la Casta dei CARI Stolti (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Franco Fiorito e quelle spese folli del Pdl Lazio

Il presidente della commissione bilancio della Regione Lazio è indagato per peculato dalla procura di Roma. L'accusa? 800mila euro in fondi regionali spostati su conti personali e all'estero. E non è il solo

Franco Fiorito e quelle spese folli del Pdl Lazio - Liquida Magazine
 

tontolina

Forumer storico
il luogocomunismo e i costi politici della casta STOLTA

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=37-tKOd5A1w&feature=channel&list=UL]In viaggio con Goofy (parte V - Il luogocomunismo e i veri costi della politica) - YouTube[/ame]
 

DNGMRZ

ordine 11.110
Ecco quelli delle pensioni d'oro: fino a 90.000 euro al mese

di: Paolo Baroni Pubblicato il 12 dicembre 2011| Ora 10:55


Stampa Invia Commenta (69)

Il «record dello scandalo» per eccellenza spetta a Mauro Sentinelli (foto), classe 1947, che arriva a quota 1.173.205 euro lordi l`anno. Ovvero 3.259 al giorno. Il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi cumula 30 mila euro/mese di pensione Bankitalia con 4000 euro dell'Inps ed i 19.054 euro dell'indennità da parlamentare. Gli altri nomi.




Ingrandisci la foto
Mauro Sentinelli, classe 1947, che arriva a quota 1.173.205 euro lordi l`anno per la sua pensione d'oro. Un vero scandalo.


ROMA - Ci sono contratti e accordi. E poi le leggi, i regolamenti, le intese. Tutto è in regola, per carità.
Ma se ci si ferma un attimo a pensare, in alcuni casi, i cosiddetti diritti acquisiti diventano privilegi. In tema di indennità, stipendi, vitalizi e pensioni, negli ultimi tempi è stato scritto (e denunciato) di tutto e di più. Ma ora che si chiede a milioni di pensionati di rinunciare al recupero dell`inflazione e a migliaia di operai ed impiegati di restare diversi anni in più al lavoro la contraddizione prende le fattezze dello scandalo. Dalla «Casta» di Rizzo e Stella, a forza di non fare nulla, odi far finta di intervenire, siamo arrivati alle «Sanguisughe» di Mario Giordano, che nel suo ultimo volume mette in piazza (e alla berlina) tutte «le pensioni che ci prosciugano le tasche».

Se ne parla tra la gente, sui blog volano parole grosse, demagogia e populismo vengono sparse a piene mani. Ma questo non toglie che il problema esista.
In Parlamento, dove a fatica i presidenti Fini e Schifani stanno facendo marciare il taglio dei vitalizi, l`ultima volta che la questione è stata affrontata è stato tre giorni fa. La Commissione lavoro della Camera ha posto la questione dei trattamenti dei dipendenti degli organi costituzionali e delle Authority. Che non solo benefidano di stipendi ben più alti della norma, ma ancora oggi godono di un regime di assoluto privilegio. Intervento che viene definito «urgente e improcrastinabfie», per affrontare «situazioni di oggettivo privilegio, derivanti da aspetti abnormi del sistema retributivo, anche prevedendo il passaggio al calcolo contributivo prorata».

Bankitalia, a stretto giro di posta ha fatto subito sapere che i propri dipendenti sono completamente assoggettati al regime Inps. Dall`ultimo consuntivo del Quirinale, invece, si apprende che già da tempo ai suoi dipendenti si applicano norme più rigide col blocco delle progressioni automatiche ed il taglio degli assegni più alti (5-10% a seconda che si superino i 90 o i 150 mila euro).

Nonostante il giro di vite, però, i dipendenti possono ancora andare in pensione a 60 anni con 35 anni di contributi. E comunque ogni anno il Colle incassa contributi per 8 milioni e paga pensioni per 90 (38% del bilancio). Camera e Senato fanno anche peggio. Palazzo Madama, infatti, ogni anno spende per le pensioni circa 182 milioni, 209 la Camera su un budget complessivo oli 1 miliardo.

