Inquinamento atmosferico: ecco la verità (1 Viewer)

FrancescoC

Nuovo forumer
Visto che l'argomento è, in questi giorni, di scottante attualità, ripropongo un articolo che ho scritto circa un anno fa su questo forum, visto che tutto quello che ho scritto è ancora valido.
A presto presenterò proposte concrete, alcune attuabili subito, per contrastare il fenomeno.

Ritorno a scrivere di problemi ambientali e d ecologia partendo da un tema di attualità, tornato all'attenzione anche per il rinnovarsi in molte città del rito delle domeniche a piedi.
Il problema dell'inquinamento atmosferico è all'attenzione di tutti per i riflessi che può avere sulla nostra salute e per le conseguenze che potrebbero avere sulla nostra organizzazione di vita eventuali provvedimenti per fronteggiarlo.
I principali fattori inquinanti presenti nella nostra atmosfera sono:
- idrocarburi non metano tra cui il benzene, componente delle benzine, altamente cancerogeno. Nelle rilevazioni è misurato insieme agli altri idrocarburi non metano. E' utilizzato anche per solventi e vernici. Si diffonde nell'atmosfera per evaporazione delle benzine o vernici e a causa della combustione incompleta nei motori
- metano: in piccola parte è emesso dagli impianti di riscaldamento. Molto si disperde nell'atmosfera durante il suo trasporto, ma la maggior parte è emesso dalla decomposizione di sostanze organiche ed organismi viventi
- ossido di carbonio: deriva dalla combustione incompleta dei combustibili e carburanti. E' emesso dalle auto e dagli impianti di riscaldamento e dall'industria
- ossidi di azoto: sono i meno nocivi. Si producono nei motori a causa delle alte temperature di combustione raggiunte
- anidride solforosa: è molto dannosa. Si produce per la combustione di carbone o oli combustibili, compreso il gasolio, contenenti zolfo. E' prodotto prevalentemente dagli impianti di riscaldamento e dall'industria, ma anche dai motori diesel.
- polveri sottili e particolato (PM10): sono le polveri diffuse nell'atmosfera, costitute da sostanze carboniose. La differenza fra le due è che fino al 98 si misuravano quelle con diametro fino a 13 micron (milionesimi di cm), cioè le polveri sottili, dal 98 si misurano anche quelle sotto i 10 micron (PM10)
- ozono
- anidride carbonica: è il prodotto della combustione di qualsiasi combustibile fossile a base di carbonio. Normalmente non è considerata un inquinante, ma il controllo della sua emissione va assumendo sempre più importanza, come vedremo in seguito, a causa dell'effetto serra da a cui contribuisce.
Il principale imputato per questo inquinamento è a detta di tutti, media, politici, gente comune, il traffico automobilistico.
Ma è poi così? Per capirlo si devono analizzare i dati sull'inquinamento atmosferico raccolti da più di 20 anni nelle principali città per cercare di capire quali sono gli inquinanti maggiormente presenti, qual è l'andamento della loro concentrazione nel tempo e da cosa sono prodotti.
Analizzando i dati relativi a Milano, forniti dall'Arpa Lombardia e disponibili dagli anni 70, almeno per alcuni inquinanti, si arriva a delle conclusioni sorprendenti.
Prima di tutto si deve constatare che l'inquinamento globale dagli anni 70 ad oggi è diminuito, per tutti gli inquinanti considerati, tranne che per l'ozono, che invece è aumentato, nonostante che il numero delle auto circolanti sia più che raddoppiato. Ciò è vero in particolare per l'anidride solforosa, che prende alla gola quando si respira, scesa, dal 72 ad oggi da 340 a 13 microg/mc e per le polveri sottili, quelle che permettono alle goccioline di nebbia di condensarsi, passate da 150 a 52 microg/mc. Questa diminuzione è dovuta principalmente al passaggio dei riscaldamenti domestici da carbone al gasolio e al metano. Ha contribuito inoltre, però solo dagli anni 90 l'introduzione delle marmitte catalitiche.
Andando ad analizzare l'andamento stagionale del particolato (PM10) durante l'anno si vede inoltre che la concentrazione di particolato aumenta d'inverno e diminuisce in primavera estate. Poiché il suo valore raddoppia nei mesi invernali se ne deduce che ciò è dovuto al riscaldamento domestico, che contribuisce quindi per il 50 %. Il traffico contribuisce per circa il 20 %, con il contributo preponderate degli autocarri, ed il resto è prodotto dalle industrie.
Per limitare l'inquinamento non può bastare quindi intervenire sul traffico automobilistico, ma si deve predisporre un piano integrato che preveda la riduzione globale delle emissioni per tutti gli utilizzatori di energia. La situazione quindi, seppure migliore di 20 anni fa rimane grave e richiede degli ulteriori interventi, anche perché permane fra i fattori di inquinamento la presenza di elementi cancerogeni che possono nuocere gravemente alla salute. Vedremo nei prossimi articoli quali sono le linee seguite dalle amministrazioni pubbliche e dall'industria per raggiungere l'obiettivo di ridurre questi fattori inquinanti.
Ciò però non sarà sufficiente perché si dovrà considerare un'ulteriore elemento di valutazione, cioè l'influenza che le emissioni inquinanti e i derivati dalla combustione di combustibili fossili hanno sul clima della Terra.
Un altro obiettivo fondamentale è l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili e quindi sempre disponibili, al contrario delle attuali che col tempo sono destinate ad esaurirsi.
Questi due obiettivi sono fra l'altro fortemente correlati in quanto le fonti di energia rinnovabili sono anche le meno inquinanti.
Questo avrà conseguenze importanti sulle nostre fonti di approvvigionamento di energia, sul modo di utilizzarla e in generale su tutta l'organizzazione della nostra vita e sull'economia.
Vedremo anche questo nei prossimi articoli.
 

Ugo

Nuovo forumer
Ciao a tutti, ciao Francesco.
Sempre più raramente ho il tempo di fare un salto da queste parti, ma mi fa piacere ritrovare ancora vecchie conoscenze...

Francesco ha scritto:
"Poiché il suo valore raddoppia nei mesi invernali se ne deduce che ciò è dovuto al riscaldamento domestico, che contribuisce quindi per il 50 %. Il traffico contribuisce per circa il 20 %, con il contributo preponderate degli autocarri, ed il resto è prodotto dalle industrie. "

Anch'io sono convinto di questo, così come dell'inutilità di fermare le auto di domenica: meglio sarebbe invitare ad una gita domenicale con la raccomandazione di spegnere gli impianti di riscaldamento.
Ma anche qui siamo punto e a capo: nonostante i costi di riscaldamento incidano pesantemente sul bilancio familiare (almeno al nord), la gestione e gli investimenti per la termoregolazione indipendente nei condomini, sono ancora fantascienza, così per mantenere un livello accettabile ai piani estremi, quelli intermedi debbono socchiudere le finestre per troppo caldo.
Ma il fermo auto fa più notizia, così la domenica si ha un argomento in più e si può guardare Domenica In o Buona Domenica...

Ciao
Ugo de Ughis

<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: ugo il 2002-03-07 22:35 ]</font>
 

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