L' angolo didattico by La mò: la guerra dello zucchero (1 Viewer)

La mò

Forumer attivo
Alcuni di voi forse non conosceranno che in Italia in questi giorni v'è in atto la guerra dello zucchero, in cosa consiste?
La questione è molto simile alle quote latte, l' Ue ha ripartito le quote zucchero x ogni stato membro...quindi le autorità italiana nell' applicare la direttiva ha dovuto fare una scernita degli zuccherifici che dovevano rimanere attivi sul terriotorio italiano.............
La decisione da parte del governo di chiudere lo stabilimento più importante e grosso del nord italia quello di casei gerola , zuccherificio tra l' alessandrino e il pavese.....fonte di guadagno x l' indotto agricolo di piemonte e lombardia....attrae a se oltre il 90% della produzione di barbabietole da zucchero......ed è uniko fornitore in Italia x coca cola, ferrero, varie societa farmaceutiche ecc ec .....la motivazione addotta? non fà utili....:rolleyes: ......notizie ufficiose indicano ordini fino alla fine del prox anno e silos di barbabietole da lavorare con zucchero già venduto............il tutto ampiamente in utile....
Alemanno è intervenuto proponendo un piano di riconversione in ecodiesel ......... :rolleyes: .........va bene e l' indotto di lombardia e Piemonte ?????????????..........ha già scelto di tenere aperto uno grosso 1/3 di questo in MOLise............che lungimiranza

proteste degli agricoltori sulla A7 milano genova sono in atto
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Gran brutta gatta da pelare, quella dell'agricoltura nei paesi ricchi.

Se non esistessero i dazi verso i paesi poveri (che nessuno abolisce apposta) e le sovvenzioni, praticamente tutta l'agricoltura dei paesi ricchi cesserebbe di esistere.

Ciò, però, porta a squilibri mondiali che stanno provocando fenomeni molto gravi.

Fenomeni come quello che riporti sono una sotto-categoria di una questione più ampia.
 

idefix

Forumer attivo
quello dello zucchero e' uno dei settori dove si sono consumate le peggiori schifezze.
esiteva una volta la RIBS che con soldi dello stato sosteneva gli aiuti del settore bieticolo-saccarifero.
dovevano andare anche agli agricoli... di fatto andava solo agli industriali.
doveva prevedere gli aiuti su tutto il territorio naazionale.....di fatto i zuccherieri del nord "comprarono" per due lire le quote del sud e le "trasportarono" nel nord facendo morire gia´diversi anni fa l'economia dello zucchero al sud in particolare in puglia.

vogliamo poi parlare di cosa era l'AIMA e di come era gestita? Lasciamo stare ....

adesso la ribs e' confluita insieme ad altre schifezze (ex aziende pubbliche perennemente in perdita gestite solo per creare consenso) in sviluppo italia di cui non voglio proprio parlare. :(
mi dispiace per i lavoratori del nord, ma il settore non poteva reggere

speriamo in meglio....

buon w.e.ciao :)
 

sharnin

Forumer attivo
giuseppe.d'orta ha scritto:
Gran brutta gatta da pelare, quella dell'agricoltura nei paesi ricchi.

Se non esistessero i dazi verso i paesi poveri (che nessuno abolisce apposta) e le sovvenzioni, praticamente tutta l'agricoltura dei paesi ricchi cesserebbe di esistere.

Ciò, però, porta a squilibri mondiali che stanno provocando fenomeni molto gravi.

Fenomeni come quello che riporti sono una sotto-categoria di una questione più ampia.

Balle! i paesi poveri producono in gran parte per l'esportazione, con società in mano a m.nazionali occidentali, che sono quelle che premono per la "globalizzazione".
Questo fa sì che nei paesi poveri non si produca più per l'autoconsumo, e si debba importare il cibo proprio attraverso quelle stesse m.nazionali, con tanti saluti e sono alla sovranità alimentare.
La stessa cosa succederebbe nei nostri paesi, disoccupazione, abbandono delle campagne, perdita della nostra cultura agricola e alimentare, per importare da quelle stesse m.nazionali, sia produttrici che distributrici, prodotti meno sicuri, perchè fatti in paesi con una legislazione più permissiva, e anche meno buoni.
Il tutto con perdita della sovranità alimentare, la più importante delle sovranità, e tutto solo per impinguare questi mostri di m.nazionali e quei delinquenti dei loro proprietari.
 

idefix

Forumer attivo
1) per i PVS paesi sottosviluppati c'e' oggi un problema che prima non c'era.
il brevetto delle loro sementa modificato in laboratorio per renderlo piu' forte alle malattie che gli viene rivenduto a prezzi proibitivi o spacciato per aiuti a quei disgraziati impedendogli qualsiasi sviluppo.
altro problema collaterale e' il cambiamento di abitudini alimentari causato da questi nuove colture.

