La germania ritira l'oro dagli usa. (1 Viewer)

DNGMRZ

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Berlino rivuole il suo oro ma a Fort Knox forse non c?è più | Economia | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale

C’è poi un altro fatto che non fa dormire sonni tranquilli alla Cancelliera ed è il fatto che la Cancelliera, è non è la sola in Germania e in Europa, a sospettare che le riserve di oro depositate presso Fort Knox non siano in realtà pari alla quantità ufficiale dichiarata. Siano esse di proprietà degli Usa o di un altro Paese. Non è un sospetto nuovo. Esso nasce dall’ipotesi che gli Usa abbiano potuto indebitarsi oltre ogni limite perché hanno venduto o hanno dato in garanzia i lingotti giacenti alla Federal Reserve. I propri e quelli ricevuti in deposito. Il periodo di 7 anni che sarà necessario per riportare a casa appena il 13% dell’oro tedesco fa sospettare che quella sia tutt’altro che ipotesi. Perché è ovvio che se i lingotti tedeschi fossero lì in custodia sarebbe sufficiente andare a riprenderli.

:titanic:
 

bischer0tt0

mi sono già rotto
Berlino rivuole il suo oro ma a Fort Knox forse non c?è più | Economia | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale

C’è poi un altro fatto che non fa dormire sonni tranquilli alla Cancelliera ed è il fatto che la Cancelliera, è non è la sola in Germania e in Europa, a sospettare che le riserve di oro depositate presso Fort Knox non siano in realtà pari alla quantità ufficiale dichiarata. Siano esse di proprietà degli Usa o di un altro Paese. Non è un sospetto nuovo. Esso nasce dall’ipotesi che gli Usa abbiano potuto indebitarsi oltre ogni limite perché hanno venduto o hanno dato in garanzia i lingotti giacenti alla Federal Reserve. I propri e quelli ricevuti in deposito. Il periodo di 7 anni che sarà necessario per riportare a casa appena il 13% dell’oro tedesco fa sospettare che quella sia tutt’altro che ipotesi. Perché è ovvio che se i lingotti tedeschi fossero lì in custodia sarebbe sufficiente andare a riprenderli.

:titanic:

ma che vuoi che ne capiscano sti sorci rossi :D
 

DNGMRZ

ordine 11.110
Perché l’oro è crollato? E prima di Boston?

lo posto qui

C’è una relazione fra la speculazione al ribasso sull’oro e il mega-attentato di Boston? Già molti hanno ricordato che anche prima dell’11 settembre 2001, esattamente quattro giorni prima, qualcuno – che sapeva – aveva speculato al ribasso (tramite derivati chiamati opzioni put) sulle azioni delle linee a cui appartenevano gli aerei che sarebbero poi stati «dirottati da terroristi», la United Airlines e l’Americam Airlines.
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Anche qui, il crollo pilotato sull’oro è cominciato giorni prima: il 12 aprile (un venerdì, giorno strategicamente scelto) il mercato dei futures sull’oro apre con una vendita gigantesca e insolita di oro, pari a cento tonnellate. Ma ovviamente non si tratta di oro fisico, bensì di futures con scadenza a giugno. Ciò porta il prezzo a calare a 1540 dollari l’oncia, un livello cruciale. Secondo le voci, la vendita è avvenuta tramite il personale di Merrill Lynch, ma è solo l’inizio. Due ore dopo, qualcun altro (o lo stesso?) vende 300 tonnellate d’oro – dieci milioni di once. Si tratta di una manovra chiaramente concertata; la vendita equivale al 15% di un anno di estrazione del metallo, difficile da assorbire.

Sono due bombe finanziarie fatte scoppiare una dietro l’altra. Le bombe di Boston seguiranno la stessa procedura. In un caso e nell’altro, lo scopo è scatenare il panico.

Si noti ancora: si tratta solo di futures, di carta, non di oro vero. Negli stessi momenti, immediatamente i venditori di oro fisico vengono subissati da richieste di compratori, che intendono approfittare del ribasso per fare incetta di lingotti, sterline e rand sudafricani.

«Il dealer di monetato Bill Haynes ha comunicato che venerdì gli aspiranti compratori superavano i venditori 50 ad 1, e il prezzo spot sulle monete d’oro e d’argento è il più alto da decenni», scrive Paul Craig Roberts, già vice-segretario al Tesoro ai tempi di Ronald Reagan. L’oro vero rincara, mentre quello di carta crolla.