Sulla carta «fermo restando il collocamento a riposo d`ufficio per uomini e donne a 65 anni di età», nel caso del Senato, si può andare in pensione al compimento dei 60 anni se in possesso dei requisiti richiesti, ovvero 20 anni di servizio effettivo e 35 anni di contributi. In più c`è anche la possibilità di anticipare l`uscita a 57 anni, ma «con forti penalizzazioni». E ovviamente ancora tutti col vecchio sistema retributivo. Ora nel suo ultimo resoconto contabile il Senato annuncia «nuove e più restrittive disposizioni» ed anche alla Camera si parla di «inasprimento dei requisiti per il pensionamento di anzianità». Ma l`ultima nota di bilancio non chiarisce assolutamente come si intenda procedere.

Più si sale nella scala sociale e più certi trattamenti pensionistici appaiono agli occhi della gente comune scandalosi. La «pensione d`oro» per eccellenza, certifica l`Espresso nel suo ultimo numero, spetta a Mauro Sentinelli, classe 1947, che arriva a quota 1.173.205 euro lordi l`anno. Ovvero 3.259 al giorno.
Come c`è riuscito? Sentinelli, scrive Giordano sul suo blog, «quando è andato in pensione guadagnava 9 milioni di euro l`anno e si è avvalso della facoltà di passare dalla gestione speciale del fondo telefonici, che paga i contributi solo sulla retribuzione base, a quella obbligatoria dell`Inps, che prende in considerazione anche le altre voci della busta paga, a partire da benefit e stock option».

Legale, regolare, ma scandaloso. Dietro a Sentinelli, un altro «telefonico», Alberto De Petris, classe `43, (653.567 euro lordi/anno) e Mauro Gambaro, classe 1943, ex direttore generale di Interbanca oggi all`Inter, con 665.084.
Se poi si alza ancora di più lo sguardo ai palazzi «alti» escono altre cifre stellari.

Il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi cumula 30 mila euro/mese di pensione Bankitalia con 4000 euro dell`Inps ed i 19.054 euro dell`indennità da parlamentare, Oscar Luigi Scalfaro, oltre all`indennità di palazzo Madama (19.054) prende 4.766 euro netti al mese dall`Inpdap per avere esercitato l`attività di magistrato per tre anni (dal 1943 al 1946), Lamberto Dini incassa 18 mila euro da Bankitalia, 7000 dall`Inps e 19.054 dal Senato, Giuliano Amato invece cumula 22.048 euro mese dall`Inpdap coi 9.363 che gli da il Parlamento.
Quanto tempo fa Lilli Gruber ad «Otto e mezzo» ha osato chiedergli se fosse stato disposto a ridursi la sua pensione d`oro l`ex premier ha risposto piccato: «Non capisco la domanda». E la trasmissione si è chiusa così, nel gelo più totale. Commenta un frequentatore del blog di Giordano: «E se fosse arrivato il momento di introdurre una tassa sulle sanguisughe?».
 

blackstar

Member
Ecco quelli delle pensioni d'oro: fino a 90.000 euro al mese

di: Paolo Baroni Pubblicato il 12 dicembre 2011| Ora 10:55


Stampa Invia Commenta (69)

Il «record dello scandalo» per eccellenza spetta a Mauro Sentinelli (foto), classe 1947, che arriva a quota 1.173.205 euro lordi l`anno. Ovvero 3.259 al giorno. Il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi cumula 30 mila euro/mese di pensione Bankitalia con 4000 euro dell'Inps ed i 19.054 euro dell'indennità da parlamentare. Gli altri nomi.




Ingrandisci la foto
Mauro Sentinelli, classe 1947, che arriva a quota 1.173.205 euro lordi l`anno per la sua pensione d'oro. Un vero scandalo.


