Incisioni antiche e moderne: Galleria di immagini (1 Viewer)

vecchio frank

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Un altro Giovanni Battista, stavolta PIRANESI (1720-1778)
Veduta dell'Arco di Costantino e dell'Anfiteatro Flavio detto il Colosseo (1747-48)
Acquaforte e puntasecca; 387x543, inciso; 410x547, lastra; 461x624, foglio; carta a vergelle, esemplare con filigrana, stato: quarto (o terzo?) su otto.
"La serie delle Vedute di Roma fu avviata dal P. verso il 1743 e continuata fino alla morte: le acqueforti, vendute singolarmente oppure talvolta inserite in volumi di ampiezza variabile, furono ripubblicate nella loro totalità nel 1779 a cura del figlio Francesco."

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vecchio frank

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Risolto in giornata un problema di connessione a Internet (grazie Telecom, ma perché la connessione sia saltata rimane comunque un mistero) eccomi qui con
Gian Domenico TIEPOLO (1727-1804, figlio di Giambattista))
La fuga in Egitto (tav.XXIV della serie), 1750-53
Acquaforte; 185x242, inciso; 190x247, lastra; 211x270, foglio; carta a vergelle, esemplare privo di filigrana; stato: terzo su tre.
"La serie, considerata trai capolavori dell'incisione veneta, fu pubblicata a Wurzburg nel 1752. (..) si coglie il segno grafico di Giandomenico che, anche nell'acquaforte, consegue effetti virtuosistici di immediatezza e di fluidità".

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vecchio frank

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Questa incisone di Dominique VIVANT DENON (1747-1825) ha una datazione importante: 1789 - l'anno della presa della Bastiglia e dell'inizio della Rivoluzione Francese. Vivant-Denon è colui al quale Napoleone nel 1802 affidò il compito di trasformare il Louvre nel Musée Napoleon.
"Per incidere questa Calunnia di Apelle (da Raffaello) Vivant-Denon si recò appositamente a Modena nell'agosto di quell'anno: il disegno di Raffaello, allora considerato un capolavoro dell'urbinate, era conservato nelle collezioni ducali della città emiliana (oggi si trova al Louvre - guarda caso, aggiungo io - con l'attribuzione a Raffaello contestata).
Acquaforte, puntasecca; 314x465, inciso; 365x497, foglio; stato: secondo su tre.
Il difetto sulla sinistra non è della stampa: semplicemente non si riesce a scannerizzarlo meglio, a meno di smembrare il libro, cosa che aborro.

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vecchio frank

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Oggi approdiamo all'800, anche se lo facciamo con una incisione di Giuseppe LONGHI (1766-1831) tratta dal notissimo capolavoro di Raffaello conservato a Brera: Sposalizio della Vergine (1820), bulino e acquaforte; 793x492, inciso; 408x523, lastra; 857x611, foglio.

"L'incisione richiese almeno due anni di impegnativo lavoro"!

Oltre che alla mostra di Brescia dal cui catalogo è tratta ho visto questa stampa anche in una mostra di incisioni di Longhi e di Raffaello Morghen qualche anno fa a Monza.

6.LONGHI.jpg
 

vecchio frank

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Mosè BIANCHI (1840-1904)
I fratelli sono al campo (1879)
Acquaforte, acquatinta; 256x181, inciso; 340x233, lastra; 355x260, foglio; stato: secondo su due.
"L'acquaforte riproduce in controparte il dipinto, tra i più celebrati dell'artista monzese, eseguito nel 1869 e ora conservato nella Pinacoteca di Brera."

5.BIANCHI.jpg
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Beh, posso postare un Braque che ho appena acquistato (nell'edizione non firmata). Da noi questo autore non è oggi molto seguito. Degli anni 50, rappresenta un uccello nel suo nido.
Mosè Bianchi lo preferisco in acquaforte che in pittura, probabilmente perché l'avvento dell'Impressionismo ha cambiato il nostro gusto e il modo di giudicare l'uso dei colori.
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baleng

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Risolto in giornata un problema di connessione a Internet (grazie Telecom, ma perché la connessione sia saltata rimane comunque un mistero) eccomi qui con
Gian Domenico TIEPOLO (1727-1804, figlio di Giambattista))
La fuga in Egitto (tav.XXIV della serie), 1750-53
Acquaforte; 185x242, inciso; 190x247, lastra; 211x270, foglio; carta a vergelle, esemplare privo di filigrana; stato: terzo su tre.
"La serie, considerata trai capolavori dell'incisione veneta, fu pubblicata a Wurzburg nel 1752. (..) si coglie il segno grafico di Giandomenico che, anche nell'acquaforte, consegue effetti virtuosistici di immediatezza e di fluidità".

Vedi l'allegato 392390
Anche qui si vede come la tecnica del tratteggio a righe non incrociate, o parallele, serva ad esprimere un surplus di luce rispetto al tratteggio incrociato. Andes Zorn (Svedese, 1860-1920) assai conosciuto all'epoca, ma anche dopo, abusò di questa tecnica, e dunque oggi forse stanca un po'.
Chissà perché Zorn mi ricorda il Carducci ... penso per una forma di eccessiva sicurezza (in un'epoca in cui tutto stava davvero mutando)

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images
 

vecchio frank

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Al BRAQUE di Gino rispondo col mio:
Théogonie (serie Vollard), foglio f
Acquaforte in nero con remarque, 366x297mm., es.42/50, firmato a matita marrone.
PS: mio magari... Immagine tratta da "Georges Braque - Opera grafica", catalogo della mostra tenutasi al Museo d'arte di Mendrisio (Canton Ticino) nel 1991.

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vecchio frank

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Giovanni FATTORI (1825-1908), il principale dei Macchiaioli, fu anche bravissimo incisore.

Donna del Gabbro, 1880-88, acquaforte su zinco; 329x204 inciso, 341x214 lastra, 510x363 foglio. Stato: unico.

A proposito del soggetto mi viene in mente: prima dell'800 quale artista avrebbe osato raffigurare una figura di spalle?
Intendo come soggetto principale, e non nel contesto, magari, di scene di gruppo. Se vi viene in mente qualcuno fatemelo sapere.

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baleng

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Giovanni FATTORI (1825-1908), il principale dei Macchiaioli, fu anche bravissimo incisore.

Donna del Gabbro, 1880-88, acquaforte su zinco; 329x204 inciso, 341x214 lastra, 510x363 foglio. Stato: unico.

A proposito del soggetto mi viene in mente: prima dell'800 quale artista avrebbe osato raffigurare una figura di spalle?
Intendo come soggetto principale, e non nel contesto, magari, di scene di gruppo. Se vi viene in mente qualcuno fatemelo sapere.

Vedi l'allegato 393019
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Caspar Friedrich



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Giandomenico Tiepolo

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