La bolla al ribasso della volatilità (1 Viewer)

pierrone

Forumer attivo
Salve a Tutti :)

Tra le miriadi di indici, sottoindici, indicatori che vengono calcolati dalle varie borse USA, ce ne è uno che pare vada estramemente di moda tra i gestori americani, il BuyWrite Index:

http://www.cboe.com/micro/bxm/introduction.aspx

è un indice che segue le performances di una ipotetica strategia fatta dall'acquisto dell'indice s&p500 e dalla vendita, mese su mese, di opzioni call leggermente out of money con scadenza a un mese, chiaramente coperta dal possesso del paniere stesso. La strategia è famosa come "covered call" (call coperta) o "buy-write" (compra e shorta un'opzione).

Qui si vede la straordinarietà di questa strategia: la teoria finanziaria classica ci dice che in un portafoglio efficiente devono entrare gli investimenti con migliore rendimento a parità di rischio (volatilità) e/o con minore rischio a parità di rendimento....... questo indice negli ultimi 16 anni batte SIA i rischi SIA i rendimenti nientemeno che lo S&P500, il portafoglio più efficiente per eccellenza!

http://www.cboe.com/micro/bxm/pricecharts.aspx

1102239528chart01.gif


1102239565chart02.gif


come vedete la strategia è estremamente correlata all'investimento passivo sull'indice, ma riesce a ridurne gli eccessi e a rendere comunque leggermente di più.

da quello che mi risulta la strategia negli ultimi tempi va ESTREMAMENTE di moda tra i grossi investitori istituzionali, fondi comuni, fondi pensione, etc.....


Prima che tutti voi corriate a investire nella strategia, vi anticipo che secondo me c'è un "ma"........ un "ma" grosso come una casa ;)


Effettivamente, se negli ultimi 15 anni uno QUALCUNO avesse operato con questa strategia, avrebbe avuto ottime performances e bassi rischi.


LA strategia invece più classica di utilizzo delle opzioni da parte dei fondi, DA SEMPRE, è diversa: comprano l'indice (per esempio l'S&P500) e comprano put, a parziale protezione contro eventuali e indesiderabili crolli.

ciao
Pier


PS: Attenzione che c'è un'aspetto che non deve sfuggire: la performances e i grafici di questo benchmark BXM è calcolato con i dati (di indice e dei prezzi delle opzioni) a partire dal 1988. Dal 1988, e con i prezzi reali, questa strategia ha battuto il mercato. Ma in realtà il calcolo e la diffusione di questo indice è iniziata solamente dal 2002............
 

pierrone

Forumer attivo
in USA le strategie passive (si compra l'indice senza farsi troppe pippe mentali) sono molto più popolari che da noi, dove nei fondi di investimento ci vogliono far credere che attraverso una selezione accurata , il market timing, lo stock picking etc. riescono a battere il mercato, e giustificare così commissioni scandalose.
In USA siccome lo sanno che le scimmie passive fanno meglio dei gestori attivi, le strategie passive sono molto più in voga.

La strategia usata in questo indice è una strategia passiva, meccanica.

C'è quindi negli USA, ma non solo negli USA, un elefante, lentissimo, che è dato dai fondi che in qualche maniera seguono passivamente il benchmark (SP500) e che è il CUORE del mercato. La massa di denaro di quest fondi fa molta gola a chi il mercato lo muove realmente, giornalmente..... le grosse banche d'affari. Se le banche d'affari "fregano" in un anno una piccolissima fetta dei soldi gestiti dai grossi fondi, fanno utili stellari....

Come fare?

Per esempio facendo diffondere al momento giusto indici di nuove strategie e studi patinati che decantano la bontà E LA FATTIBILITA' ANCHE PER GLI ELEFANTI di semplicissime strategie fatte col loro benchmark più semplici opzioni liquidissime (e in aggiunta alla liquidità dei mercati delle opzioni si aggiungerà, se serve, la liquidità del mercato out of the counter fatto grazie alle banche d'affari stesse).....


ecco qui per esempio uno di questi studi "patinati":

http://www.ibbotson.com/content/kc_... Center Published Research&ib_id=ARTC91520041
 

pierrone

Forumer attivo
per venti anni l'utilizzo tipico delle opzioni da parte dei grossi fondi è stato: si compra il paniere di azioni dell'indice (S&P500) e SI COMPRANO PUT a parziale protezione della protezione.

Ora che succede se effettivamente fondi da decine, centinaia di miliardi di dollari ogni mese riversano sul mercato notevoli quantità di acquisti di put? La pressione della domanda in acquisto di opzioni tiene mediamente elevato il prezzo delle opzioni, e il prezzo delle opzioni è la loro volatilità implicita.......


metto un inciso: i prezzi di call e put sono legati tra loro da una semplice equivalenza: andare long sul sottostante equivale a comprare un opzione call e vendere un opzione put con stesso strike e scadenza. La metto giù in formule:

long sottostante = acquisto call + vendita put

se a questa strategia si aggiunge l'acquisto di opzioni put, come hanno effettivamente fatti i fondi su grosse fette delle loro posizioni long sugli indici, si ha:


long sottostante + acquisto put = (acquisto call + vendita put) + acquisto put

semplificando:

long sottostante + acquisto put = acquisto call


per venti anni i fondi, comprando il sottostante e comprando put, hanno in pratica fatto una strategia di acquisto di nude opzioni call sul mercato. La pressione in acquisto sulla "call sintetica" (fatta con l'utilizzo delle put e del sottostante), ha tenuto per venti anni relativamente alto il prezzo delle opzioni, cioè la volatilità implicita.....


Questa è la realtà degli ultimi venti anni, ora veniamo al tranello........

Nell'aprile del 2002 comincia a essere pubblicato un indice rappresentativo di una strategia "covered call" fatta dall'acquisto dell'indice S&P500 e dalla vendita di opzioni call. Attenzione ai tempi: aprile 2002: la vigilia di uno dei più cruenti crolli nella storia delle borse..... Le banche d'affari sono aziende che si programmano il business per almeno una mezza dozzina di anni......


riprendendo la formula vista sopra:

long sottostante = acquisto call + vendita put


se oltre al long sul sottostante si vende una call, il tutto diventa:

long sottostante + vendita call = (acquisto call + vendita put) + vendita call:

long sottostante + vendita call = vendita put


La strategia rapprensentata da questo nuovo benchmark equivale quindi a una strategia di sitematica vendita di put nude sul mercato.

Qual'è il tranello? La prima parte del tranello è questa: se negli scorsi venti anni gli operatori avessero effettivamente venduto put anzichè (come in realtà han fatto) compare call, ci sarebbe stata una costante ed enorme pressione in vendita sulle opzioni, che ne avrebbe inesorabilmente spinto i prezzi al ribasso. Ma questa cosa non viene tenuta in conto, perchè il benchmark considera i VERI prezzi delle opzioni negli ultimi 20 anni, prezzi "sospinti su" dalla reale e costante pressione in acquisto che c'è stata in questi anni. E' ovvio che se si prendono i prezzi passati, "tenuti su" dalla forza del mercato, e si ipotizza di vedere il rendimento IPOTETICO di una strategia che comprede LA VENDITA di tali opzioni, i rendimenti IPOTETICI che si sarebbero ottenuti nel passato sarebbero molto interessanti!!!

