La germania ritira l'oro dagli usa. (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico

Spiegato come mai i lingotti detenuti nei forzieri della Fed sono diminuiti nel 2014. Dietro non c'è la Bundesbank, ma la De Nederlandsche Bank.


YORK (WSI) - La comunità degli investitori in oro, considerato bene rifugio per eccellenza, ha prestato massima attenzione alal decisione della Bundesbank di riportare in patria il metallo prezioso depositato all'estero
Tuttavia una serie di difficoltà diplomatiche ha impedito che i lingotti venissero rimpatriati, nonostante la Germania avesse già dimostrato di avere le capacità per organizzare trasferimenti di ampia scala.

Molti hanno però sottolineato che l'ammontare di oro depositato nei forzieri della Fed di New York è diminuito nel 2014 nonostante l'interruzione brusca del trasferimento di lingotti in Germania.

Dietro ai cali non c'è la Bundesbank, bensì la De Nederlandsche Bank. Per rispettare le nuove politiche in materia di riserve auree, Olanda ha infatti rimpatriato 122 tonnellate di oro dagli Usa.

L'operazione prevede un nuovo equilibrio delle riserve di oro nei diversi forzieri mondiali: il 31% del totale rimarrà ad Amsterdam (dall'11% precedente). Di conseguenza, le riserve auree che prima erano parcheggiate presso la Federal Reserve di New York scenderanno al 31% dal 51% precedente.

In Canada e nel Regno Unito la percentuale resterà invece invariata, rispettivamente al 20% e 18%.

Fonte: comunicato ufficiale DNB
 

tontolina

Forumer storico
Riserve di oro: perché tutti ne chiedono il rimpatrio, compresa Marine Le Pen?

Pubblicato il 27 novembre 2014, ore 12:19. Ultimo aggiornamento 27 novembre 2014 , ore 12:21
Diversi istituti centrali in Europa chiedono o potrebbero chiedere agli USA il rimpatrio delle loro riserve di oro, segnando la fine di un'epoca e mostrando un certo grado di sfiducia verso la Federal Reserve. Curiosa la richiesta anche di Marine Le Pen, leader del Fronte Nazionale francese.


Sembra essersi scatenata una vera “oro-mania” in Europa, dove tra tre giorni, esattamente in Svizzera, 5 milioni di cittadini saranno chiamati a decidere con referendum se rimpatriare le riserve di oro oggi depositati all’estero e se portare dall’8% al 20% la quota di metallo sul totale delle riserve della banca centrale. Ma la proposta della destra elvetica, l’UDC, è tutt’altro che un’iniziativa isolata.

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Il caso tedesco

Alla fine del 2012, fu il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, a capo della più potente banca centrale europea, a sconvolgere gli operatori, quando annunciò che avrebbe rimpatriato entro il 2019 l’oro depositato all’estero, per lo più presso i forzieri della Federal Reserve, della Banca di Francia e della Bank of England. Trattandosi delle seconde riserve di oro al mondo, dopo quelle degli USA, ci si chiese se ciò fosse la premessa per il ritorno a un sistema aureo, il “gold standard”, o se nascondesse la volontà della Germania di tutelarsi da un eventuale tracollo dell’euro, nel caso si fosse tornati alle monete nazionali.
Fece ancora più scalpore, poi, quando pochi mesi l’istituto ha dovuto ammettere che il piano di rimpatrio dell’oro tedesco non poteva essere portato avanti per non meglio precisate difficoltà logistiche. Gli USA riconsegnarono in un anno di tempo alla Bundesbank appena qualche tonnellata di lingotti.

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Da quell’episodio si è scatenato il dubbio che a Fort Knox non vi sia più l’oro che gli alleati europei consegnarono agli americani per metterlo in sicurezza, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, da un’eventuale invasione dell’Unione Sovietica. Sta di fatto che i russi non ci invasero, per fortuna, ma l’oro sembra che l’abbiamo perso comunque, sebbene per vie diverse da quelle dell’occupazione militare.
Gli USA – è il sospetto inconfessabile di diversi operatori ed analisti – potrebbero avere venduto o locato con determinati contratti i lingotti stranieri a investitori privati, col risultato che potrebbe averne conservato la proprietà, ma non il possesso. In sostanza, l’oro europeo in America non ci sarebbe e il suo rimpatrio sarebbe molto difficile, se non impossibile da attuare.
La richiesta olandese

Fatto sta che anche la banca centrale di Amsterdam ha annunciato nei giorni scorsi che intende aumentare dall’11% al 31% le riserve di oro detenute in patria. E quel 20% in più aumenterà rimpatriando l’oro dagli USA, dove viene conservato il 51% dei lingotti olandesi, percentuale destinata a scendere, almeno nelle intenzioni dell’istituto, al 31%. Invariate al 20% e al 18% le percentuali detenute presso il Canada e il Regno Unito rispettivamente. L’azione di Amsterdam implica una sfiducia palese verso l’America, se è vero che intende rimpatriare solo l’oro depositato presso la Fed.
Il caso Le Pen

E un paio di giorni fa, il leader del più grosso partito politico francese, il Fronte Nazionale di Marine Le Pen, ha scritto al governatore della Banca di Francia, Christian Noyer, chiedendogli di rimpatriare tutto l’oro delle riserve detenuto all’estero e di sospendere tutti i piani di vendita decisi sotto l’amministrazione di Nicolas Sarkozy. Inoltre, ha chiesto che l’istituto acquisti altro oro, man mano che le quotazioni scendono (consiglio: a ogni -20%).

