la CIA servizio segreto terrorista Americano (1 Viewer)

tontolina

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LA MAFIA FU UTILIZZATA COME 'BRACCIO ARMATO' DALLA CIA DURANTE LA II GUERRA MONDIALE, L'ACCORDO SEGRETO TRA LUCKY LUCIANO E I SERVIZI SEGRETI USA
 

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    • Massoni Nato, mafia, Gladio. E addio Falcone e Borsellino
Scritto il 15/7/17 • nella Categoria: segnalazioni • (16)

Il vero motivo per cui sono stati uccisi Falcone e Borsellino?
Le loro indagini sarebbero arrivate a stabilire gli elementi comuni, da un punto di vista finanziario, tra mafia americana e politica americana e tra mafia italiana e politica italiana.
Nella consapevolezza che sarebbe stato ucciso, Falcone aveva affidato a Borsellino dei documenti. E non appena Borsellino ha dato dei segnali, facendo capire che li avrebbe utilizzati, è stato fatto fuori.
I mandanti? Sono un complesso di attori e interessi, che io chiamo “sovragestione”. Mafia, massoneria, Gladio, Cia, Nato.
La loggia Colosseum? Corrisponde a una logica, dell’immediato dopoguerra, di gestione dell’Italia da parte della Cia e della Nato. C’è stato un personaggio, che si chiamava Frank Gigliotti, entrato nella Cia prima della fine della guerra. Nella sua dimensione di italo-americano, venne mandato in Italia per fare in modo che il nostro paese avesse, nel dopoguerra, uno sviluppo politico e sociale massonico, del tipo previsto dalla “sovragestione”. Lui arriva e innanzitutto sovrintende allo sbarco degli americani in Sicilia facendo accorti con la mafia e con gli autonomisti siciliani, corrente Finocchiaro Aprile.
Gigliotti nomina un plenipotenziario (Charles Fama, ndr), e lo munisce di un interprete particolare, un certo Vito Genovese, braccio destro di Lucky Luciano nella mafia italo-americana (una grande eccezione alla regola siciliana, perché Vito Genovese era napoletano).Insomma: Gigliotti impiega come interprete un mafioso, il plenipotenziario che gestisce, per conto degli americani, la Sicilia appena invasa.
Dopodiché si sposta su Roma, dove si dovrebbero ricostituire le due massonerie soppresse dal fascismo, cioè il Grande Oriente d’Italia, massoneria anglosassone, e Piazza del Gesù, massoneria scozzese. Nel momento in cui avviene questa ricostituzione, Gigliotti – promettendo il riconoscimento americano al Grande Oriente d’Italia – si mette a sabotare Piazza del Gesù, dividendo i vari eredi di quella tradizione e mettendoli contro Raoul Palermi, che era il gran maestro. E fabbrica una “nuova” Piazza del Gesù, appositamente, scegliendo un altro personaggio molto discusso, il principe Giovanni Alliata di Montereale, che aveva preso in mano un ramo di Piazza del Gesù, presieduto in precedenza dal conte Pier Andrea Bellerio. A questo punto, Gigliotti fa unificare Alliata di Montereale con il Grande Oriente d’Italia, nel quale riconosce la massoneria unita, scavallando Palermi e tutti gli altri. Nel frattempo, organizza una serie di logge Nato, in Italia, obbligando il Grande Oriente a dar loro la copertura. Precisamente, costituisce a Verona la Verona American Lodge, a Livorno la Benjamin Franklin (che poi sarà trasferita a Pisa), a Bagnoli la Truman, a San Vito dei Normanni la J.J. McClellan.
Poi prende tutto il personale americano dell’ambasciata Usa a Roma e gli fa costituire, fondandola personalmente, la loggia Colosseum di Roma.

