Ius soli (1 Viewer)

Claire

ἰοίην
A parte le vergognose scene dentro e fuori dal Senato, in questi giorni se ne parla tanto e quasi sempre senza sapere di cosa si parla :specchio:

"La riforma sullo ius soli non è lo "ius soli puro", cioè non è "arrivi qui partorisci ed il tuo figlio diventa italiano" come mi capita di sentire e leggere.

Per me è un ottimo compromesso così saremo anche al passo con i tempi.
Chi nasce in Italia sarà comunque italiano a 18anni.
I nostri figli si sentiranno Italiani prima ma non lo saranno fino ai 18anni. Cosa cambia dar loro la cittadinanza a 10-12 anni? Cambia che si sentono più accettati e si sentiranno italiani sul serio.
Se no accade il contrario ed avremo un futuro con il 10-15% delle popolazione che pur essendolo non si sente voluto come italiano.
Ecco come funziona:

Il ddl incardinato al Senato, dove è scoppiata la bagarre, prevede 2 nuovi modi in cui i figli di genitori stranieri possono diventare italiani: lo ius soli “temperato” e lo ius culturae.

È da circa tredici anni che in Parlamento si discute di una riforma in materia di cittadinanza. L’obiettivo è quello di modificare l’attuale legge, la n. 91 del 5 febbraio 1992, che prevede lo ius sanguinis: la cittadinanza italiana viene trasmessa solo dai genitori ai figli.

Il cittadino straniero nato in Italia, oggi, ha diritto alla cittadinanza solo se, una volta diventato maggiorenne, dichiari entro un anno di volerla acquisire e fino a quel momento abbia risieduto nel Paese "legalmente e ininterrottamente".

La nuova legge, invece, introdurrebbe altre due modalità di acquisizione della cittadinanza per i figli minori di genitori stranieri: lo ius soli “temperato” e lo ius culturae.

La questione della cittadinanza, incrociando i dati Istat e Miur, riguarderebbe circa 800mila minori stranieri figli di immigrati (su circa un milione che sono in Italia) che potrebbero diventare italiani dopo l’entrata in vigore della nuova legge. Il testo prevede due nuovi modi per acquisire la cittadinanza:

- Lo ius soli temperato
Rispetto allo ius soli classico, che attribuisce la cittadinanza di un Paese a chiunque nasca nel suolo nazionale, quello temperato pone delle condizioni. Saranno cittadini italiani per nascita i figli, nati nel territorio della Repubblica, di genitori stranieri se almeno uno di loro ha un permesso di soggiorno Ue di lungo periodo e risulta residente legalmente in Italia da almeno 5 anni. Il principio dello ius soli non si applicherà, però, ai cittadini europei, visto che il permesso di lungo periodo è previsto solo per gli Stati extra Ue.

- Lo ius culturae
Possono ottenere la cittadinanza anche i minori stranieri nati in Italia, o entrati entro il 12esimo anno, che abbiano “frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli presso istituti scolastici del sistema nazionale, o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali”. La frequenza del corso di istruzione primaria deve essere coronata dalla promozione. I ragazzi arrivati in Italia tra i 12 e i 18 anni, poi, potranno avere la cittadinanza dopo aver risieduto legalmente in Italia per almeno sei anni e aver frequentato “un ciclo scolastico, con il conseguimento del titolo conclusivo”.

Servirà dichiarazione di un genitore
In entrambi i casi, per ottenere la cittadinanza italiana servirà la dichiarazione di volontà del genitore del minore o del suo tutore: dovrà essere consegnata all’ufficiale dello stato civile del Comune di residenza entro il 18esimo anno. In assenza di questa dichiarazione, potrà essere il diretto interessato a richiederla, entro il suo 20esimo compleanno.

Le nuove norme valgono anche per gli stranieri in possesso dei nuovi requisiti ma che abbiano superato, all’approvazione della legge, il limite di età dei 20 anni per farne richiesta: un’eccezione per salvaguardare i diritti di chi è già arrivato da anni in Italia. Il Viminale ha 6 mesi per il rilascio del nulla osta. Viene prevista anche la possibilità di rinunciare alla cittadinanza italiana sempre entro i 20 anni.