E' come dire: prendiamo i prezzi dei semi di tulipani in Olanda di qualche secolo fa (la prima famosa bolla della storia): i prezzi prima salirono alle stelle e poi crollarono come un castello di carte. La strategia tipica delgli operatori era quella di comprare semi di tulipani, e questa pressione in acquisto ne sostenne i prezzi fino al crollo finale. Ipotizziamo ora di calcolare i rendimenti di una strategia (su quegli stessi dati) di vendita dei semi di tulipani: avremmo fatto un sacco di soldi . Ma se nella realtà la gente avesse venduto i semi di tulipani, i prezzi non sarebbero andati alle stelle e noi non avremmo fatto tutti quei soldi SULLA CARTA. Quello che sta succedendo ora sulle opzioni, in pratica, è che gli operatori stanno shortando i semi di tulipani perchè un benchmark gli dice che durante la bolla avrebbero fatto un sacco di soldi vendendo, anzichè comprando, i semi di tulipani. Una massa di POLLI ISTITUZIONALI sta oggi cascando in questo tranello, sui mercati più evoluti dei derivati del 21esimo secolo......


tornando alle due strategie alternative, che come si è visto equivalgono all'acquisto di call (strategia effettivamente realizzata sui mercati negli scorsi anni) e alla vendita di put (strategia che, oggi, ti dicono che in passato avrebbe fatto performances eccezionali in terimini di rendimento e rischio), che differenze ci sono? Metto anche la semplice strategia di acquisto del sottostante:


acquisto del sottostante: i potenziali guadagni al rialzo sono illimitati. I potenziali loss al ribasso sono praticamente illimitati (lasciamo perdere che un indice possa andare a zero). In laterale non si guadagna nè si perde.

acquisto call: punta a un rialzo del sottostante. I POTENZIALI GUADAGNI AL RIALZO SONO ILLIMITATI. Al rialzo comunque si sacrifica una parte dei guadagni in quanto si perde il premio pagato. Al ribasso si perde solo il premio pagato. Anche in laterale si perde il premio pagato.

vendita put: punta a un rialzo del sottostante. I POTENZIALI GUADAGNI AL RIALZO SONO LIMITATI al totale incasso del premio, visto che l'opzione put al rialzo scade a zero. Al ribasso i potenziali loss sono illimitati, ma si ottiene un incasso (dato dal premio dell'opzione venduta) che va ad "addolcire" la pillola amara delle perdite date dal ribasso. In laterale si guadagna il premio incassato.


c'è una differenza abissale tra le due strategie, quella reale effettuata per venti anni e quella ipotetica. Ipotizziamo i diversi scenari, quali strategie si comportano meglio?

forte ribasso:

1) acquisto di call (piccoli loss)
2) vendita di put (grossi loss)
3) acquisto di sottostante (forti loss)

moderato ribasso:

1) vendita di put (piccoli gain/loss)
2) acquisto di call (piccoli loss)
3) acquisto di sottostante (moderati loss)

laterale:

1) vendita di put (piccoli gain)
2) acquisto di sottostante (neutro)
3) acquisto di call (piccoli loss)

moderato rialzo:

1) vendita di put (piccoli/moderati gain)
2) acquisto di sottostante (piccoli gain)
3)acquisto di call (piccoli gain/loss)

forte rialzo:

1) acquisto di sottostante (forti gain)
2) acquisto di call (grossi gain)
3) vendita di put (piccoli gain)


dicevo del "business plan" delle banche d'affari: nell'aprile 2002 era alle porte un fortissimo ribasso, e le banche d'affari erano ben pronte, "scariche" sull'azionario, dopo aver distribuito per due anni su livelli alti di prezzi.....
sapevano ovviamente anche che nel futuro, da un certo punto in poi le nubi sui mercati si sarebbero in qualche modo diradate, e prima o poi sarebbe tornato il sole sui mercati. Il problema delle banche d'affari sarebbe stato quello di accumulare posizioni lunghe sull'azionario prima che fosse tornato il sole, quindi durante il periodo di diradamento delle nubi. Come accumulare in maniera relativamente veloce posizioni lunghe sull'azionario? Uno dei metodi per accumulare alla grande posizioni lunghe sul sottostante è quello di farsi vendere opzioni call a prezzi stracciati, ma per indurre gli altri a fare ciò occorre che gli altri "vedano" la convenienza nel vendere call.....

Tra l'altro comprare call anzichè comprare il sottostante permette alle banche d'affari l'impiego di pochissimi capitali: supponiamo che una banca d'affari ha 100 miliardi di dollari di patrimonio: quanto può investire nell'azionario, in base ai regolamenti di controllo dei rischi a cui sono sottoposte le banche (accordi di Basilea)? 100 miliardi di dollari se non fa null'altro. Tutte le altre attività di investimento (prestiti, bonds, obbligazioni statali, immobili, etc) invece riducono i possibili spazi per investire in azioni: non c'è perciò mai grandissimo spazio per le banche di investire direttamente sulle azioni con quantità molto importanti. Qualche decina di miliardi di dollari non sono granchè come investimento, sorattutto se poi l'investimento rende qualche decina di punti percentuali. L'investimento in azionario richiede perciò il "blocco" di notevoli quantità di capitale, e perciò va fatto solo se i rendimenti attesi sono estremamente elevati. In alternativa, si possono comprare quantità enormi di call, che richiedono pochissimo capitale "bloccato" e permette di mettersi molto lunghi sull'azionario aggirando il problema della mancanza di capitali per ottenere rendimenti importanti. Quando il mercato sale forte, si faranno forti gain, ma nel frattempo non si impiegano grandi capitali come invece si sarebbe fatto investendo in azioni.


Torniamo all'aprile 2002, con l'emissione dell'indice. Inizialmente pochi lo guarderanno, c'è bisogno che il nuovo indice venga "assorbito" dagli operatori.

Nel 2002 i mercati crollano: l'SP500 perde valanghe di punti, la strategia "vendita put" implicita nella strategia "covered call" perde anch'essa valanghe di punti, ma sovraperforma (nella perdita) la strategia lunga sul sottostante, grazie all'incasso dei premi. Oltrettutto il prezzo delle opzioni (volatilità implicita) esplode, e quindi i premi incassabili dalla vendita di put diventano molto interessanti.

Nel 2003 il crollo termina, e si apre una fase di moderato ottimismo. I mercati azionari salgono regolari, senza strappi. Come visto sopra, anche in fase di moderato rialzo la vendita di put sovraperforma l'acquisto semplice del sottostante, guadagna cioè di più. Ecco che la strategia comincia a diventare famosa......

