Un ulteriore intervento sugli aumenti di capitale iperdiluitivi, che cerca di fare la sintesi di questi anni di grandi trasformazioni nel rapporto tra azionisti di maggioranza ed azionisti di minoranza.
---ooOoo------
Occorrerebbe prendere atto che negli ultimi anni e' mutato il paradigma, con la presenza di questi ultimi aumenti di capitale cosi' strani e cosi' anomali che entreranno presto, a buon diritto, nei prossimi manuali difinanza aziendale, per sottolineare l'importanza delle asimmetrie in campo informativo in operazioni private, per disposizioni di legge, della possibilita' di arbitraggi equilibratori.
Per i piccoli risparmiatori investire con responsabilita' e raziocinio nelle ultime operazioni di ADC è diventato, purtroppo, molto difficile e molto rischioso.
La difficoltà nell'applicare i tradizionali metodi di valutazione oggettivi nel calcolo del ratio diritti vs. azione sugli aumenti di capitale iperdiluitivi non dipende certo da modelli di business sconosciuti oppure la presenza di azioni aleatorie come gli high tech e dalla circostanza che tutta la valutazione aziendale dipende dalle aspettative, per loro natura incerte, che fa aumentare il premio al rischio e potrebbe rendere le quotazioni dei diritti estremamente volatili.
Nel caso di Unipol e Fondiaria ci trovammo di fronte ad un rovesciamento del paradigma: i diritti tendevano a rimanere piu' stabili del sottostante, con il ratio (il rapporto tra valore dei titoli vecchi e valore dei titoli nuovi di futura emissione) che oscillava fortemente a seconda dell'andamento giornaliero del titolo "vecchio" cosi' come stabilito dai market makers a cui veniva concessa, per legge, la possibilita' di non venire arbitraggiati con l’obbligo Consob del divieto di short.
Ci si chiede, perche’ negli aumenti di capitale iperdilutivi le azioni vecchie “schizzino” al rialzo ed i diritti crollino.
Astrattamente, in un ADC non iperdiluitivo tale comportamento sarebbe favorevole all’azionista di minoranza, o piccolo risparmiatore: potrebbe vendere le vecchie azioni strippate del diritto ad un prezzo esagerato e con il ricavato finanziare l’acquisto di nuove tramite i diritti.
Nella pratica, in un ADC iperdiluitivo, tale strategia va comunque fatta, ma la sproporzione tra il piccolo ricavo della vendita di azioni vecchie ed il pesante esborso nel nuovo investimento non crea del valore aggiunto, anzi: la perdita dopo lo stacco e’ sempre pesante.
Il prezzo artatamente tenuto alto dai market makers bancari, espressione del consorzio di collocamento, funge – diciamo cosi’ – da specchietto delle allodole, nel tentativo di invogliare quanti piu’ azionisti di minoranza a sottoscrivere in presenza di un guadagno teorico sulla carta. Tale guadagno poi si rivelera’ effimero, perche’ esistono, almeno fuori dall’Italia, degli operatori che possono andare corti di azioni ed arbitraggiare prima che le nuove azioni siano rese disponibili agli operatori italiani che debbono rispettare i regolamenti in quanto attenzionati dalla Consob.
Infine, l’operativita’ stilizzata da parte di un trader.
Un trader con base stabile in Italia che non puo’ vendere allo scoperto le azioni vecchie degli aumenti iperdiluitivi puo’ pero’ attendere l’effetto di regolamenti specifici da parte di banche che vendono forzosamente i diritti nell’apertura dell’ultimo giorno, di solito il venerdi’ mattina in asta.
Come dicevo riguardo i piccoli risparmiatori che non possono piu’ investire con raziocinio in questo genere di operazioni, l’incertezza fa si che essi non possano prendere decisioni positive riguardo la possibilita’ di investire, in quanto l’iperdiluizione richiede capitali elevati in rapporto alle azioni precedentemente possedute.
Giocoforza, essi attendono le due settimane che costituiscono la finestra dell’operazione, ed alla fine sono costretti a gettare la spugna importendo alla banca disposizioni di vendita dei diritti.
E’ il momento fatidico atteso dai trader di tutta Italia: essi acquistano il venerdi’ mattina le vendite forzose di diritti imposte dalle banche, in assenza di disposizioni specifiche da parte dei risparmiatori, e rivendono quasi immediatamente dopo, anche nella stessa seduta del venerdi', con guadagni elevatissimi