2) da sempre per problemi di sicurezza nazionale si e' ritenuta l'agricoltura come un settore "strategico". Le guerre si vincono se l'esercito e la popolazione possono comunque contuare a mangiare.
NAturalemtne questo ha dei costi in termini di aiuti agli agricoltori e blocco delle importazioni.
Oggi, sembra, che a tutto questo si possa fare a meno e che si possano abbandonare i campi visto che e' piu' conveniente approvvigionarsi fuori.
e' un po' come l'energia......
io qualche preoccupazione l'avrei....
 

sharnin

Forumer attivo
idefix ha scritto:
quello dello zucchero e' uno dei settori dove si sono consumate le peggiori schifezze.
esiteva una volta la RIBS che con soldi dello stato sosteneva gli aiuti del settore bieticolo-saccarifero.
dovevano andare anche agli agricoli... di fatto andava solo agli industriali.
doveva prevedere gli aiuti su tutto il territorio naazionale.....di fatto i zuccherieri del nord "comprarono" per due lire le quote del sud e le "trasportarono" nel nord facendo morire gia´diversi anni fa l'economia dello zucchero al sud in particolare in puglia.

vogliamo poi parlare di cosa era l'AIMA e di come era gestita? Lasciamo stare ....

adesso la ribs e' confluita insieme ad altre schifezze (ex aziende pubbliche perennemente in perdita gestite solo per creare consenso) in sviluppo italia di cui non voglio proprio parlare. :(
mi dispiace per i lavoratori del nord, ma il settore non poteva reggere

speriamo in meglio....

buon w.e.ciao :)

Quando hanno fatto fuori Gardini Eridania era una società attiva e in buona salute
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
sharnin ha scritto:
i paesi poveri producono in gran parte per l'esportazione, con società in mano a m.nazionali occidentali, che sono quelle che premono per la "globalizzazione".


E come fanno? Con gli enormi aiuti di Stato, comunitari, ecc.

Non trovi sia strano che paesi dove il costo del lavoro sia zero rispetto a quelli ricchi si mettano ad importare?

La questione dei controlli è certo serissima, invece.
 

sharnin

Forumer attivo
giuseppe.d'orta ha scritto:
sharnin ha scritto:
i paesi poveri producono in gran parte per l'esportazione, con società in mano a m.nazionali occidentali, che sono quelle che premono per la "globalizzazione".


E come fanno? Con gli enormi aiuti di Stato, comunitari, ecc.

Non trovi sia strano che paesi dove il costo del lavoro sia zero rispetto a quelli ricchi si mettano ad importare?

La questione dei controlli è certo serissima, invece.

Circa il 20% del cibo africano viene ora importato dai paesi ricchi, anche se potrebbe facilmente crescere sul posto.

Le maggiori multinazionali dell’agro-business che controllano produzione e distribuzione mondiale di prodotti agricoli sono inoltre non più di una ventina, tutte appartenenti ai Paesi industrializzati maggiori.

La "sovranità alimentare"è il diritto delle persone, delle comunità e dei paesi, di definire le loro proprie politiche agrarie, alimentari, del lavoro, della pesca, e della terra, in maniera appropriata alle loro singole circostanze sul piano ecologico, sociale, economico e culturale".
Sia nel terzo mondo che in Occidente.

Minacciata anche della tendenza alla monocoltura, già in atto in molti paesi, soprattutto negli USA. Questa pratica agronomica, giustificabile forse dal punto di vista del profitto, implica una significativa riduzione della biodiversità e conferisce a vasti territori caratteristiche di estrema vulnerabilità. L'assenza di variabilità (anche se unicamente di tipo intraspecifico) è stata già in passato causa di gravi carestie, a causa ad esempio dell'attacco di un nuovo tipo di parassita.

La lotta contro la fame nel mondo fu sponsorizzata dalla Fondazione Rockfeller, che promuoveva la diffusione dei fertilizzanti, dei pesticidi e dei nuovi tipi di sementi. Nei primi anni in molte zone ci fu un boom nella produzione agricola, ma adesso, a distanza di mezzo secolo, troppo spesso il prezzo da pagare è stato insopportabile. Nell'agricoltura tradizionale c'era un'alternanza bilanciata tra le diverse colture, e i campi venivano lasciati a maggese, ossia a riposo, per periodi lunghi anche dieci anni. L'uso dei prodotti chimici ha pompato il terreno, che per un po' ha dato il massimo, ma l'equilibrio ecologico si è rotto e si è reso necessario utilizzare dosi sempre più massicce di pesticidi e fertilizzanti. Poi il collasso. Terre che venivano coltivate da migliaia di anni si sono trasformate in distese prive di fertilità. Infatti l'azoto contenuto nei fertilizzanti uccide l'humus, il materiale organico che nutre la terra e la aiuta a ritenere l'acqua, dunque il loro uso “brucia” il terreno.
 

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