Qual è la differenza? È che nel mercato dei derivati, gli operatori speculano a debito. Si fanno prestare i fondi per il trading. Così, comprano e vendono contratti che valgono 100, depositando presso il broker un collaterale di 5, massimo 10. Gli speculatori camminano dunque sul filo del rasoio. Se il «sottostante» cade di prezzo, il broker esige da loro un «margine» superiore perché il rischio è maggiore; nei casi estremi, liquida tutte le posizioni sul conto dello speculatore, non solo l’oro ma le altre commodities.

Questo si chiama «margin calls», ossia la richiesta di cacciare più soldi – soldi che lo speculatore non ha. Siccome i contratti futures sono astronomici, mille o centomila volte il patrimonio reale dello speculatore (e delle banche che gli prestano), un collasso anche lieve può incenerire ricchezze e finanziarie titaniche. Dunque il «mercato» oscilla tra l’esaltazione (profitti moltiplicati) e la paura.

La paura dei margin calls ha creato gli «stop loss»: un software nella piattaforma elettronica su cui lo speculatore, che punta al rialzo (long) sull’oro, se il prezzo cala oltre un certo limite, vien fatto diventare short, ossia ribassista. Non è lo speculatore che decide, ma la macchina. Lo speculatore ha solo fissato il limite, la massima perdita che ritiene accettabile: esemplarmente, sotto i 1540 dollari l’oncia, vendi allo scoperto (short), oro che non hai ma che ti farai prestare, per poi ricomprarlo al prezzo più basso. Poi può andare a dormire, distrarsi o fare altro, e lasciare il computer a sorvegliare.

La discesa dell’oro sotto il limite ha dunque scatenato i computers. Automaticamente, è avvenuta una «cascata o valanga di ulteriori vendite» (così il venditore di oro fisico Sharps Pixley di Londra) «confermando quella che era inizialmente una menzogna». Quale menzogna?

Beh, per esempio da qualche giorno Goldman Sachs aveva «raccomandato ai suoi clienti di iniziare una posizione short sull’oro al Commodity Exchange», dato che il lungo rialzo era ormai stanco e non poteva reggere. E poi, non sapete che Cipro sta per mettere in vendita 400 tonnellate delle sue riserve auree per pagare i suoi debiti? Cipro smentisce immediatamente – mai le autorità hanno parlato di cedere l’oro – ma la menzogna funziona, in un mercato dove, abbiamo visto, gli speculatori speculano a credito, sono stra-indebitati e vivono di paura.

Craig Roberts è più preciso:

«La Federal Reserve ha cominciato il pesce d’aprile sull’oro facendo filtrare alle case di brokeraggio, la voce che gli hedge funds ed altri grossi investitori stavano per alleggerire le loro posizioni sull’oro, e dunque i clienti (dei brokers) avrebbero fatto meglio a uscire dal metallo prima di quelle vendite».


È un vero e proprio aggiotaggio uscito dalla Banca Centrale, di cui non sarebbe impossibile identificare gli individui che hanno messo in giro la voce, ma «siccome è politica del governo, gli individui non possono essere incriminati per agire secondo gli ordini superiori», dice Craig Roberts. Secondo lui – che ricordiamo lo è stato un insider, essendo stato viceministro al Tesoro americano – è stata la Fed, preoccupata «che il sostenuto e continuo rialzo sull’oro indicasse una perdita di fiducia verso il dollaro» (che la Fed sta stampando a perdifiato). «Per questo la Fed ha usato shorts “nudi” sul mercato cartaceo dell’oro per contrastare l’effetto sui prezzi dovuto alla domanda in crescita dell’oro fisico. Le vendite allo scoperto scatenano ordini di stop-loss che automaticamente inducono vendite anche di detentori di fisico, quando raggiungono i loro limiti di perdita».

Già, anche i detentori di oro fisico, assillati come abbiamo visto da richieste di compratori. Come mai? Perché, guarda caso – segnala Bill Downey, amministratore del sito Gold Trends – in quelle stesse ore che a New York qualcuno fa scoppiare le due bombe finanziarie «short», a Londra «tutto a un tratto la piattaforma londinese su cui si compra e si vende il metallo reale si blocca. Il sistema viene congelato».