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La mossa di Le Pen potrebbe prestarsi a due interpretazioni: la leader della destra radicale transalpina preparerebbe così la strada a un ipotetico ritorno al franco francese, da lei invocato e auspicato, garantendo la vecchia moneta nazionale con i lingotti. Ma la Le Pen potrebbe anche volere mettere in difficoltà gli USA, creando un caso diplomatico, nel caso in cui risultasse che nemmeno in questo caso fossero in grado di restituire i lingotti. D’altronde, è notizia di questi giorni che una piccola banca vicina al presidente russo Vladimir Putin ha finanziato il Fronte Nazionale con 9 milioni di euro, tutti regolarmente ammessi e denunciati dal partito francese. E facendo 2+2, i conti tornano.
Il filo conduttore di tutte queste richieste, sfiducia verso gli USA a parte, potrebbe essere anche il crescente convincimento tra i banchieri centrali e il mondo politico che dopo anni di stamperie degli istituti, sia arrivato il momento di tornare a garantire la moneta con una ricchezza tangibile, l’oro.

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big_boom

Forumer storico
la Francia e' l'unico fra i tre big assieme a Italia e Germania a non aver perso la 2' guerra mondiale, mi sembra alquanto singolare che non possa rientrare in possesso del proprio oro

se non puo' averli indietro allora e' un fatto che ribalta la sua posizione: anche la Francia ha perso la 2' guerra mondiale

consegnate la nave militare ai russi forse vi conviene ;)
 
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tontolina

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Gold Club: 2 Simpatiche Notizie, la Russia a Dicembre NON ha Venduto Oro, e La Germania ha rimpatriato 120 Tonnellate di “fisico”

Di FunnyKing , il 19 gennaio 2015 1 Comment


Ohh e siccome l’oro non serve ad una mazza, siccome è una reliquia, siccome Draghi parla (e compra) di tutto meno che l’oro. Eh beh..



1- Il nostro simpatico Zio Vladimiro sconfessa ufficialmente i “rumors” e le notizie riguardanti la vendita di oro da parte della Russia:
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Quindi a fine Dicembre la valutazione delle riserve di oro Russe è aumentata di 867 milioni di dollari, non saprei come valutare la differenza in once, perché non conosco esattamente come viene calcolato il prezzo di riferimento del metallo per questo tipo di calcolo.

Ad occhio però credo che la Banca Centrale Russa non abbia ne comprato ne venuto oro a Dicembre. (prendete questa affermazione con beneficio di inventario, proprio non ho idea su come siano le regole per determinare il prezzo di valutazione dell’oro delle banche centrali mese su mese, se fossero la media dei prezzi delle ultime 5 chiusure in realtà avremmo un forte aumento delle riserve russe in once, circa 600-700.000 0nce)
2- La BUBA, siccome i tedeschi come noto sono pazzi e non sanno fare bene i compiti a casa ha rimpatriato 120 tonnellate di metallo giallo nel 2014:
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E continua la ridicola storiella che sarebbe “difficile” trasportare da New York a Berlino 517 tonnellate di oro (ci stanno in un solo container)…. si sono presi altri 6 anni perchè ovviamente quell’oro a New York esiste…. si si come no. Figuriamoci.
p.s. ai prezzi di oggi zio Vladimiro si ritrova con circa 3 miliardi di dollari di riserve in oro in più rispetto a fine Dicembre. Non malaccio.
 

tontolina

Forumer storico
Dopo 200 anni dall’abbandono del silver standard si ebbe il crollo
dell’Impero Romano.
Ora per traslazione, tornando ai giorni nostri, l’abbandono definitivo del gold standard nel ’71 con la fine degli accordi di Bretton Woods, visto che la velocità degli accadimenti si è moltiplicata n-volte, ovviamente non impiegherà 200 anni ma molti molti meno… siamo a 40 anni… quanto tempo abbiamo ancora prima del crollo dell’impero finanziario basato sul debito e sulla stampa della moneta? 2000 anni fa fu Diocleziano a cercare di tenere in piedi l’impero stampando, oggi ci provano le varie FED & BCE, non è difficile ipotizzare la stessa fine.

Crisi del debito ? Il crollo dell?Impero Romano : IdeaTrading
 

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