Finmeccanica (FNC) inizia la pulizia vera? (1 Viewer)

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“Su Finmeccanica Grilli è ricattabile”

Rapporto dei carabinieri. La difesa del ministro: mai chiesto favori
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La LEGA NORD LADRONA
Processo Finmeccanica, Lega e Cl premevano per nomina Orsi AD società - Borgogni

BUSTO ARSIZIO, Varese, 4 marzo (Reuters) - Al processo in corso a Busto Arsizio per le presunte tangenti sulla vendita di 12 elicotteri all'India, l'ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, ha parlato di pressioni da parte di Lega Nord e di Cl perché nella primavera del 2011 la carica di AD della società fosse affidata a Giuseppe Orsi.
Borgogni ha riferito di una riunione avvenuta il 2 aprile 2011 a Milano in cui furono decise le nomine per alcune società, tra cui Finmeccanica.
"A quanto ne so, alla riunione del sabato (2 aprile 2011, ndr) c'erano (Roberto) Calderoli e (Giancarlo) Giorgetti, delegati della Lega per le nomine, poi c'era (l'allora ministro dell'Economia Giulio) Tremonti, l'allora premier (Silvio) Berlusconi e (Gianni) Letta. L'assemblea si tenne a Milano", ha detto Borgogni rispondendo in aula alle domande del pm, Eugenio Fusco, che lo sta sentendo come testimone al processo.
Alla domanda del pm su un eventuale ruolo dell'allora ministro dell'Interno, Roberto Maroni, Borgogni ha detto che quest'ultimo non era al tavolo ma che "tramite Letta arrivavano notizie che Maroni e la componente di Cl, forse (Roberto) Formigoni premevano per la nomina di Orsi".
Borgogni ha poi detto di aver saputo dell'esito della riunione sulle nomine, il lunedì successivo dopo aver parlato con Pierfrancesco Guarguaglini, allora presidente di Finmeccanica.
Uno dei filoni ancora aperrti dell'inchiesta, partita da Napoli per poi essere trasferita a Busto Arsizio, ipotizza tra l'altro, a parte il versante indiano, il pagamento di circa 10 milioni di euro da parte di Finmeccanica alla Lega Nord, che si è sempre detta estranea alla vicenda.
(Sara Rossi)
 

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Lavoro, Nicolò (Fi): “Moretti vuol liberarsi delle Omeca”

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29 gen 2015

http://www.giornaledicalabria.it/?p=12041


REGGIO CALABRIA. “L’insistenza di Mauro Moretti di liberarsi di Ansaldo-Breda, e quindi, delle Omeca, nel silenzio generale del Governo nazionale e della Regione, è semplicemente inquietante”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò. “Le ex Omeca di Reggio Calabria – continua Nicolò – recentemente visitate da Renzi, sono a tutt’oggi una realtà industriale sana, con bilanci e commesse in saldo positivo dopo anni di difficoltà e non certo per colpa delle maestranze, ma per l’insipienza e la mancanza di strategie industriali del Paese. Solo per citare un esempio – sottolinea ancora Alessandro Nicolò – le Omeca sono riuscite recentemente a vincere un appalto internazionale del valore di 250 mln di euro per la fornitura di materiale rotabile alla Metropolitana di Milano, in vista del potenziamento dei servizi legati all’Expo. Le maestranze delle Omeca – sottolinea inoltre Nicolò – hanno dimostrato alta pèrofessionalità, strappando questo grande risultato a concorrenti di provata forza multinazionale. Stride, dunque, l’atteggiamento del Governo Renzi e di Finmeccanica rispetto a questi brillanti risultati, ma non solo. Moretti, nel silenzio del Governo, o forse su preciso mandato del Governo, sta proseguendo l’opera di dismissione di tutto il comparto di Finmeccanica legato al materiale rotabile ed all’elettromeccanica. Scelte, queste, contestate anche da autorevoli analisti economici e da larghi settori dell’imprenditoria italiana, poichè salta all’occhio la contraddizione del Governo – forse spinto da problemi di cassa – di liquidare un settore che in altri Paesi occidentali ed in via di sviluppo, è di preminenza strategica. Mi auguro che le trattative in corso con le società Insigma-Bank of China e Hitachi spa – evidenzia Alessandro Nicolò – possano essere adeguatamente ponderate e non solo dal management di Finmeccanica spa, ma soprattutto dai responsabili politici, Governo e Parlamento. Delegare tutta la trattativa al solo Mauro Moretti – aggiunge Alessandro Nicolò – potrebbe essere un modo elegante di lavarsi le mani, occultando le proprie responsabilità. Il futuro industriale dell’Italia però – conclude il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione – non può essere certamente legato ai puri aspetti finanziari, ma necessita di una riflessione certamente più larga capace di individuare gli interessi e le prospettive irrinunciabili del Paese, pena il suo decadimento”.
 

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