islamisti veri o killers? (1 Viewer)

tontolina

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Charlie Hebdo : uno dei killer era quasi cieco. Quando si dice il caso. La scorsa settimana ho comprato « L’Obs », grande settimanale francese, attratto dal titolo di copertina: Rivelazioni, come hanno preparato gli attentati, riferita ovviamente alla strage nella redazione di Charlie Hebdo e al […]
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La strategia dello "scontro di civiltà" è stata pianificata a Tel Aviv e Washington

Ideologia e strategia di Fratelli musulmani, al-Qaida e Daash non sostengono la guerra civile contro l’’occidente’ ma contro l’"oriente", sigillando i due mondi. Né Sayid Qutb, né alcuno dei suoi successori, hanno invocato scontri tra musulmani e non musulmani a casa di questi ultimi.
Invece, la strategia dello "scontro di civiltà" è stata ideata da Bernard Lewis per il Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, poi popolarizzata da Samuel Huntington non come strategia di conquista ma come situazione futuribile [1], mirando a convincere le popolazioni dei membri della NATO sull’inevitabile confronto che ha preso la forma di preventiva "guerra al terrorismo".
Non sono Cairo, Riyadh o Kabul che auspicano lo "scontro di civiltà", ma Washington e Tel Aviv.
I mandanti dell’attentato contro Charlie Hebdo non seguono jihadisti o taliban, ma i neo-conservatori e i falchi liberali.
Non dimenticare i precedenti storici

Dobbiamo ricordare che negli ultimi anni abbiamo visto i servizi speciali di USA e NATO
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testare in Francia gli effetti devastanti sulla popolazione di certe droghe [2];
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sostenere l’OAS per cercare di assassinare il Presidente Charles de Gaulle [3];
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compiere attentati false flag contro i civili in vari Stati membri della NATO [4]. Dobbiamo ricordare che, dalla disgregazione della Jugoslavia, lo stato maggiore degli USA ha sperimentato e attuato in molti Paesi la strategia dei "combattimenti tra cane", uccidendo membri della comunità maggioritaria e membri delle minoranze, facendone rinfacciare le responsabilità fino a quando tutti si convinsero di essere in pericolo di vita. Così Washington ha provocato la guerra civile in Jugoslavia come in Ucraina, ultimamente [5].


I francesi farebbero bene a ricordare anche che
Chi ha ordinato l'attacco contro Charlie Hebdo? , di Thierry Meyssan
 

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Charleston: c’era una esercitazione simulante il massacro



Maurizio Blondet 23 giugno 2015 15 Comments
A Charleston, South Carolina, il 21 enne Dylan Roof è entrato nella chiesa negra ed ha sparato all’impazzata, uccidendo nove presenti, fra cui il senatore democratico Clementa Pinckney, 41 anni, padre di due figli. Era il 17 giugno.
Quello stesso era in corso a Charleston un’esercitazione federale che prevedeva esattamente un eccidio: i poliziotti partecipanti dovevano prepararsi nel caso di Active Shooter. Si tratta di una definizione inventata dal Department of Homeland Security, che designa uno scenario di una strage di massa rapida e imprevedibile, dove alla fine l’uccisore si toglie la vita. Come potete vedere, di esercitazioni del genere, in Usa, se ne tengono di continuo:

E’ una coincidenza che si ripete sistematicamente.

L’11 Settembre 2001, la Federal Emergency Management Agency (FEMA, la protezione civile) aveva in programma una esercitazione, chiamata Tripod, che simulava un attacco chimico al World Trade Center e l’evacuazione delle Torri; sicchè il personale e i mezzi della FEMA erano già sul posto la notte del 10; quanto ai militari avevano in corso varie esercitazioni proprio allora.


A Londra il 7 luglio 2005, quattro “terroristi islamici” insospettabili fecero saltare quattro stazioni della Metropolitana. Immediatamente un cittadino d i nome Peter Power, direttore di Visor Consultants, un’azienda privata sotto contratto con la polizia della città di Londra, telefona alla BBC radio tutto eccitato e racconta come lui, per conto di un cliente anonimo, aveva in corso una esercitazione che simulava attacchi simultanei “esattamente dentro le stazioni del metro dove si sono poi verificate quella mattina. Ho ancora i capelli dritti quando ci penso“.