Come detto, il tema della cittadinanza è in discussione da anni. Tra il 2003 e il 2004 la commissione Affari Costituzionali della Camera ha esaminato diverse proposte parlamentari e ha elaborato un testo unificato che, dopo essere approdato in Aula, è stato rimandato in commissione il 16 maggio 2004. Nella XIV legislatura la Camera ci ha riprovato. Dal 3 agosto 2006 è partita una indagine conoscitiva. Nel gennaio 2008 per il testo sembrava la volta buona dopo una discussione in commissione, ma la legislatura si è interrotta e l'iter è dovuto ricominciare da capo. Anche la successiva legislatura ha messo all'ordine del giorno la questione, ma il 12 gennaio 2010 il testo è approdato nuovamente in Aula e nuovamente è stato rimandato in commissione per approfondimenti. Dal 14 giugno 2012 è partito un nuovo tentativo in commissione con l'esame di alcune proposte. Il 31 luglio 2012 si è concluso l'esame preliminare delle proposte di legge, ma la commissione non è riuscita a elaborare un testo base e l'esame è stato interrotto l'8 novembre 2012. Dal 27 giugno del 2013 si è ripreso l'esame alla Camera: è stato approvato il 13 ottobre del 2015 con 310 sì, 66 no e 83 astenuti (tra questi i deputati del M5S). Da allora il provvedimento è stato in discussione in commissione Affari Costituzionali in Senato. Fino a oggi, quando è stato incardinato a Palazzo Madama. Ma è scoppiata la bagarre e il ddl rischia di non avere vita facile.
Anche negli altri Paesi europei ci si divide tra ius sanguinis (diritto di cittadinanza per sangue) e ius soli (diritto di cittadinanza in base al Paese di nascita). I 27 Stati non hanno una legislazione univoca e di solito temperano un principio con l’altro. Ma tutti, anche quelli più flessibili, non contemplano lo ius soli puro (adottato, invece, negli Usa e alcuni Paesi del Sudamerica).
 

Saint Tropez

Remember
mah , che dire , visto che in Italia il tasso di natalità è il più basso d'Europa , sono favorevole a questa legge

e poi si spera che, una volta maggiorenni , questi cittadini acquisiti si sentano talmente integrati sia di fatto che appunto di diritto da evitare di commettere reati e/o seguire certi precetti aberranti delle loro religioni d'origine ( mi riferisco ai musulmani in primis )
 

f4f

翠鸟科
mah , che dire , visto che in Italia il tasso di natalità è il più basso d'Europa , sono favorevole a questa legge

e poi si spera che, una volta maggiorenni , questi cittadini acquisiti si sentano talmente integrati sia di fatto che appunto di diritto da evitare di commettere reati e/o seguire certi precetti aberranti delle loro religioni d'origine ( mi riferisco ai musulmani in primis )

Ad un rapido calcolo, lItalia è una delle nazioni con maggiore densità di popolazione
Se fossimo un pò meno non guasterebbe
 

f4f

翠鸟科
A parte le vergognose scene dentro e fuori dal Senato, in questi giorni se ne parla tanto e quasi sempre senza sapere di cosa si parla :specchio:

"La riforma sullo ius soli non è lo "ius soli puro", cioè non è "arrivi qui partorisci ed il tuo figlio diventa italiano" come mi capita di sentire e leggere.

Per me è un ottimo compromesso così saremo anche al passo con i tempi.
Chi nasce in Italia sarà comunque italiano a 18anni.
I nostri figli si sentiranno Italiani prima ma non lo saranno fino ai 18anni. Cosa cambia dar loro la cittadinanza a 10-12 anni? Cambia che si sentono più accettati e si sentiranno italiani sul serio.
Se no accade il contrario ed avremo un futuro con il 10-15% delle popolazione che pur essendolo non si sente voluto come italiano.
Ecco come funziona:

Il ddl incardinato al Senato, dove è scoppiata la bagarre, prevede 2 nuovi modi in cui i figli di genitori stranieri possono diventare italiani: lo ius soli “temperato” e lo ius culturae.

È da circa tredici anni che in Parlamento si discute di una riforma in materia di cittadinanza. L’obiettivo è quello di modificare l’attuale legge, la n. 91 del 5 febbraio 1992, che prevede lo ius sanguinis: la cittadinanza italiana viene trasmessa solo dai genitori ai figli.

Il cittadino straniero nato in Italia, oggi, ha diritto alla cittadinanza solo se, una volta diventato maggiorenne, dichiari entro un anno di volerla acquisire e fino a quel momento abbia risieduto nel Paese "legalmente e ininterrottamente".

La nuova legge, invece, introdurrebbe altre due modalità di acquisizione della cittadinanza per i figli minori di genitori stranieri: lo ius soli “temperato” e lo ius culturae.

La questione della cittadinanza, incrociando i dati Istat e Miur, riguarderebbe circa 800mila minori stranieri figli di immigrati (su circa un milione che sono in Italia) che potrebbero diventare italiani dopo l’entrata in vigore della nuova legge. Il testo prevede due nuovi modi per acquisire la cittadinanza:

- Lo ius soli temperato
Rispetto allo ius soli classico, che attribuisce la cittadinanza di un Paese a chiunque nasca nel suolo nazionale, quello temperato pone delle condizioni. Saranno cittadini italiani per nascita i figli, nati nel territorio della Repubblica, di genitori stranieri se almeno uno di loro ha un permesso di soggiorno Ue di lungo periodo e risulta residente legalmente in Italia da almeno 5 anni. Il principio dello ius soli non si applicherà, però, ai cittadini europei, visto che il permesso di lungo periodo è previsto solo per gli Stati extra Ue.

