Telecom Italia (TIT) inizia la cura Recchi-Cattaneo (1 Viewer)

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L'arrivo di Niel, secondo Fitch attenua una delle preoccupazioni principali dell'Antitrust europeo che deve dare (entro l'8 settembre) il via libera alla fusione tra Wind e 3Italia, e cioè che il numero degli operatori rimanga invariato anche dopo l'operazione. "Mi auguro entro il mese di agosto o ai primi di settembre" ha detto Maximo Ibarra, a.d di Wind e designato alla guida della nuova società. "Entreremo in una fase molto interessante", ha proseguito, in cui "saremo il primo operatore mobile" (34% di mercato), con "piani molto importanti di investimenti e innovazione". Anche Niel, per non avere ostacoli, dovrà nel frattempo uscire da Telecom. La partecipazione potenziale è pari al 10,033% del capitale ordinario, ed è indirettamente detenuta tramite Rock Investment, mentre le posizioni lunghe complessive arrivano al 15,14%.

Fonte: Huffington Post
 

tontolina

Forumer storico
26/07/2016 19:56
Telecom: utile netto a 1 miliardo nel I semestre (RCOP)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 26 lug -
Telecom Italia ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 1,02 miliardi di euro rispetto ai 33 milioni dello stesso periodo del 2015. Sul risultato hanno inciso in modo positivo alcune poste contabili, tuttavia "in assenza di tali impatti, l'utile del primo semestre 2016 attribuibile ai soci dalla controllante sarebbe risultato di circa 650 milioni, in linea con l'analogo periodo 2015 ricostruito in termini omogenei".
L'utile operativo cala del 5,6% a 1,7 miliardi con un incidenza sui ricavi che sale, pero', di 0,8 punti percentuali al 18,5%.
L'Ebitda migliora del 2,4% a 3,7 miliardi
mentre i ricavi flettono del 9,9% (-4,9% la variazione organica) scendendo sotto i 10 miliardi a 9,1 miliardi. "La riduzione di 1.005 milioni di euro - sottolinea il gruppo in una nota - e' attribuibile principalmente alla business unit Brasile per 833 milioni di euro e alla business unit Domestic per 128 milioni di euro".

L'indebitamento finanziario netto rettificato mostra un aumento di 236 milioni rispetto a fine dicembre toccando i 27,5 miliardi di euro.
com-mau (RADIOCOR) 26-07-16 19:56:29 (0724)NEWS 3 NNNN
 

tontolina

Forumer storico
Telecom si allea a fastweb contro Enel+metroweb

Banda larga, la Telecom di Bolloré lancia la sfida alla governativa Enel: alleanza con Fastweb nella fibra
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Banda larga, la Telecom di Bolloré lancia la sfida alla governativa Enel: alleanza con Fastweb nella fibra - Il Fatto Quotidiano


La notizia dell'intesa da 1,2 miliardi a poche ore dallo strappo dei francesi con Mediaset. Ben Ammar: “Non hanno voluto fare l’accordo con Metroweb. Abbiamo fatto un’altra operazione. Vincono i più bravi”

di Fiorina Capozzi | 26 luglio 2016
Doppio colpo per Vincent Bolloré. A una manciata di ore dall’annuncio che Vivendi non rispetterà i patti con Mediaset, Telecom Italia svela un accordo con Fastweb da 1,2 miliardi per lo sviluppo della rete in fibra in 29 città italiane.
“Non hanno voluto fare l’accordo con Metroweb – ha commentato il consigliere Telecom Tarak Ben Ammar, uomo di fiducia di Bolloré – Abbiamo fatto un’intesa con Fastweb. Vincono i più bravi”. Il messaggio al governo Renzi è insomma chiaro: se Telecom non può avere il 100% di Metroweb, allora sarà guerra aperta fra l’ex monopolista, controllato dalla Vivendi di Bolloré, e Enel Open Fiber, la società dell’Enel che ha stretto un asse di ferro con Wind e Vodafone per portare la fibra nelle case degli italiani.

Ma in che cosa consiste esattamente l’accordo fra Telecom e Fastweb?
“La partnership prevede la costituzione di una società congiunta con l’80% del capitale detenuto da Tim e il 20% da Fastweb”, spiega una nota diffusa dall’ex monopolista delle telecomunicazioni. “Il piano industriale della nuova società prevede di collegare entro il 2020 circa tre milioni di abitazioni in Ftth che permetterà velocità di collegamento fino a 1 Gigabit al secondo”, prosegue la nota di Telecom.

L’intesa non si ferma a questo: nei prossimi 18 mesi Tim acquisterà da Fastweb le infrastrutture con tecnologia Ftth che consentiranno di collegare alla rete Tim circa 650mila unità immobiliari in sei città “con un anno di anticipo rispetto al piano industriale”. L’alleanza ha insomma tutta la volontà di “realizzare in tempi più rapidi l’infrastruttura ad altissima generazione ad altissima velocità, consentendo al tempo stesso sinergie di investimenti” con Fastweb che è rimasta fuori dall’alleanza con l’Enel e perderà ben presto anche Metroweb su cui finora ha avuto una notevole influenza.