Il giovae Dylann , squilibrato, drogato, arrabbiato e razzista, è la tipica figura dell’assassinio solitario, venuto dal nulla, ricorrente inAmerica. Voleva provocare la guerra civile razziale, bianchi contro neri, dice al primo interrogatorio.
I media sono stati lesti a riportare tutto delle foto e delle frasi d’odio che aveva postato sul suo sito: lui con la pistola, lui con la bandiera confederata…quel che sorvolano è che il sito, lastrhodesian.com, è situato a Mosca, capitale della Federazione Russa.


Come e perché un ragazzo del South Carolina, con conoscenze internet alquanto elementari, e pochi “amici” nei social media, abbia ritenuto di usare un e-mail host russo, yandex.com (preferito da esperti hackers che vogliono sfuggire alle infiltrazioni NSA) ed un host del web di Mosca(reg.ru), è un mistero. Ma dalla Russia emana il Male, come si sa…
» Why Does the South Carolina Shooter Dylann Roof?s Website have Ties to Russia?


Ammesso poi che le foto sul sito siano state postate da lui. Alcune sembrano aggiunte dopo, quando lui ormai era in galera, o ritoccate con photoshop (in due foto identiche, appare con una bandierina diversa appuntata sul giubbotto). Anche un suo lungo “Manifesto” di odio razziale trovato “sul web” ha l’aria di essere falso.




La sera in cui è entrato nella chiesa episcopale metodista africana “Emanuel”, Roof ha chiesto chi fosse il reverendo: pare avesse dunque un bersaglio preciso nel pastore Clementa C. Pinckney, che era anche senatore democratico dello Stato , figura rispetatta e d fama crescente nella comunità locale. Il senatore aveva proposto da poco che i poliziotti siano obbligati per legge ad indossare una telecamera sul petto, proposta che aveva avanzato dopo che un negro di nome Walter Scott, disarmato, era stato preso a revolverate nella schiena da un agente di polizia mentre scappava: tragedia dell’odio avvenuta a North Charleston solo nell’aprile scorso. Probabilmente era quello che chi controlla la mente di Dyllan voleva eliminare. Le altre vittime saranno state danni collaterali.





Charleston: c?era una esercitazione simulante il massacro - Blondet & Friends
 

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la Francia di Hollande impone la censura fascista e lo stato di polizia

Vietato indagare sugli attentati di Parigi

Di Maurizio Blondet , il 12 marzo 2016 11 Comment
Hicham Hamza è un giornalista francese indipendente che ha scoperto indizi impressionanti sugli attentati islamici a Charlie Hebdo e al Bataclàn. E’ stato arrestato e incriminato, ufficialmente per “violazione del segreto istruttorio e diffusioni di immagini gravemente lesive della dignità umana”.



Effettivamente aveva postato, il 15 dicembre, una foto ripresa all’interno del Bataclàn pochi minuti dopo la strage, perché mostrava l’orribile scena di decine di corpi smembrati.

La foto delll’interno del Bataclan pochi minuti dopo la strage (ora offuscata) Il punto è che non è stato Hamza a scattare la foto (subito scomparsa per ordine giudiziario). L’ha trovata su un tweet – il cui webmaster è situato a Gerusalemme – firmato “Israel News Feed” “@IsraelHatzolah”.

Da Israele, la prima a sapere
Ora, “IsraelHatzola” è praticamente la stessa cosa di United Hatzolah, una ONG israeliana di paramedici che collabora con l’esercito di Israele. Il presidente di United Hatzolah è particolarmente interessante: trattasi di Mark Gerson, un ebreo americano che è stato direttore esecutivo del famos think-tank neocon Project for a New American Century (PNAC), quello che consigliava il presidente Usa Bush jr., nel 2000, di lanciare un grande riarmo, per il quale però sarebbe stata necessaria “una nuova Pearl Harbor”. L’11 Settembre, quando la nuova Pearl Harbor si verificò, membri importanti del PNAC erano nel governo Bush, e lanciarono le guerre l’invasione dell’Afghanistan e dell’Irak.
» Carnage au Bataclan : la photo-choc a été diffusée depuis Jérusalem

Gi inquirenti francesi, invece di indagare su questa pista, invece di chiedersi come mai un sito israeliano legato ai necon e al Mossad aveva le foto dell’interno del teatro, scattate pochi minuti dopo la strage, hanno perseguito Hamza. Varie personalità politiche e giornalisti lo hanno querelato per diffamazione, contando di rovinarlo economicamente (sul suo sito Panamza, il perseguitato chiede ai lettori 10 mila euro per pagare le spese legali).