Non vorrete mica che chi ha architettato il piano per ribassare l’oro-carta, vi consenta
a voi umani normali –di accorrere sul mercato dell’oro autentico a fare incetta al prezzo di liquidazione di 1400 (a tanto è arrivato). Il sistema si blocca. Un guasto tecnico. A Londra. «Scusateci per la momentanea interruzione. Il servizio riprenderà appena possibile».

Bill Downey:

«Che significa? Che nessuno può accedere al mercato del fisico per comprare a quei prezzi e, allo stesso tempo, nessuno può nemmeno vendere o proteggere le proprie posizioni. Il sistema è congelato. Cosa possono fare i possessori del fisico? Intanto il mercato dei futures continua a scendere. E cosa succede allora? Che anche i physical market holders cominciano ad andare in panico. Come possono proteggersi se non possono nemmeno vendere? C’è solo una soluzione, specialmente durante un attacco di panico. Andare short anche tu e fare le domande dopo. O fare così, oppure aspettare sino a lunedì per farsi travolgere da potenti perdite se le margin calls fossero partite durante il weekend (ecco perché è stato scelto il venerdì per scatenare il ribasso, ndr). Senza tempo per pensare e con l’istinto di sopravvivenza che urlava, i possessori del fisico secondo me hanno in massa optato per l’idea di proteggersi. Sono entrati nel mercato dei futures pure loro … e shortando in pratica se stessi!».


Infatti, nota Pixley, il «timing per l’attacco è stato scelto per ottenere il massimo impatto, cominciando a New York che è il mercato più liquido, mentre altri mercati esteri – fra cui Londra – erano ancora aperti e dunque aperti alle conseguenze».

È possibile che la truffaldina operazione abbia avuto persino «troppo» successo. Come scrive Paolo Rebuffo su Rischio Calcolato:

«Poi è arrivato il week end e… Margin Call! A notte fonda per noi, sul mercato asiatico i broker hanno “chiamato” investitori e trader per i margini sui metalli preziosi e su tutto ciò che venerdì era crollato spingendo ancora più giù le quotazioni. poi ha aperto l’Europa e… Margin Call! Anche i broker europei hanno liquidato posizioni sui dossier derivati degli investitori, non solo su oro e argento ma anche su tutto il resto perché le perdite in apertura sui metalli spesso erano superiori al margine sui singoli contratti. E poi ha riaperto l’America e Margin Call al quadrato!

Broker in panico, centinaia di migliaia di conti con liquidità negativa già in apertura dei mercati, quindi c’è stata ed è ancora in atto una mega liquidazione forzata di TUTTO! Azioni, bond, derivati, commodities! E se non le banche centrali non ci mettono una pezza la valanga domani travolgerà le azioni di tutto il mondo, poi le obbligazioni, poi le valute».

A questo siamo. La Fed, che ha provocato il ribasso del metallo per sostenere il dollaro come moneta di riserva nonostante lo stampi a iosa, può aver innescato il detonatore di quell’«arma di distruzione di massa» che, secondo Warren Buffett, sono i derivati, che gravano sulle nostre teste come una nuvola pari a 50 volte il Pil mondiale. E magari anche le bombe di Boston entrano nel gioco, chissà.

È troppo presto per capire. Continuiamo a seguire gli eventi.
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ordine 11.110
Svizzera vuole il rimpatrio delle sue riserve auree

di: WSI Pubblicato il 22 aprile 2013| Ora 10:52


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Valgono 39,6 miliardi di euro, il 10% del totale della Banca centrale elvetica. L'oro e' "l'unico asset veramente di valore rimasto in bilancio". Paura che i paesi indebitati dell'area euro se ne servano per risanare i propri bilanci. Si va verso referendum.


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Le riserve auree svizzere ammontano a 39,6 miliardi di euro, 10% del totale della Banca centrale elvetica. Oro "unico asset di valore" rimasto.


BERNA (WSI) - In Svizzera si terra' con ogni probabilita' un referendum su una misura molto popolare: il divieto di vendere riserve auree della banca centrale all'estero, obbligando l'istituto a conservare almeno il 20% dei beni legati al metallo prezioso.

