Non solo dunque si estrae troppo poco petrolio rispetto alla domanda, ma
sono sempre meno le raffinerie che lo lavorano. Con la prospettiva della
transizione energetica molti raffinatori hanno chiuso impianti in Occidente.
Ora ne sta chiudendo anche la Russia, dalla quale l’Europa importava non
solo greggio ma anche prodotti derivati. Solo una recessione, conclude Javier
Blas, potrà fare tornare sulla terra i prezzi dei derivati.
Forse, viene da aggiungere, riaprire qualche raffineria costerebbe meno di
una recessione globale. In ogni caso è un segno dei tempi che l’unica cosa che
viene in mente sia agire sulla domanda e comprimerla. Aumentare l’offerta,
la parola d’ordine del quarantennio 1980-2018, non viene più in mente. Si fa
solo con i semiconduttori, ma per motivi militari.