La fuga di capitali annuncia la fine dell’euro, non si può più aspettare (1 Viewer)

E’ chiaro che questo è un ambiente economico fortemente instabile. Non può durare molto a lungo una situazione dove investire in un titolo obbligazionario a due anni tedesco rende zero – 0.07% è il rendimento dell’asta di oggi – e dove i depositi di una banca a Francoforte non sono sullo stesso piano di quelli di una banca a Madrid o a Milano. E’ come dire che gli euro non sono tutti uguali, che vanno visti dalla faccia giusta, quella che mostra il paese di provenienza. L’ultima fase della crisi in Europa ha sentenziato che senza un intervento definitivo che garantisca tutti i depositi si è già di fatto in un contesto di fallimento dell’unione monetaria. Nella prima fase della crisi sono emersi i problemi di disavanzo dei bilanci degli stati e si è corso tardivamente ai ripari con l’istituzione del fondo salva stati (EFSF prima e ESM dopo). Nella seconda fase le banche sono andate in crisi di liquidità, tamponata con il prestito straordinario della BCE (LTRO). Nella fase attuale stiamo assistendo alla corsa ai depositi e al movimento dei capitali “verso nord”. La dinamica della crisi si muove molto più velocemente dei tempi della politica. E’ come se ci presentasse agli appuntamenti sistematicamente in grave ritardo sperando ogni volta di essere perdonati.

E' arrivato il momento di decidere definitivamente se l'Europa vuole una moneta unica. E se la risposta è si, un attimo dopo procedere ad una forma di garanzia di tutti i depositi ...

La fuga di capitali annuncia la fine dell
 
Mentre ci si interroga se la Grecia rimarrà nell'euro gli scenari si complicano. Forse euro e Grecia sono un binomio su cui non ha più senso interrogarsi se non allargando la visione. Se non ci sarà una qualche forma di assicurazione sui depositi difficilmente la Grecia rimarrà nell'euro. La domanda da porsi ora è:

la Germania ed i tedeschi vogliono rimanere nell'euro?
 

Users who are viewing this thread

Alto