1) per venti anni avrebbe sovraperformato (sulla carta) l'indice per eccellenza (S&P500)
2) sul crollo dei mercati ha sovraperformato l'indice (sulla carta, ma con qualche timido operatore che comincia a seguirla, operatori troppo piccoli per "muovere" il mercato delle opzioni
3) sul rimbalzo del mercati (2003) ha sovraperformato l'indice, sempre meno sulla carta, perchè gli operatori cominciano a entrare in massa nella strategia, SPINGENDO GIU' I PREZZI DELLE OPZIONI (volatilità implicita)
4) il 2004 è il trionfo della strategia, con un azionario USA in lateral ribassista (piccoli loss per l'indice S&P500), ribassi che non mettono in difficoltà la vendita di put visto che non si sono mai visti ribassi di elevato spessore: la strategia fa perciò periodi con discreti guadagni (sui rialzi moderati e in laterale) e periodi con piccoli guadagni o loss (sui piccoli ribassi). La massa si butta A PECORA nella strategia........

Ricapitolando, chi ha che cosa in mano?

i fondi hanno in mano le azioni e accumulano vendite di opzioni call su cui incassano prezzi stracciati, ma che comunque hanno permesso dei leggeri extrarendimenti ai portafogli.

le banche d'affari accumulano acquisti a prezzi stracciati di opzioni call, ma soprattutto A QUANTITA' CRESCENTI ALL'AUMENTARE DELLA DIFFUSIONE DELLA STRATEGIA ATTUATA DAI FONDI. Ecco l'accumulazione di posizioni lunghe sull'azionario.


Io penso che, quando le banche d'affari vorranno incassare il frutto di tutto questo "lavoro ai fianchi" sulla psicologia dei gestori istituzionali di fondi, ci sarà un violento rialzo che sarà pappato tutto da loro (grazie alle call che hanno in portafoglio) e che lascerà a bocca asciutta la massa che si è buttata sulla strategia covered call: la vendita di put (sintetica) pone infatti un limite MOLTO BASSO ai possibili guadagni ottenibili al rialzo. : l'indice può salire del 2% o del 20%, che il guadagno sarà sempre il misero incasso sulla put. Al che la strategia sarà poi ovviamente abbandonata dai grossi fondi.


ciao
Pier


PS: qualche mese fa uno dei più grandi trader in opzioni, Nassim Taleb, venne a Milano per una conferenza. Taleb negli anni passati fece la figura del "guru dei derivati", perchè mentre le banche d'affari, che tipicamente negli anni passati le opzioni le vendevano (ai fondi, che come detto invece compravano) si fecero male sui frequenti crolli dei mercati ed esplosioni della volatilità, Taleb era lì a godere con forti guadagni sulle frequenti esplosioni di volatilità. Le banche d'affari "riabilitarono" Taleb premiandolo come trader di derivati dell'anno, ma soprattutto impararono l'esempio delle sue strategie, e cominciarono a capire che i soldi si possano fare non solo vendendo volatilità a prezzi medi o alti (si fanno costanti guadagni, ma ogni tanto si becca qualche loss devastante) ma anche comprando volatilità a prezzi stracciati aspettando che torni su o meglio ancora esploda (la tipica strategia di Taleb). Da qui il nuovo "business plan" ideato qualche anno fa e che ora è stato realizzato solo in parte, perchè manca il momento del "raccolto"


Non ho purtroppo potuto seguire la conferenza a Milano, ma mi è stato riferito che due delle cose che Taleb ha detto sono state:

1) lui ormai compra solo call sul mercato
2) i gestori di fondi sono degli emeriti imbecilli
 

christiano

Forumer attivo
Complimenti. Questa è una delle cose più interessanti che abbia mai letto.
Però vorrei farti notare che sul mercato per qualcuno che vende le opzioni c'è qualcuno che compra e viceversa. Se tu hai il sottostante in portafoglio come gli istituzionali ed hai imparato che vendendo una call rischi di meno ti vendi la CALL. Questa è la lezione delle prima gamba del bera market secolare in cui ci troviamo. E' quello che fanno ora gli istituzionali (sciocchi?). Chi è la controparte che compra? Sono la massa (crescente) degli hedge funds, quelli che non hanno obblighi di portafoglio. Nel marzo 2003, non so se lo sai, gli hedge furono consigliati di smetterla di "far scendere il mercato". E quindi si sono allineati comprandosi le call degli istituzionali (alimentati nei loro acquisti dalla strategia a basso costo del denaro della FED). Oltretutto facendo calare la volatilità hanno fatto automaticamente ridurre il premio delle call. Quando il pendolo si sposterà di nuovo stai sicuro che quelle call non le compreranno più e sarà quello il momento in cui questa bolla si sgonfierà!
 

generali1984

Forumer storico
Bel Thread
Ciao Pierrone :)

"POLLI ISTITUZIONALI"
" 2) I gestori dei fondi sono emeriti imbecilli"

In finanza ben poche cose sono come sembrano ; starei attento a
esemplificare , ritengo ci sia la concreta possibilità che "codesti"
non siano poi tanto imbecilli .
Almeno prima di definirli incompetenti vorrei vedere come hanno
gestito il loro portafoglio personale , non quello del fondo .
Supponi per un momento ......... fai un grande sforzo :D
che andiamo verso un mercato orso , e torna indietro al 2000-2001
l'ì c'erano rimasti dentro tutti belli e brutti , piccoli pesci e grandi squali
anzi se ben ricordi proprio dai portafogli dei grandi venivano le maggiori
preoccupazioni , con in cima alcuni assicurativi GB che sembravano sul
punto della bancarotta e via dicendo .
Bene il sistema ha retto grazie alla potente immissione di liquidità che ha
fatto svoltare i listini , ma ogni espansione di liquidità ha delle
controindicazioni negative prima fra tutte la seguente , inevitabile contrazione .

Ecco , la domanda da porsi e alla quale poter dare risposta prima di
definire "imbecilli" i gestori riguarda il futuro ; se ,
come sembri pensare tu e come pensa codesto Nassim Taleb il
momento migliore , quello del "raccolto" arriverà e solo se sarà "Tosto"
allora si potrà dare ai gestori di tutto oltre che imbecilli , ma se
al contrario siamo in cima alla positività o molto vicini , allora ,
mentre qualcuno definirà comunque imbecilli i fondi per essere pieni
zeppi di azioni io seguiterò comunque a chedermi il tornaconto per certi
comportamenti .

