La logica degli aumenti di capitale: ne esiste una ? (1 Viewer)

Piedi a Terra

Forumer storico
Una piccola domanda retorica, per dire che se l'Est Europa rischia di saltare UCG ha un problema in più delle altre banche, che al momento della delibera dell'ADC non era così evidente (anzi).


anche per le implicazioni che avra' l'Austria, paese in cui sappiamo della presenza di UC.
La mia impressione e' che questi timori siano gia' scontati nei prezzi attuali, a meno che non si voglia effettivamente credere allo scenario che UC possa davvero fallire (e non fallire anche l'Italia)
 

Piedi a Terra

Forumer storico
PAT in queste operazioni devi essere insider per entrarci.
Tutto puo' essere e nulla forse accadra'. Quién sabe?

Le formule (Var, CVar, Garch, JumpVolatility...) non funzionano, o almeno io
non ci riesco a farle funzionare.

Se la tirano giu' da Eurostoxx family diventerà una penny stock.Hai voglia a riaccorpare. Come puo' essere invece il colpaccio del biennio.
In econometria se non si hanno dati si sospende il giudizio, altrimenti è una scommessa. Io la penso così. Posso sbagliare.

La mia teste' espressa non e' una valutazione econometrica, ma neppure fondamentale.

E' una valutazione che si basa sul solo buon senso, null'altro.
 

Cren

Forumer storico
Ora, la domanda successiva che devi farti è.... come inserisco questo contesto in un modello tipo Garch (p,q) ???

E' possibile??

E' agevole??
Conturbante, necessita riflessione più profonda per evitare di bruciare questo spunto.

Intuitivamente verrebbe da pensare che la volatilità non sia altro che un prodotto della liquidità, e che quindi la miglior stima della volatilità non deriva dal quadrato dei rendimenti passati ma... dai volumi in book: quelli fasulli del MM, quelli dei privati schizofrenici, quelli dei quotatori degli scalper e, soprattutto, quelli che non vediamo: ordini «iceberg», p.d.n. fantasma e i vari algoritmi price seeker.

Ovvero, nell'incapacità di quantificare con un modello e un numero questa liquidità, come tu stesso dici
E se non lo è.... cosa si può fare un pratica se non si lavora a GS?
la cosa più naturale che un privato può fare è riflettere su ciò che di esogeno impatta sulla liquidità, ovvero normative (e.g. divieto vendite allo scoperto), destinazioni alternative della liquidità (e.g. se tutti investono in oro e depositano presso le banche centrali, dove sono i soldi?) e altro e dire:

«Se tutti i soldi si riversano in Borsa, i listini sono liquidi e c'è piena libertà di fare quel cavolo che si vuole = volatilità attesa bassa; se tutti i soldi si riversano altrove, i listini sono illiquidi e non si può fare un bel cavolo di niente = volatilità attesa enorme.»​

Ovvero, oggi sull'azionario italiano basta uno sputo per...
 

Imar

Forumer attivo
Conturbante, necessita riflessione più profonda per evitare di bruciare questo spunto.

Intuitivamente verrebbe da pensare che la volatilità non sia altro che un prodotto della liquidità, e che quindi la miglior stima della volatilità non deriva dal quadrato dei rendimenti passati ma... dai volumi in book:

Tu a volte confondi le cause con gli effetti ( o meglio, le cause con un effetto intermedio ....).

Non ti preoccupare, è normale per i bravi statistici/econometristi (il che spiega anche perchè gli Imar di turno - che non sono bravi come voi - hanno comunque una chance:D:D).

Se PGiulia non mi cassa :D:D, ti posterò alcuni grafici che forse per te (ma non solo, temo) saranno una sorpresa (non oggi, eh, con calma sennò mi diventi un impegno a tempo pieno :-o:-o)..

Non qui però, credo sia corretto lasciare questo thread al suo oggetto originario.
 
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Pitagora

Aquila libera
Per la vera storia di UC bisognerebbe scrivere un libro, partendo dalla sciagurata idea di Amato di federare le floridissime Casse di Risparmio obbligando i potentati locali a vendere le banche a Profumo e a costituirsi in fondazioni.
I politici delle correnti ex sinistra- dc vendettero con gran gaudio le loro banche, nella prospettiva di accantonare somme da distribuire in attivita' di lobbyng a livello locale attraverso le fondazioni e mantenere la fedelta' dell'elettorato. La storia recente sono i 3 ADC tramite cui sono state spolpate le fondazioni, uno di questi persino a 30 Euro attuali. (i famigerati cashes)
Questo aumento folle dovuto all'insipienza di un avvocato senese che non e' riuscito a bloccare l'EBA le costringera' ad indebitarsi pur di sottoscrivere l'aumento, come e' avvenuto con Siena.

