Italia addio. Le multinazionali se ne vanno (2 lettori)

tontolina

Forumer storico
con il costo del lavoro esorbitante
se ne vanno tutte e l'italia r4sterà senza industrie

anche il governo tecnico non è stato capace di ridurre il cuneo fiscale ma ha aumentato la tassazione stritolando gli italiani e aumentando gli introiti dei politici

http://www.investireoggi.it/forum/italia-nella-repressione-fiscale-vt72196-10.html#post3192144
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Foto dal diario | Facebook
http://www.investireoggi.it/forum/la-casta-dei-cari-stolti-vt72689.html


http://www.investireoggi.it/forum/spending-review-caccia-f-35-non-esistono-penali-vt73137.html
 

tontolina

Forumer storico
da Italia addio. Le multinazionali se ne vanno

E' un esodo senza sosta. Euro o non euro, la tombola degli Eurogruppi a Bruxelles non convince più le corporation americane, francesi e tedesche, che chiudono attività nel Sud Europa. Prima che sia troppo tardi.




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Nella foto una fabbrica in Germania che verrà chiuso a causa dello smobilizzo dei fondi delle società internazionali. E' fuga capitali nel Sud Europa


New York - Euro o non euro, la tombola degli Eurogruppi a Bruxelles non convince più le corporation. Su entrambe le sponde dell'Atlantico i capitani d'industria non si lasciano abbagliare dalle facili promesse di una ripresa dietro l'angolo. L'ultimo salvataggio della Grecia e l'assegno staccato dall'Unione europea per le banche spagnole sono solo briciole che verranno inghiottite dall'incalzare della crisi.

Il Wall Street Journal lo sbatte in prima pagina: in Sud Europa è fuga delle multinazionali. Il loro è un esodo che minaccia i capitali e l'innovazione in un'area che oggi invece ne ha ''disperatamente bisogno per emergere dalla crisi del debito e dalla recessione''. Non c'è distinzione di sorta: l'americana Kimberly Clark ha annunciato che ridurrà le sue attività per i pannolini da bambini in Europa in seguito al calo delle nascite.

Dalla Germania e dalla Francia i segnali di fumo che si levano sono sempre gli stessi. Due nomi su tutti: quelli dei colossi dell'alluminio Alcoa e della moda PPR. Ma a gettare la spugna state recentemente anche la tedesca Merck, che ha di recente confermato il taglio del 20% della propria forza lavoro in Spagna, e l'inglese Compass Group, che ha chiuso parte delle attività in Portogallo.

''Dall'inizio dell'anno ci sono stati segnali di debolezza degli investimenti esteri diretti in Europa del Sud. Nei primi sei mesi dell'anno - precisa il Wall Street Journal -, il ritiro di investimenti in Italia ha superato l'affluenza di fondi di 1,6 miliardi di dollari. Gli investimenti esteri diretti sono in calo del 38% in Portogallo, Spagna, Grecia e Italia dal 2007, con gli investitori che spostano le proprie risorse verso i paesi emergenti''.
La pecca dell'Italia, quella che rallenta e scoraggia investimenti ha un colpevole noto: si chiama burocrazia. L'ultimo caso è quello della francese Decathlon: ha rinunciato al progetto di costruire un quartier generale da 25 milioni di dollari vicino Milano che avrebbe creato 250 posti di lavoro.

Ma gli italiani, veri penalizzati, si culleranno ancora nel sogno della ripresa nel 2013 o apriranno gli occhi?
 

tontolina

Forumer storico
Sistema produttivo: pressione fiscale 26% più alta della media

In Italia il peso totale delle imposte e' arrivato a superare il 68% a fronte di una media europea del 42%. Per colpa di un fisco macchinoso e pesante, in Ue siamo penultimi nel "fare business".



Milano - Il peso totale delle imposte che gravano sul sistema produttivo dello Stivale e' arrivato a superare il 68% a fronte di una media europea del 42%, imbrigliando di fatto la competitivita' del Paese.

Non a caso, scrive Italia Oggi, per colpa di un Fisco macchinoso e pesante, l'Italia si e' dovuta accontentare del penultimo posto nella classifica europea 2012 della Banca Mondiale sul "fare business", alle spalle della Romania.

La conferma e' arrivata dai risultati dell'ultima ricerca realizzata da Synergia Consulting Group, l'alleanza professionale di 14 studi di commercialisti, secondo cui il tempo dedicato alle pratiche tributarie da parte degli uffici amministrativi delle aziende nostrane ha raggiunto le 285 ore l'anno contro una media Ue di 208 ore. (Dow Jones Newswires)
 

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