"Dobbiamo sviluppare più pietà che disprezzo per i pedofili. I nostri ormoni non sanno nulla sul tabù dell'incesto; l'eccitazione sessuale intrafamiliare è probabilmente universale. Tutti da bambini sono dei perversi polimorfi e c'è un po' di pedofilia in ognuno di noi"... "sto solo suggerendo di assumere una reazione più umana e meno persecutoria verso la pedofilia e accettare il fatto che tutti in una certa misura siano pedofili. Noi dobbiamo diffondere l'idea che la maggior parte delle persone (se non tutti) hanno impulsi pedofili. Dobbiamo ridurre il senso di colpa verso la consapevolezza dei nostri impulsi". "Il bambini che ha realmente subito un abuso può benissimo aver apprezzato l'esperienza e su tale piacere probabilmente soffrirà un senso di colpa in conseguenza del fatto che il bambino ha successivamente imparato che l'atto non è accettabile, è un peccato o un crimine. È perché la nostra società reagisce in maniera esagerata a questi comportamenti che i bambini soffrono. Se la nostra società non reagisse in maniera così drammatica, sarebbe meno probabile che i bambini soffrissero, specialmente se l’incontro sessuale non è stato frutto di costrizione, sadico o brutale". "I padri pedofili possono razionalizzare che la pedofilia è un’antica tradizione, una pratica diffusa nel mondo, e che non c’è nulla per cui bisogna sentirsi in colpa"
Accettereste che in una legge dello Stato italiano entrassero delle teorie enunciate dall'autore di quelle frasi?