I termini della campagna "salvate il nostro oro", lanciata dai membri del partito ultra conservatore elvetico, stabiliscono che la Banca centrale si impegni a rimpatriare le riserve detenute all'estero e le tenga al sicuro nei caveau di casa. Un'altra proposta nel quadro della stessa iniziativa e' quella dell'franchi legati all'oro complementari all'attuale valuta.

In questo caso l'idea e' quella di un nuovo emendamento alla Costituzione Svizzera che getti le fondamenta legali per una valuta svizzera in Moneta d'Oro ufficiale, come complemento del franco già esistente - quasi un nuovo, praticamente utilizzabile Vreneli3.

"Il governo Federale - si legge nel documento - autorizza l'emissione di un set di monete con diverso contenuto aurifero corredate delle rispettive indicazioni (in grammi) su ciascuna moneta; questo determina il nome, autorizza Le aziende di produzione adatte e le controlla".

A giustificare le paure della Svizzera, scrive il Financial Times, il rischio che gli stati piu' indebitati del Sud d'Europa smobilitino lingotti per risanare i propri bilanci. Basti pensare che Bankitalia detiene l2.451 tonnellate di oro, piu' del 70% delle sue riserve complessive, mentre con 383 tonnellate, il Portogallo arriva addirittura al 90% del bilancio dell'istituto centrale.

Le riserve auree dell'istituto erano di 49,5 miliardi di franchi svizzeri (39,6 miliardi di euro circa) a fine febbraio, pari a circa il 10% del bilancio complessivo. E per parola della stessa SNB "oggi l'oro e' l'unico asset veramente di valore rimasto nel bilancio della Banca centrale elvetica".

"Abbiamo serie preoccupazioni circa le implicazioni monetarie dell'iniziativa", ha fatto sapere la banca nazionale, aggiungendo che fornira' una risposta adeguata" a tempo debito.

La data del voto popolare deve ancora essere fissata. In ogni caso ci potrebbero volere diversi anni prima che venga promulgata.

Con il crollo subito nelle ultime sedute dall'oro, i fondi comuni grandi e meno grandi hanno perso milioni di euro. Ma i paesi maggiormente in crisi dell'area euro intendono utilizzare le riserve per risanare i debiti di bilancio.

A rimanere scottati sono stati i teorici del rialzo ad oltranza, puniti dal calo della domanda di Cina e India.

Le quasi 10.800 tonnellate nelle casse degli istituti Ue equivalgono al 62,5% delle riserve estere. E' lecito ipotizzare che il risanamento dei debiti - Cipro in primis - passi attraverso una cessione delle riserve. Cosa che Berna vuole evitare a tutti i costi.
 