Che la persecuzione sia originata dal governo non c’è dubbio: Gilles Clavreul, delegato interministeriale di Valls , addetto alla “Lotta contro il razzismo e l’antisemitismo”, s’è lasciato sfuggire durante un’intervista radio di stare cercando “degli inghippi giuridici per arrivare a perseguire” il giornalista.
Hamza è colui che ha scoperto una quantità di indizi che consentono di interpretare l’attentato islamico del 13 novembre un false flag con “segnatura” sionista. Eccone i più significativi:
Il teatro Bataclan apparteneva ad una famiglia ebraica fin al 1976. La famiglia Toutou ha venduto il teatro l’11 settembre, due mesi prima della strage, per trasferirsi definitivamente in Israele.
Jewish owners recently sold Paris's Bataclan theater, where IS killed dozens | The Times of Israel
. “I responsabili della sicurezza della comunità ebraica erano stati avvertiti in anticipo dell’imminenza di un grosso attacco terroristico”; secondo il Times of Israele (che poi ha censurato la notizia). Da chi? Dal banchiere barone Edmund De Rotschild, nientemeno.
Il 13 novembre, giorno dell’attentato, era in corso una esercitazione del SAMU, il pronto soccorso municipale di Parigi, basata sullo scenario di tre attentati simultanei compiti da tre gruppi di terroristi, che prevedeva 50 morti e 150 feriti. SAMU sta per Services Médicales d’Urgence. Dispone di ambulanze ed elicotteri sanitari. Lo scenario è stato elaborato dal vice-capo del SAMU di Parigi, dottor Michel Nahon (J). L’esercitazione era stata programmata mesi prima.
La rivendicazione con cui Daesh si attribuiva gli attentati è stata diffusa – indovinate – dal SITE di Rita Katz, dagli Stati Uniti.
“I decreti per lo stato d’emergenza adottati anche prima dell’attentato al Bataclàn”: così ha annunciato France Télévision: il decreto fu promulgato alle 22.30 da Hollande, appena uscito dallo Stade de France dove assisteva alla partita Francia-Germania. Lo stadio era stato appena vittima di uno strano attentato senza senso, dove tre terroristi islamici si sono fatti saltare con le cinture esplosive, fuori dallo stadio, senza provocare vittime. La strage del Bataclàn non era ancora avvenuta. La bozza del decreto era pronta da tempo. Lo ha rivelato lo stesso funzionario, direttore degli affari giuridici del ministero dell’Interno, che ha stilato la bozza. Si chiama Thomas Andreu, “legato attraverso la moglie alla comunità ebraica e Israle” (la moglie si chiama Marguerite Berard ed è cognata di Marie-Hélène Bérard, tesoriera della Camera di Commercio Francia-Israele e membro del direttivo del CRIF, Conseil représentatif des institutions juives de France.
Attentats : les décrets sur l'état d'urgence adoptés avant même l'assaut du Bataclan
Jesse Hughes è il cantante degli Eagles of Death Metal, il complesso che si esibiva al Bataclàn, davanti a 1500 spettatori, la sera tragica della strage islamista (90 morti). In una intervista rilasciata aa Fox Business Network quattro mesi dopo, Hughes ha rivelato che quella sera del 13 novembre aveva scoperto che ben sei uomini addetti alla sicurezza delle quinte, erano inspiegabilmente assenti. Ha aggiunto di non volersi sostituire ai poliziotti inquirenti, ma che per lui era evidente che quei sei “avevano una ragione di non venire”, ventilando cioè possibili alte complicità ai terroristi al più alto livello.
Hamza ha ricevuto minacce di morte con la firma in vista: on te fume, e un mitra Uzi sulla bandiera israeliana

“Ti eliminiamo”



Per dare un’idea del clima che Hollande sta facendo imporre nella ex patria della libertà di opinione, ecco questa notizia.
Professore indagato: parlava bene di Putin