- Lo ius culturae
Possono ottenere la cittadinanza anche i minori stranieri nati in Italia, o entrati entro il 12esimo anno, che abbiano “frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli presso istituti scolastici del sistema nazionale, o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali”. La frequenza del corso di istruzione primaria deve essere coronata dalla promozione. I ragazzi arrivati in Italia tra i 12 e i 18 anni, poi, potranno avere la cittadinanza dopo aver risieduto legalmente in Italia per almeno sei anni e aver frequentato “un ciclo scolastico, con il conseguimento del titolo conclusivo”.

Servirà dichiarazione di un genitore
In entrambi i casi, per ottenere la cittadinanza italiana servirà la dichiarazione di volontà del genitore del minore o del suo tutore: dovrà essere consegnata all’ufficiale dello stato civile del Comune di residenza entro il 18esimo anno. In assenza di questa dichiarazione, potrà essere il diretto interessato a richiederla, entro il suo 20esimo compleanno.

Le nuove norme valgono anche per gli stranieri in possesso dei nuovi requisiti ma che abbiano superato, all’approvazione della legge, il limite di età dei 20 anni per farne richiesta: un’eccezione per salvaguardare i diritti di chi è già arrivato da anni in Italia. Il Viminale ha 6 mesi per il rilascio del nulla osta. Viene prevista anche la possibilità di rinunciare alla cittadinanza italiana sempre entro i 20 anni.

Come detto, il tema della cittadinanza è in discussione da anni. Tra il 2003 e il 2004 la commissione Affari Costituzionali della Camera ha esaminato diverse proposte parlamentari e ha elaborato un testo unificato che, dopo essere approdato in Aula, è stato rimandato in commissione il 16 maggio 2004. Nella XIV legislatura la Camera ci ha riprovato. Dal 3 agosto 2006 è partita una indagine conoscitiva. Nel gennaio 2008 per il testo sembrava la volta buona dopo una discussione in commissione, ma la legislatura si è interrotta e l'iter è dovuto ricominciare da capo. Anche la successiva legislatura ha messo all'ordine del giorno la questione, ma il 12 gennaio 2010 il testo è approdato nuovamente in Aula e nuovamente è stato rimandato in commissione per approfondimenti. Dal 14 giugno 2012 è partito un nuovo tentativo in commissione con l'esame di alcune proposte. Il 31 luglio 2012 si è concluso l'esame preliminare delle proposte di legge, ma la commissione non è riuscita a elaborare un testo base e l'esame è stato interrotto l'8 novembre 2012. Dal 27 giugno del 2013 si è ripreso l'esame alla Camera: è stato approvato il 13 ottobre del 2015 con 310 sì, 66 no e 83 astenuti (tra questi i deputati del M5S). Da allora il provvedimento è stato in discussione in commissione Affari Costituzionali in Senato. Fino a oggi, quando è stato incardinato a Palazzo Madama. Ma è scoppiata la bagarre e il ddl rischia di non avere vita facile.
Anche negli altri Paesi europei ci si divide tra ius sanguinis (diritto di cittadinanza per sangue) e ius soli (diritto di cittadinanza in base al Paese di nascita). I 27 Stati non hanno una legislazione univoca e di solito temperano un principio con l’altro. Ma tutti, anche quelli più flessibili, non contemplano lo ius soli puro (adottato, invece, negli Usa e alcuni Paesi del Sudamerica).


Sintesi sintesi ci vuole


Evinco da una prima svogliata lettura del papiro che ad un extracomunitario è permesso prendere la cittadinanza italiana secondo lo ius soli più facilmente che sd un cittadino comunitario

È aberrante ed illogico
Lo capisco solo se parte di un progetto politico più ampio, che troverei quindi logico (nel senso di coerente con le sue proprie premesse) ma ugualmente aberrante
 

Saint Tropez

Remember
Ad un rapido calcolo, lItalia è una delle nazioni con maggiore densità di popolazione
Se fossimo un pò meno non guasterebbe

ci sono intere aeree quasi spopolate , penso a certe zone appenniniche .....quella più antropizzata è la pianura padana , ma x il resto credo si viva bene in Italia anche siamo 60 mln e più

ciao
 

Saint Tropez

Remember
la cittadinanza è una cosa seria, la concederei con molta attenzione.
in teoria è così come dici tu , in pratica dopo la UE , il concetto di cittadinanza com'era concepito in origine si è vieppiù "sfumato" ...in realtà dovremmo sentirci tutti cittadini europei , al di là della razza e del credo religioso

in fondoil concetto di cittadinanza attuale è più simile al civis romanus dell'antico impero che nn al citoyen moderno di derivazione giacobina
 

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