tontolina

Forumer storico
Il crollo dell’oro

Posted by Andrew - 16 aprile 2013 - Blog
Considerando il crollo dell’oro registrato negli ultimi giorni, abbiamo ritenuto necessario tornare sul discorso, nonostante la recentissima pubblicazione del terzo aggiornamento del nostro studio.
Chiaramente non abbiamo previsto questo movimento violento, anche se non abbiamo mai escluso la possibilità di vedere correzioni e oscillazioni più o meno forti. Chi ha letto il nostro report saprà benissimo che allocare tutto il proprio portafoglio in oro e società aurifere non è mai stato un nostro consiglio. Per citare una parte delle conclusione al nostro report, scritta più di un anno fa:
[Le nostre] “riflessioni non comportano la scelta di investire il 100% dei propri averi in oro; decisioni così radicali portano il germe dell’esagerazione e non è necessario agire in tal modo per proteggere il proprio potere d’acquisto nel lungo termine. È, altresì, probabile che, nonostante la crisi, molte aziende estranee al mondo aurifero sopravvivano, continuando a produrre risultati apprezzabili per i loro azionisti. Queste aziende meriteranno di essere la destinazione di buona parte dei nostri risparmi, e la Mazziero Research continuerà lo sforzo della loro scoperta. Ma è il mercato obbligazionario che nasconde le insidie più gravi per l’investitore, proprio a causa delle attuali politiche inflative. Forse proprio da questa categoria d’investimento, dovrebbero provenire i risparmi da destinare all’oro.”
Quelle parole esprimono benissimo l’idea che abbiamo dell’oro anche adesso, nonostante il crollo degli ultimi giorni. Ci si potrebbe contestare di aver avuto torto anche nell’allocare una piccola parte dei nostri portafogli al metallo giallo e alle società che lo producono; in effetti gli ultimi 12 mesi possono essere giudicati negativi per l’oro e, di conseguenza, per il nostro consiglio di acquistarlo. Ma il discorso, dal nostro punto di vista, è un altro: gestire i propri risparmi deve essere visto come una maratona, non una corsa di 100 metri. Si potrà giudicare bene tra qualche anno se il consiglio di investire sull’oro è stato sbagliato o meno.
Una fase di mercato come quella attuale può mettere a dura prova le proprie convinzioni, ma è il momento in cui gli investitori devono tirar fuori il meglio di sé, non cedendo né al panico, né alla tentazione di dare ragione a qualche guru che decreta la fine di un mercato piuttosto che un altro. C’è da diffidare di chi sostiene di sapere dove andranno i mercati; il futuro è ignoto a tutti.
Come ci si difende, quindi, da situazioni come quella attuale? Si diversifica (da sempre un consiglio della Mazziero Research) e si ragiona a mente fredda, preparandosi psicologicamente alle possibili conseguenze delle proprie decisioni. Chi avesse fatto queste due cose non vivrebbe un crollo dell’oro come un segnale del proprio fallimento; sarebbe stato nell’ordine naturale delle cose.
Inoltre ci preme anche riportare qui a beneficio di tutti i lettori il nostro modo di intendere il possesso di oro, di seguito un estratto delle conclusioni del terzo aggiornamento del nostro studio:
“[...] Il quadro macroeconomico continua a deteriorare e la “risoluzione” della situazione spinge sempre più verso uno scenario d’inflazione. L’insidia dell’inflazione per il risparmiatore non è da sottostimare ed è per questo che l’oro diventa necessario in ogni portafoglio prudente; funge da assicurazione contro i probabili effetti delle strategie adoperate dalle banche centrali del mondo.”
Quindi, come abbiamo più volte sottolineato anche negli audiocommenti, prima ancora che un investimento la detenzione di oro deve essere intesa come una sorta di assicurazione.
Vorrei spendere anche due parole sul concetto del rischio. Purtroppo, molte teorie d’investimento definiscono il rischio come volatilità. La volatilità non è un rischio per chi non ha un bisogno immediato dei soldi investiti. Il rischio, secondo la Mazziero Research, è la possibilità di svalutazione permanente dei soldi investiti.
Ma che cos’è successo e che cosa significa adesso?
Brevemente, da quello che si è riuscito a capire (e siamo debitori nei confronti di Grant Williams di Mauldin Economics per l’analisi), venerdì scorso ha visto arrivare una quantità enorme di contratti future in vendita al COMEX; circa 500 tonnellate per la precisione, che equivale a 16 milioni di once d’oro per un controvalore di $24,8 miliardi (considerando un prezzo di $1.550 l’oncia all’inizio della seduta). Chi è stato? Evidentemente qualcuno con delle tasche piuttosto profonde e che non aveva interesse (o possibilità) di vendere con tranquillità.
Adesso gli esperti indicano che il trend al rialzo è stato rotto e quindi l’oro si trova in un mercato orso. Quanto più in basso può andare? È difficile dire, ma un’indicazione può arrivare dalle società aurifere, che ultimamente vedono i loro costi complessivi d’estrazione viaggiare intorno a $1.000 – 1.200 l’oncia. Nulla vieta che il mercato esageri, portando il prezzo sotto questi livelli (soprattutto considerando le scorte enormi dell’oro che esistono), ma ci vuol tanta fantasia per pensare che le miniere continueranno a lavorare sotto costo per molto tempo.
Il crollo dell?oro
 

tontolina

Forumer storico
Speciale Oro (e Argento) Fisico: E Anche le Monete di Oro Fisico da Investimento Spariscono (Solo Prenotazioni.. per ora)