Immagina a quanti "grandi" attori , istituzioni varie e società , questo
rialzo ha permesso di uscire con pochi graffi se paragonati al 2002 .
se stanno distribuendo in maniera pesante attraverso i fondi , è sulle
spalle dei piccoli ignari sottoscrittori che calerà la scure non credo che i
gestori pagheranno di tasca loro i rovesci

Naturalmente "SE"

Non credo agli imbecilli in borsa , se riferito agli istituzionali ,
devo ci son soldi c'è poco spazio per l'imbecillità ,
credo invece agli interessi contrapposti e credo anche che ben
difficilmente sono tutti imbecilli per vocazione , molto più facile
essere imbecille per interesse .

C'è un detto da noi in campagna
"Le corna son come i denti ,
quando spuntano fanno male,
poi servono per mangiare" :D




Christiano "prima gamba del bear market secolare"
quindi per questa vita niente più bolla ? Tu mi vuoi morto :D

penso che gli Hedge Fund se ne sbattano altamente le pelotas dei consigli,
semplicemente speculano e hanno bisogno di un largo range di
oscillazione per portare a casa la pagnotta , nessuna convenienza
a un movimento ribassista "finale" ma conosco poco il settore ,
anche se ne penso abbastanza male .

Oggi sono in versione rompipelotas :D
 

aldiladellaldiqua

THE REAL MATRIX is ECONOMIC
pierrone ha scritto:
per venti anni l'utilizzo tipico delle opzioni da parte dei grossi fondi è stato: si compra il paniere di azioni dell'indice (S&P500) e SI COMPRANO PUT a parziale protezione della protezione.

Ora che succede se effettivamente fondi da decine, centinaia di miliardi di dollari ogni mese riversano sul mercato notevoli quantità di acquisti di put? La pressione della domanda in acquisto di opzioni tiene mediamente elevato il prezzo delle opzioni, e il prezzo delle opzioni è la loro volatilità implicita.......


metto un inciso: i prezzi di call e put sono legati tra loro da una semplice equivalenza: andare long sul sottostante equivale a comprare un opzione call e vendere un opzione put con stesso strike e scadenza. La metto giù in formule:

long sottostante = acquisto call + vendita put

se a questa strategia si aggiunge l'acquisto di opzioni put, come hanno effettivamente fatti i fondi su grosse fette delle loro posizioni long sugli indici, si ha:


long sottostante + acquisto put = (acquisto call + vendita put) + acquisto put

semplificando:

long sottostante + acquisto put = acquisto call


per venti anni i fondi, comprando il sottostante e comprando put, hanno in pratica fatto una strategia di acquisto di nude opzioni call sul mercato. La pressione in acquisto sulla "call sintetica" (fatta con l'utilizzo delle put e del sottostante), ha tenuto per venti anni relativamente alto il prezzo delle opzioni, cioè la volatilità implicita.....


Questa è la realtà degli ultimi venti anni, ora veniamo al tranello........

Nell'aprile del 2002 comincia a essere pubblicato un indice rappresentativo di una strategia "covered call" fatta dall'acquisto dell'indice S&P500 e dalla vendita di opzioni call. Attenzione ai tempi: aprile 2002: la vigilia di uno dei più cruenti crolli nella storia delle borse..... Le banche d'affari sono aziende che si programmano il business per almeno una mezza dozzina di anni......


riprendendo la formula vista sopra:

long sottostante = acquisto call + vendita put


se oltre al long sul sottostante si vende una call, il tutto diventa:

long sottostante + vendita call = (acquisto call + vendita put) + vendita call:

long sottostante + vendita call = vendita put


La strategia rapprensentata da questo nuovo benchmark equivale quindi a una strategia di sitematica vendita di put nude sul mercato.

Qual'è il tranello? La prima parte del tranello è questa: se negli scorsi venti anni gli operatori avessero effettivamente venduto put anzichè (come in realtà han fatto) compare call, ci sarebbe stata una costante ed enorme pressione in vendita sulle opzioni, che ne avrebbe inesorabilmente spinto i prezzi al ribasso. Ma questa cosa non viene tenuta in conto, perchè il benchmark considera i VERI prezzi delle opzioni negli ultimi 20 anni, prezzi "sospinti su" dalla reale e costante pressione in acquisto che c'è stata in questi anni. E' ovvio che se si prendono i prezzi passati, "tenuti su" dalla forza del mercato, e si ipotizza di vedere il rendimento IPOTETICO di una strategia che comprede LA VENDITA di tali opzioni, i rendimenti IPOTETICI che si sarebbero ottenuti nel passato sarebbero molto interessanti!!!

E' come dire: prendiamo i prezzi dei semi di tulipani in Olanda di qualche secolo fa (la prima famosa bolla della storia): i prezzi prima salirono alle stelle e poi crollarono come un castello di carte. La strategia tipica delgli operatori era quella di comprare semi di tulipani, e questa pressione in acquisto ne sostenne i prezzi fino al crollo finale. Ipotizziamo ora di calcolare i rendimenti di una strategia (su quegli stessi dati) di vendita dei semi di tulipani: avremmo fatto un sacco di soldi . Ma se nella realtà la gente avesse venduto i semi di tulipani, i prezzi non sarebbero andati alle stelle e noi non avremmo fatto tutti quei soldi SULLA CARTA. Quello che sta succedendo ora sulle opzioni, in pratica, è che gli operatori stanno shortando i semi di tulipani perchè un benchmark gli dice che durante la bolla avrebbero fatto un sacco di soldi vendendo, anzichè comprando, i semi di tulipani. Una massa di POLLI ISTITUZIONALI sta oggi cascando in questo tranello, sui mercati più evoluti dei derivati del 21esimo secolo......


tornando alle due strategie alternative, che come si è visto equivalgono all'acquisto di call (strategia effettivamente realizzata sui mercati negli scorsi anni) e alla vendita di put (strategia che, oggi, ti dicono che in passato avrebbe fatto performances eccezionali in terimini di rendimento e rischio), che differenze ci sono? Metto anche la semplice strategia di acquisto del sottostante:


acquisto del sottostante: i potenziali guadagni al rialzo sono illimitati. I potenziali loss al ribasso sono praticamente illimitati (lasciamo perdere che un indice possa andare a zero). In laterale non si guadagna nè si perde.

acquisto call: punta a un rialzo del sottostante. I POTENZIALI GUADAGNI AL RIALZO SONO ILLIMITATI. Al rialzo comunque si sacrifica una parte dei guadagni in quanto si perde il premio pagato. Al ribasso si perde solo il premio pagato. Anche in laterale si perde il premio pagato.

vendita put: punta a un rialzo del sottostante. I POTENZIALI GUADAGNI AL RIALZO SONO LIMITATI al totale incasso del premio, visto che l'opzione put al rialzo scade a zero. Al ribasso i potenziali loss sono illimitati, ma si ottiene un incasso (dato dal premio dell'opzione venduta) che va ad "addolcire" la pillola amara delle perdite date dal ribasso. In laterale si guadagna il premio incassato.


c'è una differenza abissale tra le due strategie, quella reale effettuata per venti anni e quella ipotetica. Ipotizziamo i diversi scenari, quali strategie si comportano meglio?