Da una situazione ex-antea in cui c'erano delle banche che servivano le realta' locali, adesso abbiamo (o avremmo ben presto)

- sparita la ricchezza locale
- fondazioni spennate
- migliaia di imprese rovinate dai derivati e dagli swaps
- sparita la ricchezza centrale, dal momento che UC quota meno di 10 ml-
- rovinati migliaia di risparmiatori
- probabile split finale, con break up delle attivita' tedesche che dopo essere state risanate dai salsicciotti subprime con i soldi delle Fondazioni, cioe' i sudati risparmi degli italiani, ritorneranno nelle mani dei potentati della Baviera.
......e meno male che Amato e' di sx:D:DPensa se era un capitalista di dx:eek:a fregare il popolo, sono tutti uguali.:(
 

Piedi a Terra

Forumer storico


L'evoluzione dell'ADC lascia uno spazio ad una riflessione interessantissima, riguardo l'inappropriatezza degli indici a riflettere una situazione precisa di mercato.

Come mai la borsa (L'INDICE di borsa) oggi non sconta nella rappresentazione dovuta il crollo del titolo UC?

Il primo a scoprire questo STEALTH BEARISH EFFECT fu Ralph Acampora (che ne sappia io, poi se lo avevano scoperto altri non lo so).

L'indice ha fotografato la situazione al giorno t-1 con UC a 4 Euro.
Applicato "k", l'indice fotografa la sitazione di partenza di oggi, per cui Unicredito perde adesso solo l'8%.

In realta' l'investitore ha perso molto di piu' dell'8%, perche' ha perso sul valore del diritto il quale non entra nel computo della capitalizzazione ponderata.

La perdita effettiva di borsa dovrebbe considerare anche la perdita del valore del diritto, che invece viene omessa.

La perdita di borsa effettivamente subita oggi da un fondo comune azionario italiano sara' almeno 30 centesimi di piu' rispetto all'indice.
 
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Imar

Forumer attivo
Rifacendomi al tuo esempio poteva, per esempio, emettere una nuova azione ogni due vecchie a 6,60. Il problema è che stanno prendendo sempre più piede gli adc capestro, prima riservati a società che tutti ben conosciamo (seat tiscali meridiana) ma che adesso han fatto capolino anche fra le big (banca popolare milano di recente), ovvero ridurre la carta in circolazione mediante raggruppamento, emettere molta nuova carta con valore nuovo di molto inferiore in maniera tale da trasferire buona parte del valore della vecchia azione sui diritti, che poi quoteranno asssai meno della parità teorica. Insomma un modo per costringere di fatto ad aderire o a svendere i diritti... mentre con l'esempio di una nuova azione (ogni due possedute) molti piccoli (e non solo :D) si sarebbero liberati dei diritti perdendoci pochi centesimi e non avrebbero aderito.


Quanto afferma Saunders è corretto, ma si può integrare.

Solo sui libri di finanza emettere una azione nuova a 3,88 oppure 2 azioni a 1,94 ogni vecchia azione posseduta è finanziariamente equivalente (se posso permettermi, non è un caso che la domanda con cui si apre questo thread arrivi da un eminente "teorico".... )

Il consorzio di garanzia, infatti, non possiede diritti ..... e per tali soggetti è senz'altro meglio la seconda alternativa alla prima.

Nel caso pratico, come spiega bene Nicola Porro (*) sul sito web de "Il Giornale", il crollo del primo giorno non era dovuto tanto alle dichiarazioni del prospetto (che non aveva ancora letto nessuno) quanto alla constatazione che tra gli azionisti del nucleo duro (poco meno del 30% del capitale) solo l'11% si è impegnato ufficialmentere a sostenere l'aumento.

E' dunque la necessità di formare il consorzio di garanzia (che come è stato notato, non era mai stato così ampio per numero e qualità degli istituti coinvolti) a far scendere i prezzo di emissione a 1,94... e non qualche macchinazione della "spectre" contro i piccoli azionisti (per i quali comunque, la mancata sottiscrizione equivale ad uan vendita parziale agli attuali corsi di Borsa.... cioè un disastro).

Porro fa anche notare che di fronte ai grandi investitori, il divieto di Short su Borsa Italia è stato facilmente aggirato stipulando "polizze di assicurazione"... in primis proprio da esponenti del consorzio di garanzia.

In un mondo globalizzato, pensare di mettere regolamentazioni rigide blocca solo i pesci piccoli, cioè il retail (speriamo che chi studia la Tobin Tax lo capisca....).

Questo dovrebbe significare alcune cose:

- non c'è fretta nel comprare i diritti, no matter what the discount is....
- se UCG non fallisce, potrebbe essere uno degli affari che entra negli annali.. (ma sia ben chiaro che questo non è un consiglio di investimento.... ma solo una chiacchiera da BAR :D:D)
- va bene che UGC non pesa più come prima sul FTSE MIB, ma finchè non finisce la "carneficina degli innocenti".. come farà il nostro mercato a salire???



(*) La Zuppa di Porro La verit su Unicredit - Economia - ilGiornale.it
 

tucciotrader

Trader Calabrese
Lo scarto tra i diritti e l'azione è minimo, questo per evitare arbitraggi oppure se vogliamo è la conseguenza degli arbitraggisti che si stanno dando all'opera.

Scusate, ma a questo punto, che motivo ha un investitore (che non aveva ucg in ptf) di sottoscrivere l'adc comprando i diritti ed esercitandoli, quando l'esborso di capitale finale sarebbe lo stesso comprando azioni su secondario? :help:
 

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