi equilibratori.

Per i piccoli risparmiatori investire con responsabilita' e raziocinio nelle ultime operazioni di ADC è diventato, purtroppo, molto difficile e molto rischioso.
La difficoltà nell'applicare i tradizionali metodi di valutazione oggettivi nel calcolo del ratio diritti vs. azione sugli aumenti di capitale iperdiluitivi non dipende certo da modelli di business sconosciuti oppure la presenza di azioni aleatorie come gli high tech e dalla circostanza che tutta la valutazione aziendale dipende dalle aspettative, per loro natura incerte, che fa aumentare il premio al rischio e potrebbe rendere le quotazioni dei diritti estremamente volatili.

Nel caso di Unipol e Fondiaria ci trovammo di fronte ad un rovesciamento del paradigma: i diritti tendevano a rimanere piu' stabili del sottostante, con il ratio (il rapporto tra valore dei titoli vecchi e valore dei titoli nuovi di futura emissione) che oscillava fortemente a seconda dell'andamento giornaliero del titolo "vecchio" cosi' come stabilito dai market makers a cui veniva concessa, per legge, la possibilita' di non venire arbitraggiati con l’obbligo Consob del divieto di short.
Ci si chiede, perche’ negli aumenti di capitale iperdilutivi le azioni vecchie “schizzino” al rialzo ed i diritti crollino.
Astrattamente, in un ADC non iperdiluitivo tale comportamento sarebbe favorevole all’azionista di minoranza, o piccolo risparmiatore: potrebbe vendere le vecchie azioni strippate del diritto ad un prezzo esagerato e con il ricavato finanziare l’acquisto di nuove tramite i diritti.
Nella pratica, in un ADC iperdiluitivo, tale strategia va comunque fatta, ma la sproporzione tra il piccolo ricavo della vendita di azioni vecchie ed il pesante esborso nel nuovo investimento non crea del valore aggiunto, anzi: la perdita dopo lo stacco e’ sempre pesante.
Il prezzo artatamente tenuto alto dai market makers bancari, espressione del consorzio di collocamento, funge – diciamo cosi’ – da specchietto delle allodole, nel tentativo di invogliare quanti piu’ azionisti di minoranza a sottoscrivere in presenza di un guadagno teorico sulla carta. Tale guadagno poi si rivelera’ effimero, perche’ esistono, almeno fuori dall’Italia, degli operatori che possono andare corti di azioni ed arbitraggiare prima che le nuove azioni siano rese disponibili agli operatori italiani che debbono rispettare i regolamenti in quanto attenzionati dalla Consob.
Infine, l’operativita’ stilizzata da parte di un trader.
Un trader con base stabile in Italia che non puo’ vendere allo scoperto le azioni vecchie degli aumenti iperdiluitivi puo’ pero’ attendere l’effetto di regolamenti specifici da parte di banche che vendono forzosamente i diritti nell’apertura dell’ultimo giorno, di solito il venerdi’ mattina in asta.
Come dicevo riguardo i piccoli risparmiatori che non possono piu’ investire con raziocinio in questo genere di operazioni, l’incertezza fa si che essi non possano prendere decisioni positive riguardo la possibilita’ di investire, in quanto l’iperdiluizione richiede capitali elevati in rapporto alle azioni precedentemente possedute.
Giocoforza, essi attendono le due settimane che costituiscono la finestra dell’operazione, ed alla fine sono costretti a gettare la spugna importendo alla banca disposizioni di vendita dei diritti.
E’ il momento fatidico atteso dai trader di tutta Italia: essi acquistano il venerdi’ mattina le vendite forzose di diritti imposte dalle banche, in assenza di disposizioni specifiche da parte dei risparmiatori, e rivendono quasi immediatamente dopo, anche nella stessa seduta del venerdi', con guadagni elevatissimi
 

Piedi a Terra

Forumer storico
Un'ultima nota ad integrazione, in quanto mi rendo conto di aver scritto un po' troppo di fretta e - considerato il taglio operativo di questa sezione - avrei dovuto cercare di spiegare gli ADC iperdiluitivi con un minimo di formalizzazione matematica, per poter permettere eventualmente ai trader privati di trarre profitto da queste operazioni di aumenti iperdiluitivi il venerdi' al mattino, quando le banche vendono d'ufficio i diritti dei loro clienti che non possono partecipare.

Spero, almeno, di aver espresso un concetto in modo chiaro che volevo far passare ed e' quello relativo all'iperdiluizione studiata con evidenti intenti punitivi verso gli azionisti di minoranza; e' un principio cardine ben presente agli ingegneri finanziari che disegnano le tecnicalita' operative di queste operazioni. L'iperdiluizione di questi aumenti di capitale - che si traduce in sconti elevatissimi nel prezzo delle azioni di nuova emissione - e' imposta dai consorzi bancari agli ingegneri finanziari per evitare che gli azionisti di minoranza vendano i diritti a mercato gia' dal primo giorno di quotazione e siano verso la fine dell'aumento obbligati a sottoscrivere nell'ipotesi alternativa di vedere azzerati i loro diritti di opzione.

Ci sono alcune analogie con il gioco del chemin de fer: pressati dalle banche che chiedono loro delle decisioni in tempi rigidi, i "piccoli" sottoscrivono, non perché credano ai progetti di rilancio del management, ma semplicemente perché non hanno a loro disposizione vie d'uscita ragionevoli al loro investimento. Sottoscritta la prima tranche, poi gli aumenti come avvenne nel caso di Fondiaria si rinnovano nel tempo, attraverso la scoperta (non casuale..) di ammanchi nelle riserve tecniche e di nuovo attraverso delle successive tranche di aumenti iperdiluitivi si richiedono altri capitali.

Alla fine di due o tre "giocate" all'ADC iperdiluitivo, come nel chemin de fer, le perdite di queste operazioni finanziarie con gli aumenti iperdiluitivi per i piccoli azionisti di minoranza superano di gran lunga il 100% dell'ìnvestimento iniziale e possono arrivare anche al 1.000% ed oltre dell'investimento iniziale.

Quanto accaduto con Fondiaria e Unipol si e' replicato con le banche in moltissimi casi.
Potrei prendere ad esempio il famoso caso MPS che ha chiesto al mercato 10 miliardi in pochi anni, ma anche nel caso degli ADC Unicredit la perdita cumulata negli anni da parte del piccolo risparmiatore e' salita fino oltre il 95% del capitale iniziale.

Sembra che pure la commendevole tecnica "italiana" di emersione dilazionata delle perdite nella pulizia di bilancio sia divenuto un classico, in quanto i bilanci dagli attivi patrimoniali dubbi (di solito avviamenti capitalizzati senza piu' valore) si puliscono con lunghe procedure di revisione crediti annuali attraverso l'emersione "controllata" di crediti di dubbia esigibilita' in vari settori specifici. Per le banche locali non oggetto di controllo da parte di enti sovranazionali (BCE, EBA), che per la loro importanza "sistemica" e l'accesso agli adc iperdiluitivi NON hanno la possibilita' di pulire con enormi write off di miliardi di perdite in una sola annualita' mi sembra che sia stata completata la prima fase di pulizia dei crediti di impresa, ma in molti casi sara' da perfezionare ancora la pulizia dei crediti immobiliari.

Mi riferisco specificatamente a banche popolari e banche di credito cooperativo che per la loro dimensione non possono certo ricorrere agli adc iperdiluitivi a cui hanno fatto ricorso le banche maggiori italiane.
 
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Alto