forte ribasso:

1) acquisto di call (piccoli loss)
2) vendita di put (grossi loss)
3) acquisto di sottostante (forti loss)

moderato ribasso:

1) vendita di put (piccoli gain/loss)
2) acquisto di call (piccoli loss)
3) acquisto di sottostante (moderati loss)

laterale:

1) vendita di put (piccoli gain)
2) acquisto di sottostante (neutro)
3) acquisto di call (piccoli loss)

moderato rialzo:

1) vendita di put (piccoli/moderati gain)
2) acquisto di sottostante (piccoli gain)
3)acquisto di call (piccoli gain/loss)

forte rialzo:

1) acquisto di sottostante (forti gain)
2) acquisto di call (grossi gain)
3) vendita di put (piccoli gain)


dicevo del "business plan" delle banche d'affari: nell'aprile 2002 era alle porte un fortissimo ribasso, e le banche d'affari erano ben pronte, "scariche" sull'azionario, dopo aver distribuito per due anni su livelli alti di prezzi.....
sapevano ovviamente anche che nel futuro, da un certo punto in poi le nubi sui mercati si sarebbero in qualche modo diradate, e prima o poi sarebbe tornato il sole sui mercati. Il problema delle banche d'affari sarebbe stato quello di accumulare posizioni lunghe sull'azionario prima che fosse tornato il sole, quindi durante il periodo di diradamento delle nubi. Come accumulare in maniera relativamente veloce posizioni lunghe sull'azionario? Uno dei metodi per accumulare alla grande posizioni lunghe sul sottostante è quello di farsi vendere opzioni call a prezzi stracciati, ma per indurre gli altri a fare ciò occorre che gli altri "vedano" la convenienza nel vendere call.....

Tra l'altro comprare call anzichè comprare il sottostante permette alle banche d'affari l'impiego di pochissimi capitali: supponiamo che una banca d'affari ha 100 miliardi di dollari di patrimonio: quanto può investire nell'azionario, in base ai regolamenti di controllo dei rischi a cui sono sottoposte le banche (accordi di Basilea)? 100 miliardi di dollari se non fa null'altro. Tutte le altre attività di investimento (prestiti, bonds, obbligazioni statali, immobili, etc) invece riducono i possibili spazi per investire in azioni: non c'è perciò mai grandissimo spazio per le banche di investire direttamente sulle azioni con quantità molto importanti. Qualche decina di miliardi di dollari non sono granchè come investimento, sorattutto se poi l'investimento rende qualche decina di punti percentuali. L'investimento in azionario richiede perciò il "blocco" di notevoli quantità di capitale, e perciò va fatto solo se i rendimenti attesi sono estremamente elevati. In alternativa, si possono comprare quantità enormi di call, che richiedono pochissimo capitale "bloccato" e permette di mettersi molto lunghi sull'azionario aggirando il problema della mancanza di capitali per ottenere rendimenti importanti. Quando il mercato sale forte, si faranno forti gain, ma nel frattempo non si impiegano grandi capitali come invece si sarebbe fatto investendo in azioni.


Torniamo all'aprile 2002, con l'emissione dell'indice. Inizialmente pochi lo guarderanno, c'è bisogno che il nuovo indice venga "assorbito" dagli operatori.

Nel 2002 i mercati crollano: l'SP500 perde valanghe di punti, la strategia "vendita put" implicita nella strategia "covered call" perde anch'essa valanghe di punti, ma sovraperforma (nella perdita) la strategia lunga sul sottostante, grazie all'incasso dei premi. Oltrettutto il prezzo delle opzioni (volatilità implicita) esplode, e quindi i premi incassabili dalla vendita di put diventano molto interessanti.

Nel 2003 il crollo termina, e si apre una fase di moderato ottimismo. I mercati azionari salgono regolari, senza strappi. Come visto sopra, anche in fase di moderato rialzo la vendita di put sovraperforma l'acquisto semplice del sottostante, guadagna cioè di più. Ecco che la strategia comincia a diventare famosa......

1) per venti anni avrebbe sovraperformato (sulla carta) l'indice per eccellenza (S&P500)
2) sul crollo dei mercati ha sovraperformato l'indice (sulla carta, ma con qualche timido operatore che comincia a seguirla, operatori troppo piccoli per "muovere" il mercato delle opzioni
3) sul rimbalzo del mercati (2003) ha sovraperformato l'indice, sempre meno sulla carta, perchè gli operatori cominciano a entrare in massa nella strategia, SPINGENDO GIU' I PREZZI DELLE OPZIONI (volatilità implicita)
4) il 2004 è il trionfo della strategia, con un azionario USA in lateral ribassista (piccoli loss per l'indice S&P500), ribassi che non mettono in difficoltà la vendita di put visto che non si sono mai visti ribassi di elevato spessore: la strategia fa perciò periodi con discreti guadagni (sui rialzi moderati e in laterale) e periodi con piccoli guadagni o loss (sui piccoli ribassi). La massa si butta A PECORA nella strategia........

Ricapitolando, chi ha che cosa in mano?

i fondi hanno in mano le azioni e accumulano vendite di opzioni call su cui incassano prezzi stracciati, ma che comunque hanno permesso dei leggeri extrarendimenti ai portafogli.

le banche d'affari accumulano acquisti a prezzi stracciati di opzioni call, ma soprattutto A QUANTITA' CRESCENTI ALL'AUMENTARE DELLA DIFFUSIONE DELLA STRATEGIA ATTUATA DAI FONDI. Ecco l'accumulazione di posizioni lunghe sull'azionario.


Io penso che, quando le banche d'affari vorranno incassare il frutto di tutto questo "lavoro ai fianchi" sulla psicologia dei gestori istituzionali di fondi, ci sarà un violento rialzo che sarà pappato tutto da loro (grazie alle call che hanno in portafoglio) e che lascerà a bocca asciutta la massa che si è buttata sulla strategia covered call: la vendita di put (sintetica) pone infatti un limite MOLTO BASSO ai possibili guadagni ottenibili al rialzo. : l'indice può salire del 2% o del 20%, che il guadagno sarà sempre il misero incasso sulla put. Al che la strategia sarà poi ovviamente abbandonata dai grossi fondi.


ciao
Pier


PS: qualche mese fa uno dei più grandi trader in opzioni, Nassim Taleb, venne a Milano per una conferenza. Taleb negli anni passati fece la figura del "guru dei derivati", perchè mentre le banche d'affari, che tipicamente negli anni passati le opzioni le vendevano (ai fondi, che come detto invece compravano) si fecero male sui frequenti crolli dei mercati ed esplosioni della volatilità, Taleb era lì a godere con forti guadagni sulle frequenti esplosioni di volatilità. Le banche d'affari "riabilitarono" Taleb premiandolo come trader di derivati dell'anno, ma soprattutto impararono l'esempio delle sue strategie, e cominciarono a capire che i soldi si possano fare non solo vendendo volatilità a prezzi medi o alti (si fanno costanti guadagni, ma ogni tanto si becca qualche loss devastante) ma anche comprando volatilità a prezzi stracciati aspettando che torni su o meglio ancora esploda (la tipica strategia di Taleb). Da qui il nuovo "business plan" ideato qualche anno fa e che ora è stato realizzato solo in parte, perchè manca il momento del "raccolto"


Non ho purtroppo potuto seguire la conferenza a Milano, ma mi è stato riferito che due delle cose che Taleb ha detto sono state:

1) lui ormai compra solo call sul mercato
2) i gestori di fondi sono degli emeriti imbecilli

Penso che in borsa qlc guadagni, lasciamo stare chi come e perchè.
Molti perdono (lasciamo stare la psicologia e parapsi ed alre cose similari)
perchè

vanno long in un mk al ribasso
vanno corti in un mk al rialzo

poi ci sono qulli che amano perdere in modo più raffinato tramite la vola implicita delle opzioni.

