L’elettrico non può essere l’unica soluzione per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’industria automobilistica, ma una delle diverse alternative tecnologiche: questo il messaggio lanciato da
Akio Toyoda in risposta alle nuove accuse mosse da investitori e associazioni ambientaliste per l’eccessiva lentezza della
Toyota nell’abbracciare la mobilità elettrica. Al contrario, il plenipotenziario del gruppo giapponese ha ribadito la sua visione sulla necessità di avere un approccio tecnologicamente neutrale in grado di soddisfare le molteplici esigenze del mercato. "Spetta ai clienti decidere", ha rimarcato il manager, nel corso di un incontro con la stampa americana, sottolineando l’intenzione del costruttore di giocare la partita "con tutte le carte nel mazzo", offrendo "un’ampia gamma di veicoli per tutti i tipi di richieste. Questa - ha proseguito - è la nostra strategia e noi ad essa ci atteniamo".
L’elettrico non basta. Toyoda è stato ancora una volta chiaro nell’evidenziare la sua convinzione su una mobilità elettrica "che impiegherà più tempo di quanto i media vorrebbero farci credere per diventare una tecnologia di massa". Il motivo è stato evidenziato dallo stesso Toyoda in più occasioni: la mancanza di infrastrutture frenerà l’adozione dei veicoli a batteria. In questo contesto rientra la decisione del costruttore di non puntare solo sull’elettrico come deciso da tanti altri concorrenti, nonché la convinzione che non sarà facile per i costruttori rispettare eventuali bandi alle endotermiche fissati per il 2035 in
Europa o in California.