22 aprile 2013 Di FunnyKing

Come vi avevamo predetto (non che ci volesse un genio) anche le monete di oro da investimento cominciano ad essere “out of stock” e bisogna aspettare anche 25 giorni per averne una. Molte monete e lingotti di taglio medio di Argento sono scomparsi in pochi giorni (sono ordinabili ma arriveranno fra 20-40 gg) ora tocca a l’Oro.
E’ una situazione normale, l’Oro Fisico non si stampa ne si crea con un clic di un computer. E’ pesante, voluminoso e trasportabile con dei blindati. La domanda di Oro e Argento è esplosa in tutto il mondo sicchè per avere velocemente la propria moneta o il proprio lingotto è necessario scegliere con cura. In Europa si trovano ancora le Philarmoniker di Oro pronta consegna (quelle di Argento no, ci vuole una settimana) ma le monete Australiane e Americane necessitano di quasi un mese di attesa, ad esempio GP-Metallum (non tutti i negozi dicono quanto ci vuole come tempo di attesa medio):
 

tontolina

Forumer storico
La Fine dei Mercati Futures sui Metalli: I Prezzi di Argento e Oro Fisico su Strada Divergono Clamorosamente dai Prezzi (finti) SPOT

23 aprile 2013 Di FunnyKing

Alla fine, come avevamo previsto in questi anni è successo. I prezzi di argento e oro fisico stanno clamorosamente divergendo da quelli indicati dalle borse merci mondiali. Se il fenomeno sull’oro è ancora piccolo, intorno al 3-5% rispetto ai prezzi spot, se oggi volete un po’ di Argento Fisico in lingotto o in forma monetata dovete pagare dal 25% al 30% in più rispetto ai prezzi indicati sulle borse merci di Shangai di Londra e del Comex.
Il mercato è ufficialmente rotto.
Esiste un mercato di carta che ora è completamente disconnesso da quello del metallo fisico.
Insisto, questo è l’evento economico più importante degli ultimi anni, perchè indica in maniera inequivocabile il crollo nella fiducia per le valute fiat e il sistema dei futures. Invito tutti voi a provare “realmente” a comprare argento fisico, non solo a guardare un sito che ne millanta (si millanta! diffidate gente) la disponibilità. Dovete telefonare e chiedere se e quando l’Argento” sarà disponibile per la consegna.
Come denunciavo ieri i negozi on.line più seri (tipo Gold Dreams) non accettano più ordini e dunque non si fanno bonificare la cifra necessaria all’acquisto, altri negozi indicano 20-30 giorni per la consegna, altri ancora lasciano la possibilità di fare ordini sapendo bene che ci saranno enormi ritardi nella consegna del metallo (e a un certo punto è naturale che gli ordini verranno annullati).
Ora vi faccio vedere una immagine che riguarda l’Argento da investimento più venduto da APMEX l’indiscusso leader mondiale per quantità nella vendita di metall preziosi:


Ve la commento io:
Quelli che vedete sono i TOP SELLING PRODUCT di Argento di APMEX:
Quasi ogni pezzo è ESAURITO
Il prezzo per ottenere quello che rimane è del 25% sopra lo SPOT solo per enormi quantità (500 oncie) se no è 30% sopra lo Spot (il prezzo fatto dalle borse merci)
Ma la cosa più straordinaria è che APMEX RICOMPRA l’ARGENTO FISICO a prezzi SOPRA LO SPOT!!!!!!!!!
Avete capito? il mercato dell’Argento Fisico da Investimento, Quello che ti porti a casa e metti via da qualche parte per i giorni di pioggia è ora completamente decorrelato con i prezzi espressi dalle borse merci.
Una follia figlia della stampa indiscriminata di moneta FIAT e di un mercato dei futures ampiamente manipolato.
Considerazioni Finali:
Diffidate da servizi che vi “promettono” di conservare per voi metallo allocato senza permettervi facilmente e a costi bassi di redimerlo e portarvelo a casa. C’è ne è uno molto famoso che mentre scrivo afferma di farti comprare argento fisico allocato con un piccolo spread sopra lo spot. Il che è chiaramente impossibile. Quell’Argento (e quell’Oro) NON ESISTONO! In caso di crisi valutaria e finanziaria il vostro conto su quel genere di servizi evaporerebbe.
Comprate metallo fisico (preferite l’oro) come investimento di lungo termine, l’ideale per costruire la pensione che gli Stati , TUTTI in bancarotta non possono più assolutamente garantire, tenetelo in luogo da voi accessibile.
Prendete ogni calo nel mercato di CARTA come un prezioso REGALO per costruire il vostro patrimonio e preservare la vostra ricchezza.
Insieme a molti amici, ho immaginato che arrivassero giorni come questi, ovvero la fine dell’ipocrisia delle borse merci sui metalli. Assistervi rimane comunque un evento spettacolare e di una gravità assoluta.
Discutiamone qui nei commenti….

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