La verita????????? Si è dal lato sbagliato. E' cosi semplice ...

si longa la vola e quella scende
si shorta la vola e quella sale!

Ma xche fasciarsi la testa Pier, si sbaglia direzione (della vola o dell'indice sic et sempliciter).

Qui in questo forum senza fare l'arcionoto nome c'è chi guadagna. Punto. Lo strumento è indifferente. Ha previsto la direzione andando long. Punto. Se so la direzione guadagno (compro azioni o opz dal lato giusto. Ovvero shorto le opz dall'altro lato). Taleb? Ha scritto un bellissimo libro (che ti ringrazio avendo letto su tuo consiglio). La realtà ed i suoi eventi rari (da un lato e dall'altro) è un'altra cosa. Qui il Fib si è fatto 4.000 pt da meta' 04. Cioè 20.000€ a fib. Due tre fib avrebbero fatto 60.000 in 1/2 anno.

Quanto alla strategia non è nota da oggi ma penso da sempre, comprando i titoli del dj (meglio dello sp500 che ha una vola superiore) incassi i dividendi ordinari e straord più le call otm. Se ti portano via il titolo xche la call va otm, vendi put al livello desiderato.

Per il resto il ragionamento non è condivisibile. Dire che negli anni passati vi sono stati delle cicostanze ecc ecc non ci siamo Pier. E' risaputo che nel prossimo triennio ci sarà una esplosione di vola. Basta non avere caricto sul rosso (o nero) troppo presto. E' il caso negativo o non caso: l'evento raro di Taleb: il ritardo dell'esplosione di vola. Ma sarà con grande soddisfazione prendere l'evento raro di Taleb. Quindi non perdere il coraggio che prima o poi in questo triennio ci sarà l'aumento di vola che vuoi :festa:
 

christiano

Forumer attivo
Ehi generali non mi credi?

Leggiti questo:
La sec "scrutinò" gli hedge funds e poi visto che si erano redenti li ha lasciati così come erano...
Eh la storia letta con il senno di poi.

http://www.corplawblog.com/archives/2003_05.html

Hedge Funds for the Little Guy?
This Jane Bryant Quinn column in Newsweek doesn't ring true to me. Ms. Quinn is concerned that Wall Street is cooking up a batch of "hedge funds" designed to lure Main Street back to Wall Street:

Hedge funds for the masses? Uh-oh. Until recently, these investments were strictly a hide-out for rich folk and institutions, such as college endowments and pension funds. Minimum investments ran to $1 million and up. But Main Street investors wary of stocks are poking around for something newóespecially something like hedge funds, whose average price rose during the terrible 2002s. So, always obliging, Wall Street is tailoring funds for the ìmass affluentîóthose with $25,000 or $50,000 to invest. One fund lets you start with just $5,000.
The main legal difference between a hedge fund and a mutual fund is that a hedge fund is not required to register under, and comply with, the Investment Company Act of 1940. In order to do this, most hedge funds rely on the "qualified purchaser" exemption found in Section 3(c)(7) of the 1940 Act. The "qualified purchaser" exemption requires the fund to sell only to people or companies with at least $5 million in investments.
Anyone can call their fund a "hedge fund" -- the term has no legal meaning. I think Ms. Quinn is either describing common mutual funds that are seeking the cache of hedge funds by borrowing the name, or efforts by Wall Street to market traditional hedge funds to people with at least $5 million in investments. Either way, this will not result in "hedge funds for the masses." If anything, after the SEC finishes scrutinizing the hedge fund industry, it will probably get even more difficult to market these funds to anyone in the vicinity of the masses.

Posted by Mike O'Sullivan at 08:32 AM


Dopo la redenzione la massa amministrata dagli HF non solo è aumentata di circa 10 volte da allora ma si è anche avvicinata al grande pubblico.





http://www.sec.gov/rules/other/4-476/washlegal052203.pdf
 

pierrone

Forumer attivo
christiano ha scritto:
Complimenti. Questa è una delle cose più interessanti che abbia mai letto.
Però vorrei farti notare che sul mercato per qualcuno che vende le opzioni c'è qualcuno che compra e viceversa. Se tu hai il sottostante in portafoglio come gli istituzionali ed hai imparato che vendendo una call rischi di meno ti vendi la CALL. Questa è la lezione delle prima gamba del bera market secolare in cui ci troviamo. E' quello che fanno ora gli istituzionali (sciocchi?). Chi è la controparte che compra? Sono la massa (crescente) degli hedge funds, quelli che non hanno obblighi di portafoglio. Nel marzo 2003, non so se lo sai, gli hedge furono consigliati di smetterla di "far scendere il mercato". E quindi si sono allineati comprandosi le call degli istituzionali (alimentati nei loro acquisti dalla strategia a basso costo del denaro della FED). Oltretutto facendo calare la volatilità hanno fatto automaticamente ridurre il premio delle call. Quando il pendolo si sposterà di nuovo stai sicuro che quelle call non le compreranno più e sarà quello il momento in cui questa bolla si sgonfierà!

per me il mercato è sovrano, e non posso credere che gli hedge fund furono "consigliati" di fare smettere di scendere il mercato, ma al massimo che furono "minacciati", "intimiditi" da chi aveva interesse che la discesa finisse, e che avrebbe potuto usare contro di loro le proprie armi (di mercato). Se ciò è vero, han fatto bene a comprare, visto che poi il mercato è salito. Se poi si sono comprati call dagli istituzionali, le han pagate care visto che la volatilità sul ribasso era alle stelle.

In realtà sul rialzo della primavera 2003 le opzioni non le voleva comprare nessuno, la volatilità crollò rapidamente sulla spinta dei venditori, e l'impressione è perciò che in quel periodo ci fosse parecchia concordanza di vedute sul fatto che il ribasso era finito e che un lungo periodo di accumulazione stesse incominciando. E questa concordanza di vedute ci prese alla grande, a differenza di chi aspettava rapidi ritorni del mercato su livelli medio alti degli ultimi anni o di chi si aspettava la continuazione del "mitico" trend secolare al ribasso.