Pascal Geneste è un professore di storia in lingua bretone (sic) che insegna al collegio Saint-Anne d’Auray, in Francia. Dopo la strage del Bataclan (13 novembre) che ha tanto colpito i francesi e i suoi allievi, ha tenuto una lezione su “Vladimir Putin come un dei precursori della lotta al terrorismo islamico”, come dimostra l’intervento russo in Siria contro l’IS”, lotta i n cui è di fatto alleato con lo stato francese (Hollande ha promesso bombardamenti in Siria, dopo l’attentato); un’alleanza che il docente ha auspicato si approfondisca, nella comune lotta all’islamismo fanatico. Su denuncia di un genitore che ha definito le frasi del professor “scandalose e islamofobe”, Geneste è stato convocato in gendarmeria e sottoposto a interrogatorio. Ha saputo che il procuratore della republica di Lorient aveva aperto una informazione giudiziaria su di lui,e ha dovuto rispondere a domande (“peraltro cortesi”) “per sapere se ero di destra o di sinistra. Mi è stato rimproverato di aver postato sul mio sito una canzone che fa’ riferimento al Front National. Ma il FN non è vietato in Francia, anzi è il primo partito di Francia… Mi hanno chiesto se ero un nazionalista francese. Se amare il mio paese, la Bretagna, l’Europa dall’Atlantico agli Urali è nazionalismo, allora accetto l’aggettivo”.

Il 17 febbraio, sei dei suoi allievi sono stati convocati in gendarmeria dove hanno subito un interrogatorio sul che cosa aveva detto il professore “riguardo alla Russia e a Vladimir Putin”.


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https://fr.sputniknews.com/international/201603091023240894-censure-france-poutine/






Censura sul web, lo chiede il CRIF

CRIF sta per Conseil représentatif des institutions juives de France. Nel corso dell’annuale cena per raccolta fondi, il suo presidente, Roger Cukierman, ha denunciato la crescita “esponenziale” di “espressioni razziste su Internet”, e ha reclamato che anche alla Rete si applichi lo “stato di emergenza”. Questo (état d’urgence) è il decreto, varato da Valls dopo l’eccidio del Bataclan, che dà poteri speciali allo stato per frugare appartamenti, intercettare telefonate, ridurre le libertà personali e politiche senza precise accuse. Cukierman dimentica che l’etat d’urgence contiene già misure repressive applicabili ad Internet: lo Stato può bloccare l’accesso a determinati siti, vietare ad una persona tutte le comunicazioni via web, copiare tutti i dati trovati sui terminali, smartphone e computers durante un’irruzione di polizia, compresi quelli sul cloud. Al CRIF non basta. Vuole siano puniti e censurati “messaggi di odio”.
Alla cena partecipava (ovviamente) il primo ministro Manuel Valls. Ha annunciato “Misure forti conto l’antisionismo”, che naturalmente ha detto non è che una maschera dell’antisemitismo.


Infine:
Il governo ha aperto a Bordeaux il primo “Centro per la prevenzione della radicalizzazione”: trenta giovani vi sono già ospitati. Hanno cominciato la rieducazione e la disintossicazione dall’islamismo violento.
Ma la Francia non è la sola a vivere il nuovo clima. Ecco:
L' Hacker romeno che ha rivelato le mail della Clinton estradato in USA


“Guccifer” Si chiama Marcel Lazar Lehal, ma come hacker si è dato il nome di Guccifer. Tassista disoccupato, 42 anni, ha carpito e pubblicato mail di Leonardo di Caprio, Muriel Hemingway, George Bush jr., dell’amante romena (Corina Cretu) dell’ex segretario di stato Colin Powell. Ma il vero scoop l’ha fatto rivelando l’uso improprio di un conto e-mail privato da parte di Hillary Clinton quando era segretaria di Stato, su cui l’FBI ha aperto un’indagine che si sta mettendo male per la candidata democratica. Sono quattro appunti che la Clinton ha inviato al suo consigliere politico Sidney Blumenthal (J) e riguardano la tragedia di Bengasi, in cui è stato ucciso l’ambasciatore americano e i Marines di scorta.

Condannato a 4 anni dalla giustizia rumena, Guccifer è stato reclamato dalla magistratura americana. L’estradizione è stata concessa anche perché lui non si è opposto.
https://www.rt.com/usa/334846-romanian-hacker-guccifer-extradition/




L’articolo Vietato indagare sugli attentati di Parigi è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.
 

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Terroristi chi svela in pubblico la verita'!
roba da demon-crazia

Julian Assange
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William Binney
Marcel Lazar Lehel, aka Guccifer
 

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I misteri dell'attentato di Parigi del 13 novembre 2015. E non solo

L'intera narrazione ufficiale delle Stragi di Parigi del 2015 è stata inquinata da disinformazione, manipolazione, distrazione di massa. Ecco i fatti. [Giulietto Chiesa]
megachip.globalist.it | I misteri dell'attentato di Parigi del 13 novembre 2015. E non solo
 

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