Girando e navigando,ho trovato questo,ma non sono mica soddisfatto:
Perchè se mi reco in banca per cambiare un assegno bancario, o in posta per l'assegno postale, devo aprire un conto per ottenerne il cambio? Quanto vale la dicitura "pagate a vista"? E se non volessi aprire nessun conto corrente come dovrei agire? Scusate l'essere prolisso, ma dopo un'ora di ricerche vi ho trovati... mi sa che non vi mollo più! Grazie per l'attenzione.
Giustissima la domanda che ti poni, e giusta l'interpretazione che i
cassieri adottano a tutela di se stessi, nell'applicare indicazioni emesse
da Bankitalia, che di seguito elenchiamo.
I problemi che sorgono nel farsi cambiare un assegno in banca e/o in posta,
sono esclusivamente dati dalla difficoltà nell'identificare l'intestatario
del'assegno, e quindi nel tutelare in primis il cliente della banca,
detentore del conto su cui è tratto l'assegno da cambiare. Difatti già da
qualche anno, Bankitalia specificava che la contraffazione di documenti
d'identità (carta identità/patenti/passaporti/ecc.) aveva portato ad
innumerevoli raggiri a danno dei clienti delle banche, e quindi s'invitavano
gli istituti di credito a limitare il cambio assegni allo sportello a
persone non conosciute. In caso di truffa elevata a danno di un cliente
della banca tramite documento falso, il danno sarebbe stato "addossato" al
cassiere che è il responsabile del riconoscimento della persona.
Ecco da dove sono nati i problemi di un cambio assegni.
La certezza nel farsi cambiare un assegno presso una banca dove non si ha
conto corrente, e/o non si è conosciuti, è data dal riconoscimento
effettuato da un pubblico ufficiale (vigile urbano/poliziotto/notaio ecc.)
che certifichi e sottoscriva al cassiere l'effettiva identità della persona
presente allo sportello.
E tutto questo, per quanto riguarda assegni di piccolo importo, perchè se il
cambio è relativo ad assegni d'importo notevole, subentra allora l'ordine
emesso da Bankitalia nella limitazione della circolazione del contante, con
conseguente divieto di monetizzare assegni d'importo rilevante.