Non capisco che cosa intendi dire con "Oltretutto facendo calare la volatilità hanno fatto automaticamente ridurre il premio delle call. Quando il pendolo si sposterà di nuovo stai sicuro che quelle call non le compreranno più e sarà quello il momento in cui questa bolla si sgonfierà!"

Se le call si sono ridotte di premio è perchè il mercato l'han fatto i venditori, non i compratori! Se questa fosse bolla che si sgonfierà (e non vedo come possa esserlo, con l'azionario sui livelli del periodo "buissimo" della primavera 2002, terrorismo, guerre, recessione, scandali Enron Worldcom etc...... e con tutto il resto delle attività di investimento ora ai massimi storici) chi rimarrà col cerino in mano correrà a comprare put facendo schizzare la volatilità, e le call aumenteranno di premio di conseguenza, per la solità legge della parità call put. Alla stessa maniera, se questa è accumulazione e il mercato prima o poi (possono passare anni) schizzerà, se (come penso) i fondi si sono "mozzati" le prospettive al rialzo, correranno ai ripari chiudendo in tutta fretta le short call e facendo schizzare la volatilità.

In generale, sugli hedge fund, i rendimenti degli ultimi mesi non sono stati granchè, il che mi fa pensare che siano lunghissimi di volatilità e stiano inutilmente aspettando che torni, all'ingiù o all'insù poco importa.
 

christiano

Forumer attivo
Beh ognuno pensa ciò che vuole. E' il bello della democrazia.
La volatilità non la fanno nè i compratori nè i venditori. Non c'è volatilità se chi vende e chi compra ha le stessa idee ed è convinto della direzione del mercato (lo vuoi capire che si sono messi d'accordo il diavolo e l'acquasanta! :) ). Viceversa nel mercato aumenta la volatilità quando uno dei due versanti (venditori/compratori) impone con la forza il suo volere, ossia forza il mercato in una direzione. Tu sei sicuro che faranno pagare agli Istituzionali la tassa della volatilità con un rialzo. Questo significherebbe ripresa del mercato toro. Questo perche il movimento prevalente del mercato (up/down) è quello che avviene con l'incremento della volatilità (i poteri forti sono tali perchè impongono la propria legge). Ora in base alle condizioni del ciclo non credo che possa avvenire ciò.

1102283284cicli.jpg


Dove credi che siamo ora?

1102283314cicli2.jpg


E qui?

Sul fatto che il mercato sia libero io ho qualche dubbio. Basta vedere il prezzo dell'oro. La stampante elettronica di carta verde senza valore intrinseco della FED e delle agenzie di debito governative dai nomi esotici (Fannie and Freddie) non ha limiti di budget e quando questi Signori comunicano il game over, i player del mercato giustamente si adeguano. Ma prima o poi i nodi verranno al pettine e questi faranno saltare il banco. E' solo questione di tempo ma il grande orso è lì ad aspettare.
 

pierrone

Forumer attivo
generali1984 ha scritto:
Bel Thread
Ciao Pierrone :)

"POLLI ISTITUZIONALI"
" 2) I gestori dei fondi sono emeriti imbecilli"

In finanza ben poche cose sono come sembrano ; starei attento a
esemplificare , ritengo ci sia la concreta possibilità che "codesti"
non siano poi tanto imbecilli .
Almeno prima di definirli incompetenti vorrei vedere come hanno
gestito il loro portafoglio personale , non quello del fondo .
Supponi per un momento ......... fai un grande sforzo :D
che andiamo verso un mercato orso , e torna indietro al 2000-2001
l'ì c'erano rimasti dentro tutti belli e brutti , piccoli pesci e grandi squali
anzi se ben ricordi proprio dai portafogli dei grandi venivano le maggiori
preoccupazioni , con in cima alcuni assicurativi GB che sembravano sul
punto della bancarotta e via dicendo .
Bene il sistema ha retto grazie alla potente immissione di liquidità che ha
fatto svoltare i listini , ma ogni espansione di liquidità ha delle
controindicazioni negative prima fra tutte la seguente , inevitabile contrazione .

Ecco , la domanda da porsi e alla quale poter dare risposta prima di
definire "imbecilli" i gestori riguarda il futuro ; se ,
come sembri pensare tu e come pensa codesto Nassim Taleb il
momento migliore , quello del "raccolto" arriverà e solo se sarà "Tosto"
allora si potrà dare ai gestori di tutto oltre che imbecilli , ma se
al contrario siamo in cima alla positività o molto vicini , allora ,
mentre qualcuno definirà comunque imbecilli i fondi per essere pieni
zeppi di azioni io seguiterò comunque a chedermi il tornaconto per certi
comportamenti .

Immagina a quanti "grandi" attori , istituzioni varie e società , questo
rialzo ha permesso di uscire con pochi graffi se paragonati al 2002 .
se stanno distribuendo in maniera pesante attraverso i fondi , è sulle
spalle dei piccoli ignari sottoscrittori che calerà la scure non credo che i
gestori pagheranno di tasca loro i rovesci

Naturalmente "SE"

Non credo agli imbecilli in borsa , se riferito agli istituzionali ,
devo ci son soldi c'è poco spazio per l'imbecillità ,
credo invece agli interessi contrapposti e credo anche che ben
difficilmente sono tutti imbecilli per vocazione , molto più facile
essere imbecille per interesse .

ciao Generali1984, proprio a te pensavo quando scrivevo "Effettivamente, se negli ultimi 15 anni uno QUALCUNO avesse operato con questa strategia, avrebbe avuto ottime performances e bassi rischi. " :) Un conto è infatti vendere call a portafoglio quando in pochi lo fanno e in tanti comprano opzioni tenendo così alti i premi e permettendoti così di incassare bene, un altro conto è farlo ora che tutti vendono call a portafoglio e quindi i premi sono ridicoli.

Riguardo ai gestori "imbecilli" ho solo riferito il concetto espresso da Taleb alla conferenza che c'è stata a Milano qualche mese fa, io riguardo ai gestori ho sempre pensato fossero incapaci o furbi/scaltri più che imbecilli.

Perfettamente d'accordo su "In finanza ben poche cose sono come sembrano", infatti questa strategia di vendere call a portafoglio SEMBRA rose e fiori in base a performances passate eccezionali, col mio post ho cercato di smascherarne la realtà che da tutto quello che si legge in giro non appare, anzi. Se quello che ho scritto sarà sbagliato, stavolta le cose saranno proprio state come sembrano.



Per "istituzionali" io mi riferisco genericamente ai grossi investitori "organizzati", per cui dentro ci va di tutto tranne gli investitori privati e gli emittenti di titoli.