Tutte queste logge sovrintendono poi alla costituzione di un organismo che si chiama Gladio, Stay Behind. Tramite il suo fido, che si chiama Roberto Ascarelli, Gigliotti cura personalmente la formazione di Licio Gelli nel Goi, per poi mettergli in mano la gestione della P2, che avrebbe dovuto depistare l’attenzione dall’esistenza della P1, già ricostituita nel 1948, avendo come “venerabile” il vice di Enrico Mattei all’Eni, Eugenio Cefis. La loggia Colosseum è poi stata espulsa dal Goi dall’allora gran maestro Giuliano Di Bernardo, poco prima che questi lasciasse la guida del Grande Oriente, nel 1993; non so se poi la loggia Colosseum sia stata riaccolta nel Goi.
Della loggia Benjamin Frankin ho parlato in occasione dei recenti attentati: è la loggia delle “porcherie” (lo sono anche le altre, che però in realtà, più che altro, sono essenzialmente strumenti della Nato per controllare il personale americano in Italia), mentre la Frankin ha avuto un altro ruolo.
Attenzione: le scelte di questi nomi non sono mai casuali. Chi era Franklin? Un presidente Usa, certo. Ma anche uno scienziato: l’inventore del parafulmine. E quindi come si doveva chiamare, la loggia di copertura?
Quello della copertura è un ruolo diverso da quello del depistaggio, che avviene dopo le cose sono successe; la copertura viene preparata prima che le cose accadano, quindi il depistaggio può essere una conseguenza della copertura.(Gianfranco Carpeoro, dichiarazioni rilasciate a Fabio Frabetti nella diretta web-radio “Border Nights” del 27 giugno 2017. ex-Avvocato, già gran maestro della comunione massonica di Piazza del Gesù, saggista e romanziere, Carpeoro ha pubblicato nel 2016 il saggio “Dalla massoneria al terrorismo”, che denuncia l’esistenza in ambito euro-atlantico di un apparato di “sovragestione” del potere, che include elementi massonici dell’élite internazionale e settori dei servizi segreti, impiegati nella strategia della tensione che si traduce nell’attuale neo-terrorismo firmato Isis. Nel libro, Carpeoro segnala inoltre l’esistenza – mai dichiarata ufficialmente, né menzionata da nessun altro – della Loggia P1, di cui a P2 di Gelli, poi “sacrificata” quando non serviva più, rappresentava solo una sorta di succursale, costituita a scopo di depistaggio).
 

tontolina

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L'informatore dell'FBI che ha monitorato la campagna Trump, Stefan Halper, ha supervisionato un'operazione di spionaggio della CIA nelle elezioni presidenziali del 1980
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L'informatore dell'FBI che ha monitorato la campagna Trump, Stefan Halper, ha supervisionato un'operazione di spionaggio della CIA nelle elezioni presidenziali del 1980

Glenn Greenwald
The Intercept
Sa Defenza


Quanto si rivela vera, in questa "Spystory" tutta americana sulle elezioni presidenziale, il detto "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi" i TG e i media mainstrem ci hanno frantumato le palle per mesi con la falsa storia su "Russiagate" e Trump, così pian piano passano i mesi da che un anno e mezzo fa si sono tenute le elezioni presidenziali in USA , ora finalmente dopo tanto trambusto e sollevare della polvere, si aprono nuovi scenari , il prof. Halper presso la facoltà di Cambridge si svela essere la spia della campagna di Trmp per conto dei Democratici... che ha imbastito tutto lo scenario di fake news sul coinvolgimento della Russia nelle elezioni USA per meri fini elettorali.. e post-elettorali , al fine di esautorare Trump dal governo, ora le pentole sono scoperchiate .. vediamo come descrive il reo, il giornalista Chuck Ross: "a Cambridge, Halper ha lavorato a stretto contatto con Dearlove, l'ex capo dell'MI6. Negli ultimi anni hanno diretto la Cambridge Security Initiative , un gruppo di consulenza di intelligence senza fini di lucro che elenca "agenzie governative britanniche e statunitensi" tra i suoi clienti ".
Sa Defenza

L'agente della CIA, Stefan Halper

UN EPISODIO ESTREMAMENTE GRAVE ha travolto la Washington ufficiale nelle ultime due settimane ove si è arrivati a una conclusione davvero bizzarra questo venerdì sera. E ruota intorno a un agente, molto impreciso, nel servizio da molti anni nella CIA, Stefan Halper.

Quattro decenni fa, Halper e stato il responsabile di uno scandalo di spionaggio, messo nel dimenticatoio, che coinvolse le elezioni del 1980 , in cui la campagna di Reagan - usando funzionari della CIA gestiti da Halper, secondo quanto riferito sotto l'egida dell'ex direttore della CIA e dell'allora candidato alla vicepresidenza George HW Bush - sono stati scoperti mentre eseguivano un'operazione di spionaggio dall'amministrazione Carter. La trama coinvolgeva gli agenti della CIA che passavano informazioni classificate sulla politica estera di Carter ai funzionari della campagna di Reagan per assicurarsi che la campagna di Reagan fosse a conoscenza di qualsiasi decisione di politica estera presa in considerazione da Carter.