L’alleanza fra Telecom e Fastweb era del resto nell’aria: la società controllata da Swisscom ha infatti di recente perso la gara per gli asset che Wind e 3 non potranno conservare dopo le nozze. Le antenne sono infatti andate all’imprenditore Xavier Niel, proprietario della società di telecomunicazioni Iliad. Con la benedizione della Commissione europea che auspica la creazione di un quarto operatore della telefonia in Italia. Non solo: finora Fastweb ha giocato un ruolo importante nella partita per il controllo per Metroweb per via di un diritto di veto (fino a marzo 2017) per eventuali modifiche dell’azionariato. Tuttavia quando il governo Renzi ha spinto il progetto Enel Open Fiber, Fastweb ha deciso di non bloccare l’operazione. Probabilmente anche per evitare di creare un contesto politico ostile allo sviluppo dei nuovi progetti del gruppo che, alla fine, ha trovato in Bolloré e Telecom i suoi alleati naturali.

A questo punto, bisognerà vedere chi riuscirà davvero a sviluppare la rete e catturare il maggior numero di clienti sfruttando anche i fondi pubblici per le aree a fallimento di mercato già stanziati attraverso il Cipe. Dal canto suo, l’Enel ha il sostegno del governo che spinge per una rete pubblica a servizio di tutti gli operatori per creare una maggiore concorrenza a vantaggio dei cittadini. Telecom invece conta su una forte competenza tecnologica ma dovrà fare i conti con una pesante ristrutturazione che passa anche per il taglio dei costi immaginati dall’ad Flavio Cattaneo. La sfida è senza dubbio non banale. Ma per ora, Telecom parte appesantita da un debito enorme con ricavi che continuano a scendere (- 9,9% nel primo semestre 2016) sia pure con margini in miglioramento (+2,4%). Di certo l’azienda ha ancora le sue carte da giocare. Tanto più che il suo azionista più importante, Bolloré, gioca su più tavoli tenendo con il fiato sospeso anche Mediaset e la famiglia Berlusconi che fino a ieri pensava di aver trovato nel finanziere bretone un prezioso alleato per lo sviluppo del Biscione in Europa.
 

Saint Tropez

Remember
Positivi i commenti delle banche d'affari a partire da Equita SIM che parla di risultati superiori alle attese, con particolare riferimento ai margini. Gli analisti richiamano inoltre l'attenzione sul miglioramento della guidance domestica e sull'annuncio di nuove efficienze in Brasile.

La SIM milanese parla altresì di un impegno molto alto alla rete, con l'annuncio di una partnership con Fastweb,
Confermata la view positiva su Telecom Italia che secondo gli analisti offre un upside consistente, reiterando così la raccomandazione "buy", con un prezzo obiettivo a 1,28 euro.

Un invito all'acquisto arriva anche da Kepler Cheuvreux che ha però un target price meno elevato a 0,95 euro. Il broker definisce molto solidi i risultati del gruppo sia in Italia sia in Brasile, apprezzando in particolare la notevole performance dell'Ebitda domestico e la revisione al rialzo della guidance per quest'anno.

Infine, Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) ribadisce la raccomandazione "outperform" su Telecom Italia, con un fair value a 1,27 euro. Secondo gli analisti il mercato apprezza il mix tra numeri, guidance migliorata sull'ebitda domestico e la joint-venture con Fastweb sulla fibra.

(Trendonline 27/07/2016)
 

tontolina

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FRANZA O SPAGNA PURCHE’ SE MAGNA - IN POCHI ANNI TELECOM PASSA DA TELEFONICA (SPAGNA) A ORANGE (FRANCIA) - BOLLORE’ (VIVENDI) VUOLE MOLLARE AZIONI TELECOM ALL’AZIENDA CONTROLLATA DALL’ELISEO - OGGI CDA - OPERAZIONE ANTICIPATA DA DAGOSPIA QUASI UN ANNO FA -
bollore’ (vivendi) vuole mollare azioni telecom a orange, controllata dallo stato francese

DAGOREPORT del 13 novembre 2015



vincent bollore

L’ombra lunga di Orange, il gigante della telefonia, il cui primo azionista è lo Stato francese con il 27%, si allunga sempre di più sulla malconcia Telecom Italia. Era proprio quello che temeva Matteo Renzi, che nel suo incontro dei primi di agosto con Vincent Bollorè, salito al 20% in Telecom, aveva chiesto al finanziere bretone due cose: di investire nella fibra ottica (fa parte della prossima campagna elettorale del Cazzaro di Rignano) e di non portare il gruppo nelle fauci di Orange. E Bollorè aveva dato le sue garanzie, da navigato uomo di finanza.
FABIO GALLIA CLAUDIO COSTAMAGNA

Nel frattempo, però, il quadro è cambiato e ormai se ne sono accorti anche a Palazzo Chigi. E’ successo che Claudio Costamagna, nuovo presidente della Cdp, ha fatto i suoi conti su un eventuale ingresso della Cassa nel capitale di Telecom Italia allo scopo di puntellarne l’impegno proprio sull’ammodernamento della rete. Si tratta di un progetto che piaceva molto ad Andrea Guerra, l’ex consigliere economico di Renzi che aveva pilotato il cambio dei vertici in Cdp e che Dagospia aveva raccontato praticamente in diretta. Ed era un progetto che piaceva anche a Bollorè, che avrebbe condiviso volentieri gli investimenti sulla fibra.
Ma il fatto che Costamagna, con l’evidente assenso di Tesoro e Palazzo Chigi, abbia deciso di non entrare in Telecom ha cambiato le carte in tavola. E così ora Monsieur Vivendi non si sente più tenuto a rispettare l’impegno su Orange. E in cuor suo vuole pilotare l’annessione di Telecom Italia all’impero transalpino. Anche perché ritiene che nel medio termine in Europa rimarranno solo tre operatori: Vodafone, Deutsche Telekom e Orange (Telefonica è ritenuta più che altro una società forte in America Latina).

 

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