All'interno degli "istituzionali" ci sta poi la ristrettissima categoria delle "mani forti" che sono a mio avviso solo gli istituzionali che per il loro proprio tornaconto (e non certo per il tornaconto di capitali altrui gestiti) sono in grado di muovere il mercato in maniera che il resto degli operatori facciano proprio ciò che essi vogliono che facciano. Non è perciò certo il caso dell'assicurazione GB che ha rischiato la bancarotta, ma parlo degl operatori che muovono i capitali propri delle più grosse banche d'affari del pianeta, e dei fratellini minori che nei vari mercati nazionali si sono creati una analoga posizione dominante sul singolo mercato.

Per capirsi: se le mani forti vogliono comprare, la prima possibilità che prendono in considerazione è quella di fare scendere il mercato, se questo portasse il resto degli operatori a vendere; loro conoscono le scelte che farebbero gli operatori in caso di di discesa, per cui nel caso vogliano comprare si scende solo se sanno che gli operatori poi venderebbero. Se sanno che invece gli altri operatori comprerebbero, si fa andare il mercato su in maniera molto "incerta" fino ai livelli in cui sanno che saranno effettuate parecchie da parte degli altri operatori, e gli si darà tutto il tempo e le occasioni possibili per fare quello che tali operatori vogliono fare, vendere. Quando le vendite si esauriscono, si studia il prossimo livello: prima scelta rimane il ribasso, se sanno che ci saranno parecchie vendite, e seconda scelta il rialzo trattenuto fino ai nuovi livelli in cui ad altri venditori gli verrà fatto servire tutto quello che vogliono servire......

Se le mani forti volessero invece vendere, il comportamento sarebbe inverso.


Come mi sembra di avere espresso in maniera chiara sopra, ho detto che la strategia covered call la fanno i gestori di fondi su "invito" "spinta" "consiglio" offerto dalle mani forti. Per cui se mi dici che occorre vedere cosa fanno i gestori coi loro portafogli personali, mi stai proprio dicendo che ciò che fanno coi fondi è farsi servire "sole" dalle mani forti, che possono essere gli stessi gestori coi loro soldi privati. I gestori di fondi COI SOLDI IN GESTIONE (pensavo fosse chiaro) sono lunghi sul sottostante (come sempre sono stati e sempre rimarranno) e vendono sempre più call.


"Non credo agli imbecilli in borsa , se riferito agli istituzionali ,
devo ci son soldi c'è poco spazio per l'imbecillità ,
credo invece agli interessi contrapposti e credo anche che ben
difficilmente sono tutti imbecilli per vocazione , molto più facile
essere imbecille per interesse . "

imbecille per vocazione o imbecille per interesse io mica l'ho chiarito (direi che tra i gestori di fondi siano entrambe caratteristiche ben presenti): l'imbecillità era riferita ai gestori di fondi (le "mani deboli, anzi bucate" per eccellenza quindi) che vendono a prezzi stracciati call a portafoglio, in buona fede perchè credono alla strategia o in cattiva fede per permettere alla "casa madre" di stare dall'altra parte a farsi servire.



Riguardo a "Immagina a quanti "grandi" attori , istituzioni varie e società , questo rialzo ha permesso di uscire con pochi graffi se paragonati al 2002 .se stanno distribuendo in maniera pesante attraverso i fondi , è sulle spalle dei piccoli ignari sottoscrittori che calerà la scure non credo che i gestori pagheranno di tasca loro i rovesci" :

i piccoli sottoscrittori sono già dentro da anni nei fondi, per distribuire in questi anni ai fondi c'è e c'era bisogno che nei fondi entrasse nuova liquidità grazie a nuove sottoscrizioni, ma il flusso in entrata sui fondi azionari non mi risulta affatto essere imponente, tutt'altro! Se veramente è come dici, che siamo in un periodo di "grande distribuzione" di tutto quello che non erano riusciti a distribuire tra il 2000 e il 2002, A CHI STANNO VENDENDO? Ai fondi azionari no di certo, per mancanza di denaro fresco! E se i forum esemplificano bene i comportamenti degli investitori privati "medi", questi sono perlopiù short e in grosse difficoltà! Agli Hedge funds? neanche, perchè in quest'anno moderatamente rialzista stan facendo grame performances, quindi non stanno comprando a meno che in copertura di posizioni corte.


"se , come sembri pensare tu e come pensa codesto Nassim Taleb il
momento migliore"

Non penso sia arrivato nessun momento, se lo pensassi rischierei una brutta fine esponendomi troppo, mentre invece io opero con la assoluta certezza che ogni giorno non arriverà mai quel momento, e attendo di essere "sorpreso" da eventi per me lieti.
Ho smesso di sperare che il sottostante vada dalla mia parte da quando sono passato a operare sul trading di volatilità (e non di direzione) sulle opzioni: compro call, vendo call, compro put, vendo put, puntando le fisches sulla direzione futura della volatilità e non del mercato: sono stralungo di volatilità per cui se la volatilità sale al ribasso, al rialzo o in laterale guadagno in tutti e tre i casi, se la volatilità scende perdo in tutti e tre i casi. Il mio post perciò intende offrire solo qualche spunto alternativo mio per quanto riguarda ciò che vedo accadere sui mercati delle opzioni e alla volatilità dei mercati: tutti voi state a fare commenti su questi ultimi due anni al rialzo (sarà distribuzione? sarà accumulazione?), ma in pochi vanno a commentare le ragioni della totale mancanza di volatilità di questi ultimi anni. Che ne pensi tu di questa lentezza da bradipo del mercato? Come la spieghi? Come è possibile che praticamente 19 sedute su 20 da parecchi mesi a questa parte si chiudono con un movimento al rialzo o al ribasso inferiore all' 1% ? Io con questo thread sto provando a spiegare "macroeconomicamente" questo tipo di fenomeni.

Riguardo a Taleb: è un trader puro di opzioni specializzato nell'accumulo di posizioni lunghe su opzioni sia put che call con strike estremamete "improbabili" in quei periodi in cui il mercato le "regala", quando cioè i prezzi delle opzioni raggiungono livelli sufficientemente bassi. Non ha e sa di non avere nessuna capacità previsiva su nulla di nulla, ma opera solo e soltando "stanando" gli operatori in opzioni quando questi si dimenticano (e ci scommettono contro) che l'imponderabile possa accadere sui mercati, al ribasso come al rialzo.
Ma oltre a essere un trader in opzioni è un vero scrittore, un filosofo. Se non lo hai ancora letto, ti consiglio senz'altro di leggere il suo libro più famoso (ha venduto milioni di copie):

http://www.saggiatore.it/index.php?site=sag&page=boo.detail&id=bk030137

nulla, ma proprio nulla a che vedere coi tanti "libri di borsa" in circolazione ;) Dopo le feste di Natale ti interrogo sul libro, se non l'avrai ancora letto ti obbligo a darmi il tuo indirizzo postale che te ne spedisco una copia :D
 

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