ROMA - Ci sono contratti e accordi. E poi le leggi, i regolamenti, le intese. Tutto è in regola, per carità.
Ma se ci si ferma un attimo a pensare, in alcuni casi, i cosiddetti diritti acquisiti diventano privilegi. In tema di indennità, stipendi, vitalizi e pensioni, negli ultimi tempi è stato scritto (e denunciato) di tutto e di più. Ma ora che si chiede a milioni di pensionati di rinunciare al recupero dell`inflazione e a migliaia di operai ed impiegati di restare diversi anni in più al lavoro la contraddizione prende le fattezze dello scandalo. Dalla «Casta» di Rizzo e Stella, a forza di non fare nulla, odi far finta di intervenire, siamo arrivati alle «Sanguisughe» di Mario Giordano, che nel suo ultimo volume mette in piazza (e alla berlina) tutte «le pensioni che ci prosciugano le tasche».

Se ne parla tra la gente, sui blog volano parole grosse, demagogia e populismo vengono sparse a piene mani. Ma questo non toglie che il problema esista.
In Parlamento, dove a fatica i presidenti Fini e Schifani stanno facendo marciare il taglio dei vitalizi, l`ultima volta che la questione è stata affrontata è stato tre giorni fa. La Commissione lavoro della Camera ha posto la questione dei trattamenti dei dipendenti degli organi costituzionali e delle Authority. Che non solo benefidano di stipendi ben più alti della norma, ma ancora oggi godono di un regime di assoluto privilegio. Intervento che viene definito «urgente e improcrastinabfie», per affrontare «situazioni di oggettivo privilegio, derivanti da aspetti abnormi del sistema retributivo, anche prevedendo il passaggio al calcolo contributivo prorata».

Bankitalia, a stretto giro di posta ha fatto subito sapere che i propri dipendenti sono completamente assoggettati al regime Inps. Dall`ultimo consuntivo del Quirinale, invece, si apprende che già da tempo ai suoi dipendenti si applicano norme più rigide col blocco delle progressioni automatiche ed il taglio degli assegni più alti (5-10% a seconda che si superino i 90 o i 150 mila euro).

Nonostante il giro di vite, però, i dipendenti possono ancora andare in pensione a 60 anni con 35 anni di contributi. E comunque ogni anno il Colle incassa contributi per 8 milioni e paga pensioni per 90 (38% del bilancio). Camera e Senato fanno anche peggio. Palazzo Madama, infatti, ogni anno spende per le pensioni circa 182 milioni, 209 la Camera su un budget complessivo oli 1 miliardo.

Sulla carta «fermo restando il collocamento a riposo d`ufficio per uomini e donne a 65 anni di età», nel caso del Senato, si può andare in pensione al compimento dei 60 anni se in possesso dei requisiti richiesti, ovvero 20 anni di servizio effettivo e 35 anni di contributi. In più c`è anche la possibilità di anticipare l`uscita a 57 anni, ma «con forti penalizzazioni». E ovviamente ancora tutti col vecchio sistema retributivo. Ora nel suo ultimo resoconto contabile il Senato annuncia «nuove e più restrittive disposizioni» ed anche alla Camera si parla di «inasprimento dei requisiti per il pensionamento di anzianità». Ma l`ultima nota di bilancio non chiarisce assolutamente come si intenda procedere.

Più si sale nella scala sociale e più certi trattamenti pensionistici appaiono agli occhi della gente comune scandalosi. La «pensione d`oro» per eccellenza, certifica l`Espresso nel suo ultimo numero, spetta a Mauro Sentinelli, classe 1947, che arriva a quota 1.173.205 euro lordi l`anno. Ovvero 3.259 al giorno.
Come c`è riuscito? Sentinelli, scrive Giordano sul suo blog, «quando è andato in pensione guadagnava 9 milioni di euro l`anno e si è avvalso della facoltà di passare dalla gestione speciale del fondo telefonici, che paga i contributi solo sulla retribuzione base, a quella obbligatoria dell`Inps, che prende in considerazione anche le altre voci della busta paga, a partire da benefit e stock option».

Legale, regolare, ma scandaloso. Dietro a Sentinelli, un altro «telefonico», Alberto De Petris, classe `43, (653.567 euro lordi/anno) e Mauro Gambaro, classe 1943, ex direttore generale di Interbanca oggi all`Inter, con 665.084.
Se poi si alza ancora di più lo sguardo ai palazzi «alti» escono altre cifre stellari.