Nelle scorse settimane, i Repubblicani affermano che l'FBI durante le elezioni del 2016 ha usato un agente per spiare la campagna di Trump, e hanno innescato l'indignazione all'interno dell'FBI cercando di apprendere la sua identità. La polemica si è intensificata quando il presidente Trump si è unito alla mischia venerdì mattina. "Secondo alcuni rapporti, almeno un rappresentante dell'FBI è stato impiantato, per fini politici, nella mia campagna elettorale per presidente" , ha scritto Trump , aggiungendo: "Si è svolto molto presto, e molto prima che il falso Russia Hoax (bufala) diventasse una vera fake news " bollente ". Se è vero, è il più grande scandalo politico di tutti i tempi! "

In risposta, il DOJ e i vari portavoce dei media dell'FBI non hanno negato l'accusa principale, ma hanno cavillato con il linguaggio (l'FBI ha usato un "informatore", non una "spia"), e poi hanno iniziato a usare un linguaggio sempre più stridente per avvertire che esponendo il suo nome avrebbe messo a repentaglio la sua vita e quella degli altri, mettendo anche in serio pericolo la sicurezza nazionale americana. L'8 maggio, il Washington Post descrive l'informatore come "una fonte di intelligence top-secret" e cita funzionari del DOJ sostenendo che la divulgazione del suo nome "poteva mettere a repentaglio la vita esponendo potenzialmente la fonte, un cittadino statunitense che ha fornito intelligence alla CIA e l'FBI. "

Il responsabile democratico al Senato della Intelligence Committee, Mark Warner, che ha trascorso gran parte della settimana scorsa a lavorare per garantire la conferma della scelta di Trump per la guida della CIA, Gina Haspel, in realtà ha minacciato i suoi stessi colleghi al Congresso con procedimenti penali se avessero cercato di sapere l'identità dell'informatore. "Chiunque sia incaricato dei più alti segreti della nostra nazione dovrebbe agire con la gravità e la serietà degli scopi che la segretezza merita", ha detto Warner.


Ma ora, a seguito di alcune scelte molto strane da parte dei maggiori media nazionali, tutti conoscono il nome dell'informatore dell'FBI: Stefan Halper. E la storia di Halper è piuttosto preoccupante, in particolare per il suo ruolo centrale nello scandalo delle elezioni del 1980. Altrettanto preoccupanti sono le affermazioni altamente brucianti e, al massimo fuorvianti del DOJ (Dipartimento della Giustizia) e dell'FBI che hanno, di fatto, cercato di impedire che l'identità di Halper venisse alla luce.

Per cominciare, è evidente che la persona che l'FBI ha usato per monitorare la campagna di Trump è la stessa persona che ha lavorato come agente della CIA nella campagna elettorale presidenziale del

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L'informatore dell'FBI che ha monitorato la campagna Trump, Stefan Halper, ha supervisionato un'operazione di spionaggio della CIA nelle elezioni presidenziali del 1980 ~ Sa Defenza
L'informatore dell'FBI che ha monitorato la campagna Trump, Stefan Halper, ha supervisionato un'operazione di spionaggio della CIA nelle elezioni presidenziali del 1980 ~ Sa Defenza
 

tontolina

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Steve Pieczenik capo della Cia in Italia dal 21 marzo 1978 al 10 maggio del 1978, e già questo dice tutto:
"Ogni movimento, anche terroristico, può avere un filone di consenso tra la popolazione. Per questo, Cia ndr, preferiamo colpire dall'interno, infiltrando nostri agenti e facendo così implodere tali organizzazioni che minano i nostri interessi. Innanzitutto i nostri infiltrati iniziano a sollevare sospetti sul leader, cercando di screditarlo agli occhi dei suoi sostenitori. Poi si passa al compimento di clamorosi errori da parte di attivisti o soldati, che in realtà sono nostri agenti, affinché il movimento od organizzazione perda di ogni credibilità nei confronti dell'opinione pubblica".

Il primo che mi scrive in privato che questo messaggio non è chiaro non lo mando affanculo, ma semplicemente da uno bravo.


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