Il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi cumula 30 mila euro/mese di pensione Bankitalia con 4000 euro dell`Inps ed i 19.054 euro dell`indennità da parlamentare, Oscar Luigi Scalfaro, oltre all`indennità di palazzo Madama (19.054) prende 4.766 euro netti al mese dall`Inpdap per avere esercitato l`attività di magistrato per tre anni (dal 1943 al 1946), Lamberto Dini incassa 18 mila euro da Bankitalia, 7000 dall`Inps e 19.054 dal Senato, Giuliano Amato invece cumula 22.048 euro mese dall`Inpdap coi 9.363 che gli da il Parlamento.
Quanto tempo fa Lilli Gruber ad «Otto e mezzo» ha osato chiedergli se fosse stato disposto a ridursi la sua pensione d`oro l`ex premier ha risposto piccato: «Non capisco la domanda». E la trasmissione si è chiusa così, nel gelo più totale. Commenta un frequentatore del blog di Giordano: «E se fosse arrivato il momento di introdurre una tassa sulle sanguisughe?».




:ciao:


Non si risolve nulla con la tassa, bisogna mettere il tetto a 3.000 €



:ciao::ciao::ciao:
 

tontolina

Forumer storico
Franco Fiorito e quelle spese folli del Pdl Lazio

Il presidente della commissione bilancio della Regione Lazio è indagato per peculato dalla procura di Roma. L'accusa? 800mila euro in fondi regionali spostati su conti personali e all'estero. E non è il solo

Franco Fiorito e quelle spese folli del Pdl Lazio - Liquida Magazine
non è solo il Lazio nellabufera ma anche l'abruzzo
quando i nostri politici sentono odor di soldi si comportano come dei pescecani con l'odor del sangue
e fan di tutto per essere nel centro di smistamento del denaro....

Molise, annullate elezioni regionali 2011. Iorio: ''Sentenza ingiusta, mi ricandido''

elezioni_seggio_adn_140408--400x300.jpg

ultimo aggiornamento: 29 ottobre, ore 16:39
Roma - (Adnkronos) - Con la conferma, da parte dei giudici di Palazzo Spada, del verdetto già emesso dal Tar Molise, la regione sarà dunque chiamata a una nuova tornata elettorale. Il Pd: ''Elezioni illegittime perché falsate dalla presenza di liste che non potevano competere''

Molise, annullate elezioni regionali 2011. Iorio: ''Sentenza ingiusta, mi ricandido'' - Adnkronos Politica
 

tontolina

Forumer storico
mentre nel regione Lazio
non era solo Fiorito che magnava alla grande ma tutto lo sciame fascista amante non della Patria come ci raccontavano ma solo del denaro patrio


Lazio, indagati membri ufficio presidenza

Roma, 29-10-2012
I membri dell'Ufficio di Presidenza della Regione Lazio, tra i quali Mario Abbruzzese, presidente, e Isabella Rauti, consigliere, sono indagati a Roma per concorso in abuso d'ufficio. Il filone d'inchiesta, nell'ambito del fascicolo sui fondi regionali, riguarda la proroga dell'incarico al segretario generale del Consiglio.

Nel registro degli indagati, oltre ad Mario Abbruzzese e Isabella Rauti, quest'ultima moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno, sono finiti anche Bruno Astorre, Gianfranco Gatti, Claudio Bucci e Raffaele D'Ambrosio. L'episodio nel quale sono coinvolti e' relativo al 28 marzo 2012 e riguarda il conferimento dell'incarico a Nazzareno Cecinelli di segretario generale del consiglio regionale del Lazio in violazione delle disposizioni legislative sull'affidamento di incarichi dirigenziali a tempo determinato.

Secondo la Procura, l'ufficio di presidenza avrebbe prorogato l'incarico a Nazzareno Cecinelli senza che questi ne avesse i titoli infatti doveva andare in pensione. La vicenda giudiziaria ha preso le mosse da accertamenti svolti dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei fondi regionali. Nel fascicolo del pm Alberto Pioletti, secondo quanto si apprende, ci sarebbero le delibere relative alla proroga dell'incarico a Cecinelli. Il caso e' al centro anche di una istruttoria
 

Users who are viewing this thread

Alto